Qualcuno potrebbe anche pensare: se le cose stanno così, tanto valeva metterlo due anni fa il blocco dei licenziamenti. Eh sì, perché stando ai dati diffusi ieri da Bankitalia, nei primi sei mesi dell’anno le assunzioni, malgrado lo stop alle uscite imposto per legge, hanno addirittura superato quelle del 2019. Insomma, i vincoli voluti da sinistra e sindacati non solo non hanno fermato le imprese, ma le hanno addirittura stimolate a fare meglio. La realtà, ovviamente, è un po’ diversa. E quella raccontata dai numeri non fa una grinza. Nel primo semestre del 2020, con l’economia paralizzata da marzo in poi e il divieto di licenziare, il saldo tra rapporti attivati e cessati, scrive Bankitalia, e rimasto sostanzialmente nullo. Poi le aziende hanno iniziato a chiudere e quelle rimaste aperte non hanno rinnovato i contratti a tempo. Risultato, circa 700mila posti di lavoro da inizio pandemia si sono volatilizzati.