sabato 30 dicembre 2017

Con la scusa della fusione con Anas il governo conferma i suoi nelle Fs

La campagna elettorale è ufficialmente iniziata. E Giorgia Meloni non ci ha pensato due volte a definire la grande fusione tra Fs ed Anas, con annessa nomina del nuovo cda e conferma di Renato Mazzoncini e Gioia Ghezzi al comando, come «gli ultimi colpi di coda assestati dai ladri di poltrone Renzi-Gentiloni prima di essere cacciati dagli italiani». Un giudizio netto. E sicuramente condizionato dall’imminenza del voto. D’altra parte, non è facilissimo scorgere quale necessità abbia spinto il governo a varare una delle operazione più importanti della legislatura, annunciata da quasi un anno e in cantiere da mesi, il giorno dopo lo scioglimento delle Camere e la conseguente fase di ordinaria amministrazione per l’esecutivo.

L'ultima stangata del governo. In bolletta gli aiuti alle imprese

Non bastavano gli oltre 13 miliardi di incentivi alle rinnovabili che ogni anno vengono caricati sulle bollette. Il governo ha deciso di far pesare sulle spalle delle famiglie anche il piano per il recupero della competività del made in Italy e per il rilancio della crescita. Progetto nobile, che però ci costerà caro. Per la precisione altri 1,7 miliardi spalmati sugli oneri di sistema, una componente che già incide sulla bolletta elettrica per circa il 20%.


venerdì 29 dicembre 2017

Perché la crisi italiana cominciò nel '96

Se non fossero autorevoli ed esperti economisti di rango internazionale con lunga esperienza ed altissima professionalità si potrebbe dire che i responsabili del bollettino economico della Bce hanno una bella faccia di tolla nel chiedere all’Europa di pretendere che l’Italia e il gruppo dei Paesi più indisciplinati riscrivano le proprie manovre di bilancio sotto dettatura di Bruxelles. Proprio in questi giorni, infatti, le penne di altrettanto stimabili colleghi della Bce hanno prodotto un interessante studio in cui si spiega chiaramente qual è il punto di non ritorno dell’economia italiana, l’inizio del suo declino.

La Bce ci vuol imporre le sue regole

L’Europa va bene. L’Italia molto meno. E la cura suggerita dalla Bce è quella che da tempo aleggia sulla testa dei governi considerati da Bruxelles meno disciplinati nel rispettare la tabella di marcia imposta dai vincoli del Fiscal compact: riscrivere le manovre finanziarie che non si ispirano all’austherity. Difficile capire se il segnale arrivato da Francoforte sia un rimbrotto rivolto alle colombe di Bruxelles o un monito indirizzato ai Paesi che continuano a non fare i compiti a casa. Di sicuro è un assaggio di quello che ci aspetta con la prospettata riforma sul superministro Ue dell’economia e sull’inserimento del fiscal compact nel diritto comunitario.

giovedì 28 dicembre 2017

Rendimenti dei Bot ancora in calo. Acquistare debito fa solo perdere

C’era un tempo, tra gli anni ’70 e gli ’80, in cui investire nei Buoni ordinari del Tesoro era sicuro e redditizio. Era l’epoca dei cosiddetti Bot People, fiumi di risparmiatori che non solo mettevano i propri soldi al riparo dall’inflazione, ma riuscivano anche a spuntare guadagni di tutto rispetto, con picchi del 15% annuo.

lunedì 18 dicembre 2017

Altra bastonata sulle tasse. Paghi tardi? Costi triplicati

Solo qualche giorno fa il presidente della Bce, Mario Draghi, ha ribadito che, malgrado i segnali di ripresa, la dinamica dei prezzi non consente ancora di mettere in cantiere un rialzo dei tassi, che restano dunque ancorati allo 0%. Qualche zero virgola di inflazione in più è invece bastato a Pier Carlo Padoan per triplicare i tassi ufficiali dell’Italia, quelli che si pagano su tutte le pendenze arretrate col fisco e con gli enti previdenziali.

domenica 17 dicembre 2017

Con le audizioni alla Camera Renzi voleva accontentare i risparmiatori, ma è andata male

La settimana in commissione banche si preannuncia rovente. Ma chi sarà sui carboni ardenti, più che Maria Elena Boschi, sarà Matteo Renzi. Il premier ha ormai chiaro lo scenario che si è creato nelle stanze di Palazzo San Macuto, dove nel tritacarne invece dei potenziali responsabili dei crac bancari, manager e vigilanti, alla fine è scivolato proprio lui, con il suo Giglio Magico. «Chiedo al gruppo dirigente di smetterla di costruire trappole dove poi sistematicamente cadiamo dentro», ha detto ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Non occorre essere un fine politologo per capire il senso della frase.

Far causa alle banche conviene. Due volte su tre vince il cliente

Le banche lo tengono ben nascosto. Nulla compare nei bilanci e nei rendiconti periodici. Ma ogni mese ci sono migliaia di cittadini che chiedono, e spesso ottengono, giustizia per torti, dimenticanze o scorrettezze subiti allo sportello. Già, perché malgrado quello che comunemente si pensi, l’istituto di credito è un’attività commerciale come le altre, contro cui si può tranquillamente presentare reclamo, anche per questioni di piccolo conto. E se il reclamo non va a buon fine ci si può rivolgere all’arbitro. Ne esistono due. Uno in Bankitalia (dal 2009) e uno in Consob (dal 2017).

sabato 16 dicembre 2017

In campo pure Mattarella: rafforzato il sistema bancario

Persino Sergio Mattarella ha sentito il bisogno di scendere in campo, spiegando che «il lavoro del governo nell’ambito del settore bancario, contribuendo al rafforzamento di un settore strategico per lo sviluppo, è stato di sostegno all’apparato produttivo». Nessun riferimento diretto al caso Boschi-Etruria, ovviamente. Ma il messaggio del Capo dello Stato, all’indomani del nuovo polverone scatenato dalle rivelazioni di Giuseppe Vegas, è chiaro: il Quirinale vuole che la fine della legislatura sia tenuta al riparo da scossoni e turbolenze.


venerdì 15 dicembre 2017

La Boschi conferma: "Ma dissi no all'ms col quale mi invitava a casa sua"

Precisazioni, repliche e colpi bassi. Maria Elena Boschi ha iniziato a difendersi dalle accuse di aver usato il proprio ruolo per aiutare la banca dove il padre faceva il vicepresidente (e di aver mentito su questo al Parlamento) in tempo reale, utilizzando i social network. «Ho incontrato più volte il presidente della Consob in varie sedi come ho incontrato altri rappresentanti istituzionali: mai e poi mai ho fatto pressioni. Mai», scrive la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio su Facebook. Poi, di fronte al crescendo di polemiche, con Lega, Mdp e M5S che chiedono le dimissioni, arriva anche la risposta sulle presunte menzogne in aula: «Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito».

Vegas riapre la bufera sul caso Boschi-Etruria

Si pensava che il terreno minato fosse l’audizione dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, prevista per la settimana prossima. È lui, del resto, secondo l’ex direttore del Corriere, Ferruccio De Bortoli, il supertestimone del conflitto di interessi di Maria Elena Boschi, che avrebbe chiesto al manager di valutare il salvataggio di Banca Etruria, allora vicepresieduta dal papà Pierluigi. A sorpresa, invece, è arrivato il colpo di teatro di Giuseppe Vegas. Anche lui aveva qualche ricordo «scottante» nella memoria. E ieri, durante l’audizione, ha deciso di gettarlo in pasto ai parlamentari seduti nell’aula di Palazzo San Macuto. A domanda diretta il presidente della Consob ha risposto: «Sì, ho parlato con l’allora ministro Boschi, mi venne prospettato un quadro di preoccupazione perchè Etruria poteva essere incorporata da Bpvi e questo sarebbe stato di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro».

giovedì 14 dicembre 2017

Zonin ai risparmiatori: "Ho perso anch'io"

Un povero signore che per 19 anni ha mantenuto la presidenza di una banca di cui non sapeva nulla e in cui non esercitava alcun potere. Nessuno, probabilmente, si aspettava qualcosa di molto diverso da Gianni Zonin, l’ex patron della Popolare di Vicenza che i parlamentari hanno voluto trascinare a tutti i costi davanti alla commissione banche, malgrado il parere contrario di Pierferdinando Casini. L’imprenditore è attualmente sotto prcesso per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Ed era inevitabile che l’audizione si sarebbe trasformata in una anticipazione del dibattimento. Eppure, nonostante la prevedibilità della linea difensiva, Zonin è riuscito comunque a lasciare tutti di stucco. Ancora prima di entrare a Palazzo San Macuto qualche giornalista gli chiede di dire qualcosa ai 120mila risparmiatori che nel giro di pochi mesi hanno perso circa 6 miliardi di euro, vedendo diventare carta straccia le proprie azioni. «Sono tranquillo, Ho perso anch’io», risponde senza battere ciglio Zonin.


Senza lo sgambetto della Ue le banche si salvavano da sole

Incapacità di reagire con tempismo ai diktat dell’Europa e imperizia nel firmare contratti con le grandi banche d’affari. Il governo  esce con le ossa rotta dalla nuova giornata di audizioni davanti alla commissione d’inchiesta sulle banche. L’uno due sferrato in rapida successione dal presidente del Fondo interbancario, Salvatore Maccarone, e dal sostituto procuratore presso la procura regionale del Lazio della Corte dei Conti, Massimiliano Minerva, ha sostanzialmente svelato che scelte differenti nella gestione del debito e della crisi del credito avrebbero consentito di risparmiare diversi miliardi di euro dei contribuenti.

sabato 9 dicembre 2017

Londra si stacca dall'Europa. Gentiloni invece ci si attacca

L’Europa è morta. Viva l’Europa. Paolo Gentiloni ha voluto scegliere il giorno in cui l’accordo sulla Brexit ha preso ufficialmente il volo per celebrare le magnifiche sorti e progressive dell’Unione. La stessa Unione da cui Londra non vede l’ora di fuggire a gambe levate, anche a costo di pagare 40-45 miliardi di euro al Vecchio Continente e di lasciare i suoi tribunali sotto la giurisdizione della Corte di Giustizia Ue per altri otto anni. Un piccolo prezzo per la libertà economica, commerciale e politica, a cui tra l’altro la Gran Bretagna non ha mai rinunciato completamente.

venerdì 8 dicembre 2017

Il verdetto su Mussari conferma che i controlli non funzionano

Bankitalia ha fatto sapere ufficiosamente che «in base alla formula utilizzata possiamo presumere che la corte considera esistenti i fatti, ma ritiene al tempo stesso che non costituiscano illecito penale». Una precisazione tautologica, quasi banale. Dietro la quale, però, c’è tutta la preoccupazione di Via Nazionale di finire nuovamente trascinata nel polverone delle polemiche.

Assolto il banchiere che ha messo ko Mps

Miliardi di euro andati in fumo, risparmiatori spennati, contribuenti costretti ad aprire il portafoglio. I crac bancari ci sono stati. E sono costati pure cari. Ma di individuare una responsabilità non se ne parla. Foss’anche quella di aver messo un po’ di polvere sotto il tappeto o nascosto qualche documento agli organismi di vigilanza. Niente. Anche gli ex vertici di Mps Fabrizio Mussari (presidente), Antonio Vigni (dg) e Gianluca Baldassarri (capo della finanza), a quanto pare, non hanno mai sbagliato un colpo.

mercoledì 6 dicembre 2017

La mossa del Pd che aiuta la Boschi. "Tutti gli indagati in commissione"

«O tutti o nessuno». Questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata dal Pd in commissione per tentare di disinnescare la mina Ghizzoni. I Cinque stelle hanno anche organizzato in fretta e furia un sit-in sotto Palazzo San Macuto, sede dell’organismo bicamerale presieduto da Pier Ferdinando Casini, per aumentare l’intensità del pressing. Ma alla fine non c’è stato nulla da fare. L’ipotesi di far sfilare in parlamento l’ex ad di Unicredit a cui, secondo Ferruccio De Bortoli, l’allora ministro delle riforme avrebbe chiesto di salvare Banca Etruria, vicepresieduta dal papà Pierluigi (oggi indagato per falso in prospetto) è troppo carica di conseguenze politiche per lasciarla passare senza combattere. Così, di fronte alle pressanti richieste di gran parte delle opposizioni, il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha messo sul tavolo un’altra bomba, sapendo benissimo che Casini è tutt’altro che favorevole a farla esplodere.

I grillini fanno scappare i soldi dall'Italia

Questa volta, niente streaming. Per incontrare i signori delle banche e della finanza in vista delle elezioni politiche i grillini hanno deciso di lasciare le telecamere spente. E, visto come è andata, non è detto sia stata una cattiva idea. Anzi. All’incontro del 13 novembre a Roma, secondo quanto ricostruito da Bloomberg e confermato da alcuni partecipanti, si sono presentati uno dietro l’altro i rappresentanti dei più grandi gruppi mondiali del credito e del risparmio. C’erano, tra gli altri, gli analisti degli hedge fund Brevan Howard Asset Management LLP e Moore Capital Management LP, i rappresentanti di Bank of America (l’unica che ha ammesso pubblicamente di aver presenziato alla riunione) e di Wellington Management Group LLP, gli emissari della francese Amundi. Si tratta, tanto per avere un’idea, di aziende che gestiscono, scrive Bloomberg, «più di 5mila miliardi di dollari».

martedì 5 dicembre 2017

Omissioni su papà Boschi indagato. La Boschi sbrocca: querelo tutti

«Vi terro informati, passo dopo passo. Buona serata». Si conclude così, con augurio a denti stretti, il lungo posto su Facebook a cui la sottosegretaria Maria Elena Boschi ha affidato tutta la rabbia tenuta compressa negli ultimi due anni di accuse, polemiche e insinuazioni sulla presenza del papà Pierluigi ai vertici di Banca Etruria. Presenza diventata da qualche giorno ancora più scomoda con la notizia di una nuova indagine a carico dell’ex vicepresidente dell’istituto finito poi in bancarotta.

venerdì 1 dicembre 2017

Gli immigrati ci rubano anche l'Inps

I numeri di Tito Boeri non fanno una grinza. «Gli immigrati regolari», ha spiegato il presidente dell’Inps qualche tempo fa, «versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto di circa 5 miliardi». La proiezione sul futuro, sempre secondo l’economista della Bocconi, ci dicono inoltre che senza i lavoratori dall’estero in 22 anni si avrebbero 35 miliardi in meno di uscite e 73 in meno di entrate. In altro parole, ci sarebbe un saldo negativo di 38 miliardi. La conclusione, scontata, è che senza il puntello degli immigrati il nostro sistema pensionistico andrebbe in pezzi.

Lo Stato perde 8 miliardi coi derivati spericolati, ma Padoan non dice perché

O si pone il segreto di Stato o i documenti si lasciano consultare in maniera integrale e trasparente. La questione posta da Renato Brunetta non è bizzarra. Semplicemente non considera la terza via. Quella scelta da Pier Carlo Padoan, che si è presentato alla Commissione d’inchiesta sulle banche con un carteggio sulla gestione dei contratti derivati a copertura del rischio tassi sul debito pubblico da parte del Tesoro definito «di natura riservata». Un aggettivo utilizzato probabilmente per gettare fumo negli occhi. Già, perché il carteggio, stando quanto riferito dal capogruppo di Forza Italia, che di economia un pochino ne capisce avendo insegnato la materia per anni a Venezia e Roma, contiene informazioni non solo non riservate, ma del tutto inutili. «Il Mef», ha denunciato Brunetta, «ha inviato 153 pagine in totale di cui 148 di un documento pubblico Mef alla Corte dei conti e 3 pagine incomprensibili senza spiegazione o didascalia. Si tratta di un’offesa alla commissione».

mercoledì 29 novembre 2017

Governo in bolletta: dimezza il bonus bebè

Dopo giorni di stallo, passati a trattare con le varie componenti della maggioranza e con le stampelle esterne necessarie a mettere in sicurezza il voto sulla manovra al Senato, il governo sembra aver finalmente trovato la quadra. Un risultato ottenuto, ovviamente, aprendo il portafoglio. Ma solo dello stretto necessario.

domenica 26 novembre 2017

Il governo trucca numeri e leggi. Doppia fregatura sulle pensioni

Gabbati due volte. Sia chi sperava di andare in pensione con qualche anno di anticipo sia chi pensava di poter evitare l’allungamento dei requisiti per lasciare il lavoro a 67 anni, così come previsto dalle tabelle Istat sull’aspettativa di vita. Le mosse del governo sul terreno previdenziale iniziano ad assumere il sapore della beffa. Da una parte c’è l’Ape sociale, che non solo è partito in ritardo, ma rischia di non poter essere utilizzato per niente.

I consulenti del governo aiutano le multinazionali e fregano gli imprenditori

Solo qualche giorno fa l’Ocse ci ha rivelato che, malgrado un infinitesimale calo dello 0,4%, la pressione fiscale italiana del 2016, pari al 42,9% del Pil, è ancora la sesta più alta del mondo. Le cose vanno un pochino meglio, ma non di molto, se si calcola la tassazione pro capite. Con 13.383 euro versati al fisco nel 2015, l’Italia si piazza al 13esimo posto, ben al di sopra della media dei Paesi Ocse. Dove abbiamo il primato assoluto è nell’utilizzo della leva fiscale per far quadrare i conti pubblici. La percentuale delle entrate tributarie sul totale delle entrate del governo è infatti risultata nel 2015 al 91,4%. Il valore più alto del pianeta a cui si avvicinano solo Nuova Zelanda (90,5%) e, seppure più distanziata, Spagna (87,3%), mentre la maggior parte dei Paesi è intorno all’83%.
La percentuale significa che senza svuotare le tasche dei contribuenti lo Stato non ha alcun modo di procurasi quattrini. Ragionamento che rimanda alla cattiva gestione delle partecipate pubbliche e all’incapacità di sfruttare materie prime e bellezze naturali.

venerdì 24 novembre 2017

Imbarcata di statali inutili

Fatta la legge, questa volta, non c’è stato neanche bisogno di trovare l’inganno. La possibilità di aggirare la norma è stata fornita direttamente da chi l’ha scritta. Il principio della riforma messa a punta da Marianna Madia era chiaro. Per programmare le assunzioni della Pa non si potrà più fare riferimento alla dotazione organica, criterio statico e difficilmente in grado di misurare le reali esigenze produttive degli uffici. Si dovrà invece ricorrere ad un moderno e dinamico piano triennale dei fabbisogni di personale, in coerenza, si legge nel decreto legislativo 75/2017, «con la pianificazione pluriennale delle attività e della performance». Una rivoluzione? Forse. Arrivati al dunque, però, la ministra della Pubblica amministrazione si è rimangiata tutto. La programmazione ancora non c’è (anche perché il ministero non ha emanato gli atti di indirizzo), ma la Madia ha voluto comunque sbloccare l’assunzione per 50mila precari storici della Pa, tirando fuori dal cilindro una sorta di regime transitorio.

Nascosta la lista dei 107 bidonisti Mps

Pierferdinando Casini ha ammesso ieri che l’indagine parlamentare dei crac di Veneto Banca e Popolare di Vicenza ha fatto emergere «un quadro sconfortante di corruzioni private e di tanti risparmiatori truffati cui sono stati collocati prodotti tossici». Ha anche spiegato che «i controlli non hanno funzionato» e che «il tumore in questa vicenda sono i banchieri che si sono comportati male». Quando si è trovato davanti la lista dei grandi debitori inadempienti che hanno mandato in dissesto il Monte dei Paschi, però, il presidente della commissione d’inchiesta sulle banche non se l’è sentita di dare seguito alle sue parole, divulgando l’elenco, e l’ha infilata in un cassetto. Anzi, l’ha affidata in busta ancora chiusa al servizio di sicurezza delle Fiamme Gialle, scegliendo, così raccontano alcuni parlamentari, una graziosa agente. Cosa che, commentano sempre le fonti anonime, oggi potrebbe rendere ancora più numerose le richieste di accesso per visionare il documento secretato.

Invimit, Idea Fimit, Equitalia e Fs. Così la Masi moltiplicava le poltrone

Sarà stato per non sfigurare di fronte ai presunti compensi erogati da Ernst & Young o più semplicemente perché nel pubblico si usa così. Sta di fatto che da quando Susanna Masi, per cui la procura di Milano ipotizza un ruolo di «talpa» sulle decisioni tributarie del governo, è sbarcata a via XX Settembre, le poltrone si sono magicamente moltiplicate.

giovedì 16 novembre 2017

Se ti occupano la casa, lo Stato ti risarcisce

Il governo ci ha provato in tutti i modi a garantire i poveri occupanti abusivi di case, che non possono essere cacciati via, come recita il decreto legge 14 del febbraio 2017, senza che il prefetto abbia prima valutato, insieme al supercomitato che riunisce tutte le autorità di pubblica sicurezza della provincia, i modi per «prevenire il pericolo di possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica». Ma qualche volta il diritto è più forte della politica. Piaccia o no al governo e a tutti i dispensatori di buoni sentimenti coi soldi degli altri, lo scorso 9 novembre il giudice Lilia Popoff della seconda sezione civile del Tribunale di Roma ha stabilito, con sentenza 21347/2017 che i proprietari hanno pieni diritti sull’immobile e chi ne impedisce l’utilizzo deve pagare, foss’anche lo Stato. Un principio semplice, ma rivoluzionario per l’Italia, dove tutti vengono tutelati tranne coloro che dovrebbero esserlo per legge.

martedì 14 novembre 2017

I capi dell'Agenzia delle entrate intoccabili per legge

Premi più cospicui per i graduati, mano libera sulle funzioni dirigenziali, allungamento del mandato del direttore. È una rivoluzione assai benevola per le Agenzie fiscali quella contenuta nella riforma  presentata dal piddino Silvio Lai, relatore al decreto fisco collegato alla manovra. Il provvedimento ruota intorno al rafforzamento dei meccanismi di  accountability e di supervisione, all’autonomia finanziaria e all’autonomia  nella gestione del personale. L’intervento, si legge nella relazione illustrativa, ha come «obiettivo principale assicurare un maggiore orientamento ai  risultati e quindi una maggiore responsabilizzazione nei confronti dell’autorità politica, in cambio del ripristino dell’autonomia gestionale e operativa». In pratica, in cambio di qualche controllo sui risultati, si concede ampio spazio di manovra su tutte le scelte interne delle agenzie.

Pagano la tassa sui rifiuti, ma nessuno li smaltisce

I rifiuti diminuiscono, il costo per i contribuenti aumenta. Difficile dire se dietro il curioso fenomeno ci sia lo zampino delle tariffe Tari sballate in un terzo dei comuni italiani. Di sicuro, errori o no nelle bollette, i soldi sborsati dagli italiani continuano a crescere senza sosta. Quest’anno, secondo quanto calcolato dalla Cgia di Mestre, si arriverà complessivamente a 9,1 miliardi di euro, con un aumento delle tariffe tra il 2 e il 2,6% (rispetto all’inflazione dell’1,3%) per negozi, bar, ristoranti, alberghi e botteghe artigiane.  Per le famiglie l’incremento sarà leggermente più contenuto. Per un nucleo con 2 componenti la maggiore spesa sarà del 2%, con 3 dell’1,9% e con 4 dello 0,2%. «Continuiamo a pagare di più, nonostante la produzione dei rifiuti  abbia subito in questi ultimi anni di crisi una contrazione di 3 milioni di tonnellate, l’incidenza della raccolta differenziata sia aumentata di 20 punti percentuali e la qualità del servizio non abbia registrato alcun miglioramento. Anzi, in molte grandi aree urbane del paese è addirittura peggiorata», sottolinea la Cgia.

sabato 11 novembre 2017

Ci rubano anche sui rifiuti

Non bastavano le trappole della burocrazia, le persecuzioni esattoriali, la pressione fiscale da paese scandinavo (con servizi da terzo mondo). Oltre a tassare e tartassare ogni piccolo tassello della nostra esistenza, come previsto dalle norme di legge, ora si scopre che la Pubblica amministrazione sui balzelli ci fa pure la cresta. Errori, sviste, malafede? Difficile dirlo. Ma la sostanza cambia poco. In circa un comune su tre l’imposta sui rifiuti è sballata, calcolata in maniera illegittima con importi che possono arrivare fino al doppio del dovuto.

venerdì 10 novembre 2017

Gentiloni festeggia: siamo ultimi in Europa

L’Europa certifica il balzo della crescita italiana per il 2017 e aggiorna al rialzo anche le stime per il 2018. Una magra consolazione per il governo italiano, che continuerà a fare il fanalino di coda della Ue per altri tre anni, con il Pil sempre più basso anche dei Paesi meno veloci. Cattive notizie anche sul debito, che, seppure alleggerito dalla maggiore crescita, continua a mancare l’obiettivo di riduzione fissato dalle regole, e sul deficit strutturale, rivisto al rialzo. Malgrado il quadro sostanzialmente poco roseo, non è detto che il 22 novembre, con l’opinione sulla legge di bilancio, arriverà un richiamo formale. Pierre Moscovici continua infatti a vedere segnali di ripartenza e una volontà di far quadrare i conti. «Non è sbagliato dire che è il Paese che cresce meno, ma è anche quello che segnala una vera ripresa», ha detto il commissario agli affari monetari. Tanto è bastato al premier Paolo Gentiloni per cantare vittoria: «Bisogna rendere stabili i risultati raggiunti e non disperderli».

Scaricabarile sui crac veneti. Tra Bankitalia e Consob finisce a schiaffi

Alla fine l’atteso confronto all’americana non c’è stato. Ma questo non ha impedito a Consob e Bankitalia di suonarsele di santa ragione, accusandosi reciprocamente di non aver fatto il possibile per evitare i crac bancari di Veneto Banca e Pop Vicenza e per tutelare i risparmiatori.

mercoledì 8 novembre 2017

Rottamazione peggio dei condoni. Stesse conseguenze e minori incassi

La versione ufficiale del governo è nota. Né la voluntary disclosure né la rottamazione delle cartelle, ha spiegato più volte il ministero dell’Economia, Pier Carlo Padoan, rappresentano «un condono», poiché i contribuenti ottengono un colpo di spugna su interessi di mora e sanzioni, ma alla fine pagano il «dovuto». Versione buona, forse, la prima volta. Ma che ha iniziato a vacillare con la riproposizione ossessiva prima delle misure per l’emersione dei capitali (il bis del 2016) e poi della definizione agevolata per i ruoli di Equitalia (il bis è nel decreto fiscale attualmente in discussione al Senato). Persino Pier Luigi Bersani, allora ancora nella minoranza Dem, di fronte alla disclosure bis ebbe a dire: «Sembra un’idea di Corona...».

giovedì 2 novembre 2017

Tutte le sviste di Visco sulle venete

L’asimmetria nei comportamenti della vigilanza tra Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca, la valutazione delle cosiddette operazioni baciate con cui  si concedevano prestiti in cambio di acquisto di azioni, l’inadeguata e arbitraria determinazione del valore delle azioni, la cessione della partecipata Bim. Sono questi i quattro temi su cui si concentrerà oggi «l’interrogatorio» del segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti, al capo della Vigilanza di Bankitalia.

mercoledì 1 novembre 2017

Visco confessa: non servo a niente

Bankitalia non serve a niente. È questo, in estrema sintesi, il senso della lunga e appassionata autodifesa di Ignazio Visco andata in scena ieri alla 93esima Giornata del risparmio. Con gli strascichi dello strappo politico sul secondo mandato che ancora risuonano nell’aria e la prospettiva di un duello prelettorale al calor bianco nella commissione d’inchiesta sulle banche, il governatore ha scelto di utilizzare la sua prima uscita pubblica dopo il rinnovo per andare al contrattacco. Nessun passo indietro e nessun timore di metterci la faccia, ha detto Visco davanti al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e alla platea tutt’altro che ostile del tradizionale convegno organizzato dalle Fondazioni bancarie.


Occhio ai bond super-rischiosi

Non bastavano le obbligazioni subordinate a far penare i rispamiatori. Su suggerimento di Bruxelles il governo si è inventato il «debito chirografario di secondo livello». Il nuovo strumento, inserito all’articolo 100 della legge di bilancio, consentirà alle banche di introdurre una nuova categoria di bond che si collocherà, per livello di rischiosità e dunque di rendimento, tra i tioli senior (parzialmente garantiti nel caso di bail in) e quelli subordinati (praticamente privi di garanzie).


martedì 31 ottobre 2017

Le Province non chiuderanno, anzi ci costeranno di più

Vivono e incassano pure. Dopo lo stupore provocato circa un anno fa per le elezioni dei rappresentanti locali, gli italiani dovranno fare nuovamente i conti con la riapparazione degli enti che si credevano scomparsi dal 2014. La legge di bilancio trasmessa ieri al Senato ha infatti previsto che alle province e alle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, per l’esercizio delle funzioni fondamentali, è attribuito un contributo complessivo di 352 milioni di euro per l’anno 2018, di cui 270 milioni di euro a favore delle province e 82 milioni di euro a favore delle città metropolitane. Non è tutto. Alle province vanno anche 110 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2019-2020 e di 180 milioni annui a decorrere dall’anno 2021.

Regalo da 60 miliardi all'Inps per tappare i buchi di boeri

Quest’anno, secondo le stime contenute nel bilancio preventivo per il 2017, il bilancio dell’Inps avrebbe dovuto chiudere l’esercizio con un patrimonio negativo per 7,9 miliardi. Chiuderà invece con un attivo di circa 51 miliardi. A fare la differenza non è stata una magia contabile dell’economista nonché presidente dell’Istituto, Tito Boeri, né una miracolosa sterzata sul recupero della montagna di crediti contributivi non riscossi. E neppure un repentino cambiamento nel rapporto tra prestazioni e versamenti delle varie gestioni previdenziali. In effetti, nulla è realmente cambiato, se non fosse per poche righe inserite provvidenzialmente nella manovra.

sabato 28 ottobre 2017

La Ue svela i trucchi di Padoan. Nei conti mancano 1,7 miliardi

Mentre i tecnici del ministero dell’Economia continuano a modificare il testo della manovra di bilancio, studiando il modo per aumentare la prescrizione delle cartelle fiscali o rendere più facile alle banche pignorare i conti correnti, a Bruxelles si sono accorti per l’ennesima volta che i nostri conti non tornano.

Ecco il buco tra azioni e bond azzerati, salvataggi e ricapitalizzazioni

Difficile dire cosa sarebbe accaduto al sistema bancario italiano con un altro governatore della Banca d’Italia. Certo è che le cose negli ultimi anni sono andate tutt’altro che bene. L’elenco delle perdite pubbliche e private accumulate con i principali dissesti creditizi è da pelle d’oca. Per il crac di Pop Etruria, CariChieti, BancaMarche e CariFerrara, partito con il commissariamento del febbraio 2015, gli azionisti hanno visto andare in fumo 1,8 miliardi, gli obbligazionisti 800 milioni.

giovedì 26 ottobre 2017

Favore della Consulta al governo. Scippati 30 miliardi ai pensionati

Circa 30 miliardi tolti ai pensionati senza che il «diritto» faccia una piega. Qualche giurista, all’epoca, aveva definito il cosiddetto bonus Poletti un atto di «pirateria legislativa», sostenendo con robuste argomentazioni che, per gli effetti retroattivi, la discrezionalità dell’intervento e, soprattutto, l’esiguità della somma restituita, il decreto era in palese contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale che lo aveva reso necessario.

Fisco esagerato: ci perseguita 10 anni

Il governo assicura che la manovra non porterà nuove tasse. Di sicuro, però, renderà più longeve quelle vecchie. Tra le pieghe della legge di bilancio, il cui testo definitivo non è ancora stato consegnato alle Camere, è infatti spuntata una disposizione che potrebbe incidere non poco sul sistema tributario italiano. Nel Titolo VII capo II del testo, quello dedicato alle «misure di smaltimento e deflazione del contenzioso tributario, nonché di accelerazione del recupero», si legge che le norme che regolano il recupero dei crediti fiscali «si interpretano nel senso che il diritto alla riscossione dei carichi affidati agli agenti della riscossione si prescrive con il decorso di dieci anni, quando riguardo ad essi è stata notificata e non opposta nei termini la cartella di pagamento».


giovedì 19 ottobre 2017

Il presidente del Real Madrid vuole comprare le autostrade spagnole

L’intenzione era nota, ma Florentino Perez ha voluto aspettare l’ultimo giorno utile per lanciare la sua offensiva contro il gruppo della famiglia Benetton. Il presidente del Real Madrid, che negli ultimi quattro anni ha piazzato sulla sua bacheca tre Coppe dei campioni e guida un colosso delle costruzioni primo al mondo per ricavi internazionali, è abituato a vincere. E la contro Opa lanciata ieri da Acs, attraverso la controllata tedesca Hochtief, potrebbe rappresentare qualcosa di più di un semplice contrattempo, come finora è stata considerata.

Il governo ha un'idea: tassare i risparmi

Altro che niente tasse. Alla fine, malgrado le rassicurazioni del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e del premier Paolo Gentiloni, i balzelli sono spuntati, eccome. A partire da quello più odioso, che andrà a colpire di nuovo il risparmio, già bersagliato negli ultimi anni da inasprimenti fiscali di ogni tipo. La novità uscita dalla bozza della legge di bilancio circolata nelle ultime ore è che l’imposta di bollo del 2 per mille, già applicata sulle somme lasciate dagli italiani nei conti deposito e sui prodotti di investimento, colpirà anche le polizze vita tradizionali, l’unica forma di risparmio restata finora parzialmente esente dalle mire dell’erario.

mercoledì 18 ottobre 2017

Allarme: di questo passo ci riposeremo dopo i 70 anni

Il balzo dei requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia dai 66 anni e sette mesi ai 67 che scatterà dal primo gennaio del 2019 in assenza di interventi governativi non è che l’inizio. Ad oggi, ha spiegato qualche mese fa il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, in base agli «scenari demografici» a disposizione «è possibile delineare la futura traiettoria dei requisiti di accesso al pensionamento». Il primo passo è quello di cui si parla in questi giorni: dai «66 anni e 7 mesi, in vigore per tutte le categorie di lavoratori dal 2018, si passerebbe a 67 anni a partire dal 2019». Dal 2021, però, l’età per la vecchiaia salirebbe a 67 anni e 3 mesi mentre, «per i successivi aggiornamenti, a partire da quello nel 2023, si prevede un incremento di due mesi ogni volta. Con la conseguenza che l’età pensionabile salirebbe a 68 anni e 1 mese dal 2031, a 68 anni e 11 mesi dal 2041 e a 69 anni e 9 mesi dal 2051». Comunque, ricorda Alleva, «per quanto attiene l’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento» negli anni precedenti due aggiornamenti sono stati già forniti. I prossimo aggiornamento, ha tenuto precisare, «entrerà in vigore dal primo gennaio 2019 e sarà costruito sul triennio 2013-2016».

Pensioni, Padoan ci vuole morti presto

Gli italiani sono troppo longevi. È questo, al di là delle questioni tecniche sugli anticipi, gli adeguamenti, i cumuli e le soglie, il vero problema del sistema pensionistico italiano. A dirlo fuori dai denti, mentre candidamente annunciava che il taglio dell’Irpef lo farà forse il prossimo governo, è stato ieri Pier Carlo Padoan, replicando alle critiche piovute sulla manovrina. Il ministro dell’Economia ha provato a confondere un po’ le acque, inserendo nella legge di bilancio alcune norme per agevolare l’anticipo delle donne (Ape rosa) e estendere il beneficio anche ai lavoratori saltuari che abbiano cumulato almeno 18 mesi di contratti di lavoro negli ultimi tre anni.


martedì 17 ottobre 2017

Diamo un miliardo ad Alitalia. Ma è araba

Su Alitalia da parte del governo «sarebbe largamente apprezzato il silenzio». Parola di Giulio Tremonti, che il prestito ponte di 300 milioni lo autorizzò nel 2008, quando il vettore era ancora compagnia di bandiera. E venne giù il mondo: accuse di statalismo, di distorsione della concorrenza, di sperpero dei soldi pubblici. Ora che i milioni prestati ad Alitalia sono diventati 900, nessuno fiata. Come è possibile? «Cresce», la prende larga l’ex ministro dell’Economia, «la mia assoluta ammirazione per l’attività “coesa” e “coerente” della “squadra” di governo, “squadra” che ama definirsi come tale, come ha fatto recentemente il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, poiché condividono tra loro, i ministri, tanto i meriti (vantati) quanto i demeriti (denegati). In effetti il tasso di solidarietà intergovernativo è molto alto: condividono anche la malagestio che hanno fatto sulle banche».

Il Pd dà il bonus agli statali coi soldi delle regioni

Una manovra «snella», con risorse «limitate ma ben utilizzate». Questa la sintesi del premier Paolo Gentiloni e del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sulla legge di bilancio varata ieri dal Consiglio dei ministri. In realtà, i numeri disegnano una realtà diversa. La manovra vale complessivamente 20,4 miliardi, di cui 9,5 miliardi di coperture e 10,9 di flessibilità sul deficit. Di questi 20,4 oltre 15 servono a sterilizzare le clausole di salvaguardia sull’Iva varate dai precedenti governi, che hanno tranquillamente nascosto la polvere sotto il tappeto scaricando sul futuro i costi delle manovre degli anni scorsi.

sabato 14 ottobre 2017

Forestali e Alitalia. Altri soldi ai fannulloni

Altri soldi e altro tempo per il salvataggio di Alitalia, centinaia di milioni per le Pmi del Mezzogiorno, ulteriori stanziamenti per la riqualificazione infinita di Bagnoli e fondi strutturali per la stabilizzazione dei forestali. Accanto alla rottamazione bis per le cartelle esattoriali, al rifinanziamento delle missioni militari e all’anticipo di 1 miliardo per la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva (gli altri soldi arriveranno dalla flessibilità Ue sul deficit), il governo ha infilato nel decreto fiscale varato ieri una buona dose di misure dal sapore vagamente pre elettorale. Il testo, come è ormai prassi, è stato approvato «salvo intese», il che significa che modifiche e limature sono ancora possibili. E Palazzo Chigi si è ben guardato nel comunicato ufficiale dal dettagliare tutti gli stanziamenti.

venerdì 13 ottobre 2017

L'inchiesta sulle banche rotte non toccherà Etruria e Mps

Alla fine si è deciso per la strategia del gambero. Dopo aver sterilizzato in anticipo qualsiasi tipo di sorpresa sgradita, attraverso la segretazione degli atti e la censura preventiva delle domande scomode, il Pd ha anche disinnescato definitivamente la mina Etruria (proprio in questi giorni sotto i riflettori per l’avvio del processo per bancarotta e le cause contro gli ex vertici, tra cui il papà del sottosegretario Maria Elena Boschi), imponendo alla Commissione di inchiesta sulle banche di camminare all’indietro.

Salta la garanzia sul conto corrente: i nostri depositi non sono più al sicuro

A Bruxelles parlano di pragmatismo, di uno stratagemma per uscire dallo stallo. Ma quella arrivata ieri dalla Commissione europea ha tutte le caratteristiche di una vera e propria resa ai diktat di Berlino, che da anni blocca l’ultimo tassello, il cosiddetto terzo pilastro, che ancora manca per chiudere la riforma dell’Unione bancaria. L’oggetto del contendere riguarda l’anello più debole di tutto il sistema creditizio, ovvero i risparmiatori che tengono i soldi nei conti correnti. Dopo aver varato la vigilanza unica, con norme severe per gli istituti, e imposto agli stati nazionali regole altrettanto rigide sui crac bancari, con il meccanismo unico di risoluzione e il famoso bail-in, la Ue avrebbe dovuto creare una rete di protezione comune per i depositi al di sotto dei 100mila euro. Le somme, in caso di fallimenti creditizi, sono già garantite a livello nazionale dai vari fondi alimentati dalle banche. Ma quando tali fondi dovessero trovarsi di fronte a crisi di grandi dimensioni o, esattamente come sta accadendo in Italia, fossero prosciugati da operazioni di salvataggio, sarebbe la Ue a tutelare i correntisti.

giovedì 5 ottobre 2017

Gli ecologisti ci costano un miliardo in più sulla bolletta

Bisognerebbe coniugare «la promozione della sostenibilità ambientale con la promozione della sostenibilità economica». È con questa frase che Guido Bortoni sintetizza la follia del sistema italiano, dove la produzione di energia pulita cala, ma gli incentivi (a spese dei contribuenti) aumentano. I numeri snocciolati ieri dal presidente dell’authority nella sua ultima relazione annuale (il mandato scade a febbraio) parlano chiaro: in Italia le fonti rinnovabili hanno assicurato nel 2016 il 37% della produzione totale con poco meno di 108 TWh, nel 2015 era il 39%, nel 2014 il 43%. Si tratta di percentuali pagate a caro prezzo ogni mese dagli italiani insieme alla bolletta elettrica.

mercoledì 4 ottobre 2017

Da Gentiloni e Padoan 81 miliardi di tasse

La tensione politica sul Documento di economia e finanza, a poche ore dal voto delle Camere, è alle stelle. Ma il polverone alzato dalle schermaglie tra i Dem e i fuoriusciti dal Pd non sembra, per ora, in grado di mettere a rischio il cammino della manovra di bilancio, che da qui al 2020 regalerà ai contribuenti italiani una stangata da 80 miliardi di tasse. Ad incendiare le polemiche ci ha pensato, in serata, il viceministro dell’Interno di Mdp, Filippo Bubbico, che ha deciso di dimettersi in coerenza con le valutazioni critiche («una relazione insufficiente») fatte dal suo partito sulle comunicazioni del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

domenica 1 ottobre 2017

Il fisco incassa ma non paga. Fatture saldate dopo 43 giorni

Inflessibili quando si tratta di riscuotere. Ma quando sono loro a dover sborsare, il momento non è mai quello giusto. Stando alle dichiarazioni di Matteo Renzi, che sulla questione aveva anche scommesso pubblicamente con Bruno Vespa, Il problema dei ritardi nei pagamenti della Pa è stato risolto da almeno un paio di anni. Spenti i riflettori e archiviato il dibattito, la stragrande maggioranza delle pubbliche amministrazione continua però a non rispettare i tempi. E tra i più lenti, guarda un po’, ci sono proprio gli enti con incarichi da esattori. Quelli pronti a caricarti di penali, interessi di mora e sanzioni se ti azzardi a sforare solo di qualche giorno la data prevista per il pagamento.

sabato 30 settembre 2017

"Imprenditori trattati da delinquenti"

«Imprenditori come delinquenti». A due giorni dall’approvazione, il Codice antimafia approvato in via definitiva dalla Camera non smette di suscitare polemiche. A scagliarsi con violenza contro la nuova normativa ieri è stato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia che, intervenendo alla convention Euromed del Gruppo Grimaldi in  Sardegna, ha detto senza mezzi termini che l’estensione del sequestro preventivo dai reati di mafia a quelli legati alla corruzione «stravolge i principi costituzionali e, per l’alta discrezionalità che concede, mina il bene assoluto della certezza del diritto». Di fatto, ha tuonato Boccia, «con il nuovo codice antimafia si equipara l’attività degli imprenditori a quella dei delinquenti».

giovedì 28 settembre 2017

La commissione banche rotte è una farsa

Di sicuro, per ora, c’è che la Commissione d’inchiesta sulle banche costerà ai contribuenti 150mila euro, metà a carico del Senato, metà a carico della Camera. Soldi che serviranno a consentire un funzionamento dell’organismo per un pugno di mesi, 6-7 nella migliore delle ipotesi. Periodo in cui i parlamentari dovranno anche occuparsi della discussione della legge elettorale e dell’approvazione della legge di stabilità.

mercoledì 27 settembre 2017

False residenze nel paesi del sisma per "arraffare" il bonus casa

Un bonus tra i 400 e i 900 euro alla faccia di chi la casa l’ha persa davvero. Un po’ come gli sciacalli che dopo il sisma, approfittando del caos e della confusione, passano tra le macerie a caccia di affari facili, sembra che diverse decine di furbetti abbiano colto la palla al balzo degli aiuti alle popolazioi colpite trasferendo repentinamente la residenza nei comuni del cratere. Questa almeno è l’ipotesi della procura di Rieti, che ha iscritto 120 persone nel registro degli indagati con l’accusa di truffa e falso.

Anche i più vecchi sanno fregare l'Inps

Vivono in Venezuela dal 1995, ma all’anagrafe risultano residenti in provincia di Potenza. Cosa che ha permesso ai due coniugi di 80 anni di incassare ben 156mila euro di pensione sociale. Stesso discorso per una anziana coppia di origine tunisina, che ufficialmente abita in provincia di Firenze, ma poi trasferisce 370mila euro, di cui 120mila a carico del sistema previdenziale, nel Principato di Monaco, dove vive. Oppure per tre finti residenti in provincia di Frosinone, tra cui una polacca di 75 anni, che, pur senza mai mettere piede in Italia, hanno incassato complessivamente 105mila euro. Il fenomeno è noto e assai diffuso.

venerdì 22 settembre 2017

Pur di ferire il nemico Renzi, Bersani uccide i contribuenti

Patrimoniale, eco-tasse, stangata sulle successioni, moltiplicazione delle aliquote Irpef e balzelli sui robot. E’ questo l’armamentario con cui i bersaniani di Mdp si preparano a dare battaglia al Pd in Parlamento sulla legge di bilancio. A confezionare le proposte ci ha pensato il Nens, think thank fondato da Vicenzo Visco e Pierluigi Bersani, che ieri, alla vigilia della definizione della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che sarà oggi sul tavolo del Cdm, ha pensato bene di presentare un ampio Manifesto contro la disuguaglianza, insieme all’ex premier Romano Prodi, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, a Stefano Fassina (Si) e a Cesare Damiano (Pd).

giovedì 21 settembre 2017

"Deutsche bank deve essere processata per la trappola spread"

Sullo sgambetto internazionale a Silvio Berlusconi nel 2011 la letteratura è ormai ampia. Notizie e testimonianze sugli accordi politici riservati per insediare un governo di «salute pubblica» con a capo Mario Monti si possono agevolmente trovare nei libri dell’ex premier Luis Zapatero, in quello dell’ex segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner, e in quello del giornalista Alan Friedman. Ma tutt’altra questione è dimostrare che ci fu lo zampino di società e istituzioni finanziarie.

I tedeschi mettono le mani sul cemento made in Italy

Heidelberg raddoppia e si mangia tutto il cemento italiano, chiudendo di fatto l’epoca della supremazia nel settore delle grandi dinastie italiane. Circa un anno fa il colosso tedesco aveva acquisito il controllo di Italcementi, rilevando le quote in mano alla famiglia Pesenti. Ora Heidelberg si pappa anche la Cementir della famiglia Caltagirone. L’operazione, per un controvalore di 315 milioni di euro, riguarda il 100% della società.

mercoledì 20 settembre 2017

Crolla il mito Ryanair: voli cancellati e soldi ai piloti per le ferie non fatte

Piloti in fuga, passeggeri sul piede di guerra, istituzioni in allarme. La bufera Ryanair cresce di intensità. Dopo l’annuncio shock di Micheal O’Leary sulla cancellazione di oltre 2mila voli (con il coinvolgimento di 400mila passeggeri) per «un’errata valutazione dei riposi che spettano ai piloti», stando alle ultime indiscrezioni trapelate dalla stampa irlandese, la compagnia avrebbe offerto un bonus di 12mila euro ai capitani (6mila ai primi ufficiali) che resteranno al loro posto fino all’ottobre del 2018, volando per almeno 800 ore e rendendosi disponibili a prestare servizio durante il periodo di ferie per uno o due blocchi da cinque giorni.

martedì 19 settembre 2017

Arriva il maxiconcorso da 17 miliardi

L’occasione per dare una bella sforbiciata alla spesa pubblica potrebbe essere ghiotta: nei prossimi quattro anni andranno in pensione nella Pubblica amministrazione circa 500mila persone su un totale di poco più di 3 milioni di organico. Il che significa che, attraverso una razionalizzazione degli uffici, l’informatizzazione delle pratiche e un po’ di impegno sul fronte dei controlli, sarebbe possibile risparmiare diverse decine di miliardi. Se è vero, ad esempio, come ha certificato la Cgia qualche mese fa, che le assenze per motivi di salute nel pubblico impiego nel 2015 hanno interessato il 57% degli occupati rispetto al 38% dei privati e che le assenze di un giorno rappresentano per gli statali il 25,7% del totale rispetto al 12,5% degli altri dipendenti, appare chiaro che i margini per un incremento della produttività a parità di risorse ci sono.

sabato 16 settembre 2017

Bancomat, il governo taglia le commissioni già diminuite

A due anni di distanza dalla direttiva europea (2015/2366), il Consiglio dei ministri ha dato il primo via libera allo schema di decreto legislativo che recepisce la normativa comunitaria sulle commissioni interbancarie per le operazioni di pagamento basate su carta. Si tratta, in estrema sintesi, dei costi che le banche si pagano fra loro per effettuare le transazioni elettroniche di denaro. Oneri che vengono scaricati in prima istanza sugli esercizi commerciali, ma anche sugli utenti finali, sia incorporandole nel prezzo di vendita dei prodotti o dei servizi sia spalmandole sul canone della carta di credito.

mercoledì 13 settembre 2017

Cala la disoccupazione, tutto merito delle donne

Il premier Paolo Gentiloni scrive giustamente su Twitter che la «tendenza è molto incoraggiante», ma che c’è «ancora molto lavoro da fare». In effetti, anche la notizia in apparenza più positiva, ovvero il tasso di occupazione delle donne salito al 49,1% (+0,6% in un anno), mai così alto dall’inizio delle serie storiche nel 1977, è accompagnata dall’amara considerazione dell’Istat secondo cui «la situazione occupazionale femminile nel nostro Paese è tra le peggiori della Ue». Nella media 2016 l’Italia è, infatti, «penultima», con un divario di 13,2 punti. Peggio di noi solo la Grecia. Anche la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, intervenuta alla presentazione del manifesto Valore D per la valorizzazione del talento femminile, firmato da oltre 100 aziende, ha ammesso che la strada per un tasso di occupazione «rosa» al 75% come obiettivo per il 2020 è ancora lunga.

martedì 12 settembre 2017

Produzione industriale su. E il Financial Times tifa Italia

Non si ferma la ripresa della produzione industriale in Italia. Nonostante le attese degli analisti fossero per una frenata dopo l'aumento dell’1,1% rilevato a giugno, anche a luglio è arrivato un incremento dello 0,1%. La crescita è praticamente continua da agosto 2016, a parte la battuta d’arresto  dello scorso gennaio. Un passo falso che non ha, però, intaccato il robusto aumento registrato a luglio su base annua, che  è del 4,4%.


C'è la prova: che flop gli 80 euro

Il bonus di 80 euro ha avuto un «significativo impatto macroeconomico». E’ bastata questa frase, estrapolata da un paper comparso ieri sul sito della Bce, per scatenare gli immediati festeggiamenti della claque renziana. Altro che spot elettorale, hanno gridato in coro i parlamentari piddini, a cui si sono uniti i due ministri Carlo De Vincenti e Maurizio Martina, «l’aiuto è stato strutturale e redistributivo». E in serata è arrivato anche il commento dell’ex premier: «Non c'era bisogno che lo dicesse la Bce che gli 80 euro erano una misura giusta».

domenica 10 settembre 2017

Tavaroli: "Nel web tutto ha un prezzo"

Politica, business, ideologia. Nel nebuloso mondo degli hacker tutto si mescola e si confonde. Ma «niente si butta, un po’ come nel maiale», scherza Giuliano Tavaroli, ex brigadiere all’Anticrimine di Milano, ex responsabile della sicurezza in Pirelli e Telecom e superesperto di intelligence.

venerdì 8 settembre 2017

Sconto in vista per l'Ape social

Sconto sull’Ape social per le donne e rivalutazione piena delle pensioni dal 2019. Sono questi i due «doni» messi sul tavolo da Giuliano Poletti nell’incontro di ieri coi sindacati. La proposta del ministro del Lavoro sull’anticipo pensionistico è di ridurre i requisiti contributivi di sei mesi per figlio, con un tetto massimo di due anni. La modifica sarebbe giustificata dall’attuale disparità di domande presentate dalle donne, sensibilmente inferiore a quelle degli uomini proprio a causa di un minore bagaglio contributivo. Attraverso lo sconto, il governo conta di portare le richieste dall’attuale 29% al 40%. Il che significa, ha spiegato la leader della Cgil, Susanna  Camusso, che l’allargamento della platea dovrebbe portare in dote circa 4mila domande in più rispetto alle 11mila presentate finora.

martedì 5 settembre 2017

Ecco il piano del governo: le nostre case ai profughi

Espropriare le case vuote dei privati per regalarle ai bisognosi. È questa l’ultima trovata del governo per combattere il fenomeno delle occupazioni abusive. Dopo il turbolento sgombero dell’edificio in Via Curtatone, a Roma, il Viminale è sceso in campo con una circolare operativa spedita ai prefetti per «prevenire la nascita e il consolidamento di situazioni di illegalità» e tutelare prioritariamente «i soggetti portatori di fragilità» e «i nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale».

sabato 2 settembre 2017

Mazzoncini insiste sul trasporto locale: possiamo risparmiare 12 miliardi

Fusione con Anas, quotazione, ma soprattutto trasporto pubblico locale. Archiviate le nozze con il gestore della rete stradale, che si celebreranno «sicuramente entro la fine dell’anno», e chiuso il lavoro preparatorio per la quotazione delle Frecce («noi siamo pronti, ma serve una decisione politica»), Renato Mazzoncini punta dritto sulla mobilità urbana.

Telecom, Unicredit e Generali. Il futuro dell'Italia parla francese

Qualcuno aveva addirittura ipotizzato un vertice a quattro, un incontro riservato e confidenziale, tutto parlato rigorosamente in francese, lingua madre dei potenti convitati. Alla fine, però, si è deciso che un summit d’Oltralpe, con il ministro dell’Economia di Parigi e i tre manager che guidano tre dei principali gruppi italiani (con oltre 80 miliardi di capitalizzazione), nella cornice di Cernobbio poteva essere malvisto, soprattutto con le numerose e delicate partite aperte tra i due Paesi.

mercoledì 30 agosto 2017

Il lavoro c'è, ma non siamo più capaci di farlo

Con 3 milioni di disoccupati le imprese che assumono dovrebbero essere prese d' assalto. E invece, i candidati non solo scarseggiano, ma in alcuni casi risultano addirittura introvabili. Secondo una rilevazione di Confartigianato, grazie alla rivoluzione digitale e agli incentivi di Industria 4.0, tra luglio è settembre le aziende hanno messo in cantiere 117.500 assunzioni di personale con titoli di studio legati all' innovazione tecnologica. In particolare, gli imprenditori sono a caccia di 32.570 diplomati in meccanica, meccatronica ed energia, di 13.350 diplomati in elettronica ed elettrotecnica, di 34.940 persone con la qualifica o il diploma professionale a 4 anni in meccanica, di 9.840 ingegneri elettronici e di 8.550 ingegneri industriali.

Coprono di soldi le banche. Ai poveri gli spicci

Per il rinnovo del contratto per gli statali il governo è pronto a mettere sul piatto circa 5 miliardi di euro (2,5 per le amministrazione centrali e 2,5 per le locali. Per il soccorso e l’accoglienza dei migranti il Documento di economia e finanza prevede per il 2017 una spesa di 4,6 miliardi di euro. Poi ci sono le banche, dove Palazzo Chigi non ha davvero badato a spese. Complessivamente tra Mps, Veneto Banca e Pop Vicenza il costo a carico dei contribuenti è già stato di 13,2 miliardi a cui se ne aggiungono altri 12 di garanzia sulle sofferenze delle ex popolari.

martedì 29 agosto 2017

Ci risiamo, Roma è a secco. E razionano l'acqua di notte

Ci risiamo. I romani erano partiti per le vacanze pensando di essersi lasciati alle spalle l’incubo siccità. Ma al rientro la situazione potrebbe essere addirittura peggiore di quella ventilata a luglio. Lontano dal clamore di inizio estate, con i riflettori ormai spenti dopo il via libera della Regione Lazio all’approvvigionamento nel Lago di Bracciano, e senza alcuna comunicazione da parte della giunta guidata da Virginia Raggi, l’Acea ha lanciato ieri un nuovo allarme acqua.

venerdì 25 agosto 2017

Da cassiere di discoteca al Campidoglio. Ecco l'assessore con gli insulti sulla maglietta

«Sono appena arrivato, ho appuntamento con alcuni membri della giunta, devo incontrare la sindaca, fatemi vedere qualcosa». Sono state queste le prime parole di Gianni Lemmetti al suo arrivo in Campidoglio. Il neo assessore al Bilancio di Roma si è presentato nel tardo pomeriggio con un  completo grigio, guardandosi bene dall’indossare una t-shirt, come quelle che lo hanno reso famoso nella giunta di Filippo Nogarin a Livorno e, soprattutto, come quella che da ieri impazza sul web. Un’elegante maglietta indossata durante una conferenza stampa con la scritta «vi stra...» e un bell’escremento a seguire, per completare il pensiero.

I grandi evasori festeggiano

Gli evasori possono dormire sonni tranquilli. Soprattutto quelli che nascondono al fisco ingenti somme. La lente degli ispettori, infatti, è sempre puntata sui piccoli contribuenti, quelli che dimenticano di versare all’erario qualche spicciolo oppure hanno sbagliato a calcolare le detrazioni. Al di là degli annunci sul fisco «amico», sull’importanza della compliance (adeguamento spontaneo) e sul nuovo corso dell’amministrazione fiscale, la musica continua a non cambiare.

giovedì 24 agosto 2017

Per marocchini e cinesi niente mutui né prestiti

Sono presenti in forze. E lavorano tanto. Al punto, forse, di non avere bisogno delle banche per acquistare casa. È una fotografia curiosa quella scattata da Facile.it e mutui.itsui prestiti contratti dagli stranieri. Da cui emerge, in sostanza, che cinesi e marocchini si tengono alla larga dagli istituti di credito.

Finalmente Draghi punta il suo bazooka contro i tedeschi

Impossibile prevedere se Mario Draghi utilizzerà il simposio statunitense di Jackson Hole, che parte oggi, per annunciare le prossime mosse di politica monetaria della Banca centrale europea. Ma il messaggio arrivato ieri dalla tedesca Lindau, durante il Nobel Laureate Meeting è chiaro: il Quantitative easing è stato un formidabile strumento di stabilità e guai a chi si permette di criticarlo.

L'Europa stoppa la doppia moneta di Berlusconi

Bruxelles ci ha già abituato nel corso degli anni ad una nutrita serie di bizzarre prese di posizione: dalle ramanzine ai diktat, fino alle tirate d’orecchi e alle lezioni di politica interna ed economica. Mancava all’elenco la bocciatura preventiva, che è puntualmente arrivata ieri sulla proposta lanciata da Silvio Berlusconi sulle pagine di Libero. Rispondendo ad un appello del professor Paolo Becchi, il leader di Forza Italia ha spiegato  che l’idea della «nuova lira», che si affiancherebbe, solo per le transazioni nazionali, alla valuta comune utilizzata per le transazioni internazionali, rappresenterebbe «una parziale riconquista della sovranità monetaria da parte dello Stato» e servirebbe non «ad usare la svalutazione come arma competitiva» ma «per rilanciare i consumi e la domanda». In questo modo, anche nella forma dei mini-Bot, la nuova moneta sarebbe «compatibile con le regole dei trattati europei».

sabato 19 agosto 2017

Nuovo record del debito. E' aumentato il doppio del pil

Il tempo sarà pure «galantuomo», come ha detto Matteo Renzi un paio di giorni fa festeggiando la ripresina del Pil (che peraltro, con lo 0,4% sul mese e l’1,5% sull’anno continua a viaggiare a scartamento ridotto rispetto al resto d’Europa), ma se i «risultati» di cui parlava il segretario del Pd sono quelli certificati ieri da Bankitalia, c’è poco da brindare. A poche ore dalla sorpresa positiva di una crescita leggermente più veloce delle stime del governo, sui conti pubblici si è abbattuto l’ennesimo macigno del debito, per la quarta volta consecutiva al top di sempre.

venerdì 18 agosto 2017

Rivolta silenziosa dei preti per anticipare la pensione

Incassare la pensione con un anno di anticipo. Malgrado un deficit annuo del Fondo clero che dal 2002 oscilla tra i 56 e i 115 milioni e un disavanzo patrimoniale arrivato a quota 2,2 miliardi di euro, il mondo ecclesiastico è sceso in campo per sfruttare a proprio vantaggio il dibattito sull’aumento dell’età pensionabile a 67 anni di cui il governo dovrà occuparsi in autunno.

domenica 13 agosto 2017

Il condone delle cartelle frutterà 2 miliardi in più

Undicimila e 300 controlli effettuati dal primo luglio ad oggi. Sono i numeri del piano straordinario di intervento messo in campo anche quest’anno dalla Gdf nelle aree costiero balneari, montane e nelle città d’arte a vocazione turistica. «La Guardia di finanza», ha spiegato il comandante generale Giorgio Toschi, «contribuisce alla tutela del sistema Paese non solo con grandi indagini, ma con quotidiane azione di controllo». E anche grazie a queste attività che, secondo i calcoli della Cgia, nel 2016 è stato possibile riportare alla luce 55,7 miliardi di imponibile attraverso la denuncia di 27.500 posizioni irregolari. Un importo più contenuto rispetto a quello del 2015 (61,1 miliardi), ma comunque in linea con i dati conseguiti dal 2012 in poi.

L'autunno sarà un'altra estate. Boom di prenotazioni in Italia

Stessa spiaggia, stesso mare. Lasciati gli uffici, le fabbriche e le postazioni di lavoro, il dibattito sul clima impazzito, la fine delle mezze stagioni e il surriscaldamento globale non interessa più a nessuno. Qualsiasi cosa dicano le previsioni del tempo, nei cinque giorni che vanno da ieri al 16 agosto dieci milioni di vacanzieri si preparano ad invadere le spiagge italiane. Due milioni al giorno, con una crescita del 16% rispetto al 2016.

giovedì 10 agosto 2017

"Aiuta i clandestini". Indagato il prete amico della Boldrini

Si complica la posizione di padre Mussie Zerai, il sacerdote eritreo accolto con tutti gli onori nel 2013 alla Camera dalla presidente Laura Boldrini insieme ad una delegazione di rifugiati. Dopo le indiscrezioni giornalistiche sulle presunte «soffiate» alle Ong sui barconi pieni di migranti da recuperare, don Mussie risulta ora indagato.

martedì 8 agosto 2017

Italia e Malta tengono al largo un barcone

Continua il corto circuito operativo innescato dal doppio binario adottato dall’Italia sugli sbarchi di immigrati. Mentre a Lampedusa il codice di condotta varato dal ministero dell’Interno, Marco Minniti, ha bloccato la nave di una ong spagnola, facendo infuriare Malta, a Pozzallo la Guardia Costiera, seguendo le indicazioni del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha tratto in salvo altri 408 migranti.

Infornata nella scuola pubblica, altre 58mila assunzioni

 L’operazione era annunciata, ma il colpo ad effetto non di discute. Il governo va in vacanza mettendo a disposizione del torrido dibattito ferragostano, tra una chiacchiera sul calcio mercato e una sul meteo, l’ennesima grande infornata di personale scolastico. Dall’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva è uscito il via libera definitivo ai nuovi ingressi per il 2017-2018. Nel dettaglio, si tratta di tre decreti su proposta dei ministeri della Pa e del Mef che autorizzano la Pubblica istruzione ad assumere a tempo indeterminato 51.733 unità di personale docente, di cui 38.380 su posti comuni, 13.393 su posti di sostegno, a cui si aggiungono 59 unità di personale educativo. Oltre agli insegnanti il semaforo verde arriva anche per 6.260 unità di personale Ata e 259 nuovi dirigenti scolastici. In tutto circa 58mila contratti a carico del bilancio dello Stato.

domenica 30 luglio 2017

Calenda sfida Macron: "I cantieri li controlliamo noi"

«Non ci muoviamo di un millimetro». In vista del vertice con il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, previsto per martedì, Carlo Calenda fa la voce grossa sull’affaire Fincantieri-Stx, bocciando senza mezzi termini la decisione di Parigi di attivare la clausola per esercitare il diritto di prelazione sulle quote italiane, nazionalizzando i cantieri navali di Saint-Nazaire. Venerdì il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, aveva definito «inaccettabile» una mancanza di fiducia dei francesi nei confronti del partner italiano, pronto a prendere il controllo rilevando il 66,66% di Stx-France dalla holding coreana che aveva venduto la quota a Fincantieri per 79 milioni lo scorso inverno.

Atac sull'orlo del crac, ma i dirigenti romani si aumentavano le paghe

Mentre l’Atac continuava ad accumulare debiti, avvicinandosi sempre più all’orlo del baratro, i dirigenti hanno pensato bene di aumentarsi lo stipendio. Motivo: «La situazione di estrema criticità economico-finanziaria dell’azienda richiede un contributo straordinario da parte del management». I soldi sono arrivati. I risultati un po’ meno, considerato che a 7 mesi di distanza l’azienda del trasporto locale di Roma rischia di portare i libri in tribunale.

sabato 29 luglio 2017

Pagheremo i fannulloni dell'Atac

Seppellita dai debiti e impantanata nella palude delle consorterie politico-sindacali, l’Atac perde un altro dg a circa 11 mesi dall’addio burrascoso di Mario Rettighieri (e dell’amministratore unico Armando Brandolese), aprendo scenari foschi che non escludono il salvataggio pubblico a carico dei contribuenti. Per ora l’unica certezza è che dal 2 agosto Bruno Rota non sarà più alla guida dell’azienda di trasporto pubblico locale della Capitale.

martedì 25 luglio 2017

Rubano anche l'acqua

È di poche settimane fa la clamorosa notizia della morosità del Comune di Roma nei confronti della sua stessa azienda di fornitura del servizio idrico. Ai primi di maggio i dipendenti e i funzionari dei gruppi consiliari del Campidoglio sono stati costretti ad abbandonare gli uffici di Via del Tritone (come prevede la legge, per questioni igieniche) dopo aver constatato che dai rubinetti non usciva più l’acqua: il Comune non ha pagato la bolletta e l’Acea (controllata al 51% dallo stesso Comune) ha interrotto il servizio. In quell’occasione, la sindaca Virginia Raggi si difese scaricando la colpa sulla società da cui il Campidoglio ha in affitto gli uffici. Un po’ come succede in questi giorni. Dove Comune, Regione e governo, mentre la Capitale sta per essere lasciata a secco, non trovano di meglio che rimpallarsi le responsabilità e accusarsi a vicenda.

lunedì 17 luglio 2017

Stop del governo: "Per ora niente ius soli"

«Tenendo conto delle scadenze urgenti non rinviabili  al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza, non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva». Alla fine l’annuncio è arrivato. Dopo settimane di polemiche e di tensioni, Paolo Gentiloni ha gettato ufficialmente la spugna, rinviando la patata bollente alla ripresa dei lavori. «Si tratta comunque di una legge giusta», ha tenuto a precisare il premier, ribadendo «l’impegno personale e del governo per approvarla in autunno».

Boeri avverte: "Senza riforma Fornero saltano i conti dell'Inps"

Duecentomila pensionati in più all’anno e 141 miliardi di debito previdenziale aggiuntivo. Sarebbe questo, secondo Tito Boeri, il catastrofico effetto di un blocco degli adeguamenti periodici dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, così come previsto dalla legge Fornero. L’allarme lanciato ieri dal presidente dell’Inps in un’intervista al Sole 24 Ore si abbatte come un macigno su uno dei temi più delicati del dibattito pre elettorale.

domenica 16 luglio 2017

Niente soldi alle imprese. Le banche del Veneto aiutavano solo i bidonisti

Risparmiatori gabbati e imprese a secco. La crisi bancaria si è abbattuta sul Veneto con una violenza che non ha eguali in Italia. La stretta del credito si è, ovviamente, fatta sentire in tutta la penisola. Negli ultimi tre anni la contrazione degli impieghi bancari alle aziende italiane è arrivata complessivamente a segnare un calo di 62 miliardi di euro. Con riduzioni pesanti della liquidità per tutti i comparti e in tutte le aree geografiche. Ma è nel Nord Est che si è verificata la tempesta perfetta. Gli istituti veneti, infatti, non solo rastrellavano quattrini tra i soci e la clientela con metodi, stando a quanto emerso dalle indagini giudiziarie, poco ortodossi, ma successivamente neanche giravano il denaro al territorio, sotto forma di finanziamenti alle attività imprenditoriali.

giovedì 13 luglio 2017

Non salvano le banche, ma i ladri

Di punire i colpevoli non se ne parla. Non solo i contribuenti dovranno sborsare altri 17 miliardi di euro per salvare le banche decotte, ma neanche potranno prendersela con gli ex amministratori che hanno portato gli istituti al fallimento. Con il decreto su cui ieri è stata votata la fiducia alla Camera, la maggioranza, oltre a rendere impossibili eventuali imputazioni di bancarotta, ha anche evitato che, ove considerati responsabili di fronte alla giustizia, gli ex manager subissero l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dall’esercizio delle professioni.

martedì 11 luglio 2017

Renzi vuole fare più deficit. La Ue lo irride

Le critiche degli euroburocrati erano previste e, probabilmente, anche auspicate, considerato il significato politico-elettorale della sfida. Ma la freddezza con cui Bruxelles ha liquidato l’attacco frontale al fiscal compact, rimbalzato in questi giorni dalle pagine del suo ultimo libro «Avanti» ai titoli di quotidiani e tg, forse Matteo Renzi non l’aveva messa in conto.

sabato 8 luglio 2017

Per le truffe di Veneto Banca indagati anche i dipendenti

Dai direttori di filiale ai consulenti di private banking fino ai semplici sportellisti. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm romani per l’ex ad Vincenzo Consoli, l’ex presidente Flavio Trinca, i membri del cda e del collegio sindacale, alla procura di Treviso entra nel vivo il secondo filone dell’inchiesta su Veneto banca. Quello che riguarda più da vicino i risparmiatori truffati sia con le ormai note operazioni «baciate», ovvero i prestiti concessi solo in cambio di un contestuale acquisto di azioni dell’istituto, sia con la semplice proposta di investimenti in titoli del valore ben inferiore a quello indicato.E qui sotto i riflettori non ci sono più i vertici, ma tutti i rappresentanti della banca sul territorio. Quelli che materialmente hanno riempito di carta straccia i portafogli dei correntisti.

venerdì 7 luglio 2017

Marchionne, il moderato che odia lobby e sindacati

Le capacità imprenditoriali sono fuori discussione. Quando Sergio Marchionne è approdato al Lingotto come amministratore delegato, nel giugno del 2004, la Fiat orfana di Umberto Agnelli e assai scricchiolante aveva chiuso il precedente esercizio con un rosso di 2 miliardi, una perdita operativa di 500 milioni e un fatturato di 49 miliardi. Nel 2016 i ricavi della nuova Fca si sono attestati a 111 miliardi e l’utile netto a 1,8 miliardi. Negli stessi anni i veicoli venduti nel mondo dal gruppo automobilistico sono passati da 1,8 a 4,7 milioni mentre le azioni in Borsa sono cresciute quasi del 500%.

martedì 4 luglio 2017

Start up, cantieri e occupati ko. Non è ancora la volta buona

Gli occupati ricalano e la disoccupazione risale. L’entusiasmo primaverile di governo e sostenitori del jobs act, che ad aprile avevano festeggiato le statistiche sul lavoro migliori dal 2012, è stato impietosamente stroncato ieri dai nuovi dati Istat, che riportano bruscamente indietro le lancette dell’orologio, spazzando via le briciole di ottimismo raccolte negli ultimi mesi. L’indice della disoccupazione a maggio è tornato all’11,3% (11,1% ad aprile), con un balzo di quella giovanile, salita in un colpo solo dell’1,8%, a quota 37%. E l’incremento, questa volta, non è causato dalla diminuzione degli inattivi. Il numero di chi il lavoro non ce l’ha, ma non lo cerca neanche, è rimasto invariato.

sabato 1 luglio 2017

Crac banche venete, pagheremo 4mila prepensionati a peso d'oro

Oltre 45mila euro l’anno a testa. E questo il costo per i contribuenti degli esuberi provocati dal crac di Pop Vicenza e Veneto Banca. Il terreno per l’operazione di sostegno alla mobilità del settore, a dimostrazione che il disastro nel Nord Est è stato tutt’altro che un fulmine a ciel sereno, era stato preparato per tempo con la legge di stabilità. I provvedimenti attuativi sono però arrivati in zona Cesarini, solo qualche giorno prima del decreto salvabanche venete.

Stipendio da 2.500 euro, ma l'azienda non trova lavoratori

Otto ore al giorno, 2.500 euro mensili più gli straordinari. La Friulintagli di Pordenone pensava di finire sui giornali per il suo ennesimo piano di assunzioni, in un periodo in cui quasi tutti tagliano, riducono, ristrutturano. E sui giornali c’è finita davvero, ma per la difficoltà a trovare candidati. Perché nell’Italia dei 3 milioni di disoccupati sembra che il lavoro, alla fine, non interessi poi così tanto.

mercoledì 28 giugno 2017

Quasi un milione di cartelle esattoriali non riscosse: 93 miliardi in fumo

Mentre gli italiani stringevano la cinghia per far quadrare i conti pubblici il fisco si perdeva la metà dei soldi per strada. Se qualcuno ha ancora difficoltà a capire come ha fatto Equitalia ad accumulare dal 2000 al 2016 ben 817 miliardi di crediti fiscali, di cui 765 non più esigibili per vari motivi, è utile sfogliare la delibera 7/2017/G della Corte dei Conti dello scorso 20 giugno relativa agli effetti del contenzioso tributario dal 2011 al 2016, proprio gli anni dell’austerity di bilancio inaugurata da Mario Monti e mai più cessata. Il rapporto, come scrive Italia Oggi, prende in esame gli accertamenti sostanziali emessi dall’Agenzia delle entrate nel quinquennio. Ebbene, su una maggiore imposta accertata di 87,5 miliardi di euro, il 20% è stato definito da cittadini e imprese tramite una serie di strumenti definitivi. Dall’adesione, alla mediazione, fino alla conciliazione giudiziale. Un altro 31,47% è invece finito sui tavoli delle commissioni tributarie, oggetto di contestazioni formali e sostanziali. Si arriva così al 51,47% della somma complessiva.

L'Inps paga in ritardo: lei si dà fuoco

Dal 24 gennaio al 26 giugno.Sei mesi senza lavoro e senza indennità di disoccupazione. Concetta Candido, che ieri esasperata fino all’inverosimile dalle lungaggini burocratiche e dalla difficoltà di vivere senza un soldo, ha deciso di darsi fuoco nella sede Inps di Torino, non è la prima e non sarà l’ultima, purtroppo, a dover fare i conti con la lentezza della macchina assistenziale.

martedì 27 giugno 2017

Le pensioni dei politici? Costano più dei vitalizi

La toppa peggiore del buco. La smania dei partiti (Pd e Cinque stelle in testa) di mostrare agli italiani il proprio vigore nel combattere i privilegi della casta rischia di giocare un brutto scherzo ai contribuenti. Dopo vari stop and go, agguati, fughe in avanti e ripensamenti, il testo base adottato dalla commissione Affari costituzionali della Camera per spazzare via defintivamente dall’orizzonte normativo italiano i vitalizi dei parlamentari, a meno di ulteriori colpi di scena, dovrebbe approdare a giorni nell’Aula.

domenica 25 giugno 2017

Il governo se la prende comoda sul decreto affossa-risparmio

Alla fine, tra le esigenze dei risparmiatori e quelle del sistema creditizio hanno prevalso gli interessi di bottega. Ovvero evitare che 4 milioni di italiani oggi si recassero alle urne per il secondo turno dei ballottaggi con le prime pagine dei giornali occupate dall’ennesimo pasticcio del governo sulle banche. Dopo una giornata di attesa e di indiscrezione, in serata Palazzo Chigi ha fatto sapere che per il decreto sulla liquidazione delle banche venete ci vuole ancora un po’ di tempo. Il Consiglio dei ministri inizialmente previsto per ieri all’ora di pranzo si terrà probabilmente questa mattina.

venerdì 23 giugno 2017

Per i sindacati ogni motivo è quello giusto: dagli orari di lavoro alla conquista del potere

Dal rinnovo dei contratti all’orario di lavoro, passando per le ristrutturazioni aziendali, la competizione fra sigle e le decisioni politiche. In altre parole, in Italia quasi ogni motivo è buono per incrociare le braccia. I numeri snocciolati ieri dal Garante per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali, Giuseppe Santoro Passarelli, nel corso della sua relazione annuale alla Camera parlano chiaro. Nel 2016 sono state proclamate ben 2.352 (2.261 nel 2015) agitazioni, di cui 1.488 (1.471 nel 2015) effettivamente realizzate per un numero complessivo di 840 giornate interessate dalle azioni di protesta.

martedì 20 giugno 2017

Dieci milioni di clienti in più per la tivù cinese di Giglio

Il campione italiano dell’ecommerce prosegue la sua corsa. Dopo l’accordo con Amazon in Europa, che ha permesso al suo canale tematico Nautica Channel di sbarcare anche (già è presente in 42 Paesi e 4 continenti con programmi in sei lingue diverse) sulla piattaforma di Jeff Bezos (una pay tv dedicata agli utenti “Prime”) in Germania, Regno Unito ed Austria, Giglio Group è tornato a muoversi sul territorio cinese, dove già domina il settore delle vendite on line del made in Italy di lusso.

venerdì 16 giugno 2017

La beffa degli appalti Consip: i costi per lo stato sono più alti

L’Accademia aeronautica di Pozzuoli ha registrato un incremento delle spese di 35mila euro al mese nel 2013 e di 410mila euro l’anno nel 2014. La Scuola sottuficiali di Caserta ha speso 178mila euro in più a semestre nel 2013 e 335mila euro l’anno nel 2014. Per il 28° Reggimento “Pavia” l’aggravio è stato di 363mila euro in un triennio. Sono solo alcuni esempi dell’effetto perverso del modello Consip applicato alla manutenzione degli immobili pubblici: nato per snellire, migliorare e risparmiare ha prodotto sprechi, inefficienze e burocrazia.

giovedì 15 giugno 2017

I crediti marci vanno in Borsa

DoBank ha rotto gli indugi. Bruciando le tappe e smentendo chi prevedeva uno slittamento del dossier a settembre, per evitare il rallentamento estivo dei mercati, la società attiva nella gestione di portafogli di crediti in sofferenza, ha presentato ieri a Borsa Italiana la domanda di ammissione a quotazione sul Mercato telematico azionario.


mercoledì 14 giugno 2017

Più romeni e meno italiani. La Penisola cambia connotati

Diminuisce la popolazione. Ma diminuiscono soprattutto gli italiani, sostituiti a ritmi frenetici da 5 milioni di cittadini stranieri di oltre 200 nazionalità, che rappresentano l’8,3% dei 60.589.445 residenti. Il saldo complessivo del 2016   è negativo per 76mila unità (-0,13%). Una cifra determinata da una flessione massiccia della popolazione italiana (-97mila) e da un aumento consistente di quella straniera (+21mila).

martedì 6 giugno 2017

Il governo vende l'Ilva a chi mette meno soldi

Malgrado gli appelli di governatori, sindaci e sindacati, i rilanci migliorativi di AcciaItalia e la prospettiva di un ingarbugliato contenzioso a colpi di ricorsi e rilievi Antitrust, il governo è andato dritto per la sua strada. In serata il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, ha firmato il decreto di aggiudicazione del Gruppo Ilva, accordando la vittoria della gara ad Am Investco Italy, la joint venture composta da ArcelorMittal (85%) e Marcegaglia (15%), che secondo i commissari aveva ottenuto il punteggio più elevato.

domenica 4 giugno 2017

Renzi come Totò. Vuole venderci la fontana di Trevi

Non bastavano i prestiti sotto forma di Bot e Btp. Ora gli italiani dovranno pure acquistare pezzi di immobili pubblici per aiutare lo Stato ad abbattere il debito. «Presenteremo un’iniziativa», ha annunciato Matteo Renzi al Sole 24 Ore, «che consenta ai cittadini di avere forme di rendimento sicure e solide anche attraverso la partecipazione ai beni immobili e mobili che costituiscono il patrimonio di amministrazione centrale ed enti locali».
L’operazione, ha assicurato il segretario Pd in perfetto stile Totò (ricordate la famosa vendita della Fontana di Trevi al povero Decio Cavallo?), «è potenzialmente win win». In altre parole, vincono tutti. Lo Stato perché «riduce i costi del debito e aumenta la credibilità del Paese», i cittadini perché potranno avere «una forma di rendimento sicura».
Sul beneficio per lo Stato ci sono pochi dubbi. Quello dei contribuenti, però, è tutto da vedere. L’idea di una grande Siiq pubblica (un fondo immobiliare quotato) a cui conferire gli asset delle varie società del Tesoro che oggi si occupano della valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico (Invimit sgr, Cdp Investimenti Sgr e Cdp Immobiliare) era già circolata un paio di anni fa. Renzi aveva messo sul dossier i due manager della Cassa depositi e Prestiti, Fabio Gallia e Claudio Costamagna. E l’ipotesi fu esplicitamente confermata, alla fine del 2015, dall’allora ad di Cdp Immobiliare, Giovanni Paviera: «Per adesso ci stiamo lavorando internamente, senza l’ausilio di advisor».
Ieri l’ex premier ha di nuovo tirato in ballo la spa controllata dal Tesoro: «La Cdp avrà un ruolo strategico in questo disegno. Stiamo seguendo questo progetto con professionalità di prim’ordine». Di sicuro tra queste professionalità non ci sarà Aldo Mazzocco, che dopo appena un anno come capo del real estate di Cdp, a marzo ha preferito fare rotta verso il porto più sicuro delle Generali. Si diceva fosse lui l'uomo giusto per la grande holding del patrimonio pubblico, ma le cose sono andate diversamente. Nell’ultimo esercizio la Cdp ha dovuto effettuare un taglio sugli asset della controllata Immobiliare portando il patrimonio da 500 a 322 milioni. Una svalutazione seconda solo a quella di 294 milioni (sui 500 investiti) operata in Atlante. E sui conti pesa anche un indebitamento bancario di 750 milioni, tutto ascrivibile alle 14 joint venture di Cdp Immobiliare, che altro non è che la Patrimonio dello Stato spa creata nel 2002 da Giulio Tremonti, poi transitata in Fintecna prima di approdare alla Cassa depositi. Per capire cosa è successo basta leggere il bilancio di Cdp, che definisce il rilevante patrimonio immobiliare in pancia alla controllata «non generatore di alcun reddito, fonte di elevati costi ricorrenti e in gran parte non collocabile sul mercato nello stato di fatto in cui si trova e senza consistenti investimenti». Chiara la posizione del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ieri si è scagliato contro i «luoghi comuni». Quelli secondo cui «ci sono scorciatoie, si può abbattere il debito  domani o si possono ottenere 300 miliardi di introiti dal patrimonio immobiliare».

© Libero

sabato 3 giugno 2017

La Cina rischia l'overdose da energia pulita

È una strana coppia quella che si erge a difesa dell’ambiente globale contro il cinico e insensibile Donald Trump, considerato che ieri Europa e Cina non sono riuscite nemmeno ad accordarsi per uno straccio di dichiarazione congiunta sul commercio internazionale. La realtà è che il patto d’acciaio tra il Vecchio Continente e il Paese asiatico «per favorire l’accordo sul clima e accelerare la transizione globale all’energia pulita» è per Pechino nient’altro che una strada obbligata.

domenica 28 maggio 2017

Tassa di soggiorno anche se affitti casa

Affitti, tasse, trasporti, appalti, musei, editoria, agenti del fisco, monetine. C’è perfino l’assunzione di 25 nuovi magistrati alla Corte dei Conti. Nel corso dell’esame parlamentare, a causa principalmente di emendamenti governativi e del Pd, la manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta dalla Ue si è trasformata nel classico provvedimento omnibus dove, un po’ come accade nel milleproroghe di fine anno, hanno trovato riparo e accoglienza le norme più disparate. Un minestrone indigesto, che per essere mandato giù dall’aula della Camera, presumibilmente martedì, renderà necessario il ricorso all’ennesima fiducia da parte dell’esecutivo. Al decreto mancano ancora alcuni tasselli importanti, che saranno domani sul tavolo della commissione Bilancio: il prestito ponte da 800 milioni per Alitalia, il ripristino dei poteri dell’Anac in materia di controllo preventivo degli appalti e la norma salva-direttori dei musei, dopo la clamorosa bocciatura del Tar.

venerdì 26 maggio 2017

Zero tasse sulle successioni per i paperoni stranieri

I paperoni stranieri con un patrimonio al di sopra dei 15 milioni di euro (al di sotto non è così conveniente) che si apprestavano a trasferirsi armi e bagagli nel nuovo paridiso fiscale italiano si erano un po’ preoccupati. Certo, a prescindere dai quattrini posseduti, con la norma inserita nell’ultima legge di stabilità si potranno pagare solo 100mila euro di imposta fissa all’anno (sui redditi prodotti all’estero). Certo, il regime si può estendere anche ai familiari con un’imposta aggiuntiva di appena 25mila euro (sempre sulle entrate non prodotte in Italia).

Zanetti: "Forziamo le regole di Bruxelles"

«Se il governo non metterà in campo la stessa determinazione che abbiamo visto per Mps anche per le banche venete, non ci sarà più nulla da salvare». Per l’ex viceministro dell’Economia e segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti, il tempo per i negoziati con Bruxelles è scaduto. «L’Europa», spiega, «continua legittimamente a privilegiare le valutazioni sul quadro regolatorio, ma l’esecutivo non può permettersi di non guardare anche alla tenuta economica e sociale di una parte importante del Paese».

giovedì 25 maggio 2017

Confindustria ha scelto il suo leader: Calenda

Qualcuno ha parlato di «manifesto di governo». Mentre il premier Paolo Gentiloni si intratteneva con Donald Trump a Villa Taverna, Carlo Calenda ha approfittato dell’assemblea annuale di Confindustria per iniziare a puntare lo sguardo sulla prossima legislatura, dove lo scarso feeling con Matteo Renzi potrebbe anche spingerlo in direzioni diverse. Tantissimi i punti di sintonia tra il ministro dello Sviluppo e Viale dell’Astronomia. Dal progetto Industria 4.0, che il numero uno di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha definito «un progetto organico di politica industriale con l’ambizione di rinnovare il sistema produttivo», fino al «patto di fabbrica» per detassare in maniera strutturale i premi di produttività, su cui Calenda si è detto disposto a fare la propria parte. Ma la convergenza tra il ministro e gli imprenditori non si limita agli interventi di sostegno alle aziende. Boccia e Calenda parlano la stessa lingua anche sull’Europa, che deve essere «forte e coesa», e sulla crescita, che c’è, ma è lenta e insufficiente.

mercoledì 24 maggio 2017

Tasse sui giochi: a rischio 5mila imprese e 300mila lavoratori

Più tasse, meno apparecchi. Alla fine, quando il governo decide di intervenire sui giochi sempre lì va a parare. Sull’unico settore caratterizzato da una filiera di 5mila piccole e medie imprese, con un indotto occupazionale di circa 300mila lavoratori e 85mila esercizi coinvolti. Dopo l’incremento del prelievo erariale, che ha portato la tassazione reale dal 61 al 66% (rispetto al 20% dei giochi on line e di quelli sportivi), le Awp, le slot dove si può giocare al massimo un euro, il governo vuole inserire nella manovrina pure la sforbiciata degli apparecchi. «Siamo in perfetta sintonia con la riduzione», spiega Raffaele Curcio, presidente di Sapar, l’associazione che riunisce 1.700 imprese, «anche per noi c’è una sovraesposizione. Il problema è il metodo con cui si fanno questi tagli. Se l’obiettivo è la tutela delle persone e il contrasto alle patologie, la riduzione deve riguardare tutte le tipologie di gioco. È assurdo andare ad incidere su un’unica categoria».

martedì 23 maggio 2017

Botta sulle case: torna l'Imu

Riforma del catasto e reintroduzione dell’Imu sulla prima casa per i redditi più alti. Se il governo si metterà al lavoro sulla nuova stangata, Bruxelles chiuderà un occhio sul mancato rispetto degli impegni previsti dal fiscal compact. È questa la «proposta indecente messa sul piatto dalla Commissione Ue nel pacchetto di raccomandazioni presentato ieri.

venerdì 12 maggio 2017

L'Italia è la maglia nera del Pil

Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici usa parole morbide. Assicura che Pier Carlo Padoan è «un eccellente ministro dell’Economia» e «sta facendo tutti gli sforzi necessari». Ma la mappa dell’Europa che accompagna le previsioni della Commissione fornisce sempre lo stesso desolante scenario. Così come lo scorso febbraio, in occasione delle stime invernali, anche nella cartina presentata ieri a Bruxelles per le previsioni di primavera lo stivale italiano continua ad essere l’unica area con il colore più scuro, quello che indica una crescita inferiore all’1%. In altre parole, eravamo e restiamo la maglia nera del Vecchio continente.

giovedì 11 maggio 2017

Nuove regole per il divorzio. SI paga il minimo necessario

Dopo tre anni passati alla Ragioneria dello Stato, sei alla direzione generale del Tesoro e due da viceministro e ministro dell’Economia non si può davvero dire che Vittorio Grilli non abbia imparato a far di conto. Sulla gestione delle finanze pubbliche c’è ancora chi ha più di un dubbio, ma su quelle private è difficile obiettare. Pur di non sganciare quattrini alla ex moglie Lysa Caryl Lowenstein, il titolare di Via XX Settembre sotto il governo Monti ha ingaggiato una battaglia legale durata circa 9 anni. E ieri, dopo appelli e contrappelli, ha incassato una vittoria epocale, che potrebbe rivoluzionare il diritto italiano. Il principio stabilito dalla sentenza 11504 della prima sezione civile della Cassazione prevede, in estrema sintesi, che il tenore di vita goduto nel corso del matrimonio non sarà più determinante per quantificare l’assegno divorzile.

mercoledì 10 maggio 2017

Gli ecologisti ci riducono in bolletta

Per una volta l’Italia è in regola con i vincoli Ue. Secondo la relazione sulla Situazione energetica nazionale pubblicata alcuni giorni fa dal ministero dello Sviluppo economico, le fonti di energia rinnovabile nel 2016 hanno coperto il 17,6% dei consumi finali lordi di energia. Il che significa che, addirittura con quattro anni di anticipo, siamo già in regola con il target del 17% fissato da Bruxelles per il 2020.

martedì 9 maggio 2017

Roma è una cloaca. M5S e Pd litigano

Accuse, insulti, polemiche. Mentre i romani, dopo topi, cinghiali, capre, serpenti e sesso en plain air iniziano ad essere letteralmente sommersi da montagne di immondizia, Virginia Raggi e Nicola Zingaretti non trovano di meglio che azzuffarsi sulla responsabilità della nuova emergenza rifiuti che si prepara ad esplodere nella Capitale.

giovedì 4 maggio 2017

Stangata più vicina: via all'iter per la riforma del catasto

«Invece di ridurre le tasse sugli immobili in Parlamento si pensa alla riforma del catasto», ha denunciato ieri su Facebook, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Mentre tutti i riflettori sono puntati su Def e manovrina, che di balzelli sono pieni fino all’orlo, al Senato il grande progetto bipartisan per far rientrare dalla finestra la stangata sulle rendite immobiliari prosegue il suo iter. Un cammino felpato, ma inesorabile. L’idea di recuperare con un provvedimento parlamentare la riforma è iniziata a circolare subito dopo l’uscita  dal Def, chiesta e ottenuta da Matteo Renzi per evitare problemi in campagna elettorale.

I sindacalisti si pappano i soldi delle pensioni

«Si possono raccogliere molti soldi se si interviene sui vitalizi politici e sulle rendite che i sindacalisti si sono creati in questi anni». Non è la prima volta che Tito Boeri si scaglia contro le sacche di privilegio previdenziale. Questa volta, però, più che contro la casta il dito del presidente dell’Inps, (che ieri ha anche denunciato in una missiva alla commissione Lavoro le continue «offese» del Parlamento sui dati incompleti e distorti che fornirebbe l’istituto) è puntato contro il governo, accusato di inerzia e complicità. «Noi», ha incalzato l’economista della Bocconi durante un convegno alla Sapienza di Roma, «abbiamo fatto delle proposte che giacciono al ministero del Lavoro e auspichiamo vengano esaminate, perché potrebbero finanziare interventi di politica sociale».

mercoledì 3 maggio 2017

Meno utili, più disoccupati: primo maggio funerale del lavoro

Ventotto miliardi di fatturato, 11 miliardi di margine operativo, 7,5 miliardi di utili e 11,5 miliardi di dividendi bruciati dal 2008 ad oggi. Sarà pure vero, come sostengono alcuni osservatori, che gli indicatori economici danno segnali di miglioramento, che le prospettive sono meno cupe. Ma allargando lo sguardo all’intero periodo della crisi il bilancio delle imprese italiane resta catastrofico. Secondo l’analisi elaborata dal Centro studi di Mediobanca la scorsa estate su un campione di 2.060 medie e grandi imprese (circa il 50% del fatturato delle aziende italiane) il fatturato netto è passato dai 667 miliardi del 2008 ai 639 del 2015. E meglio non sono andati gli altri indicatori del conto economico, con il margine operativo lordo sceso da 73,5 a 62 miliardi e gli utili precipitati da 26,5 a 19 miliardi. Una discesa che si è ovviamente ripercossa sui dividendi, crollati da 25 a 13,5 miliardi.

domenica 30 aprile 2017

Per recuperare soldi il governo taglia quelli per disabili e non autosufficienti

I riflettori erano tutti puntati sulle tasse e sui 3,4 miliardi da recuperare per applicare la correzione sui conti chiesta dall’Europa. Ma c’erano anche molte famiglie che dalla manovrina, oltre ai soliti sacrifici, si attendevano anche un po’ di risorse per il sostegno dei genitori anziani o dei figli disabili. Risorse che, puntualmente, non sono arrivate.

sabato 29 aprile 2017

Incendio blocca la produzione. Risposta della Fiom: sciopero

Pur di non lavorare nel week end i sindacati si inventano pure lo sciopero contro l'incendio. Dopo la grande protesta andata in scena a Pasqua  per le aperture domenicali dei negozi, che soprattutto in una fase di crisi portano soldi preziosi sia nelle tasche dei dipendenti sia nelle casse dell'impresa, la Fiom è tornata all'attacco dei fine settimana, proclamando l'astensione dal lavoro nei giorni in cui la Sevel di Atessa (Chieti) ha programmato due turni di recupero.

La Cgil premia chi non va al lavoro

Legare i premi di produttività degli statali, come fa in sostanza la riforma Madia, al semplice fatto di recarsi sul posto di lavoro era già sembrato a molti un modo bizzarro di intendere la meritocrazia.  Ma per i sindacati non è ancora sufficiente. Per spazzare via anche l’ultimo, sottile filo che ancora lega l’impiego pubblico al lavoro privato le sigle ora pretendono di separare del tutto il salario accessorio dal tasso di presenza del dipendente.

venerdì 21 aprile 2017

Nella manovra spunta l'aiutino ai petrolieri

Le maximulte per i portoghesi degli autobus ci saranno, così come l’aumento della tassa sulla fortuna, il via libera alle nozze Fs-Anas, l’aumento di capitale di Invitalia (fino a 300 milioni) necessario al salvataggio di Alitalia, la garanzia da 97 milioni per la Ryder Cup di golf, l’esenzione Imu per i petrolieri e, a sorpresa, anche nuove norme per la costruzione di impianti sportivi, leggasi per lo stadio della Roma. Il testo non è ancora arrivato in Gazzetta ufficiale, ma gli interventi sembrano delineati.

giovedì 20 aprile 2017

La sinistra al governo riesce a moltiplicare soltanto la povertà

L’aumento dell’Iva è solo un’ipotesi, non una «preferenza». Annunciando per oggi l’arrivo dell’attesa manovra correttiva («mi scuso per il ritardo»), il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha chiarito che il governo «si è impegnato ad intervenire  per modificare la previsione di incremento delle imposte e sostituirla con altre misure, sul lato delle spese e sul lato delle entrate».
Una posizione netta, che sembra, però, più dettata dalle pressioni politiche che arrivano dal Pd e dal suo segretario Matteo Renzi (che ieri ha ribadito: «l’Iva non si tocca e non si toccherà») che da riflessioni tecniche sulla composizione della prossima manovra. Nel dettaglio, infatti, nulla è stato deciso. «Non sono in grado di dire», ha spiegato durante l’audizione sul Def in Parlamento, «quali misure saranno esattamente prese».

martedì 18 aprile 2017

Padoan: alzo l'Iva. Pensionati nei guai

Mentre il Def inizia il consueto giro di valzer parlamentare, con le prime audizioni, si riaffaccia lo spettro dell’aumento dell’Iva, che dopo essere stato tenuto fuori dalla manovrina a colpi di diktat renziani si prepara a rientrare dalla finestra in autunno, con la legge di bilancio.
L’ipotesi non ha ancora ricevuto il via libera del governo, ma è tra quelle sul tavolo. Questo. almeno, è quanto lascia intendere il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in un’intervista al Messaggero nel giorno di Pasqua ha riaperto la strada al famoso baratto tra incremento della tassazione indiretta e riduzione del costo del lavoro di cui si era parlato nei mesi scorsi.

domenica 16 aprile 2017

Dopo i giudici tocca ai Democratici: chiuso il centro Eni di Viggiano

Ci risiamo. Dopo i giudici anche il Pd parte all’attacco degli impianti Eni della Basilicata. Ieri sera la giunta regionale guidata da Marcello Pittella (fratello dell’europarlamentare Gianni) ha deciso clamorosamente di sospendere le attività del Centro Oli di Viggiano (Potenza). Per l’impianto della Val d’Agri si tratta di una seconda mazzata, dopo quella arrivata poco più di un anno fa. Il 31 marzo del 2016, infatti, nell’ambito della cosiddetta indagine Tempa Rossa che, tra le altre cose, ha provocato la defenestrazione dell’allora ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, la procura di Potenza aveva disposto il sequestro preventivo del centro di estrazione di petrolio, con il blocco della produzione. Lo stop si è protratto fino ad agosto, quando i magistrati hanno disposto il dissequestro sulla scorta di un indebolimento di tutto l’impianto accusatorio che, secondo alcune indiscrezioni, starebbe spingendo l’inchiesta verso l’archiviazione.

venerdì 14 aprile 2017

Con la fusione di Ferrovie e Anas investimenti fino a 7,2 miliardi

Un colosso del trasporto su ferro e gomma da 10 miliardi di fatturato, 75mila dipendenti, 43mila chilometri di reti gestite e una capacità di investimenti di 7,2 miliardi l’anno. Dopo mesi di approfondimenti tecnici, studi di fattibilità e negoziati politici, la fusione tra Anas ed Fs sembra arrivata al giro di boa. Il colpo d’acceleratore si è avuto ieri mattina, nel corso del Consiglio dei ministri dedicato ai decreti correttivi del codice appalti. Il governo, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, entrando al Mise per la trattativa su Alitalia, ha dato il primo via libera, decidendo di inserire nella manovrina da 3,4 miliardi le misure necessarie a sbloccare la partita.

De Nicola: "Dopo Alitalia, tutte le imprese vorranno l'aiutino"

Bilanci in perdita, cattiva gestione manageriale, ingerenze della politica, sperpero di denaro pubblico, accanimento terapeutico. Per un liberista doc come Alessandro De Nicola, presidente della Adam Smith Society, il caso Alitalia rappresenta tutto quello che in economia non dovrebbe mai accadere. A partire dall’incapacità di imparare dai propri errori, visto che la soluzione a cui il governo sta pensando per evitare che le banche gettino la spugna e la compagnia sia costretta a portare i libri in tribunale è quella dell’ennesima iniezione di denaro pubblico.

mercoledì 12 aprile 2017

Niente tagli, il governo assume altri statali

Uscendo dal Consiglio dei ministri che in oltre due ore di confronto ha partorito Def, Pnr e correzione dello 0,2%, il premier Paolo Gentiloni ha assicurato che i «conti sono in ordine, senza aumenti di tasse». Ma bisogna credergli sulla fiducia. Archiviate le chiassose slide di Matteo Renzi, ora nel governo prevale la linea minimal: poche parole e praticamente nessun numero.

martedì 11 aprile 2017

Via all'infornata di statali per gli enti locali. Padoan fa quadrare i conti col trucco

No a tasse, nuovo catasto e privatizzazioni. Via libera, invece, ad investimenti, misure per la crescita e all’ennesima infornata di statali. A poche ore dalla riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà alzare il velo sul pacchetto di provvedimenti messo a punto dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, l’ex premier Matteo Renzi detta la linea dagli studi di Porta a Porta. «Non solo do una mano a Gentiloni, ma faccio il tifo per lui», ha assicurato il leader del Pd, spiegando, però che la manovra correttiva è dovuta alla scelta del governo di piegarsi ai diktat della Ue. «Qualcuno dice che abbiamo lasciato un buco di 3 miliardi», ha detto, «ma è il governo che ha scelto di dare un messaggio all’Europa di rigore sui conti, noi abbiamo lasciato un tesoretto da 47 miliardi».

sabato 8 aprile 2017

Sparite le mail degli ex dirigenti della Popolare di Vicenza

Un buco informatico di circa un anno. Tutte le mail degli amministratori della Popolare di Vicenza nel periodo tra il maggio 2014 e il marzo 2015 sono misteriosamente sparite non solo dai pc ma anche dai server di back up. E non si tratta di un disguido. È proprio in quei mesi, infatti, che ci sono stati «gli ultimi aumenti di capitale e la campagna svuotafondo con cui la banca si è liberata delle azioni proprie che aveva in portafoglio». Dall’atto di citazione presentato al Tribunale di Venezia con cui gli attuali vertici di Bpvi chiedono agli ex manager il risarcimento di 2 miliardi di danni emergono ulteriori dettagli della mala gestione che ha mandato in fumo i risparmi di 200mila piccoli azionisti. Una gestione, ha commentato l’ad Fabrizio Viola, che si è rivelata peggio di quella di Mps. «A Siena», ha spiegato, «nessuno ha mai messo le mani in tasca ai clienti, e quando i clienti sono usciti l’hanno fatto per paura, non per rabbia».

giovedì 6 aprile 2017

Paghi la casa col Bitcoin? Costa 45mila euro in meno

Nel 2014 fece il giro del mondo la notizia dell’acquisto di una villa di lusso a Bali pagata 800 bitcoin. Monete virtuali, terre esotiche, paradisi fiscali. L’evento fu frettolosamente archiviato come la bizzarria di qualche eccentrico finanziere oppure di un giovane «minatore», i nuovi cercatori d’oro che a colpi di algoritmi informatici generano la valuta elettronica. Fantascienza? Tutt’altro. Oggi, a tre anni di distanza, con la criptomoneta non solo si possono effettuare transazioni finanziarie in tutto il mondo e acquistare oggetti reali (compreso, ovviamente, ogni tipo di merce illegale, considerata la difficile tracciabilità delle operazioni), ma si può anche comprare un semplice monolocale nel centro di Roma.

mercoledì 5 aprile 2017

Cresce la voglia di armarsi. I commercianti si attrezzano

Diciotto furti in 25 anni di attività. «Fortunatamente nessuna rapina a mano armata», racconta Aldo Mario Cursano, che oltre a fare il ristoratore a Firenze è vicepresidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). «Ma le assicuro che è comunque un’esperienza drammatica, è una brutta sensazione trovarsi di fronte ad una scelta di sopravvivenza», dice, spiegando che la categoria è «terrorizzata». E che «ognuno si sta organizzando come può».

domenica 2 aprile 2017

La sinistra fa le coccole agli statali

Mentre i tecnici del ministero dell’Economia stanno affannosamente cercando di rastrellare i 3,4 miliardi chiesti dall’Europa per la manovra correttiva e non sanno dove mettere le mani per trovare i 19,5 miliardi necessari a disinnescare l’aumento dell’Iva nel 2018 previsto dalle clausole di salvaguardia, il governo ha deciso le sue priorità: altri 1,2 miliardi in tasca agli statali. Può sembrare strano, ma è proprio questa una delle prime cifre fatte trapelare dagli uffici che stanno lavorando al Documento di economia e finanza che dovrà essere presentato entro il 10 aprile.

giovedì 30 marzo 2017

La Ue toglie i soldi ai nostri terremotati

Il clima di solidarietà e coesione che, almeno a parole, si respirava sabato scorso a Roma per celebrare i 60 anni dei Trattati, è già bello che sepolto sotto una spessa coltre di sgambetti e colpi bassi. Altro che «coraggio dei padri fondatori», «rafforzamento della cooperazione», «ritrovata fiducia».

martedì 28 marzo 2017

Pensioni, sussidi e voli gratis. Tutti i privilegi dei dipendenti

Molti privilegi dei dipendenti, vista la situazione in cui versa Alitalia, saranno probabilmente travolti dal nuovo piano industriale. A partire dai voli gratis per raggiungere la base di partenza (anche se per contratto bisognerebbe abitare nel raggio di 50 chilometri dal posto di lavoro), benefit di cui il personale di volo della compagnia nazionale ha sempre goduto a differenza degli altri vettori, che si limitano a sconti o fanno comunque pagare le tasse aeroportuali.

In rosso da 30 anni Alitalia ci è già costata oltre 7 miliardi

I dettagli tecnici sono ancora allo studio. Ma sembra ormai certo che per garantire la liquidità necessaria a sopravvivere finché non sarà messo in pista il nuovo piano industriale, la Cdp (partecipata all’80% del Tesoro) staccherà ad Alitalia un assegno da 200 milioni di euro. Finanziamento che, vista la situazione critica della compagnia, sarà garantito direttamente dallo Stato.
Al di là della formula che sarà utilizzata per evitare gli strali della Ue e la violazione dello statuto della Cassa depositi, la sostanza è che per l’ennesima volta i contribuenti saranno chiamati a farsi carico dei guai del vettore aereo.

sabato 25 marzo 2017

Mattarella insiste: "La Ue così non dura"

Sarà un caso, ma proprio all’indomani dell’annuncio del commissariamento di Pier Carlo Padoan da parte dei gruppi parlamentari del Pd, per evitare che il ministro dell’Economia ceda ai diktat della Ue, e alla vigilia della grande celebrazione dei trattati di Roma, in cui il premier Paolo Gentiloni spera di far passare il principio di un’Europa più decisa sull’immigrazione e più morbida sui vincoli di bilancio, al portone di Via XX Settembre si è presentato il superfalco di Bruxelles, Valdis Dombrovskis.

venerdì 24 marzo 2017

Nessuna tutela e troppe tasse. Ecco perché si fermano i taxi

Lo sciopero è stato massiccio. Con adesioni intorno all’80% in tutta Italia e picchi del 90-100% in alcuni  capoluoghi. Il tentativo del governo di disinnescare la protesta dei taxi è clamorosamente fallito. Anzi, in mancanza di un cambio di direzione, i sindacati si dicono anche pronti «a nuove forme di lotta». Secondo il sottosegretario alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, che ha definito lo sciopero «immotivato», l’esecutivo «ha rispettato in pieno gli impegni», presentando il decreto interministeriale per la lotta all’abusivismo, addirittura «in anticipo rispetto alla scadenza prevista».

mercoledì 22 marzo 2017

Invece di ricostruire assumono altri statali

Mentre il ministero dell’Economia annaspa per recuperare le risorse per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto, che la Protezione civile ha recentemente quantificato in una montagna di 23 miliardi di euro, a Palazzo Chigi hanno pensato bene di buttare 2,5 milioni l’anno per i nuovi uffici che si occuperanno della prevenzione sismica.

martedì 21 marzo 2017

Profumo non convince i mercati. E Leonardo va giù

Il verdetto del mercato è chiaro: le scelte del governo non sono piaciute. Nella prima giornata di Borsa dopo la tornata di nomine ufficializzata sabato scorso, con la presentazione delle liste da parte del ministero dell’Economia, tutte le partecipate pubbliche sono andate giù, trascinando verso il basso l’intero listino (-0,53% il Ftse Mib). Male sono andate Eni ed Enel, in calo entrambe dello 0,47%. Così come Terna (-0,22%), Poste (-1,3%) ed Enav (-1,8%).

Piano taglia giornalisti e manager. E il Sole torna a splendere in Borsa

Ritorno alla redditività «sostenibile» nel 2018 a colpi di robuste sforbiciate sia ai costi operativi sia a quelli del personale. Il nuovo piano industriale del Sole 24 Ore è stato accolto con entusiasmo dal mercato,  che, dopo una serie di stop per eccesso di volatilità, ha fatto decollare il titolo in Borsa  fino a +25% (a 0,49 euro) rispetto al -0,53% del Ftse Mib.

domenica 19 marzo 2017

Quanto pestano le grilline sulle tasse

Dopo le acrobazie sul codice etico per neutralizzare l’avviso di garanzia a Virginia Raggi e il clamoroso affossamento delle «comunarie» di Genova i grillini si apprestano a demolire un altro tabù: le tasse si possono alzare. E il liberi tutti, plateale, arriva proprio da Torino, fino ad oggi modello indiscusso della buona amministrazione a Cinque Stelle.

Per i malati di epatite C arrivano solo gli spiccioli

Da una parte ci sono le strategie commerciali della multinazionale Usa Gilead, che, come la maggior parte delle case farmaceutiche, gestisce i prezzi di vendita dei medicinali dividendo i Paesi in blocchi in base al Pil e al numero dei malati. Dall’altra c’è il servizio sanitario nazionale, che fa la voce grossa e annuncia rivoluzioni, ma poi continuare a strapagare i farmaci sulla base di accordi ormai scaduti, limitando inevitabilmente il numero dei beneficiari. Nel mezzo ci sono i malati di epatite C, stritolati dall’inefficienza burocratica e costretti ad assurdi viaggi della speranza all’estero per procurarsi la cura a basso costo.

mercoledì 15 marzo 2017

Un Parlamento di fannulloni. Più di 500 giorni per una legge

Cinquecentodiciassette atti, 11.948 commi, qusi 8 milioni di caratteri in circa 42 mesi di legislatura. Messa così, sembra che il Parlamento e Palazzo Chigi siano frequentati da un esercito di stakanovisti intento a sfornare provvedimenti come fossero pagnotte. In realtà, il quadro che emerge incrociando i dati del Rapporto 2015-2016 dell’Osservatorio della Camera dei deputati sulla XVII legislatura con quelli costantemente aggiornati del sito Openpolis.it è ben diverso.

martedì 14 marzo 2017

I più assenteisti d'Italia lavorano nei ministeri

Il fenomeno è noto. Un anno fa il Centro studi di Confindustria, lavorando su dati del 2014, ha messo a confronto i giorni di assenze retribuite nella pubblica amministrazione, al netto delle ferie, con quelli fatti da un campione di dipendenti di aziende del privato equiparabili per dimensione. Ebbene a fronte degli 11 giorni l’anno non lavorati in media dagli impiegati nelle imprese, i colleghi del pubblico sono stati assenti 19 giorni. Il 72% in più. Che in soldoni, sempre secondo lo studio di Viale dell’Astronomia, costano ai contribuenti circa 3,7 miliardi di spesa aggiuntiva all’anno per il fabbisogno di personale.