venerdì 25 agosto 2017

Da cassiere di discoteca al Campidoglio. Ecco l'assessore con gli insulti sulla maglietta

«Sono appena arrivato, ho appuntamento con alcuni membri della giunta, devo incontrare la sindaca, fatemi vedere qualcosa». Sono state queste le prime parole di Gianni Lemmetti al suo arrivo in Campidoglio. Il neo assessore al Bilancio di Roma si è presentato nel tardo pomeriggio con un  completo grigio, guardandosi bene dall’indossare una t-shirt, come quelle che lo hanno reso famoso nella giunta di Filippo Nogarin a Livorno e, soprattutto, come quella che da ieri impazza sul web. Un’elegante maglietta indossata durante una conferenza stampa con la scritta «vi stra...» e un bell’escremento a seguire, per completare il pensiero.

Se dalle parti del Pd la vicenda del siluramento di Andrea Mazzillo è stata presa sul serio, con il senatore Stefano Esposito che profetizza un aumento delle tasse e il fallimento dell’Atac e Gianfranco Librandi che difende l’ex assessore, cacciato perché ha detto «la verità sui conti di Roma, ovvero che si rischia il commissariamento», sui social l’arrivo di Lemmetti è stato accolto da una valanga di sfottò e commenti ironici.
Del resto, al di là della girandola di assessori cambiati dalla sindaca Virginia Raggi in pochi mesi di amministrazione, il personaggio si presta.  Originario di Pietrasanta, in provincia di Lucca, 47 anni, laurea in economia e commercio, il neo assessore qualche anno fa si era presentato così sul forum grillino della Versilia: «Di lavori ne svolgo molti, da dottore commercialista a consulente di organizzazione aziendale e titolare di un negozio. Le mie competenze, se ci sono, verranno fuori poco alla volta». Tra i tanti lavori quello più noto, balzato anche agli onori della cronaca, risale al 2006, quando era cassiere alla discoteca Seven Apples di Focette.

La sua attività è stata oggetto di attenzione da parte della magistratura, che lo ha indagato per appropriazione indebita in seguito ad una denuncia del titolare del locale. L’accusa era di essersi intascato 1.500 euro. Il processo si è però concluso, nel 2012, con l’assoluzione.  Oltre che per  le sue t-shirt colorate e stravaganti, con cui si presentava anche in occasioni ufficiali, Lemmetti è noto a Livorno per aver sciolto la matassa dell’Aamps, municipalizzata dei rifiuti   sull’orlo del collasso. Visti i libri contabili, da assessore al Bilancio e alle partecipate non ci ha pensato un attimo: concordato preventivo. La decisione provoca sconquassi nella maggioranza grillina e forti dissensi tra i lavoratori e i creditori della società. Ma alla fine Lemmetti la spunta. La giunta, con una serie di rimpasti e il sostegno forte di Beppe Grillo e del direttorio, tiene. E l’azienda torna in attivo. Da allora l’assessore  è entrato nel Pantheon pentastellato come il risanatore di aziende mandate in rovina dalle gestioni Pd. Cosa che proverà a fare anche a Roma, dove la situazione, però, è un po’ più complicata. «Se sono qui con la missione di curare il concordato di Atac? Sono stato chiamato per conoscere giunta e consiglieri e mettermi a disposizione della giunta Raggi», ha glissato ieri pomeriggio. Ma il dossier è rovente, considerato che senza anticipi della tesoreria del Comune l’azienda già oggi non è in grado di pagare gli stipendi. Nel frattempo, Lemmetti dovrà anche comporre in fretta il puzzle più difficile del Campidoglio: il bilancio consolidato del comune e delle partecipate, che dovrà essere presentato entro il 30 settembre.

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