giovedì 31 gennaio 2013

Monti fa perdere il 10% a Montepaschi

Mario Monti continua a mettere le mani avanti, spiegando che «non bisogna farsi prendere da una prospettiva troppo angusta», ma anche lui alla fine è costretto ad ammettere che l’ipotesi di una nazionalizzazione di Mps, martedì scorso negata con forza dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, è concretamente sul tavolo. «La diminuzione della quota della fondazione ed aumento della quota dello Stato nel capitale», ha detto il presidente del Consiglio uscente intervenendo a Radio24, «potrebbe essere una extrema ratio e rivelarsi inevitabile se il Monte fosse in difficoltà gravi e perdurasse, ma vorrebbe dire una parziale nazionalizzazione».

mercoledì 30 gennaio 2013

Forza Passera prende il volo: sberla a Monti sugli aeroporti

Sulla campagna elettorale piomba il piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale. C’è chi sostiene che la mossa sia un dono in zona Cesarini ai grandi gruppi privati (dai Benetton, a Vito Gamberale) e chi invece è pronto a scommettere che si tratti di un altro tassello, dopo l’intervista al Coriere della Sera e quella di domenica scorsa al Wall Street Journal, della strategia di Corrado Passera verso la creazione di un nuovo soggetto politico o comunque verso una discesa in campo, magari nuovamente da tecnico, post elettorale. Di certo l’iniziativa del ministro dello Sviluppo ci riporta bruscamente alla realtà, e cioè al fatto che c’è ancora un esecutivo in carica con la possibilità di portare avanti, fin dove la Costituzione lo permette, i progetti messi in cantiere nei dodici mesi di attività. Cosa che, con la crisi che morde, non dovrebbe essere trascurata da nessun esponente dell’esecutivo. A partire da quel Mario Monti ormai completamente calato nel ruolo del candidato in servizio permanente effettivo e transitato con disinvoltura dal regno dei fatti a quello delle promesse.

martedì 29 gennaio 2013

La vendetta di Laffer: i balzelli sui carburanti impoveriscono lo Stato

La vendetta di Laffer si sta per abbattere sui conti pubblici. L’economista californiano che convinse Ronald Reagan ad abbassare le imposte dirette sosteneva, semplificando all’estremo la famosa teoria della curva, che esiste un livello del prelievo fiscale oltre il quale l’attività economica non è più conveniente per cui il gettito si azzera. Qualcosa di molto simile, con buona pace di chi ha sempre liquidato con sufficienza le analisi di Arthur Laffer, si sta verificando nel nostro Paese, dove l’aumento sconsiderato delle accise e delle imposte indirette sta comprimendo i consumi al punto da provocare un vero e proprio effetto boomerang per l’erario con la diminuzione del gettito.

Mps, dal partito alla banca. Un esercito di lottizzati

I numeri parlano chiaro: su 24 consiglieri della Fondazione Monte dei Paschi di Siena 14 sono di emanazione politica. E su 12 amministratori della banca Mps 6 sono eletti dalla Fondazione. È questa l’anomalia senese. L’incestuoso rapporto su cui negli ultimi giorni, dopo anni di silenzio e inspiegabile miopia, si sono accessi i riflettori della magistratura, della politica e dell’opinione pubblica. I numeri dicono molto, ma non bastano a spiegare fino in fondo quello che è successo, e succede, nella città toscana e nel terzo gruppo bancario del Paese. Il doppio filo che lega banca Mps e fondazione, infatti, non è un caso isolato. A dicembre 2011, delle 88 Fondazioni di origine bancaria 18 non hanno più partecipazioni dirette nelle rispettive banche conferitarie, ma 56 ne detengono ancora una quota inferiore al 50% e le altre 14, compatibilmente con la deroga introdotta nel 2003 alla legge Amato-Ciampi hanno una partecipazione superiore al 50%. Da qualche mese la Fondazione Mps detiene il 34,9% della banca (dal precedente 51%) e rientrerebbe dunque ampiamente nella media degli enti italiani di origine bancaria.

sabato 26 gennaio 2013

Tutti gli amici saliti al Monte

Il Pd, come dice Pierluigi Bersani, non è una banca, ma di sicuro in banca c’è molto Pd. Il via via di funzionari, dirigenti di partito e sindacalisti ai piani alti di Mps negli anni passati è cosa nota e documentata. Ma il vizietto di usare la banca senese come camera di compensazione della politica non è affatto scomparso. Malgrado la sbandierata discontinuità della nuova gestione Profumo sulle poltrone di Rocca Salimbeni sono ancora sedute tante vecchie conoscenze.

venerdì 25 gennaio 2013

Ecco l'Italia che sale del Professore: chiudono mille imprese al giorno

Piaccia o no ai professori di Palazzo Chigi, il bilancio degli ultimi dodici mesi è catastrofico. Per ogni giorno del 2012 hanno chiuso i battenti mille imprese. Il dato, di fatto un bollettino di guerra, arriva da Unioncamere, che sulla base della rilevazione statistica Movimprese condotta da InfoCamere calcola che le aziende nate l’anno scorso sono 383.883, il valore più basso degli ultimi otto anni, e 7.427 in meno rispetto al 2011.

Niente effetto Cortina. Le stangate di Monti favoriscono l'evasione

Tante tasse, tanta evasione. Malgrado i blitz spettacolari degli agenti dell’erario nelle località di villeggiatura, le nuove misure di controllo a tappeto introdotte dal governo tecnico e le dichiarazioni di guerra più volte proclamate dallo stesso Mario Monti i furbetti del fisco non mollano la presa. Anzi.


giovedì 24 gennaio 2013

Col riccometro l'Inps ci spierà i conti correnti

Non si sa ancora bene come, ma una cosa è certa: le verifiche dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) passeranno per l’Agenzia delle entrate. In altre parole, dopo le entrate e le spese anche il controllo sul patrimonio finirà nelle mani di Attilio Befera. È questa una delle principali novità contenute nella nuova versione del riccometro voluta da Mario Monti che oggi dovrebbe ricevere il via libera dalla conferenza unificata Stato-Regioni. Per contrastare gli abusi di chi cerca di accedere ad agevolazioni o a tariffe più basse per i servizi sociali senza averne diritto l’Inps avrà la possibilità di effettuare controlli serrati sulla consistenza effettiva del reddito e del patrimonio dei contribuenti. E lo strumento principale sarà, manco a dirlo, il monitoraggio dei conti correnti.

Dimenticati 170mila esodati. Altra lite Inps-Fornero

È di nuovo caos sui numeri degli esodati. Solo due giorni fa Elsa Fornero aveva annunciato con soddisfazione l’avvio della chiusura della pratica per i primi 65mila salvaguardati. «È un mio impegno», ha assicurato il ministro del Welfare, spiegando che «entro i primi di febbraio partiranno le lettere» che permetteranno a una parte dei lavoratori tutelati di accedere al trattamento previdenziale con le vecchie regole. Successivamente si esamineranno le domande per il decreto appena pubblicato in Gazzetta ufficiale, che prevede altri 55mila salvaguardati. Oltre questi, ci sono 10mila posti per gli esodati della riforma Sacconi e 10mila per i quali sono stati inseriti fondi nella legge di stabilità. In tutto, ha ricordato la Fornero, si tratta di 140mila esodati per cui sono stati stanziati 9,3 miliardi.

Bersani dimentica i pudore: "Il Pd? Mai fatto la banca"

Se non ci fossero in gioco i posti di lavoro di centinaia di persone, i risparmi degli italiani e la stabilità del sistema creditizio nazionale ci sarebbe da ridere. Il violento terremoto che si è abbattuto sul Monte dei Paschi di Siena in piena campagna elettorale ha provocato a sinistra (ma anche tra i montiani, visto che i soldi per il salvataggio sono stati prestati dal governo in carica) il classico si salvi chi può, con uno scomposto fuggi fuggi nel tentativo, assai difficile, di scampare al crollo delle macerie.

martedì 22 gennaio 2013

Zingales: "Monti ha accontentato solo i creditori dell'Italia"

Meno tasse, meno burocrazia, meno Stato e più impresa. Praticamente, spiega Luigi Zingales, «siamo la nuova Lega». Il professore di imprenditorialità e finanza all’Università di Chicago, bocconiano doc, tra i promotori del movimento guidato da Oscar Giannino che si presenta alle prossime elezioni “Fare per Fermare il declino”, non ha dubbi: «Noi riproponiamo lo spirito originario delle proposte leghiste, che era quello liberale e liberista». Inutile ricordargli che di quel quel progetto faceva parte anche Silvio Berlusconi. All’economista il Cav non piace. «Ha fatto», dice, «lo stesso errore che sta facendo ora Mario Monti, si è circondato di persone sbagliate».

domenica 13 gennaio 2013

Parte il risiko per il riassetto di Alitalia

Svendere al miglior offerente oggi o rischiare di gettare direttamente le quote nel cestino domani? È questo il dilemma che dalla mezzanotte di ieri attanaglia i soci italiani della ex compagnia di bandiera. Con lo scoccare del dodicesimo rintocco è infatti venuto meno il famoso lock up, ovvero il divieto per quattro anno di cedere il proprio pacchetto di azioni di Alitalia.

Beffa agli invalidi. la Fornero si sveglia. Forse

Il tentativo è quello di terminare il mandato lasciando agli italiani almeno il ricordo di una cosa fatta come si deve. Il rischio è di lasciare il ministero del Welfare sotto il fuoco delle polemiche per l’ennesimo pasticcio ai danni dei pensionati. Ieri Elsa Fornero ha infatti inviato una lettera al presidente dell’Inps, chiedendo di valutare «tutti gli aspetti giuridici, di merito e di equità connessi all’applicazione» della nuova soglia di reddito indicata dall’Istituto per gli invalidi civili al 100% che dal 2013 deve fare riferimento anche a quello del coniuge. I presupposti per l’esplosione della terza bomba dopo quella sugli esodati e quella sulle ricongiunzioni onerose ci sono tutti.

Gli italiani maledicono Monti: 4 su 10 non arrivano a fine mese

Emergenza lavoro, tasse, difficoltà ad arrivare a fine mese. È questa, per gli italiani, l’eredità che il governo di Mario Monti lascia per il 2013. Per la netta maggioranza, l’anno appena iniziato non porterà ad alcuna evoluzione positiva. Anzi, quasi 9 italiani su 10 pensano di dover assistere nei prossimi dodici mesi ad un ulteriore peggioramento. Il quadro di totale sfiducia emerge da un sondaggio Confesercenti-Swg, secondo cui solo il 16% degli intervistati, la metà rispetto allo scorso anno, vede in arrivo un miglioramento per l’economia del Paese, mentre il restante 84% pensa che il 2013 porterà ad un aggravamento delle prospettive generali.

giovedì 10 gennaio 2013

Tremonti: «Con Bersani sarà stangata» E Pier Luigi non può smentire

Con Bersani e Monti ci sarà una manovra correttiva «bestiale» prima dell’estate, a colpi di patrimoniale. La profezia stile Maya, considerato lo stato di salute delle finanze degli italiani, arriva da Giulio Tremonti. Provocazione da campagna elettorale? Forse. Sta di fatto che nessuno smentisce.
L’opinione dell’ex ministro dell’Economia, che può non piacere, ma non è proprio estraneo alla materia dei conti pubblici, è che «le voci di spesa più critiche hanno copertura fino a primavera». Ergo, «ci sarà bisogno di una manovra correttiva bestiale».

mercoledì 9 gennaio 2013

Il caos dei redditometri, il nuovo smentisce il vecchio

Se il governo ha deciso che d’ora in poi sarà l’Istat a stabilire quanto spendiamo e, di conseguenza, qual è il nostro reddito su cui calcolare le imposte da pagare, perché non affidarsi all’Istituto nazionale di statistica anche per il passato? Il meccanismo del nuovo redditometro introdotto dal decreto del ministero dell’Economia pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale prevede che le entrate di ogni singolo contribuente vengano ricavate dall’analisi delle spese effettuate nel corso dell’anno tenendo conto dell’appartenenza ad una delle 55 tipologie familiari che si ottengono dall’incrocio tra 11 tipi di nucleo familiare e 5 aree geografiche. Per quanto riguarda le spese, l’elenco complessivo è di 56 voci, di cui, però, 26 legate a doppio filo alle rilevazioni statistiche dell’Istat. 

Monti bisticcia con l'Ue sull'Imu

L'esimio professore bocconiano, Mario Monti, non si lascia cogliere in castagna. I documenti tecnici delle istituzioni internazionali sono il suo pane. Li legge e li capisce al volo. Gli basta un'occhiata. Così, quando le agenzie di stampa iniziano a diffondere la notizia di una bocciatura europea dell'Imu il premier replica senza scomporsi: «La frase fondamentale del rapporto della Commissione dice che la tassa sugli immobili è stata introdotta su richiesta dell'Unione Europea, poi apprezza alcuni aspetti della forma dell'Imu adottata, e poi parla di progressività. Ecco messa nella giusta prospettiva questa clamorosa notizia».

venerdì 4 gennaio 2013

Eredità Monti: 585 euro di tasse in più a famiglia

Mario Monti continua a sostenere di avere aumentato le tasse per il «bene degli italiani». Ebbene, se è così preparatevi ad un meraviglioso 2013. L’anno appena iniziato sarà infatti tutto all’insegna dei balzelli. Ben più robusti di quelli appena pagati. Impossibile, direte voi. I numeri, però, parlano chiaro. Stando ai calcoli della Cgia di Mestre, che di rado, purtroppo, sbaglia, l’introduzione della Tares, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni, gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale costeranno agli italiani la bellezza di 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. Per ciascuna famiglia italiana l’aggravio medio di imposta sarà pari a 585 euro. In altre parole, un’altra cura da cavallo per le già fragili finanze degli italiani. Con buona pace delle dichiarazioni d’intenti contenute nell’agenda Monti.

Con l'ok di Monti le banche ingrassano con i nostri soldi

Rovinando un po’ la festa a Mario Monti, che in questi giorni ha celebrato la discesa dello spread (ieri ha chiuso a 275) sotto la soglia dei 287 punti, che lui aveva indicato come obiettivo di governo rispetto ai 574 di inizio mandato, la Bce ieri ha diffuso i dati periodici sugli acquisti di titoli di Stato da parte delle banche italiane. Ebbene, anche a novembre gli istituti di credito hanno fatto il pieno, rastrellando altri 2,1 miliardi di titoli e facendo salire il valore complessivo alla quota record di 370,1 miliardi.

giovedì 3 gennaio 2013

Come salvare i conti correnti dalle tasse di Monti

Polizze, conti correnti, buoni fruttiferi, fondi di investimento, libretti postali. In attesa che nuove e più pesanti patrimoniali spuntino all’orizzonte, il 31 dicembre, con la chiusura delle rendicontazioni, la maggior parte degli italiani ha dovuto fare i conti con quella già varata dal governo Monti. E nel 2013, con l’incremento automatico di alcune aliquote sarà ancora peggio. L’intenzione dichiarata era quella di ridisegnare, ovviamente in maniera più equa, il sistema dell’imposta di bollo che gravava su alcune forme di risparmio. Il risultato è stato quello di tassare tutto il tassabile, con meccanismi di calcolo che rischiano in molti casi di rendere il conto più salato proprio per chi ha meno. Sfuggire, in maniera legale, ai nuovi balzelli sul risparmio introdotti dai professori è praticamente impossibile. Con un po’ di accorgimenti si può, però, almeno evitare di pagare più del dovuto.

Primi colpi bassi del candidato Monti

Meno tasse, più tagli e più riforme. La «salita» in politica del professor Monti, a pochi giorni dall'annuncio della sua candidatura a premier, non sembra poi così diversa dalle vecchie discese in campo. Ieri il presidente del Consiglio uscente, che oggi sarà a Uno Mattina, manco fosse Silvio Berlusconi, ha rilasciato la sua prima intervista da candidato a Radio Anch'io. E la musica è quella tradizionale da campagna elettorale. «Ridurre la tassazione sul lavoro e parallelamente la spesa pubblica»: sono questi i primi obiettivi che Mario Monti ha indicato per sè. «Servono», ha spiegato dai microfoni di Radio 1 Rai, «alleggerimenti di situazioni per le famiglie, soprattutto quelle numerose, un sistema sanitario che funzioni ancora meglio e a costi minori e ci stiamo lavorando, e un sistema fiscale che consenta una redistribuzione del reddito dai più ricchi ai più poveri. Per questo il sistema fiscale deve funzionare».

mercoledì 2 gennaio 2013

Lettere pazze ai pensionati. Così l'Inps semina il panico

«Gentile Signore, la informiamo che non ci risulta ancora pervenuto il suo modello Red relativo ai redditi dell’anno 2010, che le avevamo richiesto lo scorso anno. Pertanto, l’Istituto ha disposto la sospensione delle prestazioni da lei percepite, che verrà resa operativa nel corso dell’anno 2013». È questo il testo della lettera che sta facendo andare il panettone di traverso a centinaia di migliaia di pensionati.

Salgono del 3% i pedaggi, ma le concessionarie vogliono di più

I pedaggi sono aumentati in media solo del 2,91%. Troppo poco per le società autostradali, che chiedevano un incremento medio del 3,91% e ora minacciano di andare dal giudice.
A far infuriare l’Aiscat, l’associazione che rappresenta le concessionarie, è stato soprattutto il congelamento disposto dal governo per quattro tratte: la Milano-Torino e Torino-Piacenza (controllate dal gruppo Gavio, che aveva chiesto aumento rispettivamente del 10,83% e del 9,92%), la Tirrenica (controllata da Gavio, insieme ad Atlantia e Caltagirone, +3,81%) e la Brescia-Padova (che aveva chiesto un adeguamento del 4,44%). Negli altricasi, Autostrade per l’Italia, Ativa e Milano–Serravalle, gli aumenti concessi sono stati invece inferiori a quelli richiesti.

Gli auguri di Monti: rincari e tre nuove tasse

Secondo le associazioni dei consumatori il conto complessivo potrebbe addirittura arrivare addirittura a 1.500 euro in più a famiglia. Cifra che si riferisce, però, soltanto ai rincari tariffari e a cui bisognerà quindi aggiungere il peso degli incrementi fiscali e delle nuove tasse che il governo uscente ci ha lasciato in eredità per il nuovo anno. Insomma, c’è poco da festeggiare. A pochi giorni dalla mazzata dell’Imu la prospettiva per gli italiani è quella di dover presto rimettere mano al portafoglio.