mercoledì 27 febbraio 2013

Il Tremonti grillino (tolto dalle liste) è in rotta col Movimento

Lotta al precariato attraverso la riduzione della flessibilità contrattuale, diminuzione dell’orario di lavoro, redistribuzione del reddito, tassazione dei super patrimoni, reddito di cittadinanza, indice del Benessere interno lordo (al posto del Pil), euro a due velocità. Sono questi alcuni dei cavalli di battaglia del programma economico del Movimento 5 Stelle. Programma che Beppe Grillo ha più volte attribuito al contributo diretto del premio nobel Joseph Stiglitz, ma che, in realtà, porta la firma di Mauro Gallegati.

martedì 26 febbraio 2013

Lo spettro di Monti non molla l'osso

Mario Monti non lo può vedere. «Ce l’ha con me e con l’Italia», aveva detto. In realtà,  quando l’editorialista tedesco del Financial Times, Wolfgang Munchau, aveva previsto per il premier uscente un modesto quarto posto ci aveva visto lungo. Nessuna questione personale. Solo una previsione azzeccata. E neanche fino in fondo. Il risultato ottenuto dalla coalizione guidata dal Prof può infatti essere definito senza troppi giri di parole una vera e propria débâcle. Sia rispetto ai sondaggi sia rispetto alle attese dello stesso Monti. «Non so dire quale sarebbe un risultato soddisfacente», aveva detto solo qualche giorno fa il premier uscente, «veniamo da un’esperienza di governo molto impopolare e veniamo da un mese di vita: il 15% è molto, ma è poco rispetto alle nostre ambizioni». Quel poco si è trasformato, alla prova delle urne, in pochissimo.

sabato 23 febbraio 2013

Pansa a testa bassa su management e bilancio

Rinvio del bilancio e nuovo management. Sono queste le prime mosse del neo ad Alessandro Pansa, che sembra intenzionato a procedere a testa bassa sulla ristrutturazione del gruppo. La sterzata del manager, che evidentemente ritiene urgente intervenire prima che si insedi il prossimo governo e venga nominato il nuovo presidente, parte dalla decisione di fare ordine nei conti, anche in vista della possibile cancellazione della commessa indiana da 750 milioni di dollari per i 12 elicotteri Aw 101 finita al centro dell’inchiesta di Busto Arsizio.

Air France non prende Alitalia. E anche gli arabi volano via

Le prospettive per Alitalia si fanno sempre più cupe. Ieri, proprio mentre l’assemblea dava il via libera all’aumento di capitale da 150 milioni che dovrebbe dare un po’ di ossigeno alla compagnia, da Parigi è arrivato il no definitivo a qualsiasi ipotesi di salvataggio. Il tutto alla vigilia del cda di lunedì prossimo che oltre a svelare l’entità delle difficoltà finanziarie della società potrebbe anche vedere la clamorosa uscita dell’ad Andrea Ragnetti a poco meno di un anno dal suo insediamento.

L'ultima favola di Monti: "Con me basta recessione"

L’Europa di cui tanto parla lo sommerge di stime catastrofiche sull’andamento dell’economia del nostro Paese nei prossimi due anni, ma lui non si scompone e ribatte con un «pacchetto d’urto» in 4 punti.  Le previsioni arrivate in mattinata da Bruxelles sono cristalline, per quanto drammatiche. L’asticella del pil è stata spostata di nuovo verso il basso rispetto a novembre.

giovedì 21 febbraio 2013

Mps: Corte dei Conti e Tar ci scippano 4 miliardi

D-Day per il salvataggio di Mps a nostre spese. Doppio appuntamento, oggi, per i Monti bond. Da una parte il Tar, che dovrà diffondere il verdetto sulla legittimità del prestito da 3,9 miliardi alla banca senese, dall’altra la Corte dei conti, che dovrà dare il via libera definitivo al provvedimento governativo per avviare l’operazione.

Pronta la "banca spazzatura" italiana

Conferire tutti gli asset tossici ad una società veicolo per ripulire i bilanci. Quello che potrebbe banalmente sembrare qualcosa di simile a mettere la polvere sotto il tappeto in gergo tecnico si chiama bad bank ed è il progetto a cui stanno seriamente pensando le banche italiane per disfarsi delle cosiddette sofferenze, ovvero crediti incagliati e inesigibili, prestiti che le famiglie colpite dalla crisi non riescono a restituire. «Quando ci sarà una proposta saremo pronti a prenderla in esame», ha detto un paio di giorni fa l’ad di Unicredit Federico Ghizzoni, aprendo di fatto al piano ad uno studio sul tavolo di Mediobanca.

Ufficiale: la Finanziaria la scriverà Bruxelles

Mentre Angela Merkel festeggia il super euro (ma incassa il flop dell’asta sui bund), da Bruxelles arriva il via libera alla’arma finale per il commissariamento degli Stati membri. Il Parlamento europeo e i governi hanno raggiunto ieri l’accordo sul cosiddetto «two pack», le nuove regole che rafforzano il coordinamento delle politiche di bilancio. Tra i nuovi poteri concessi alla Commissione Ue ci sarà anche quello di «imporre» modifiche alle manovre di bilancio dei singoli Paesi. In altre parole, oltre a quello che avviene già ora, con il visto obbligatorio di Bruxelles sugli obiettivi di risanamento previsti dalle politiche economiche pluriennali, l’Europa potrà anche mettere il becco nei singoli provvedimenti decidendo dove e come intervenire.

martedì 19 febbraio 2013

Il caro-benzina di Monti fa perdere soldi allo Stato

Più tasse, meno gettito. L’effetto Laffer non perdona. Anche a gennaio le teorie dell’economista americano che ispirò la rivoluzione fiscale di Ronald Reagan sono tornate ad abbattersi sui conti del carburante, abbassando di nuovo, clamorosamente, l’asticella delle entrate per lo Stato verso un eloquente segno meno. Dopo la brutta sorpresa di dicembre, quando, in controtendenza con tutto il 2012, il gettito è sceso del 7,2%, la storia si ripete nel primo mese del 2013, con un calo del 5,2%.

L'ultimo regalo dei tassatori: le bollette più care d'Europa

L’energia costa uguale, ma le bollette degli italiani sono le più care d’Europa. A fare la differenza, ancora una volta, sono i balzelli nostrani. A raffrontare i costi medi di luce e gas del nostro Paese con quelli del Vecchio continente ci ha pensato il sito di comparazione tariffaria Facile.it.  Dallo studio emerge che una famiglia media italiana spende circa 1.820 euro all’anno per le utenze, con costi unitari del 20% superiori rispetto a quelli in vigore in Spagna, Germania, Francia e Gran Bretagna.


Il Financial Times si fa beffe di Monti: arriverà dietro Grillo

L’Europa fa comodo solo quando non punge. Ma se dal più prestigioso quotidiano economico del vecchio continente, come il Financial Times, arriva una bella tirata d’orecchie, ecco che l’articolo diventa «di peso irrilevante». Non è un grande incassatore Mario Monti, che ieri si è di nuovo difeso dalle critiche del giornale della City con un attacco personale. «Il Financial Times ha diversi editorialisti», ha spiegato il Prof tentando di buttarla sullo scherzo, «Munchau di tanto in tanto prende di mira l’Italia e il sottoscritto».

sabato 9 febbraio 2013

Sberlone europeo. Vince il rigore, mancetta all'Italia

La rapidità con cui Mario Monti si è premurato di sottolineare che la strategia dei negoziati italiani è stata discussa con Alfano, Bersani e Casini non lascia molti dubbi sull’esito della trattativa. Dopo una notte passata a limare e sforbiciare la sua bozza sul bilancio Ue, il presidente Herman Van Rompuy si è presentato alle 6.30 del mattino dai 27 capi di Stato e di governo con un ennesimo testo su cui si è trovato l’accordo finale. Sulla natura del compromesso le cifre parlano chiaro: il tetto complessivo di spesa per il periodo 2014-2020 è stato fissato a 960 miliardi per gli impegni e 908,4 per i pagamenti effettivi.

venerdì 8 febbraio 2013

Titoli di Stato per i debiti della Pa? Gli imprenditori: bisogna fare presto

«Mercoledì scorso», spiega a Libero il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, «Silvio Berlusconi si è impegnato di fronte ai nostri imprenditori, dicendo che il problema va assolutamente risolto e che è una priorità del suo programma». Al di là del merito della proposta del leader Pdl sull’utilizzo dei titoli di Stato, per Buzzetti «il fatto che il tema sia al centro del dibattito elettorale è molto positivo, anche perché finora le misure messe in campo sonostate insufficienti».

Il Prof dà i numeri via 29 miliardi di tasse

Mentre Mario Monti era impegnato a Bruxelles nei negoziati sul bilancio europeo, l’account ufficiale di twitter @SenatoreMonti ha iniziato a sfornare pillole di proposte elettorali sul fisco, sull’occupazione, sulle politiche industriali e sui tagli alla spesa pubblica. Avrebbe potuto farlo lui stesso, considerata la maestria dimostrata nel simpatico teatrino messo abilmente in scena con Daria Bignardi nel corso della trasmissione di mercoledì sera su La7. Il compito è stato, invece, affidato al suo staff, che, utilizzando la parola chiave (hashtag) #AgendaCrescita ha inondato il web con brani del documento pubblicato nelle stesse ore su uno dei siti ufficiali di Scelta Civica, ovvero www.agenda-monti.it.

Schiaffo a Monti La Merkel chiede ancora più rigore

In un vertice slittato di oltre cinque ore nel tentativo di smussare le posizioni, i 27 Paesi dell'Ue hanno cercato nella notte un difficile accordo sul bilancio 2014-2020. Le dichiarazioni dei protagonisti, al loro arrivo a Bruxelles, avevano già rivelato quanto la trattativa fosse stretta. «L'austerità si deve applicare anche all'Europa e se non scende il tetto di spesa della proposta di novembre, niente accordo», ha minacciato il premier britannico David Cameron. «Non sono d'accordo per un compromesso a tutti i costi se a rimetterci sono agricoltura e crescita», ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande. «Non siamo sicuri di arrivare ad un accordo. Le posizioni sono ancora lontane», ha ammesso la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il vertice è partito alle 20.30 di ieri. Se i leader non arriveranno a questa mattina con un accordo in mano l'Europa rischia di piombare nel caos perché non sarà più in grado di erogare aiuti né di prendere decisioni che impegnino fondi per l'immediato futuro e non solo.

giovedì 7 febbraio 2013

Mps, al setaccio sette anni di governo Pd

Dalla banca al partito, dal partito alla banca. Ieri anche Pierluigi Bersani ha prudentemente deciso di cambiare il tiro. Dal categorico «il Pd fa il Pd», il segretario ha spiegato che sulla vicenda del Monte Paschi di Siena «il Pd non c’entra nulla, ma il Pd senese, come le istituzioni senesi hanno peccato di localismo».
E guarda caso dopo la banca e la Fondazione ieri sono finite nel mirino proprio le istituzioni senesi, controllate da secoli dal Pci-Pds-Ds-Pd.

Terna investirà 4 miliardi in 5 anni. «Al top in Europa»

Terna investirà nei prossimi 5 anni 4,1 miliardi per la manutenzione e lo sviluppo della rete elettrica. Quota che salirà a 7,9 miliardi nell’arco di 10 anni. È quanto prevede il piano strategico 2013-2017 presentato ieri dal gruppo, che ha chiuso il 2012 con ricavi e risultati operativi in crescita. Numeri che permettono alla società di poter confermare la politica dei dividendi già annunciata al mercato. «Le infrastrutture elettriche sono una priorità del Paese anche in chiave europea e mediterranea e costituiscono un volano fondamentale per la crescita, lo sviluppo e il lavoro», ha detto l’ad Flavio Cattaneo, ricordando che dal 2005 Terna ha già investito 6,5 miliardi in opere concrete. Una tangibile testimonianza, ha spiegato, «che si può fare bene alla collettività e contemporaneamente alla propria azienda e ai propri azionisti».

mercoledì 6 febbraio 2013

La vera agenda del Pd: alzare le tasse sui capitalia

Dal Pd al Pdf. Impantanato in una campagna elettorale che non decolla e che, anzi, se è vero quello che dicono i sondaggi, sta registrando un’erosione di consensi, Pierluigi Bersani ha deciso di passare al contrattacco attraverso un piano di indottrinamento della base. Tutto chiaramente in una logica 2.0 all’insegna delle nuove tecnologie. Al posto degli anti-ecologici fogli un bel file Pdf, da aprire sul pc, sullo smartphone o sul tablet, ed eventualmente stampare. Al posto del vecchio programma delle moderne Faq, che non è una brutta parola, ma l’acronimo di Frequently asked questions, ovvero le risposte alle domande più frequenti. In altre parole, quello inviato ieri a tutti i circoli territoriali è un manuale di sopravvivenza elettorale: come cavarsela di fonte all’intervistatore di turno senza fare brutta figura o, peggio, farla fare al Partito. Ma è anche una sorta di agenda Bersani in pillole, da diffondere per tentare di riacciuffare le posizioni perse nelle ultime settimane.

Sul condono i magistrati stanno col Cav

Il condono non è il diavolo e la spesa andava tagliata di più. I magistrati della Corte dei Conti, come già accaduto più volte nell’ultimo anno, continuano a riservare delusioni per Mario Monti.
L’economia italiana viaggia con il freno tirato soprattutto a causa di un fisco eccessivo, «fuori linea» rispetto al contesto europeo, che favorisce «le condizioni per ulteriori effetti recessivi». «E il pericolo di un avvitamento» è legato alle manovre correttive non tanto per la loro «dimensioni», quanto per la loro «composizione».

martedì 5 febbraio 2013

Imprese strozzate dalla Pa? Confartigianato passa al contrattacco

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. A poco più di un mese dall’entrata in vigore della nuova normativa che fissa a 30 giorni il termine ordinario per saldare le fatture nelle transazioni commerciali tra Pubblica amministrazione e aziende private, Confartigianato ha deciso di monitorare l’applicazione della legge. Del resto, gli 80 miliardi di debiti pregressi accumulati dallo Stati nei confronti delle imprese non sono il frutto di un meticoloso rispetto delle regole. E lo sportello di pronto intervento istituito dall’associazione in pochi giorni ha già ricevuto decine di segnalazioni.


Odi l'euro e la Merkel? Occhio: il GF dell'Unione europea ti spia

Odiate l’euro, la Merkel, il fiscal compact? Attenti ad esprimere le vostre opinioni su Twitter, Facebook o su un qualsiasi blog, il Grande fratello europeo vi guarda. Un esercito di “troll” invaderà i social network con l’obiettivo di spiare, controllare ed eventualmente contrastare discussioni non in linea con lo spirito comunitario. È questa la clamorosa iniziativa sul tavolo dell’Unione europea, che la scorsa settimana avrebbe esaminato un documento confidenziale messo a punto lo scorso anno relativo ad un piano di propaganda virtuale senza precedenti per la modica cifra di 2 milioni di euro (a spese, ovviamente, dei contribuenti).

domenica 3 febbraio 2013

Il piano del Pd per tenersi la banca

Il Pd fa il Pd, e con Mps non c’entra. La prospettiva di aprire la banca ad altri soci, magari stranieri, sta però mandando in fibrillazione il partito. Per Massimo Mucchetti è inutile aspettare che la Fondazione sia costretta a vendere quote e che il Monte apra il capitale a caccia di risorse finanziarie. Sarebbe meglio, dice l’ex editorialista del Corriere della Sera ora candidato con il Pd, che «Mps pagasse gli interessi allo Stato sui Monti bond direttamente in azioni proprie». Nessun indugio, insomma, verso la nazionalizzazione. In questo modo, prosegue Mucchetti in un’intervista alla Stampa, «la banca potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione patrimoniale e lo Stato entrerebbe subito nel capitale».

Indagati dieci manager, ma tremano pure i politici

Gli avvisi a comparire sono già stati firmati e verranno notificati nelle prossime ore. Una decina in tutto. Questo almeno è quello che filtra dagli uffici giudiziari di Siena, che indagano sulle operazioni compiute dal vecchio management di Mps. I pm Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso finora hanno mantenuto il massimo riserbo sull’identità delle persone coinvolte. Ma secondo alcune indiscrezioni riportate dal settimanale Il Mondo tra gli indagati ci sarebbero gli ex vertici della Banca e i responsabili che hanno seguito direttamente l’operazione Antonveneta. A partire dall’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex direttore generale Antonio Vigni fino all’ex responsabile Area finanza, Gianluca Baldassarri, l’ex presidente del collegio sindacale, Tommaso di Tanno, l’ex presidente del collegio revisori, Leonardo Pizzichi e l’ex membro del collegio revisori, Pietro Fabbretti.

Il vento sposta l'aereo. Fuori pista a Fiumicino

Sedici feriti. Tre codici rossi, due gravi, ma non in pericolo di vita. È questo il bilancio provvisorio dell'ennesimo incidente della Carpatair, compagnia romena che vola sotto le insegne di Alitalia. Ieri sera un aereo Atr 72 (volo Az 1670) proveniente da Pisa e in atterraggio verso lo scalo romano di Fiumicino è finito fuori pista per circa 100 metri. Sul posto si è subito recato un investigatore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che ha avviato un'inchiesta sul fatto. Ma sulla dinamica dell'incidente sta anche indagando la procura di Roma. L'uscito di pista ha provocato la rottura del carrello e l'inclinazione del mezzo da un lato.

sabato 2 febbraio 2013

Aumentano i disoccupati e le paghe dei manager di Stato

Mentre la disoccupazione sale a livelli vertiginosi per i supermanager della Pa arriva la possibilità di mettere in tasca altri 9mila euro di retribuzione, in barba al tetto degli stipendi fissato con orgoglio da Mario Monti nel Salva Italia della fine del 2011.
I dati diffusi ieri dall’Istat chiudono definitivamente il bilancio di un anno disastroso per i lavoratori italiani. Il tasso di disoccupazione a dicembre è arrivato a quota 11,2%, in rialzo di 0,1 punti percentuali su novembre e di 1,8 punti su base annua. Il tasso, calcolato su dati destagionalizzati e provvisori, resta ai massimi da gennaio 2004, inizio delle serie mensili, e dal primo trimestre ’99, guardando alle trimestrali.
In altre parole, è la peggiore performance del Paese di cui si abbia notizia negli ultimi 15 anni.

Le procure all'attacco. Ora indagano Bankitalia

Oltre ad Mps, anche Bnl, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Credem. Ma il piatto forte è Bankitalia, indagata per omessi controlli. La procura di Trani aggiunge un altro trofeo alla sua collezione di indagati eccellenti. Lo scorso novembre i pm del capoluogo pugliese hanno chiesto il rinvio a giudizio di 5 manager di Standard & Poor’s e 2 di Fitch, con l’accusa di manipolazione del mercato continuata e pluriaggravata, ma solo qualche anno fa, nel 2010, nel loro mirino era finito anche il presidente del Consiglio, indagato, insieme all’ex dg della Rai, Mauro Masi, e all’ex commissario Agcom, Giancarlo Innocenzi, per abuso di ufficio ai danni del povero Michele Santoro, allora conduttore di anno zero. Inchiesta poi passata a Roma per competenza e archiviata giovedì scorso scorso dal gip Carlo Figliola per l’inesistenza del danno e la mancata violazione di alcuna norma di legge. Stessa conclusione a cui si era già arrivati alla fine del 2010 per il procedimento a carico di Augusto Minzolini, allora direttore del Tg1 indagato per violazione del segreto istruttorio con l’accusa di aver rivelato particolari del suo interrogatorio davanti ai pm di Trani.

venerdì 1 febbraio 2013

Monti vola dalla Merkel a prendere gli ordini

Un po’ di bordate a destra e, soprattutto, a manca. E poi via verso l’Europa, per conferire con gli alleati sull’andamento della campagna elettorale. La giornata di Mario Monti è iniziata con una lunga intervista a Nove in Punto di Radio 24, dove il premier ha ribadito la minaccia di una nuova manovra aggiuntiva se gli italiani non lo lasceranno guidare ancora il Paese. Più che Silvio Berlusconi, però, questa volta i bersagli sono Nichi Vendola e la Cgil, in altre parole i suoi possibili futuri compagni di coalizione con cui il Prof sta cercando ormai da giorni di prendere le misure prima del voto. E non è un caso che gli affondi più duri contro la sinistra radicale siano arrivati proprio ieri mattina, poche ore prima della colazione di lavoro con il presidente della commissione Ue, Josè Manuel Barroso, e alla vigilia del bilaterale a Berlino con la cancelliera Angela Merkel. Un modo per presentarsi in Europa con i compiti fatti e dimostrare soprattutto alla Germania di essere in grado di tenere a bada le componenti più scomode della coalizione di centrosinistra.