domenica 22 luglio 2012

Amato scrive i tagli ai partiti. Poi li lascia nel cassetto

La riforma del finanziamento pubblico ai partiti è stata già approvata dal Parlamento mentre sui tagli ai sindacati il governo ha già fatto retromarcia nel decreto sulla spending review. Se gli assi nella manica di Mario Monti per impressionare i mercati e far scendere lo spread sono tutti come il piano messo a punto dal superconsulente Giuliano Amato c’è poco da stare allegri. Venerdì, con lo spread in orbita a 500 punti base, il premier ha sbandierato il lavoro dell’ex presidente del Consiglio come uno dei temi caldi su cui il governo nei prossimi giorni incardinerà una sorta di colpo di reni per sottrarsi alla minaccia del «contagio» della crisi europea.

sabato 21 luglio 2012

Monti abolisce il Conto Arancio a zero spese

Sul sito internet campeggia ancora a caratteri cubitali la scritta “zero spese”. Ma per i clienti di Ing direct ottenere l'abbattimento totale dei costi sta diventando sempre più complicato. La realtà è che alla fine anche il mitico Conto Arancio (come del resto la concorrenza, a partire da CheBanca!) si è dovuto piegare all'austerity di Mario Monti, che ha tartassato senza pietà (anche se con qualche eccezione) qualsiasi tipo di prodotto finanziario.

Arriva la peste spagnola. Spread sopra quota 500

Ci risiamo. Borse a picco e spread sopra i 500 punti, soglia che, sostengono alcuni, l'Italia potrà reggere per non più di qualche settimana prima di finire gambe all'aria. Anche quest'anno l'agosto si preannuncia rovente. Con la differenza, rispetto a dodici mesi fa, che tra Silvio Berlusconi e Mario Monti sugli italiani è piovuta complessivamente una stretta fiscale che a regime vale la bellezza di 81,218 miliardi di euro. Interventi che sono serviti a renderci tutti più poveri, ma che hanno fatto poco più di un un baffo ai mercati, pronti a far saltare in sequenza prima la Spagna e poi noi. Alla faccia dei festeggiamenti del premier per il fantomatico scudo anti-spread.

venerdì 20 luglio 2012

Record mondiale di tasse. Chi fa impresa paga il 70%

Un fisco che si prende fino al 70% dei nostri guadagni. A certificare il mostruoso fardello che pesa sulle spalle delle nostre imprese «virtuose» è stato ieri lo stesso direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera. Il quale, dopo aver ammesso che la «pressione fiscale è elevatissima»ed «è un grosso problema», ha cercato poi di scaricare la colpa del carico tributario troppo elevato sui disonesti che si sottraggono agli obblighi verso l’erario. Come se consegnare allo Stato più dei due terzi del proprio fatturato non fosse il principale motore che alimenta il sommerso italiano.

Rischio trappolone sui tagli alle imprese

Sul piatto ci sono 10 miliardi. Cifra considerevole, che Francesco Giavazzi definisce però il frutto di «un esercizio di stima basato su una serie di ipotesi, talvolta eroiche». Ma più che l'entità dei tagli degli incentivi alle imprese a preoccupare, nella bozza di decreto messo a punto dal professore della Bocconi arruolato dal governo per la spending review, è il meccanismo complessivo indicato dall'economista. 

giovedì 19 luglio 2012

L'Iva si potrà versare a fattura incassata

Iva per cassa e non per competenza. Può sembrare un tecnicismo, ma è l'uovo di Colombo per risolvere in un colpo solo buona parte del problema legato ai ritardi dei pagamenti della Pa e dare un po' di ossigeno alle imprese, soprattutto quelle di dimensioni minori. Il meccanismo è molto semplice: si tratta di consentire alle aziende di pagare l'imposta sul valore aggiunto non quando viene emessa la fattura, come pretende ora il fisco, ma quando i soldi arrivano effettivamente in cassa. 

Merkel, Fmi e Fed. Triplo requiem per il cadavere Euro

Angela Merkel se n'è andata in vacanza. Non prima, però, di aver gettato l'ennesimo macigno sul futuro dell'Unione. «Il progetto europeo», ha detto n un'intervista al sito del partito conservatore Cdu, «non è ancora costruito in modo tale da essere certi che tutto andrà bene». La cancelliera tedesca si è comunque detta «ottimista». Sentimento di cui invece non c'è traccia nelle analisi del Fondo monetario internazionale e della Federal reserve, che ieri a poche ore di distanza uno dall'altra hanno tirato altre due bordate contro il Vecchio continente. «La relazione negativa tra gli Stati, le banche e l'economia reale sono più forti che mai. E nonostante le azioni intraprese, i mercati finanziari restano sotto grande pressione, sollevando dubbi sulla stessa sopravvivenza dell'eurozona», questo l'annuncio, lapidario e catastrofico, contenuto in un rapporto su Eurolandia, che considera «la crisi peggiorata» e i costi di finanziamento giunti «a livelli record». In cifre, la previsione per il 2012 è di un calo del pil dello 0,3% e una ripresa dello 0,7% nel 2013, con un'inflazione che resterà nettamente sotto il 2 per cento fino al 2014.

mercoledì 18 luglio 2012

La ricetta per la crescita: arruolare San Gennaro

Ci risiamo. Ora pure i professori vogliono toglierci le feste comandate. Stando ad indiscrezioni raccolte in ambienti vicini a Palazzo Chigi l'ipotesi di ”razionalizzare” le ricorrenze laiche e patronali per raschiare il fondo del barile e recuperare qualche briciola di prodotto interno lordo sarebbe stata sul tavolo del preconsiglio dei ministri di lunedì e potrebbe approdare ufficialmente al Cdm di venerdì. L'idea è vecchia e, stando alle recenti esperienze, irrealizzabile.

sabato 14 luglio 2012

Moody's ci declassa ancora. Ma la Borsa non se ne accorge

Alla fine l’infausto venerdì 13 si è chiuso con meno danni del previsto. Il blitz notturno di Moody’s, che ha abbassato il rating dell’Italia di due gradini, da A3 a Baa2, non ha sconvolto più di tanto i mercati. La Borsa di Milano, dopo una giornata in altalena, è riuscita a chiudere in terreno positivo, con un rialzo dello 0,96%. E tutto sommato ha tenuto anche lo spread, che dopo aver toccato i 485 punti si è fermato a 479 rispetto ai 466 di giovedì. Un livello proibitivo, ma non così lontano dalla media degli ultimi mesi. Del resto, basta guardare l’asta dei Btp triennali, dove il Tesoro è riuscito a fare il pieno con richieste doppie (6 miliardi sui 3,5 offerti) e rendimenti in calo al 4,65 dal precedente 5,3%, per capire che i verdetti delle tre sorelle del rating non spaventano più come una volta.

venerdì 13 luglio 2012

Sberla di Draghi al governo: l'Imu fa danni

Dopo aver alleggerito le tasche degli italiani (solo con la prima rata) di 9,5 miliardi di euro, l'Imu si prepara ad abbattersi anche sul settore dell'edilizia. A lanciare l'allarme è la Bce di Mario Draghi, che nel bollettino mensile di luglio prevede che l'attività del settore delle costruzioni resterà «moderata» a livello europeo, mentre metterà il freno a mano in Italia e Francia. Nei due Paesi, infatti, secondo gli esperti di Francoforte «potrebbero pesare anche i provvedimenti tesi al risanamento dei conti pubblici, come l'aumento delle imposte sugli immobili e il graduale rientro delle misure fiscali a favore degli investimenti in immobili residenziali».

giovedì 12 luglio 2012

Promosso l'ex braccio destro di Tremonti. Da vent'anni al dicastero dell'Economia

Una decina di anni fa, in una delle sue rare interviste, confessò di avere «una grande passione per le istituzione pubbliche». Dimenticandosi, però, di specificare che si trattava di quelle che hanno sede a Via XX Settembre. Con la “promozione” di ieri non c’è ormai casella degli uffici del ministero dell’Economia che Vittorio Grilli non abbia occupato. Consigliere, dirigente, ragioniere dello Stato, direttore generale, viceministro e, da qualche ora, ministro.

martedì 10 luglio 2012

Finmeccanica chiede al governo di confermare gli investimenti

Finita l'era dei lustrini e degli annunci spettacolari, quest'anno Finmeccanica ha preferito utilizzare il Salone di Farnborough per fare concretamente il punto sui piani di rilancio. Progetti che avranno bisogno anche del sostegno di Mario Monti. La riforma Fornero, ad esempio, ha trasformato i 900 prepensionamenti previsti dal piano di ristrutturazione di Alenia Aermacchi in altrettanti “esodati”, che ora potrebbero mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2013.

domenica 8 luglio 2012

La stangata è servita. Primo salasso da 9,5 miliardi per l'Imu

La stangata è servita. Il primo round dell’Imu ha svuotato le tasche dei contribuenti di 9,5 miliardi. Che diventeranno oltre 20 entro la fine dell’anno. Un bottino che si avvicina molto a quello previsto dal governo. Anche se mancano all’appello circa 1,7 milioni di italiani.

venerdì 6 luglio 2012

Porsche è 100% made in Volkswagen

Si chiude, dopo sette anni, la saga che ha opposto due delle famiglie (e dei marchi) più potenti della Germania. La Volkswagen ha infatti raggiunto l'accordo per l'acquisizione del 50,1% della Porsche che ancora non possiede, per un esborso di 4,46 miliardi di euro. L'acquisizione, spiega una nota del gruppo di Wolfsburg, verrà perfezionata entro il primo agosto e porterà alla creazione di un «gruppo automobilistico integrato» con sinergie nette pari a circa 320 miliardi di euro.


Draghi riduce i tassi e incastra le banche

La doccia gelata, malgrado il caldo torrido, è piaciuta pochissimo ai mercati. I più ottimisti speravano addirittura nell'annuncio di un'altra iniezione di liquidità a basso costo (Ltro) dopo i mille miliardi già distribuiti nei mesi scorsi. E invece dalla Bce di Mario Draghi non solo non è uscita alcuna misura straordinaria per dare ossigeno alle banche, ma è arrivato, «all'unanimità», un taglio del costo del denaro dall'attuale 1% allo 0,75% (il minimo storico dalla nascita dell'euro) e un azzeramento (dallo 0,25%) dei tassi di interesse sui depositi. Misure che costringeranno gli istituti di credito a togliere i soldi dalla Banca centrale europea (i depositi overnight martedì scorso erano a quota 800 miliardi) e a trasferirli nell'economia reale, che era lo scopo dichiarato delle aste di liquidità.

giovedì 5 luglio 2012

Mario e Angela flirtano, ma è un bluff

Di sicuro quello di Angela Merkel è un significativo cambio di passo. La Cancelliera di ferro si è presentata al vertice bilaterale di Villa Madama con il piglio di una affettuosa gattina. «Collaboriamo molto bene con Monti e il suo governo, abbiamo bisogno di tale intensità di scambio ed è necessario rafforzarla giorno per giorno», ha spiegato il capo del governo tedesco, aggiungendo confidenzialmente di essere «sempre riuscita a trovare un'intesa con Mario».

domenica 1 luglio 2012

Per ridurre gli statali Monti congela la Fornero

Qualche sforbiciata sul fronte delle province e sulle società controllate dal Tesoro e dagli enti locali, ma il grosso della spending review gira intorno agli statali e ai costi per i consumi intermedi della Pa. I tecnici del governo sono al lavoro su una serie di bozze che dovrebbero vedere la luce tra domani e martedì, anche se non si escludono ulteriori slittamenti. Le direttrici passano comunque tutte per una robusta dieta dimagrante della Pa, che dovrebbe consentire di rastrellare la quantità maggiore di risorse. L'intero pacchetto, partito da 4 miliardi, è ora lievitato a 5-6. E, secondo molti, la cifra potrebbe facilmente salire a 8-10 miliardi se, come molti nel governo temono, Mario Monti alla fine sceglierà la strada dei tagli lineari piuttosto che quella di una vera e propria spending review selettiva.