domenica 30 luglio 2017

Calenda sfida Macron: "I cantieri li controlliamo noi"

«Non ci muoviamo di un millimetro». In vista del vertice con il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, previsto per martedì, Carlo Calenda fa la voce grossa sull’affaire Fincantieri-Stx, bocciando senza mezzi termini la decisione di Parigi di attivare la clausola per esercitare il diritto di prelazione sulle quote italiane, nazionalizzando i cantieri navali di Saint-Nazaire. Venerdì il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, aveva definito «inaccettabile» una mancanza di fiducia dei francesi nei confronti del partner italiano, pronto a prendere il controllo rilevando il 66,66% di Stx-France dalla holding coreana che aveva venduto la quota a Fincantieri per 79 milioni lo scorso inverno.

Atac sull'orlo del crac, ma i dirigenti romani si aumentavano le paghe

Mentre l’Atac continuava ad accumulare debiti, avvicinandosi sempre più all’orlo del baratro, i dirigenti hanno pensato bene di aumentarsi lo stipendio. Motivo: «La situazione di estrema criticità economico-finanziaria dell’azienda richiede un contributo straordinario da parte del management». I soldi sono arrivati. I risultati un po’ meno, considerato che a 7 mesi di distanza l’azienda del trasporto locale di Roma rischia di portare i libri in tribunale.

sabato 29 luglio 2017

Pagheremo i fannulloni dell'Atac

Seppellita dai debiti e impantanata nella palude delle consorterie politico-sindacali, l’Atac perde un altro dg a circa 11 mesi dall’addio burrascoso di Mario Rettighieri (e dell’amministratore unico Armando Brandolese), aprendo scenari foschi che non escludono il salvataggio pubblico a carico dei contribuenti. Per ora l’unica certezza è che dal 2 agosto Bruno Rota non sarà più alla guida dell’azienda di trasporto pubblico locale della Capitale.

martedì 25 luglio 2017

Rubano anche l'acqua

È di poche settimane fa la clamorosa notizia della morosità del Comune di Roma nei confronti della sua stessa azienda di fornitura del servizio idrico. Ai primi di maggio i dipendenti e i funzionari dei gruppi consiliari del Campidoglio sono stati costretti ad abbandonare gli uffici di Via del Tritone (come prevede la legge, per questioni igieniche) dopo aver constatato che dai rubinetti non usciva più l’acqua: il Comune non ha pagato la bolletta e l’Acea (controllata al 51% dallo stesso Comune) ha interrotto il servizio. In quell’occasione, la sindaca Virginia Raggi si difese scaricando la colpa sulla società da cui il Campidoglio ha in affitto gli uffici. Un po’ come succede in questi giorni. Dove Comune, Regione e governo, mentre la Capitale sta per essere lasciata a secco, non trovano di meglio che rimpallarsi le responsabilità e accusarsi a vicenda.

lunedì 17 luglio 2017

Stop del governo: "Per ora niente ius soli"

«Tenendo conto delle scadenze urgenti non rinviabili  al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza, non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva». Alla fine l’annuncio è arrivato. Dopo settimane di polemiche e di tensioni, Paolo Gentiloni ha gettato ufficialmente la spugna, rinviando la patata bollente alla ripresa dei lavori. «Si tratta comunque di una legge giusta», ha tenuto a precisare il premier, ribadendo «l’impegno personale e del governo per approvarla in autunno».

Boeri avverte: "Senza riforma Fornero saltano i conti dell'Inps"

Duecentomila pensionati in più all’anno e 141 miliardi di debito previdenziale aggiuntivo. Sarebbe questo, secondo Tito Boeri, il catastrofico effetto di un blocco degli adeguamenti periodici dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, così come previsto dalla legge Fornero. L’allarme lanciato ieri dal presidente dell’Inps in un’intervista al Sole 24 Ore si abbatte come un macigno su uno dei temi più delicati del dibattito pre elettorale.

domenica 16 luglio 2017

Niente soldi alle imprese. Le banche del Veneto aiutavano solo i bidonisti

Risparmiatori gabbati e imprese a secco. La crisi bancaria si è abbattuta sul Veneto con una violenza che non ha eguali in Italia. La stretta del credito si è, ovviamente, fatta sentire in tutta la penisola. Negli ultimi tre anni la contrazione degli impieghi bancari alle aziende italiane è arrivata complessivamente a segnare un calo di 62 miliardi di euro. Con riduzioni pesanti della liquidità per tutti i comparti e in tutte le aree geografiche. Ma è nel Nord Est che si è verificata la tempesta perfetta. Gli istituti veneti, infatti, non solo rastrellavano quattrini tra i soci e la clientela con metodi, stando a quanto emerso dalle indagini giudiziarie, poco ortodossi, ma successivamente neanche giravano il denaro al territorio, sotto forma di finanziamenti alle attività imprenditoriali.

giovedì 13 luglio 2017

Non salvano le banche, ma i ladri

Di punire i colpevoli non se ne parla. Non solo i contribuenti dovranno sborsare altri 17 miliardi di euro per salvare le banche decotte, ma neanche potranno prendersela con gli ex amministratori che hanno portato gli istituti al fallimento. Con il decreto su cui ieri è stata votata la fiducia alla Camera, la maggioranza, oltre a rendere impossibili eventuali imputazioni di bancarotta, ha anche evitato che, ove considerati responsabili di fronte alla giustizia, gli ex manager subissero l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dall’esercizio delle professioni.

martedì 11 luglio 2017

Renzi vuole fare più deficit. La Ue lo irride

Le critiche degli euroburocrati erano previste e, probabilmente, anche auspicate, considerato il significato politico-elettorale della sfida. Ma la freddezza con cui Bruxelles ha liquidato l’attacco frontale al fiscal compact, rimbalzato in questi giorni dalle pagine del suo ultimo libro «Avanti» ai titoli di quotidiani e tg, forse Matteo Renzi non l’aveva messa in conto.

sabato 8 luglio 2017

Per le truffe di Veneto Banca indagati anche i dipendenti

Dai direttori di filiale ai consulenti di private banking fino ai semplici sportellisti. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm romani per l’ex ad Vincenzo Consoli, l’ex presidente Flavio Trinca, i membri del cda e del collegio sindacale, alla procura di Treviso entra nel vivo il secondo filone dell’inchiesta su Veneto banca. Quello che riguarda più da vicino i risparmiatori truffati sia con le ormai note operazioni «baciate», ovvero i prestiti concessi solo in cambio di un contestuale acquisto di azioni dell’istituto, sia con la semplice proposta di investimenti in titoli del valore ben inferiore a quello indicato.E qui sotto i riflettori non ci sono più i vertici, ma tutti i rappresentanti della banca sul territorio. Quelli che materialmente hanno riempito di carta straccia i portafogli dei correntisti.

venerdì 7 luglio 2017

Marchionne, il moderato che odia lobby e sindacati

Le capacità imprenditoriali sono fuori discussione. Quando Sergio Marchionne è approdato al Lingotto come amministratore delegato, nel giugno del 2004, la Fiat orfana di Umberto Agnelli e assai scricchiolante aveva chiuso il precedente esercizio con un rosso di 2 miliardi, una perdita operativa di 500 milioni e un fatturato di 49 miliardi. Nel 2016 i ricavi della nuova Fca si sono attestati a 111 miliardi e l’utile netto a 1,8 miliardi. Negli stessi anni i veicoli venduti nel mondo dal gruppo automobilistico sono passati da 1,8 a 4,7 milioni mentre le azioni in Borsa sono cresciute quasi del 500%.

martedì 4 luglio 2017

Start up, cantieri e occupati ko. Non è ancora la volta buona

Gli occupati ricalano e la disoccupazione risale. L’entusiasmo primaverile di governo e sostenitori del jobs act, che ad aprile avevano festeggiato le statistiche sul lavoro migliori dal 2012, è stato impietosamente stroncato ieri dai nuovi dati Istat, che riportano bruscamente indietro le lancette dell’orologio, spazzando via le briciole di ottimismo raccolte negli ultimi mesi. L’indice della disoccupazione a maggio è tornato all’11,3% (11,1% ad aprile), con un balzo di quella giovanile, salita in un colpo solo dell’1,8%, a quota 37%. E l’incremento, questa volta, non è causato dalla diminuzione degli inattivi. Il numero di chi il lavoro non ce l’ha, ma non lo cerca neanche, è rimasto invariato.

sabato 1 luglio 2017

Crac banche venete, pagheremo 4mila prepensionati a peso d'oro

Oltre 45mila euro l’anno a testa. E questo il costo per i contribuenti degli esuberi provocati dal crac di Pop Vicenza e Veneto Banca. Il terreno per l’operazione di sostegno alla mobilità del settore, a dimostrazione che il disastro nel Nord Est è stato tutt’altro che un fulmine a ciel sereno, era stato preparato per tempo con la legge di stabilità. I provvedimenti attuativi sono però arrivati in zona Cesarini, solo qualche giorno prima del decreto salvabanche venete.

Stipendio da 2.500 euro, ma l'azienda non trova lavoratori

Otto ore al giorno, 2.500 euro mensili più gli straordinari. La Friulintagli di Pordenone pensava di finire sui giornali per il suo ennesimo piano di assunzioni, in un periodo in cui quasi tutti tagliano, riducono, ristrutturano. E sui giornali c’è finita davvero, ma per la difficoltà a trovare candidati. Perché nell’Italia dei 3 milioni di disoccupati sembra che il lavoro, alla fine, non interessi poi così tanto.