sabato 28 settembre 2013

Liti e urla fra ministri: così sale l'Iva

Tutto congelato, tranne l'Iva, che da martedì prossimo, come ammette il ministro Delrio, «aumenterà inevitabilmente» dal 21 al 22%. È questo il risultato della escalation delle ultime ore, con la tensione tra governo e Pdl salita alle stelle il vecchio gioco del cerino trasformato in una sanguinosa roulette russa. La giornata è iniziata con Enrico Letta a fare la spola tra Palazzo Chigi e il Quirinale per ottenere il via libera di Giorgio Napolitano al «chiarimento» parlamentare, ovvero un voto di fiducia prima della seduta della giunta sulla decadenza di Silvio Berlusconi per costringere il Pdl ad uscire allo scoperto ed assumersi la responsabilità della crisi di governo.

venerdì 27 settembre 2013

Il governo litiga: a chi svendere Alitalia

Stop ai francesi, anzi benvenuti. Mentre il cda di Alitalia tenta di prolungare la sopravvivenza della compagnia dando il primo via libera all’aumento di capitale da 100 milioni, il governo procede in ordine sparso. Il ministro dello Sviluppo economico, che vede i cugini d’Oltralpe come fumo negli occhi, è convinto che la società possa essere rimessa in piedi per poi andare a caccia di altri soci. Come? Con lo stesso metodo che ha già portato non solo Alitalia ma anche Telecom ad un passo dal baratro: una bella soluzione ponte finanziata dalle banche. «Non è detto che solo i francesi possano immettere capitale» nella compagnia, ha spiegato Flavio Zanonato in un’intervista al Sole 24 Ore, si possono, invece, «trovare soluzioni alternative, ci stiamo lavorando proprio in queste ore». L’idea è quella di «coinvolgere il mondo bancario per provare a superare le difficoltà di Alitalia e poi negoziare con altri partner».

Ultima carta di Letta: verifica o lascia

Per tentare scaramanticamente di allungare la vita del governo Enrico Letta ha addirittura chiesto a Obama di inserire in agenda un incontro a Washington per il 17 ottobre. Quella negli States doveva essere la trasferta dell’orgoglio italiano. Ed è invece diventato il viaggio della speranza. Il premier ha dedicato la maggior parte della conferenza stampa di ieri a New York a mandare messaggi in Italia. Il tentativo è quello di coinvolgere il Capo dello Stato in una disperata mediazione con il Pdl, i cui capigruppo di Camera e Senato, stanno però già raccogliendo le adesioni dei parlamentari alle dimissioni in massa, per tenere in piedi le larghe intese. Letta spera che la discesa in campo di Giorgio Napolitano, che ieri ha sparato a zero contro le mosse del Cavaliere, possa in qualche modo riportare l’ordine. E prima di partire dagli Stati Uniti, rifiutandosi di parlare di dimissioni o altre maggioranze, si è detto «certo» che riuscirò a «convincere tutti sulla corretta priorità dei problemi in agenda».

giovedì 26 settembre 2013

Se salta Letta, Iva e Imu sicuri

Imu selettiva, service tax anticipata a dicembre, Iva sterilizzata con l’aumento della benzina. Nel caos assoluto in cui il governo sta navigando nel tentativo di trovare le risorse per tappare tutti i buchi del bilancio, per ora l’unica certezza è che se salta l’esecutivo sul groppone degli italiani arriverà più o meno tutto.
L’ipotesi di una crisi di governo provocata dalle dimissioni in blocco dei ministri del Pdl è ancora molto sfumata e tutt’altro che concreta. Ma se dovesse accadere, le conseguenze sono facilmente prevedibili. In bilico potrebbe essere anche il primo step, quello previsto per il Consiglio dei ministri di domani, in cui il governo dovrebbe risolvere il nodo dello sforamento del deficit sopra il 3%.

mercoledì 25 settembre 2013

La sinistra si lamenta per Telecom, ma la colpa è sua

Altro che capitani coraggiosi. Per la sinistra, oggi, il matrimonio spagnolo tra Telefonica e Telecom non s’ha da fare. Secondo il capogruppo del Pd alla Camera, «le notizie che arrivano sul caso Telecom sono molto preoccupanti perché riguardano asset strategici del nostro Paese». Per questo Roberto Speranza chiede che «il governo venga al più presto a riferire alla Camera». Stessa richiesta arriva anche da Luigi Zanda, capo dei senatori Pd, che però, riferendosi pure ad Alitalia, rincara la dose parlando «di grave declino del sistema industriale italiano» e di «prevalenza degli interessi privati sugli interessi pubblici».

I fondi esteri convengono alle banche

I colpi della crisi si sono fatti sentire sulle tasche degli italiani. Nel 2012, secondo i dati di Bankitalia, la propensione al risparmio è scesa per le famiglie consumatrici al 7,9% rispetto all’8,4% del 2011 e al 9,1% del 2010. Di conseguenza, gli acquisti netti di attività finanziarie, sempre nel 2012, si sono attestati a 16 miliardi, il volume più basso dal 1995.

martedì 24 settembre 2013

Chi soffrirà di più l'aumento dell'Iva

Che l’aumento dell’Iva al 22% deprimerà i consumi già scesi ai minimi storici è ormai assodato. Secondo Confesercenti la contrazione sarà talmente violenta da provocare un buco di 300 milioni nelle casse dello Stato a fronte dei circa 4 miliardi di maggiore gettito stimati sulla base di un andamento costante delle vendite. Resta da capire quali saranno i settori più colpiti dalla stangata. L’aliquota massima al 21% (l’unica che sarà soggetta al rincaro) è attualmente applicata ad una serie di prodotti che per definizione non vengono considerati beni di prima necessità. Si va dai vestiti alle auto (acquisto e riparazioni), dai telefonini ai computer e ai tablet, dal parrucchiere alla parcella dell’avvocato o del commercialista, dall’abbonamento della pay tv agli elettrodomestici. Ma nel paniere rientrano anche le bevande gassate, il vino, i superalcolici, il caffè e, non ultimo, il carburante.

Il «modello Crocetta » va a mare. Il Pd scarica il governatore

Addio modello Crocetta. Molti avevano pensato di esportare a livello nazionale l’esperienza dell’ammucchiata di centrosinistra che appoggia il governo siciliano. E invece il Pd, dopo soli 9 mesi di legislatura, ha già deciso di far saltare tutto  togliendo il sostegno all’esecutivo guidato dal presidente Rosario Crocetta. Oggetto del contendere, come nella migliore tradizione, un paio di poltrone. Due assessorati che il governatore da mesi si rifiuta di concedere, arrivando a definire il Pd «il partito degli scandali». I Democrat, da parte loro, parlano invece di rafforzamento politico e accusano il presidente siciliano di lavorare da tempo ad un ribaltone con Udc, crocettiani del Megafono, i Democratici e riformisti di Sicilia e l’appoggio esterno di parti dell’opposizione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo mesi di attriti, il rifiuto di Crocetta di partecipare alla direzione regionale del partito per restare accanto agli uomini della sua scorta coinvolti nel grave incidente automobilistico di sabato scorso insieme allo stesso governatore.

domenica 15 settembre 2013

Pressione fiscale record: sulle imprese è al 70%

Tre mesi da incubo attendono contribuenti e imprese. Da ottobre a dicembre li aspetta un diluvio di adempimenti fiscali, in totale 187 pratiche, al ritmo di 2 al giorno, per un valore di 100 miliardi di euro. Dall’Imu, all’Irpef, dall’Ires all’Iva fino alla Tobin Tax. È la Confesercenti a fare il conto, sottolineando che la mole di scartoffie in questi anni è cresciuta in maniera abnorme, con altri 17 adempimenti dal 2011. «Le aziende muoiono di troppa burocrazia e troppe tasse oltre che di crisi», è l’allarme lanciato dal presidente Marco Venturi, aprendo l’annuale appuntamento del Meeting Confesercenti alla ripresa autunnale.

Il ricatto di Letta: se cado vi beccate l'Imu

«Se il governo cade, i decreti sull’Imu non verranno convertiti e quindi i cittadini dovranno pagare l’Imu». Fino ad ora aveva resistito alla tentazione, aveva lasciato che fossero i suoi colleghi di governo a lanciare il sasso. Alla fine, però, anche Enrico Letta ha deciso di scendere sul terreno della propaganda, utilizzando l’intramontabile e formidabile arma della tassa sulla casa come merce di scambio per puntellare il suo governo. Dopo giorni caotici e confusi in cui siamo passati repentinamente dall’euforia del «lasciateci lavorare perché la crisi è finita» al «lasciateci lavorare perché l’Italia è in bilico ed è rientrata nella lista europea dei cattivi», in vista dell’appuntamento cruciale di mercoledì, con il voto al Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi, il premier ha evidentemente deciso di giocare anche le ultime carte. A partire da quella più diretta e convincente: se il governo cade, torna l’Imu.

venerdì 13 settembre 2013

Renzi dà i numeri sulle pensioni. Allo studio batoste per 12 miliardi

Togliere qualcosa alle pensioni d’oro per dare qualcosa ai giovani senza lavoro. Messa così, l’idea potrebbe anche passare. Soprattutto se si considera che in Italia la disoccupazione giovanile sfiora il 40% e l’Inps emette ogni mese circa 300 assegni previdenziali da oltre 24mila euro lordi. Ma la proposta a cui sta lavorando il sindaco Matteo Renzi, futura promessa del Pd e del fantasmagorico rinnovamento dell’Italia, è qualcosa di ben diverso. Il piano era già circolato nei mesi scorsi e di tanto in tanto la giovane promessa del Partito democratico lo risfodera zoppicando un po’ sui numeri.

La Bce non si fida del governo: manovra in vista

L’Italia rischia di non raggiungere gli obiettivi fissati per il 2013. E non siamo noi di Libero, che mercoledì abbiamo paventato la nefasta ipotesi, a dirlo. Dopo l’euforia scaturita dalle ottimistiche previsioni di Confindustria, che ha annunciato senza troppe esitazioni la fine della crisi, ha riportare tutti con i piedi per terra ci ha pensato Mario Draghi, che dopo gli aiutini forniti sottobanco all’Italia per sgonfiare la tensione sullo spread non è davvero sospettabile di manovre a nostro danno.

mercoledì 11 settembre 2013

I «giudici» europei bocciano la Tobin tax

Nella versione italiana non esiste in nessun altro Paese al mondo. E in quella europea potrebbe presto scomparire, considerato che gli esperti giuridici di Bruxelles hanno scoperto che è «illegale».
La storia della Tobin tax si sta trasformando nell’ennesima beffa a carico dei contribuenti italiani. Sull’onda di un’euforia antimercatista ben undici Paesi europei lo scorso inverno avevano preso l’impegno di accogliere la proposta della Commissione Ue e di introdurre la tassazione sulle transazioni finanziarie chiamata con il nome del suo ideatore, il Nobel per l’economia James Tobin.


Allarme Istat: prodotto interno -1,8%. E l'Iva sarà un autogol da 300 milioni

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, se la prende con l’instabilità politica, che potrebbe azzoppare la ripresa. Dove sia la ripresa, però, è ancora difficile dirlo, con l’Istat che ha certificato ieri l’ottavo trimestre consecutivo di recessione. Anzi, la sensazione è che le cose stiano andando peggio del previsto. E che dietro i continui annunci sulla fine del tunnel arrivati in questi giorni da diversi esponenti del governo, a partire dal premier Enrico Letta, ci sia una precisa strategia legata anche al destino di Silvio Berlusconi.

domenica 8 settembre 2013

Il governo ricatta Silvio

L’Iva, l’Imu, lo spread, il surriscaldamento globale, l’invasione delle cavallette. Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni sono ottimisti. «Sono fiducioso e determinato ad andare avanti», dice il primo. «Le probabilità di una crisi diminuiscono giorno per giorno», dice il secondo. Se, però, qualcosa dovesse andare storto, allora aspettiamoci catastrofi e cataclismi.
Come ormai è prassi quotidiana, in vista dell’appuntamento di domani al Senato quando la giunta delle elezioni e delle immunità dovrà decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi, anche ieri gli esponenti del governo hanno passato la giornata ad elencare le sventure che arriverebbero da una eventuale caduta.

Nel Pdl tutti a dire "non tradiremo"

C’è chi, come il senatore Antonio Milo, parla di «caccia alle streghe» e denuncia i «fantomatici elenchi senza fondamento» comparsi sulla stampa. Sta di fatto che la mappatura del Pdl a Palazzo Madama realizzata ieri da Libero ha immediatamente, e inopinatamente, scatenato tra i senatori indicati come meno vicini al Cavaliere una raffica di autodichiarazioni di fedeltà. E E sono molti anche i big che hanno ritenuto di dover scendere in campo per smentire qualsiasi tipo di tentazione ribaltonistica nella truppa berlusconiana di Palazzo Madama.

sabato 7 settembre 2013

Letta parla, Saccomanni lo smentisce

A sentire Enrico Letta al summit di San Pietroburgo tra le 20 economie più grandi del pianeta non si sarebbe fatto altro che elogiare il grande lavoro fatto dall’Italia per uscire dalla crisi. «Negli altri G20», ha spiegato il premier, ci avevano dato i compiti a casa perché eravamo stati malandrini», ma ora «non ci prendiamo più bacchettate sulle dita, i compiti a casa li abbiamo fatti e ora c'è bisogno di vedere la terra promessa». E proseguendo sulla metafora scolastica Letta ha poi detto che «questo è stato il primo vertice del G20 senza l’Italia tra i sorvegliati speciali: abbiamo giocato a tutto campo senza stare dietro la lavagna». Non solo, il nostro Paese avrebbe anche ottenuto riconoscimenti ufficiali nel comunicato finale del vertice. Insomma, un successo pieno e completo.

Il ricatto dei banchieri: Letta o trattamento-Grecia

Gli imprenditori non hanno dubbi. Tra l’avvio di una crisi internazionale dagli esiti imprevedibili con il lancio dei missili su Damasco e la caduta del nostro governo l’evento sicuramente più spaventoso e catastrofico è quest’ultimo. Dopo il terreno insidioso del G20, dove le autocelebrazioni del premier si sono dovute confrontare con la diffidenza dei «grandi» che vogliono ancora tenere sott’occhio il nostro Paese, domani Enrico Letta dovrebbe trovare a Cernobbio una platea tutta schierata al suo fianco.

venerdì 6 settembre 2013

Per tenersi il posto Saccomanni dà numeri a caso

Da un ex direttore generale di Bankitalia tutto ci si poteva aspettare tranne che smentisse le previsioni elaborate dai suoi colleghi economisti dell’Ocse. Ma l’imperativo, adesso, è proteggere il governo dalle fibrillazioni della maggioranza. E l’uscita imminente dal tunnel della crisi è uno scudo a cui Fabrizio Saccomanni non vuole rinunciare. Così, malgrado le fosche previsioni dell’organismo internazionale, che solo un paio di giorni fa hanno certificato le difficoltà dell’Italia, il ministro dell’Economia ha voluto annunciare il bel tempo. «Il processo di ripresa è in corso», ha spiegato dall’autorevole palcoscenico del G20 in Russia. Aggiungendo che «stiamo uscendo dalla fase di recessione».

Slot machine, Pdl e Pd votano contro. L'esecutivo finisce sotto al Senato

Un buco potenziale da 6 miliardi per i conti pubblici. Un sottosegretario all’Economia che rimette le deleghe. Il Pd che esulta per lo sgambetto al suo esecutivo. Confindustria che si dice sconcertata. È questo, in sintesi, il bilancio del pasticcio andato in scena ieri al Senato con lo scivolone del governo su una mozione presentata dalla Lega che prevede lo stop per un anno all’apertura di nuove sale per i giochi d’azzardo elettronici, on line e nei luoghi pubblici.

domenica 1 settembre 2013

Per tagliare l'Imu alzano le tasse sulla benzina

La stangata è servita. Alla fine, tra sviste, smentite e riscritture, l’aumento di tasse è puntualmente arrivato anche questa volta. E non si tratta di bruscolini, perché tra clausole di salvaguardia e risorse per gli esodati da qui al 2016 nel decreto Imu pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale ballano circa 3 miliardi di euro che potrebbero essere tranquillamente sfilati dalle nostre tasche.