mercoledì 30 maggio 2012

Arrestato Ponzellini. Altri guai per il Pdl

«Massimo Ponzellini, con l’ausilio di Antonio Cannalire, la collaborazione di Enzo Chiesa e, di volta in volta, con la condivisione o la tolleranza degli altri dirigenti, ha realizzato una struttura parallela, principalmente impegnata nell’attività di erogazione del credito». Questo il nocciolo della lunga ordinanza con cui il gip di Milano, Cristina di Censo, ha fatto scattare le tre ordinanze di custodia cautelare per gli ex vertici della Banca popolare di Milano e il manager Francesco Corallo. Le ipotesi di accusa vanno dall’infedeltà patrimoniale all’associazione a delinquere finalizzata a più reati tra cui la corruzione, l’appropriazione indebita, l’emissione di fatture false e il riciclaggio.

Allo Ior il nemico dell'Italia

Nessuna lista, né, tantomeno, candidati in pole position. Dal Vaticano ripetono che la scelta del successore di Ettore Gotti Tedeschi alla guida dello Ior non avverrà in tempi brevi. E che i nomi circolati sarebbero il frutto «di pure speculazioni per riempire un vuoto di informazione».
In effetti molte candidature sono finite nel calderone un po’ frettolosamente. C’è addirittura chi ha parlato di un ritorno di Angelo Caloia, che ha guidato l’Istituto per 16 anni, dalla gestione Marcinkus fino a quella Gotti Tedeschi, partita nel 2008. Così come sono circolati nomi difficilmente spendibili, considerate le varie disavventure giudiziarie, come quelli di Cesare Geronzi o Antonio Fazio.

martedì 29 maggio 2012

La Cdp sceglie Metroweb. Duello con Telecom sulla banda ultralarga

Dalla Cdp assicurano che l’investimento in Metroweb è finalizzato ad un progetto «complementare e sinergico» a quello Telecom. Sta di fatto che dopo i 150 milioni già immessi in F2I (il fondo di Vito Gamberale che controlla Metroweb insieme ad Intesa) la Cassa (attraverso il Fondo strategico italiano) ha deciso di mettere sul piatto della banda ultralarga altri 500 milioni.

sabato 26 maggio 2012

Passera perde terreno sull'energia. Pressing di Clini sul Gse

Potrebbe riservare qualche sorpresa il duello in atto nel governo sul rinnovo dei vertici del Gestore dei servizi energetici e, a cascata, delle sue controllate, Acquirente Unico e Gestore dei mercati energetici. Una partita che riguarda complessivamente una quindicina di poltrone.

L'Imu diventa farsa. Rispedito a casa chi prova a pagarla

Migliaia di contribuenti rimandati a casa. Lo avevano paventato molte associazioni di categoria, lo abbiamo scritto più e più volte. Era inevitabile. È successo. A creare il primo scompiglio non è stata l'insipienza dei cittadini, né l'ingarbuglio inestricabile delle modalità di pagamento della nuova Imposta municipale con cui Mario Monti ha sostituito l'Ici per far quadrare i conti pubblici (gettito complessivo di 21,4 miliardi, 3,4 sulle abitazioni principali, 18 sulle altre), ma una semplice dimenticanza dell'Agenzia delle Entrate. Quella che si indigna quando qualcuno si permette di criticarne il lavoro, quella difesa dal premier con l'avvertimento che le «parole sono pietre».

I dipendenti pubblici sfasciano la previdenza

Un peso complessivo sulla fiscalità generale, quindi sulle tasche dei contribuenti, di oltre 68 miliardi di euro. Con un deficit di gestione quasi esclusivamente portato in dote dai dipendenti pubblici. È questo il quadro poco incoraggiante del sistema pensionistico italiano disegnato dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale guidato dal professor Alberto Brambilla.

venerdì 25 maggio 2012

Squinzi in campo: «Giù le tasse»

È pacato e serafico, Giorgio Squinzi. Si auto definisce «un uomo del dialogo» e assicura di non volere la «luna», ma solo «un Paese normale». Sulle proposte per uscire dalla crisi, però, il neopresidente di Confidustria, ieri alla sua prima assemblea annuale, va dritto al punto: bisogna liberare le imprese dalla «zavorra del fisco», intervenire sulla Pubblica amministrazione, riaprire i rubinetti del credito alle imprese e riempire di contenuti concreti la listarella compilata dal governo tecnico sulla spending review.

Monti resta appeso agli eurobond

Mario Monti non ha dubbi. Sugli eurobond «dopo le riflessioni in sede europea ci sarà un’accelerazione». Sui tempi, però, è impossibile fare previsioni. «Non è», ha spiegato nel pomeriggio al Forum nazionale dei giovani, «questione di mesi, ma neanche di 5-10 anni». Mentre qualche ora prima, durante l’incontro con il Primo ministro ceco, Petr Necas, aveva parlato di «tempi maturi, non fra moltissimo». Una vaghezza non casuale.

venerdì 18 maggio 2012

Monti studia come farci fallire meglio

Tutto è in arrivo, ma nulla arriva. C’era grande attesa, ieri, per una serie di provvedimenti più volte annunciati dal governo per allentare la presa su imprese e famiglie. Da una parte le novità in materia fiscale, dall’altra le norme sulla certificazione dei crediti della Pa. Nei giorni scorsi si era detto che i tecnici di Via XX Settembre e dello Sviluppo stessero lavorando febbrilmente alla definizione dei dettagli per consentire a Mario Monti di presentarsi alla visita all’Agenzia delle Entrate con il pacchetto di riforme in mano. Così non è stato.

Obama non basta all'Europa. La Merkel vince sempre

Non sembra aver partorito grandi risultati la videoconferenza tra i leader europei di preparazione al G8 di oggi a Camp David. Monti, Hollande, Merkel, Cameron, Barroso e Van Rompuy avrebbero parlato per circa un’ora delle proposte da portare sul tavolo del vertice mondiale presieduto da Barack Obama. Il neopresidente francese su cui il numero uno della Casa Bianca punta per scardinare la linea rigorista della Germania non è però riuscito a portare l’affondo.

giovedì 17 maggio 2012

Il governo usa la golden share in Finmeccanica. Orsi col fiato sul collo

Nessun passo indietro sulle deleghe, niente svendite degli asset, rigore e disciplina sull’attuazione del piano. Più che una resa, come qualcuno aveva profetizzato, un serrate i ranghi. Giuseppe Orsi ha approfittato dell’assemblea degli azionisti (che ha approvato il bilancio 2011, con oneri straordinari monstre di 3,2 miliardi e una perdita di 2,3 miliardi), per mettere le cose in chiaro. Dopo settimane di voci e indiscrezioni sul possibile azzoppamento politico del manager attraverso una ridistribuzione delle competenze con il cfo Alessandro Pansa, l’ad e presidente di Finmeccanica ha spiegato senza giri di parole che «non c’è alcuno spacchettamento delle deleghe».

Stranieri in fuga dalle banche italiane

Altra giornata di passione per l’Italia dei “tecnici”, con lo spread volato nel corso della seduta fin sopra i 450 punti base, per poi assestarsi in serata a 435 punti. Ma a preoccupare sono soprattutto i dati snocciolati dall’Associazione bancaria, che nel bollettino mensile ha lanciato l’allarme sulla fuga dei capitali stranieri dall’Italia. A marzo, per il nono mese consecutivo, il trend dei depositi dall’estero è risultato negativo, con percentuali da far gelare il sangue.

mercoledì 16 maggio 2012

Monti è rimasto con Barroso

Un incontro «molto costruttivo» con Josè Manuel Barroso durante il quale sembra si sia parlato anche di misure per la crescita e lo sviluppo. Tutto qui. È questo l'esito dell'atteso vertice di Bruxelles in cui Mario Monti avrebbe dovuto sbattere i pugni sul tavolo e affondare il colpo contro l'austerity in salsa tedesca. Si era fatto un gran parlare nei giorni scorsi della proposta del premier sullo scorporo degli investimenti per tre anni dai calcoli del fiscal compact. In occasione dell'Ecofin, si era detto, il professore tesserà la sua tela in vista del G8 di venerdì e del summit Ue del 23 per convincere l'Europa ad accettare una golden rule non più rinviabile sul patto di stabilità. Eppure, fonti della Commissione riferiscono che il presidente Barroso e il premier italiano avrebbero semplicemente «insistito sulla necessità di continuare il consolidamento di bilancio e le riforme strutturali». Nell'incontro, si sottolinea, «non c'è stato niente di rivoluzionario».

Pil, Borsa, spread: sprofondo Italia

C’è chi sostiene che i mercati siano dominati dalla speculazione e tengano in scarsa considerazione i fondamentali dell’economia. Eppure, nella tempesta perfetta che si sta abbattendo sull’Italia, gli indici di Borsa e i dati macro snocciolati dall’Istat sembrano parlare esattamente la stessa lingua. Entrambi ci riportano indietro nel tempo, ai giorni più drammatici della crisi dei mutui subprime.

martedì 15 maggio 2012

Savona: "Uscire dall'euro? Restare sarebbe altrettanto pericoloso"

Alcuni anni fa, professor Paolo Savona, lei sostenne che l’Italia avrebbe dovuto valutare l’uscita  dall’euro. Cosa ne pensa ora?
Penso che un gruppo dirigente serio debba avere il Piano B, sia per decidere di uscire se necessario, sia per non subire una scelta altrui. Non si è fatto e il rischio si è accresciuto. Oggi è sempre più necessario e sempre più grave non averlo. Non mi sembra un grande attestato di buongoverno.

domenica 13 maggio 2012

Lo Stato trova il trucco per rimborsare i crediti della Pa

Basta un certificato. Che l’impresa può presentare in banca per chiedere un anticipo o al fisco per estinguere un debito. Messa così, la compensazione dei crediti verso la Pubblica amministrazione non sembra affatto quel meccanismo diabolico che spinse Mario Monti ad infuriarsi verso chi ne caldeggiava l’introduzione. Quando Angelino Alfano provò a mettere sul piatto la questione, il premier si definì addirittura «sdegnato» per quello che considerava un invito alla «disobbedienza fiscale».

sabato 12 maggio 2012

All'Europa scappa la verità: l'Italia ha un buco da 8 miliardi

C’è il quasi pareggio di bilancio e il bilancio in equilibrio in termini strutturali. Il primo è quello contenuto nel Documento di economia e finanza del governo, il secondo è quello illustrato ieri da Bruxelles. Nessuno dei due, però, coincide con il numero “zero” che doveva comparire nel 2013 alla voce deficit/pil. Per Bruxelles addirittura, a differenza del -0,5% calcolato da Mario Monti, la distanza con il vero pareggio dei conti pubblici si allargherebbe fino ad un -1,1%. Si tratta di decimali, che tradotti in euro, però, fanno 8 miliardi (lo 0,5% del pil) che mancano all’appello.

L'Eni fa gola al Qatar. Cdp pronta a vendere

Fondi sovrani in manovra sull’Eni. Secondo la testata specializzata Middle East Economic Survey il Cane a sei zampe sarebbe finito nel mirino del Qatar, paese con cui il gruppo italiano da alcuni anni ha riallacciato stretti rapporti commerciali. In seguito alla firma, nel 2008, di un protocollo con Qatar Petroleum international per individuare nuove opportunità di investimento congiunto negli idrocarburi, la società guidata da Paolo Scaroni ha anche aperto un ufficio di rappresentanza per rafforzare i legami con le autorità e le compagnie locali.

venerdì 11 maggio 2012

Anche Grilli scarica Monti. Meno tasse e compensazione fiscale per i debiti della Pa

C’è bisogno «di una riduzione del peso fiscale nel nostro Paese». Non ditelo a Mario Monti, ma pure Vittorio Grilli inizia ad accorgersi che le stangate stanno soffocando il Paese. Intervenuto all’assemblea pubblica di Unindustria, dopo mesi di interventi dedicati alla necessità di sacrifici per far tornare i conti pubblici, in perfetta linea col professore della Bocconi, il viceministro dell’Economia ha detto fuori dai denti che in Italia ci sono troppe tasse.

I pm vogliono chiudere l'Eni in Kazakistan

Che la situazione in Kazakistan fosse paludosa era abbastanza chiaro a tutti. Più difficile immaginare che a difendere il rispetto della legalità nel regime dell’est europeo scendesse in campo la procura di Milano, che ieri ha addirittura chiesto il commissariamento di AgipKco, la società dell’Eni che opera in territorio kazako, per una presunta tangente da 20 milioni di dollari.

Il mondo rischia un crac da 35mila miliardi

Lo spread non scende, la Cina ci sbatte la porta in faccia, Angela Merkel gela il governo sugli eurobond e S&P profetizza una bufera mondiale da 35mila miliardi. L'unica buona notizia arrivata ieri sul fronte della crisi è che Goldman Sachs continua ad investire in Europa. La banca d'affari ha infatti annunciato di aver acquistato altri 2,3 miliardi di titoli italiani e di aver incrementato l'esposizione sui Paesi periferici. Per il resto, il quadro è davvero poco incoraggiante.

giovedì 10 maggio 2012

Lo spread a 430. E il premier corre alla festa dell'euro

L'Europa crolla. E Monti la festeggia. È una coincidenza, considerato che il 9 maggio è l'anniversario della dichiarazione del 1950 dell'allora ministro degli Esteri francese, Robert Schumann, che gettò le fondamenta della futura Unione. Ma vedere il premier che si presenta alla kermesse di Firenze per celebrare l'euro proprio mentre gli indici dei mercati finanziari del Vecchio continente consegnano l'ennesimo bollettino di guerra fa un certo effetto.

La trasparenza del governo: «Nascosti» 68 parenti

I professori non fanno i compiti. Alla faccia della “assoluta trasparenza” sbandierata in più occasioni da Mario Monti come tratto caratteristico e imprescindibile dell'esecutivo tecnico, molti ministri non sono ancora in regola con le normative Antitrust. In particolare, con quelle relative alle dichiarazioni sulle attività patrimoniale che, in base alla legge del 2004, tutti gli esponenti di governo devono inviare all'authority entro 90 giorni dall'insediamento. Ebbene, secondo la relazione semestrale del garante, all'appello mancano 68 dichiarazioni su un totale di 296, malgrado i termini siano scaduti. Ad occhio e croce si tratta di un buon 25% di soggetti obbligati a comunicare i dati che si è tranquillamente infischiato di rispettare la legge.