venerdì 29 luglio 2011

Il giovedì nero di Tremonti. Anche il Corriere lo scarica. Solo il Senatur lo difende


Scuro in viso come raramente si è visto. Giulio Tremonti si è presentato alla conferenza stampa (alle 16 passate, con quasi un’ora di ritardo) per illustrare il nuovo fondo strategico della Cdp con gli occhi fissi, il volto contratto e un muso che sfiorava i piedi. Sulle vicende giudiziarie e politiche solo una battuta a mezza bocca prima di iniziare l’intervento: «Vi do una notizia, mi sono dimesso da inquilino».

giovedì 28 luglio 2011

Emma, banche, Cgil: mucchio anti-Cav


Manca solo il circolo della bocciofila. La nota uscita ieri in serata sarebbe il frutto di una composizione a più mani cui hanno partecipato praticamente tutte le parti sociali. Tutte in campo per strigliare il governo. L’elenco è lungo. Si va dall’Abi, all’Alleanza cooperative italiane (Confcooperative, Lega Cooperative, Agci), da Coldiretti a Confagricoltura, a Confapi, fino a Confindustria e Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna, casartigiani, Confesercenti). Non mancano all’appello i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per una volta, apparentemente, tutti uniti.

Berlino scommette contro di noi


Certo, ci sono state anche giornate buone, ma con il crollo di ieri siamo arrivati alla sesta seduta nera per i listini di Piazza Affari nel solo mese di luglio. Sei volte in meno di 30 giorni in cui la Borsa ha chiuso le contrattazioni con perdite superiori al 2,5%. Ieri lo scivolone è stato del 2,8%, con le principali banche (Intesa, Unicredit, Mediobanca e Ubi) precipitate quasi tutte del 5% a causa delle nuove tensioni sui titoli di Stato. Lo spread tra i Btp e i bund tedeschi è tornato sopra i 310 punti. Un livello che il Paese non potrà sostenere a lungo. Se il differenziale non scenderà in fretta sotto i 300 punti, come ha spiegato tempo fa Bankitalia e ha ribadito ieri il sottosegretario al Tesoro, Bruno Cesario, l’impatto sulle finanze pubbliche inizierà a farsi sentire: «L’incremento della spesa per interessi sarà di 0,2 punti percentuali di Pil nel 2011 e di 0,4 e 0,5% negli anni successivi». Per essere chiari si tratta di valori che oscillano tra i 3,5 e gli 8 miliardi.

mercoledì 27 luglio 2011

Fini colto sul fatto: stipendi aumentati


«Di qui alla fine della legislatura   il risparmio complessivo sarà di 151 milioni», annuncia Gianfranco Fini durante la cerimonia del ventaglio. Qualche ora prima, l’ufficio di presidenza di Montecitorio ha dato il via libera al pacchetto di tagli proposto dal presidente della Camera. Che, incontrando i giornalisti, non si è fatto scappare l’occasione per rivendicare quanto fatto: «La Camera restituirà al bilancio dello Stato 20 milioni nel 2011, 20 nel 2012 e 20 nel 2013». Sessanta milioni in tutto. A cui si aggiungeranno oltre 90 milioni di sforbiciate decise alcuni mesi fa.
Il presidente snocciola con orgoglio i numeri dei tagli (che anche il Senato nei prossimi giorni metterà in atto), ma evita di parlare dell’aumento del 3,2% delle retribuzioni che Montecitorio, come svelato ieri da Libero, ha concesso alla fine di giugno ai dipendenti, in barba ad un blocco per tutti gli altri statali che è partito nel 2010 e non si concluderà prima del 2014.

giovedì 21 luglio 2011

Tutti tagliano, ma Fini alza gli stipendi


Finché le cifre non saranno scritte nero su bianco nei bilanci di Camera e Senato è difficile fidarsi. Anche i tagli sbandierati da Giulio Tremonti sembravano cosa fatta. Poi, sfogliando la manovra, si è scoperto che se ne parla solo dalla prossima legislatura. Anche la correzione di bilancio doveva essere tutta sul lato della spesa, poi la Ragioneria dello Stato ci ha spiegato che il 60% delle risorse arrivano da nuove entrate (in altri termini: tasse) e solo il 40% da sforbiciate alle uscite.

Bruxelles benedice il matrimonio tra Veolia e Trenitalia


Ci sono voluti alcuni anni, molte battaglie e pure la creazione di una nuova società, ma alla fine i treni di Mauro Moretti sono riusciti a sbarcare in territorio francese. Da dicembre la joint venture paritetica tra Trenitalia e Veolia Transport potrà partire con il servizio sulle tratte Roma-Parigi e Venezia-Parigi. Il via libera dell’Antitrust europeo, arrivato ieri, all’accordo tra le Fs e la controllata del Colosso francese Veolia rompe di fatto un argine che per l’Italia era particolarmente fastidioso, visto che le ferrovie d’Oltralpe, Sncf, tra qualche mese si avventerà insieme ai suoi soci di Ntv sulle tratte più redditizie dell’alta velocità nostrana.
Sbloccato l’impasse, ora l’ad delle Ferrovie dello Stato è pronto a sfidare i colleghi francesi sui loro stessi binari. Le altre rotte su cui la nuova compagnia sta studiando l’opportunità di avviare propri servizi sono la Torino-Lione, linea convenzionale, la Parigi-Bruxelles e la Parigi-Milano ad alta velocità. Non solo. L’alleanza con Veolia (già attiva in 28 Paesi) permetterà alle Fs di aggredire anche gli altri mercati. Tra gli obiettivi c’è infatti la partecipazione alle gare per i servizi ferroviari europei. A partire da quelle che ci saranno Inghilterra per i servizi Intercity West Coast e per i servizi regionali e intercity in Greater Anglia.

© Libero

Per gli onorevoli niente tassa sulle pensioni d’oro. Ma Tremonti promette: presto la introdurremo


Mettere i numeri a confronto produce sempre effetti sorprendenti. Prendiamo le pensioni. Nella manovra appena licenziata dalle Camere è previsto un contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette “pensioni d’oro”, cioé superiori ai 90mila euro annui. Il contributo è del 5% per la parte eccedente i 90mila euro, e del 10% sopra i 150mila euro. Dalla misure deriveranno maggiori entrate al lordo del fisco per 18 milioni nel 2011, 44 milioni nel 2012, 44 milioni nel 2013 e altri 44 milioni nel 2014. I risparmi complessivi sono pari a 150 milioni nel quadriennio.

martedì 19 luglio 2011

Tremonti perde un altro "consigliere". Lascia il ministro pure la compagna di Milanese, Manuela Bravi (che resta, però, al Poligrafico)

Alla fine, ha lasciato anche lei. Anche lei, come il suo compagno Marco Milanese, si è dimessa da consigliere di Giulio Tremonti. La donna dei gioielli e della bella vita, delle vacanze a New York al seguito dei cinepanettonari De Sica e Ferilli. Di Manuela Bravi si è parlato e scritto molto nelle ultime settimane. Alcune volte a sproposito, altre semplicemente pubblicando verbali di interrogatorio. Il suo, in particolare, in cui lo scorso aprile di fronte ai pm come persona informata sui fatti non si fa troppi problemi a fare nomi e cognomi, a parlare di cene in cui sarebbero stati commessi reati, a ricostruire una presunta rete di talpe e informatori, a trascinare nell’inchiesta sulla P4 persone di cui i magistrati dovranno accertare ruoli e responsabilità.

venerdì 15 luglio 2011

Al Senato passa la manovra. Pagano famiglie e imprese. Nel nuovo testo (di 48 miliardi) il peso delle imposte arriva al 60%. Dal taglio delle agevolazioni fiscali e dalle accise 22 miliardi

Il passaggio in Senato è stato così veloce da lasciare di stucco persino Giorgio Napolitano. «È un miracolo», ha detto il capo dello Stato commentando il voto lampo che ha spedito la manovra correttiva alla Camera, dove oggi arriverà l’approvazione definitiva. Viene da chiedersi dov’erano gli speculatori negli ultimi cinquant’anni, visto il risultato straordinario che sono riusciti ad ottenere. Due giorni, 161 sì, 135 no, 3 astenuti e quella che una volta veniva chiamata la finanziaria ha completato il suo iter in un ramo del Parlamento. Forse non è mai accaduto nella storia della Repubblica. E forse non accadrà mai più.

giovedì 14 luglio 2011

Draghi batte cassa Giulio si dà fiducia e allontana Monti

In serata si scioglie anche la questione che in questi ultimi giorni ha forse tolto il sonno a Giulio Tremonti più dei problemi sulla manovra e gli attacchi della speculazione. Il procuratore capo di Napoli ha smentito ufficialmente il chiacchiericcio che circolava in questi giorni sulla possibilità che il ministro dell’Economia venisse tirato dentro l’inchiesta a carico del suo ex braccio destro Marco Milanese. «In riferimento ad alcune notizie di stampa destituite di fondamento ribadisco, ancora una volta, che il ministro Tremonti non risulta assolutamente iscritto nel registro degli indagati di questo ufficio e che debba essere ascoltato come persona informata sui fatti nei prossimi giorni». Firmato: Giovandomenico Lepore.

Tutte le bufale delle agenzie di rating

C’erano una volta le agenzie di rating. Quando, forse mai, racconteremo ai nostri nipotini che l’economia mondiale era affidata a tre società statunitensi che non ne hanno mai azzeccata una, probabilmente penseranno che gli stiamo propinando l’ennesima favola. Eppure, ormai non passa giorno senza che una delle tre sorelle del rating provochi sconquassi e terremoti.

martedì 12 luglio 2011

Stangata in anticipo per famiglie e imprese

La manovra potrebbe diventare più salata. È questa una delle ipotesi a cui stanno lavorando i tecnici del Tesoro se l’emergenza europea dovesse continuare a tenere sotto scacco l’Italia. La possibilità non è ancora concreta, ma la voce sta iniziando a circolare. I saldi dovrebbero restare gli stessi, ma alcune misure potrebbe essere rimodulate nei tempi in modo da risultare immediatamente effettive e pesare da subito nelle tasche degli italiani. Se poi le cose dovessero veramente andare male, il governo è pronto a mettere in atto il cosiddetto piano B, che sarebbe quello di tagliare del 15% le agevolazioni fiscali contenute nella delega.

La rivincita di Tremonti. Ora sì che è intoccabile

Con un occhio ai giornali italiani, zeppi di verbali su Milanese & c., e uno a quelli internazionali, che parlano di speculazione, spread e crisi dei debiti sovrani. Il nome di Giulio Tremonti spunta ovunque. Da una parte per i legami con il parlamentare finito sotto inchiesta, dall’altra per la sua manovra correttiva che dovrebbe sottrarre il Paese agli assalti dei mercati.

lunedì 11 luglio 2011

De Benedetti fa i conti per la tv anti-Cav

Cinquecentosessanta milioni di euro non sono pochi. Se per Fininvest la stangata del Lodo Mondadori equivale a tre anni e mezzo di utili, per la Cir di Carlo De Benedetti gli anni diventano circa dieci. La holding che controlla il gruppo L’Espresso (oltre a Sorgenia, Kos e Sogefi) ha infatti chiuso il 2010 con un risultato netto positivo per 56,9 milioni. La domanda che tutti ieri si sono posti è: cosa ci farà l’ingegnere di Repubblica con un regalo così generoso?

sabato 9 luglio 2011

Le lacrime dell’ex uomo delle nomine: «Il ministro non mi vuole più parlare»

Marco Milanese scoppia in lacrime davanti ai colleghi, in aula alla Camera. Non è per la richiesta d’arresto arrivata da Napoli. La questione è che il deputato del Pdl non ha fatto in tempo a chiamare casa e sua figlia ha appreso la notizia dal telegiornale. E ora è al cellulare, disperata. Lui si accascia sulla poltrona. I colleghi, quelli amici, fanno la fila per stringerlo in un abbraccio. Altri non lo degnano neanche di uno sguardo: Milanese non è popolarissimo tra gli onorevoli del Pdl, forse per il rapporto che lo lega a Tremonti, anche se «sono quindici giorni che Giulio non si fa vivo», rivela agli amici. Più o meno da quando ha lasciato l’incarico a via XX settembre. Milanese, comunque, è convinto che tutto finirà in una bolla di sapone: «La Ferrari? Non l’ho comprata, l’ho presa in leasing».

giovedì 7 luglio 2011

Le aziende italiane pagano l’energia il 26% in più dell'Europa

In Italia i prezzi di luce e gas sono i più alti d’Europa. A farne le spese sono soprattutto le piccole e medie imprese. Per le famiglie, invece, il gap si sta assottigliando. Al punto che nelle fasce di basso consumo si paga anche meno della media Ue.

Parla il ceo di France24 Alain de Pouzilhac. «Una Al Jazeera in francese». Parigi lancia la tv di propaganda.

Conquistare il mondo a colpi di reportage. L’idea originaria è di Jacques Chirac, ma il progetto di creare una corazzata dell’informazione in grado di contrastare l’informazione anglosassone e araba porta la firma di Nicolas Sarkozy.

Buone notizie: frena la cassa integrazione e crescono i consumi

Cassa integrazione, consumi e morti bianche. Mentre le parti sociali e la sinistra si accapigliano sulla manovra, il Paese inanella una serie di risultati positivi che meriterebbero, forse, più attenzione.

Cazzola: «Elimineremo i tagli alle pensioni più basse»

Un passo indietro, a saldi invariati. Giuliano Cazzola, che di pensioni se ne intende, è convinto che l’operazione di ritocco sui tagli alle rivalutazioni dei trattamenti previdenziali previsto nella manovra sia possibile. Anche perché, spiega il senatore del PdL con un passato nel sindacato “rosso”, «l’errore è stato fatto e prima lo correggiamo, meglio è».

martedì 5 luglio 2011

Morando: «Bersani sbaglia, la manovra è necessaria»

«La matematica è quella giusta. Sulle singole misure si può discutere, ma l’entità e i tempi della manovra sono quelli imposti dall’Europa». Parola di Enrico Morando. La sensazione è che nel Pd sulla manovra ci sarà parecchio da discutere.

Ora l’Italia richiama i maestrini della finanza

Un report scritto nella notte sulla base di indiscrezioni giornalistiche o, nella migliore delle ipotesi, su un testo uscito dal Consiglio dei ministri che sarà ancora oggetto di modifiche, (ieri il Tesoro ha lavorato tutto il giorno alle limature), fino alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

venerdì 1 luglio 2011

Slitta la sforbiciata agli onorevoli. Meno sprechi solo nel 2014

Alla fine un colpo è arrivato. I tagli alla casta sono entrati in manovra. Per vedere le sforbiciate ai costi della politica, però, bisognerà aspettare, se tutto va bene, almeno un paio di anni.

Il governo approva la manovra da 47 miliardi. Tassate auto e banche, salva la cultura

Restano le stangatine su Suv, transazioni finanziarie, trading delle banche e l’aiutino agli allevatori sulle quote latte. Spuntano le agevolazioni fiscali per i giovani imprenditori, il 5 per mille alla cultura, la liberalizzazione dei distributori di benzina, la stretta sulle malattie dei dipendenti pubblici, il riassetto dell’Ice e i tagli ai costi della politica, che però partiranno dalla prossima legislatura. Ma la vera novità sono le numerose ore di Consiglio dei ministri che si sono rese necessarie per dare il via libera alla manovra e alla legge delega sul fisco.