mercoledì 27 maggio 2015

Prodi non avrebbe diritto alla pensione

Per avere un’evidenza abbastanza chiara della sproporzione quantitativa tra i generosi vitalizi degli ex parlamentari e le pensioni dei comuni mortali basterebbe dare un’occhiata alle ultime rilevazioni diffuse dall’Inps. Secondo i dati snocciolati a fine aprile dal presidente Tito Boeri l’importo medio mensile erogato dalla cassa di previdenza, peraltro aumentato nel 2015 rispetto al 2012, si è attestato a 825 euro. Con il 64,3% delle pensioni che non riesce neanche a raggiungere i 750 euro al mese. Ovviamente assegni così bassi sono relativamente proporzionati, considerato che lo stock di trattamenti è ancora nel guado tra il sistema retributivo e quello contributivo, ai livelli degli stipendi e al conseguente flusso di contributi.

domenica 17 maggio 2015

Capanna: "Parlo con voi solo se mi date un lavoro"

Che Mario Capanna non ami parlare dei vitalizi che gentilmente gli italiani gli versano in tasca ogni mese, lo sapevamo. Ne avevamo già avuto prova con la scena madre vista all’Arena di Massimo Giletti. Il quale, certo, ci mise un bel po’ del suo, ma che si attirò le ire funeste dell’ex sessantottino solo per aver nominato la prebenda di cui Capanna gode. Con Libero, la storia si ripete: c’è giusto un pizzico di arroganza in più.

Vitalizi, ancora soldi in arrivo dalla Consulta?

Chissà se Giuliano Amato si è accorto che un’altra bomba sta per arrivare sul tavolo dei giudici costituzionali. La questione non è paragonabile all’impatto, soprattutto economico, della bocciatura della perequazioni, a cui si racconta che l’ex premier socialista si sia opposto con ogni mezzo. Ma sotto il profilo simbolico le ripercussioni potrebbero essere notevoli, considerato che tra le opzioni in campo c’è la possibilità di annullare il contributo di solidarietà per le pensioni degli ex parlamentari e degli ex dipendenti di Camera e Senato.

venerdì 15 maggio 2015

I tecnici limitano le rivalutazioni: il governo rischia la stangata Ue

Lunedì, ha assicurato il titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan, da Tiblisi, il dossier sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Una prima valutazione da cui difficilmente uscirà la soluzione finale. Comunque vada, il governo ha già fatto capire che, per salvaguardare i conti pubblici, la restituzione totale di quanto dovuto ai pensionati in seguito alla bocciatura della Corte costituzionale del blocco della perequazione non è tra le opzioni percorribili. In questo prospettiva il conteggio fatto ieri dall’Ufficio parlamentare di bilancio sembrerebbe un inutile esercizio di stile.

Il cocco di Renzi Andrea Guerra accusato di elusione

Elusione fiscale per decine di milioni di euro. È questo il macigno piombato sulla testa di Andrea Guerra, finito nel mirino della procura di Belluno insieme ad altri 7 ex manager della Luxottica.
Nell’ultimo anno l’imprenditore amato da Matteo Renzi è stato candidato praticamente a tutto. Dal governo all’Eni, dalla Rai alla poltrona di sindaco di Milano. Alla fine Guerra si è accontentato di un posto da consulente, come «consigliere strategico del presidente del Consiglio per le politiche industriali e le relazioni con la business community».

mercoledì 13 maggio 2015

Cavallaro: "Ora va riscritta l'intera riforma o sarà una generazione di poveri"

Alla faccia dei dati trionfalistici sull’occupazione sbandierati solo qualche giorno fa dall’Inps, sul palco del nono congresso della Cisal  campeggia la scritta a caratteri cubitali  «il lavoro che non c’è». Sul giochino dei numeri sparati negli ultimi mesi il segretario storico del sindacato autonomo, Francesco Cavallaro, che si appresta ad essere riconfermato, ha le idee chiare: «Per una valutazione attendibile bisognerebbe attendere i dati definitivi e consolidati. Ma se dovessi scegliere ora, sulla base del riscontro che ho dal territorio e dai lavoratori direi che ha ragione l’Istat, con la disoccupazione tornata al 13%».

Numeri sgraditi sull'occupazione? Il governo prepara il bavaglio

Gli occupati nei primi tre mesi dell’anno sono aumentati o no? Nessuno, anche tra i più esperti, lo ha capito con esattezza. Una cosa, però, è certa: l’imbarazzante balletto delle cifre sull’andamento del mondo del lavoro ha irritato non poco il governo. Al punto che, con la scusa di evitare confusioni nei cittadini, si sta pensando di imbavagliare tutte le voci sgradite, affidando la regia delle comunicazioni ufficiali a Palazzo Chigi. Un po’come si faceva una volta con i vecchi uffici per la propaganda.

giovedì 7 maggio 2015

L'Inps simula le pensioni, ma i conti sono sbagliati

Ottimismo e approssimazione. Sono questi i due elementi che emergono dalla prima prova su strada della «busta arancione» dell’Inps effettuata da Libero. Testare il nuovo strumento per calcolare la pensione futura, messo on line dall’Istituto di previdenza dallo scorso primo maggio, non è stato semplice. Alla fine del 2016 l’operazione dovrebbe coinvolgere tutti i lavoratori, ma per ora la prima fase di sperimentazione riguarda soltanto gli under 40 iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) e alla gestione separata. L’accesso al sistema, inoltre, è consentito solo a chi è in possesso di un pin personale. Gli altri dovranno aspettare l’invio a casa della comunicazione cartacea, poiché il servizio è per adesso precluso a Caf e Patronati.

martedì 5 maggio 2015

Il governo fa ricorso a Strasburgo contro il verdetto affossa-bilancio

Nel governo c’è anche qualcuno che non esclude l’iportesi di un ricorso alla Corte di giustizia Ue. Per ora, però, l’interesse dell’Europa per la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato  la norma Monti-Fornero sul blocco dell’adeguamento al costo della vita delle pensioni da 1.450 euro in su è di un altro tipo. E riguarda la tenuta dei conti pubblici. Da Bruxelles, che oggi presenterà le sue nuove stime economiche, fanno sapere  che ogni cambiamento al Documento di economia e finanza che «cambi gli obiettivi di bilancio deve essere compensato». I tecnici Ue aspetteranno di «vedere come il governo applicherà la sentenza». Dopodiché valuteranno la situazione.

domenica 3 maggio 2015

Milano in fiamme: paghino i prila

I milanesi ieri sono scesi per le strade  per cercare di rimettere insieme i cocci. Ma per cancellare la devastazione provocata dalle 500 tute nere che venerdì hanno messo a ferro e fuoco il capoluogo lombardo non basteranno l’olio di gomito e un po’ di detersivo.
Il bilancio dell’allegra scampagnata dei black bloc è un vero e proprio bollettino di guerra. Con un conto dei danni che, secondo alcuni calcoli,  potrebbe risultare di diversi milioni. «Per una stima è presto. Stiamo raccogliendo i dati, ci stiamo interfacciando con tutti i soggetti interessati. Faremo i conti in settimana», spiega Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Milano. Ma la Regione ha già messo sul tavolo uno stanziamento di 1,5 milioni.

venerdì 1 maggio 2015

La beffa alle imprese, per i nuovi contratti mancano 3 miliardi

Paradossalmente qualcuno ieri a Palazzo Chigi potrebbe aver tirato un sospiro di sollievo leggendo i dati Istat sull’aumento della disoccupazione. Se la valanga di nuovi contratti annunciata nelle scorse settimane dal ministro del Lavoro fosse stata vera, infatti, il rischio, già paventato dalla Ragioneria generale dello Stato, di una insufficiente copertura della decontribuzione triennale per i nuovi assunti sarebbe diventato certezza. In realtà, per far si che non siano necessarie risorse aggiuntive per finanziare lo sgravio contributivo l’occupazione dovrebbe praticamente colare a picco.