sabato 15 marzo 2014

Il premier presenta i compiti. Merkel: "Piano ambizioso"

Gli aggettivi entusiastici dalle parti di Berlino non mancano mai. Quando Mario Monti si presentò la prima volta davanti ad Angela Merkel la Cancellierà definì «impressionante» il piano del professore. Ieri a parlare è stato il suo portavoce Steffen Seibert: «Il governo tedesco è consapevole dell’ambizioso progetto di riforme del governo di Matteo Renzi. Certamente lo illustrerà alla Cancelliera e ne parleranno. Ma non voglio anticipare i contenuti di quel che diranno subito dopo».

Il governo insiste: tagli alle pensioni

Il giochino si è ripetuto anche ieri. I tagli alla previdenza previsti alla mattina sono misteriosamente spariti alla sera. Un simpatico balletto che sta tenendo col fiato sospeso i pensionati, costretti a seguire minuto per minuto l’andamento del dibattito per sapere se devono prepararsi a tirare la cinghia. Dopo l’annuncio del sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio e la successiva smentita di Matteo Renzi di giovedì, la giornata ieri si è aperta con le dichiarazioni di Pier Paolo Baretta nel corso della trasmissione Rai Tre Agorà. «Visto anche l’allungamento della vita media, bisognerebbe fare un ragionamento sui consumi, un’analisi sociologica prima di decidere qual è il tetto che fa scattare il concetto di pensioni ricche o pensioni accettabili. Poi è decisivo capire se stiamo parlando di cifre lorde o nette, ma intorno ai 3mila euro o a una cifra che consenta un buon livello di vita penso che possa essere chiesto, a crescere, un contributo di solidarietà».

Con la gestione italiana il Sigaro Toscano fa il botto

Dal Sud America, dove il mercato è ancora cannibalizzato dagli habanos, agli Emirati Arabi, nei cui aeroporti transitano ogni anno oltre 60 milioni di passeggeri. Sono questi i prossimi obiettivi del Sigaro toscano, che da quando è tornato in mani italiane, malgrado i suoi quasi 200 anni di età, sta conoscendo una nuova giovinezza. I numeri sono eloquenti. Dal 2006, anno in cui il gruppo Maccaferri ha acquisito il ramo d’azienda dalla British American Tobacco, ad oggi la Manifattura Sigaro Toscano spa (Mst) è passata da 62 a 90 milioni di fatturato, mentre la produzione è balzata da 110  a 180 milioni di unità.

venerdì 14 marzo 2014

Stangare il 15% degli assegni farebbe incassare solo 307 milioni

Tartassati e mazziati? Matteo Renzi assicura di no. «I pensionati non pagheranno la manovra», ha detto ieri sera il premier a Porta a Porta, smentendo in un colpo solo il commissario alla spending review Carlo Cottarelli, che mercoledì aveva ventilato l’ipotesi durante un’audizione formale in Parlamento, e il suo braccio destro nonché sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che solo qualche ora prima aveva confermato lo studio di un prelievo sulle pensioni «più robuste».


La Bce ci striglia. Renzi: cambiamo la Ue

«Non teniamo in ordine i conti per fare un favore ai capi di Stato e di governo, ma perché chi non lo ha fatto in passato ha sbagliato. Lo dobbiamo ai nostri figli. È come se la nonna portasse i nipoti al ristorante e dicesse “ora lascio loro un bel conticino da pagare”». Matteo Renzi non rinuncia alla battuta. Neanche dopo le sberle arrivate ieri dall’Europa. Intervenendo a  Porta a Porta il premier ha cercato di confondere un po’ le acque replicando che l’Italia non è lì a farsi «dare i compiti», che «l’Europa non può essere un insieme di tecnici senz’anima», che lui cambierà «le regole del gioco» e che «la Ue ha bisogno dell’Italia almeno quanto l’Italia ha bisogno dell’Europa».

martedì 11 marzo 2014

Il report mai svelato: la moneta unica salta

Una rischiosa e inutile partita a «rubamazzetto». A questo, al di là della retorica e delle celebrazioni condite di aggettivi altisonanti sulle sorti magnifiche e progressive del Vecchio Continente, si riduce l’architettura economica dell’Unione europea. A tracciare il quadro di «un gioco a somma zero» in cui gli unici risultati positivi si ottengono rubando risorse al proprio vicino di casa («beggar-thy-neighbour», letteralmente rubamazzo) non è il solito euroscettico che tuona contro lo straniero, ma un pool di autorevoli economisti di Mediobanca, che lo scorso ottobre ha pubblicato un dettagliatissimo report sulla situazione italiana e sui guai provocati dall’eurosistema. Un lavoro di cui quasi nessuno si è occupato tranne, allora, il quotidiano The Telegraph e, oggi, Mario Giordano, che nel suo ultimo libro «Non vale una lira. Euro, sprechi, follie: così l’Europa ci affama» (Mondadori), inserisce lo studio in un lungo elenco di analisi con cui negli ultimi anni le grandi banche d’affari avevano previsto e contemplato la possibilità che per il nostro Paese fosse necessario e, secondo alcuni, opportuno liberarsi dalla gabbia europea.

domenica 9 marzo 2014

Piano Renzi: l'Irap resta, Irpef giù

Confindustria, che qualcuno inserisce nella lista dei grandi sponsor dell’ascesa del premier, ha continuato a difendere Matteo Renzi anche ieri, sostenendo sul Sole 24 Ore che Bruxelles non ha affatto bacchettato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ma anzi ha dato un primo via libera allo sblocco dei fondi comunitari. La lettura mattutina degli altri giornali, però, ha riservato agli imprenditori una brutta sorpresa. Stando a quanto riferisce Repubblica, infatti, l’ex sindaco, in vista del Cdm di mercoledì prossimo, avrebbe deciso di piazzare tutti i 10 miliardi previsti per il taglio del cuneo fiscale sulla riduzione delle aliquote Irpef per i redditi più bassi (fino a 25mila euro lordi). L’operazione, secondo i primi calcoli, potrebbe portare in busta paga ai lavoratori 80-100 euro al mese. Le aziende, che confidavano in una sforbiciata più o meno robusta dell’Irap, resterebbero invece a bocca asciutta.

sabato 8 marzo 2014

L'Europa dà i compiti pure a Renzi

Matteo Renzi non ha perso l’entusiasmo. Il «buongiorno» arriva alle 6.49 del mattino, ovviamente via twitter: «Al lavoro a Palazzo Chigi sul dossier che presenteremo il 12 marzo». Poi, l’ex sindaco trova anche il tempo di scherzare. E a chi gli chiede se si sia iscritto alla Cgil, risponde: «Tranquillo, è un rischio che non corro». La sensazione, però, è che a pochi giorni dal primo banco di prova (mercoledì dovrebbe esserci un cdm straordinario su debiti Pa, crescita e lavoro, piano casa ed edlizia scolastica) il terreno sotto i suoi piedi non sia così solido.

giovedì 6 marzo 2014

Eurosberle pure con Renzi: «L'Italia non fa abbastanza»

Altro che cronoprogramma. Il governo di Matteo Renzi ha due mesi di tempo per mettere a punto un piano credibile di misure e riforme in grado di invertire la rotta su debito e competitività. A meno di un anno dai festeggiamenti per l'uscita dell'Italia dalla procedura d'infrazione per deficit eccessivo il nostro Paese è già tornato nella lista dei sorvegliati speciali. Non che la notizia fosse inattesa, ma la sberla di Bruxelles arriva nel pieno dell'euforia renziana in cui qualcuno si era illuso che il vento del rinnovamento avesse raggiunto e contagiato anche le burocrazie internazionali.

martedì 4 marzo 2014

Alla canna del gas

Non solo energia. Da quando la situazione a Kiev è precipitata il primo pensiero riguardo alle possibili conseguenze per l’Italia è, ovviamente, andato al gas. In effetti, nel 2013 la pipeline che, passando per l’Ucraina, porta il combustibile dalla Russia fino al rubinetto del Tarvisio ha trasportato il 43% dei consumi di gas del nostro Paese, pari a 29,5 miliardi di metri cubi. Malgrado i numeri imponenti, però, la minaccia che potrebbe arrivare dai tubi sembra allo stato assai modesta. Per ora i flussi sono regolari, ma anche nel caso dello scenario peggiore, un blocco totale delle forniture, l’ad dell’Eni, Paolo Scaroni ha spiegato che almeno fino all’estate non ci sarà alcun problema. Anche perché gli stoccaggi, causa crisi, sono ancora pieni al 45%.

domenica 2 marzo 2014

La Tasi costerà 140 euro più dell'Imu

Non sempre e non ovunque. Ma nella stragrande maggioranza dei casi la nuova Tasi di Matteo Renzi si preannuncia un balzello altrettanto se non più pesante della vecchia Imu di Mario Monti. Buona parte dell’impianto fiscale sulla casa il neo premier lo ha sicuramente ereditato dal precedente governo Letta, di cui il Pd era comunque azionista di maggioranza, ma sull’ultimo tassello della riforma c’è, nero su bianco, la sua firma. E non è cosa da poco, perché il provvedimento varato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri è quello che ha sancito ufficialmente lo scippo delle detrazioni sulla prima casa ai danni dei cittadini.

sabato 1 marzo 2014

Col mix Tasi-nuovo catasto rischio rincari fino al 1000%

Dopo aver citato i suoi ex colleghi decine di volte nel discorso sulla fiducia, Matteo Renzi non poteva davvero deluderli nel primo decreto del nuovo governo. Il regalo ai sindaci è generoso e perfettamente in linea con la precedente gestione, i cui pregressi impegni, alla faccia dell’annunciata «rottamazione», peseranno ora sulla schiena degli italiani come se nulla fosse successo.