venerdì 31 gennaio 2014

Il governo finge di riformare l'Inps

La presidenza dell’Istituto nazionale di previdenza sociale deve essere un incarico «da svolgere in esclusività». Dopo settimane di imbarazzi e tentennamenti Enrico Letta ha finalmente deciso di prendere posizione sul caso Mastrapasqua e i suoi incarichi plurimi. Diventati particolarmente scomodi dopo la bufera dei rimborsi gonfiati dell’Ospedale israelitico di Roma per cui il numero uno dell’Inps (che è anche direttore generale del nosocomio) è indagato dalla procura e dalla Corte dei Conti.
Non si tratta di una vera e propria prova di forza, intendiamoci. Al termine del Consiglio dei ministri di ieri il premier ha annunciato la presentazione di un disegno di legge con procedura di urgenza alle Camere «contenente disposizioni in materia di incompatibilità presso enti pubblici nazionali, in particolare per presidenti e amministratori». La decisione di non procedere con un dl, come molti avrebbero preferito, è stata motivata da Letta con una sorta di rispetto istituzionale verso la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ieri, in relazione alla «situazione di ingorgo parlamentare di questi giorni, ha scritto per chiedere di limitare i decreti». Il gesto del ddl urgente, ha però assicurato il premier dicendo di voler arrivare «velocissimamente» ad una conclusione, «è assolutamente chiaro ed equivalente dal punto di vista politico».
Ha qualche dubbio la Lega, che da tempo invoca le dimissioni del presidente dell’Inps. Secondo il capogruppo al Senato, Massimo Bitonci, l’annuncio del premier «nasconde il timore di dire chiaramente che Mastrapasqua se ne deve andare subito non solo perché coinvolto in uno scandalo truffa che è costato ai contribuenti decine di milioni di euro ma anche perché questo sistema clientelare di concentrare decine di incarichi su poche persone deve finire».

Se sei un attore il fisco non ti spia i conti

Niente fisco, siamo artisti. Da domani l’Agenzia delle entrate inizierà a ficcare il naso nei nostri conti correnti. Oggi, infatti, scade il termine entro il quale istituti di credito e altri intermediari finanziari dovranno inviare al supercervellone di Attilio Befera tutte le informazione relative ai movimenti bancari del 2011. Poi, il 31 marzo, sarà la volta del 2012. Dopodiché il meccanismo entrerà a regime, con la comunicazione dei dati prevista per il 20 aprile di ogni anno. L’enorme flusso di informazioni che finirà nei server di Serpico (Servizi per i contribuenti, l’enorme computer che processa 22mila dati al secondo) è il perno intorno a cui ruota tutto l’impianto del nuovo fisco stile Grande fratello.


giovedì 30 gennaio 2014

Saccomanni a Berna al posto del premier: la trattativa con la Svizzera rallenta

Per ora, gli unici accordi tra Italia e Svizzera andati in porto sono quelli sulle ferrovie: martedì è stata firmata l’intesa per il corridoio del San Gottardo e ieri quella per unificare l’omologazione nei due Paesi per locomotive e veicoli passeggeri. Sul fronte dei capitali, invece, la trattativa continua, ma la svolta ancora non si vede. Oggi doveva essere la giornata decisiva.

Zanonato rischia il posto e si sveglia su Electrolux

Le posizioni restano distanti e la tensione alta. I vertici di Electrolux continuano a ribadire che l’azienda resterà in Italia e che i presunti tagli selvaggi alle buste paga non sono altro che ritocchi al costo del lavoro. Ma le rassicurazioni dell’ad Ernesto Ferrario, ieri, non hanno convinto nessuno. Né i presidenti delle Regioni coinvolte, né i sindacati e neanche Flavio Zanonato, che fino a qualche giorno fa parlava di «costi produttivi superiori a quelli dei nostri concorrenti», quasi a giustificare le necessità del gruppo svedese.

mercoledì 29 gennaio 2014

Letta a Bruxelles: un flop annunciato

L’obiettivo apertamente dichiarato era quello di portare sul tavolo di Bruxelles sia l’agenda di governo per il 2014 sia il patto di coalizione scritto «alla tedesca». Al vertice Ue di oggi il premier Enrico Letta si presenterà invece senza neanche poter garantire la tenuta dell’esecutivo nelle prossime 24 ore. Una debacle su tutta la linea, quella del presidente del Consiglio, che dovrà aggirarsi tra i leader europeo con la coda tra le gambe e la paura che qualcuno gli faccia cucù.

La Germania fa collezione delle migliori Pmi italiane

Una colonizzazione lenta e inesorabile. Un’erosione progressiva del tessuto produttivo italiano. Mentre tutti, dal governo fino ai sindacati, sono impegnati a difendere quelle poche bandiere rimaste a rappresentare il nostro sistema industriale, siano esse Telecom od Alitalia, c’è chi da mesi, per lo più inosservato, sta succhiando la linfa vitale del Paese a colpi di piccole acquisizioni e ristrutturazioni.

martedì 28 gennaio 2014

Bloccati 60mila stipendi dei dipendenti della Sicilia

Sembra una maledizione dantesca quella che si è abbattuta sui parlamentari siciliani. Dopo aver passato anni ad intascare prebende molto più sostanziose dei loro colleghi nel resto d’Italia ora i deputati regionali si ritrovano addirittura con la busta paga completamente vuota. E la beffa è che il blocco degli stipendi coincide con l’entrata in vigore dall’allineamento degli emolumenti, approvato a dicembre tra mugugni e polemiche, al tetto previsto dalla spending review di Monti. Una novità che dal primo gennaio ha ridotto l’assegno mensile dai precedenti 17mila euro lordi ad 11.100 euro.

domenica 19 gennaio 2014

Su Tares e Imu valanga di ricorsi

La confusione normativa messa in campo dal governo sulla tassazione immobiliare rischia di trasformarsi in un vero e proprio boomerang. Su mini Imu e Tares si sta infatti per abbattere una pioggia di ricorsi e contenziosi che potrebbe far clamorosamente sfumare le aspettative di gettito.
Sulla mini Imu i legali delle associazioni dei consumatori sono già al lavoro. L’ipotesi è quella di cause collettive di contribuenti che non hanno ricevuto sufficienti informazioni sulle complicate modalità di calcolo dell’imposta, che, lo ricordiamo, impone un doppio conteggio dell’Imu (ad aliquota ordinaria e maggiorita) per individuare la quota di extragettito comunale su cui applicare il 40% a carico dei cittadini.

sabato 18 gennaio 2014

Rivolta contro mini Imu e Tares

Cartelle pazze, scadenze che si accavallano e si modificano, codici errati, tributi fantasma, rinvii, sospensioni, delibere. Nessuno sa più cosa, quanto e quando pagare. Che la bomba prima o poi sarebbe esplosa era prevedibile, ma immaginare che al primo appuntamento concreto con il fisco si sarebbe scatenato un tale inferno era francamente più difficile. Dopo dieci mesi di modifiche, revisioni, passi falsi e scivoloni sulla tassazione immobiliare il risultato dell’azione governativa è ora sotto gli occhi di tutti: contribuenti nel panico, centralini in tilt, sindaci in rivolta, Caf intasati, guerriglia urbana davanti agli uffici comunali.

venerdì 17 gennaio 2014

Arriva il taglio delle detrazioni. Perderemo 25 euro a testa

La mini Imu è colpa dei sindaci e comunque è «equa» e «costerà meno del 10% del dovuto». Fabrizio Saccomanni, ascoltato dalla commissione Finanze della Camera sul decreto Imu-Bankitalia, cerca di difendersi come può. Ma il quadro complessivo sul versante fiscale, malgrado le buone notizie sul riconteggio del Pil che arrivano dall’Europa, si fa sempre più cupo. Intanto, diventa molto concreta, considerato lo slittamento alla prossima settimana della delega fiscale, l’ipotesi di un taglio lineare delle detrazioni Irpef (dal 19 al 18%) di 480 milioni. La misura, prevista dalla legge di stabilità se il governo non approverà entro fine mese una razionalizzazione delle agevolazioni di pari importo, peserà, secondo la Uil, almeno 25 euro l’anno (su detrazioni medie di 282 euro) per lavoratori e pensionati. Che diventeranno 40 quando, nel 2015, l’aliquota passerà al 17%.

mercoledì 15 gennaio 2014

I prezzi vanno sotto zero. In Italia non si compra più

La buona notizia è che il debito pubblico a dicembre dovrebbe scendere. Forse. Per il resto, dopo il raggio di luce arrivato lunedi, con la produzione industriale finalmente in crescita dopo 26 mesi, l’Italia è immediatamente ripiombata nel buio. Sul fronte dei consumi l’Istat ha certificato che il tasso d’inflazione medio annuo si è attestato nel 2013 all’1,2%, meno della metà di quello registrato nel 2012 (3%).

sabato 11 gennaio 2014

Come sopravvivere al casino sulla casa

Un filo d’Arianna per sopravvivere al labirinto dell’Imu. Ieri pomeriggio, forse nel tentativo di arginare lo stillicidio di articoli di stampa e notizie sul caos normativo che ha travolto la tassazione sulla casa, il ministero dell’Economia e delle finanze ha deciso di fissare in un comunicato ufficiale tutte le scadenze previste per le imposte sugli immobili. Il risultato, a prima vista, è che la toppa sia peggiore del buco. Nel documento diffuso da Via XX Settembre si legge, infatti, che la nuova Iuc, che si compone di Imu, Tari e Tasi, ha i seguenti termini di versamento: per l’Imu si pagherà il 16 giugno e il 16 dicembre, per la Tari e la Tasi ci saranno invece «due rate semestrali i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi». Non solo. È prevista anche «la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno».

Saccomanni sbaglia ancora. Alza l'Iva e perde 3 miliardi

Il conto è leggermente migliorato rispetto ai mesi scorsi, ma il dato è inequivocabile. Da gennaio a novembre il gettito dell’Iva è diminuito del 3,3%. Una percentuale che in termini monetari si traduce in un buco nelle entrate di 3,3 miliardi di euro. Un’emorragia che corrisponde quasi al costo della vecchia Imu sulla prima casa ad aliquota ordinaria (3,7 miliardi) e permetterebbe di azzerare una Tasi al 2 per mille sulla prima casa (3,4 miliardi).

venerdì 10 gennaio 2014

Stangati sul mattone 38 volte

Il fisco, in Italia, non è mai stato troppo leggero. Ma una volta, almeno, era rassicurante. Quello era e quello rimaneva per anni, se non decenni. Stessa tassa, identico bollettino. Come l’Invim, ad esempio, nata nel 1972 e morta nel 2001. Oppure l’Ilor, l’imposta locale sui redditi, introdotta nel 1973 e in vigore fino al 1997. Uno quasi si affezionava al tributo, prendeva confidenza col balzello, programmava le spese.

Detrazioni sulla casa? A spese nostre

Contribuenti stangati e comuni a bocca asciutta. Dopo mesi di attenta riflessione e di puntigliosa valutazione il governo è riuscito a scontentare tutti. Dal sistema escogitato dal ministero dell’Economia per reintrodurre le detrazioni sulla prima casa già previste dalla vecchia Imu scaturiscono infatti conseguenze paradossali che renderanno ancora più indigesta la nuova Tasi. A partire dai proprietari di casa, su cui verrà di fatto scaricato il peso delle agevolazioni che in precedenza era a carico dello Stato.

giovedì 9 gennaio 2014

Retromarcia con rissa sul taglio alle paghe dei prof

Se non è furto con destrezza, poco ci manca. Dopo aver svuotato le tasche degli italiani con tasse e balzelli di ogni tipo, il governo ha pensato pure di fare cassa togliendo i soldi dagli stipendi già incassati. Una sorta di operazione «cuneo fiscale» al contrario, quella messa a punto in combinata dai ministeri dell'Economia e dell'Istruzione, che nel giro di un paio di settimane hanno cercato di alleggerire retroattivamente le buste paga dei lavoratori della scuola di circa 350 milioni di euro. Ora, dopo le denunce dei sindacati, la presa di posizione netta di Matteo Renzi, uno squallido scaricabarile tra i due ministri coinvolti e un vertice col premier Enrico Letta, il colpo di mano sembrerebbe rientrato, con lo stop governativo ai prelievi disposti nei giorni scorsi. La stessa titolare dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha assicurato ieri sera che tutti, sia il personale docente che quello non docente, possono stare «tranquilli» perché «l'esecutivo sta lavorando su questi temi». Mentre Fabrizio Saccomanni ha parlato di «eccessiva drammatizzazione».

La Tasi sale ancora, gli sgravi latitano

Un pasticcio dietro l’altro. L’emendamento sulla Tasi alla fine è arrivato, ma non sarà inserito, come si pensava, nel  decreto Imu-Bankitalia, ma su quello enti locali. Veicolo rovente e ingarbugliato, con cui alla fine dell’anno sono state recuperate le norme saltate per la bocciatura del capo dello Stato del «Salva Roma» e su cui ieri è esplosa la bagarre al Senato. Il governo è infatti andato sotto in commissione Affari costituzionali sui presupposti di costituzionalità del provvedimento. Scivolone che è stato possibile recuperare solo con un provvidenziale voto di senso contrario da parte dell’aula.

mercoledì 8 gennaio 2014

Saccomanni leva 150 euro al mese ai prof

Rientro in classe amaro per gli insegnanti italiani. Alla ripresa delle lezioni, dopo la pausa natalizia, si troveranno 150 euro in meno in busta paga. A confezionare il dono per iniziare bene il 2014 ci ha pensato, manco a dirlo, il ministero dell'Economia, che con una nota del 19 dicembre scorso ha disposto la restituzione degli scatti stipendiali già percepiti nel 2013, con una trattenuta appunto di 150 euro mensili, a partire da gennaio.

Il superbollo è un flop. Ma ce lo teniamo stretto

Malgrado il flop clamoroso il governo non sembra disposto a fare marcia indietro sul superbollo. Che la sovrattassa non avesse prodotto gli effetti sperati si era capito già da un po’. Il balzello era stato introdotto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel luglio 2011, con effetto ovviamente reotrattivo: 10 euro aggiuntivi per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW. Per non essere da meno il professore premier Mario Monti, nel famoso Salva Italia del dicembre 2011, non solo a confermato la stangata sulle auto di grande cilindrata, ma ha addirittura rincarato la dose, raddoppiando l’importo da 10 a 20 euro per ogni kW e abbassando la soglia di partenza da 225 a 185 kW.

La Tasi sarà al 3 per mille e pagheremo pure la mini Imu

Per l’Ance alla fine il gettito complessivo della nuova tassazione sulla casa sarà di 23,7 miliardi, esattamente quello della vecchia Imu nel 2012. Più pessimista il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, che quantifica la stangata in 30 miliardi e si rivolge direttamente al vicepremier ed ex collega di partito Angelino Alfano: «Come fai ad accettare una simile violenza?».

martedì 7 gennaio 2014

Saccomanni: meno tasse. Ma la Tasi va alle stelle

Inguaribile ottimismo o discreta faccia tosta. Sta di fatto che alla vigilia delle riunioni di governo che dovranno decidere l’entità della stangata aggiuntiva sulla casa Fabrizio Saccomanni ha voluto assicurare che ora si cambia. E i balzelli diminuiranno. «Il 2014», ha spiegato in un’intervista a Repubblica, «sarà l’anno della svolta. La ripresa si consoliderà e famiglie e imprese pagheranno meno tasse».

sabato 4 gennaio 2014

Il governo si attacca allo spread per nascondere i suoi fallimenti

Quando, nel luglio 2012, lo spread tornò improvvisamente sopra quota 500 punti l’allora premier Mario Monti, professore illustre e super esperto di numeri, non si scompose: «Il grande nervosismo sui mercati ha poco a che fare con i problemi specifici dell’Italia, ma piuttosto dipende dalle notizie, dichiarazioni e indiscrezioni sull’applicazione delle decisioni prese dal vertice Ue di fine giugno».