domenica 30 aprile 2017

Per recuperare soldi il governo taglia quelli per disabili e non autosufficienti

I riflettori erano tutti puntati sulle tasse e sui 3,4 miliardi da recuperare per applicare la correzione sui conti chiesta dall’Europa. Ma c’erano anche molte famiglie che dalla manovrina, oltre ai soliti sacrifici, si attendevano anche un po’ di risorse per il sostegno dei genitori anziani o dei figli disabili. Risorse che, puntualmente, non sono arrivate.

sabato 29 aprile 2017

Incendio blocca la produzione. Risposta della Fiom: sciopero

Pur di non lavorare nel week end i sindacati si inventano pure lo sciopero contro l'incendio. Dopo la grande protesta andata in scena a Pasqua  per le aperture domenicali dei negozi, che soprattutto in una fase di crisi portano soldi preziosi sia nelle tasche dei dipendenti sia nelle casse dell'impresa, la Fiom è tornata all'attacco dei fine settimana, proclamando l'astensione dal lavoro nei giorni in cui la Sevel di Atessa (Chieti) ha programmato due turni di recupero.

La Cgil premia chi non va al lavoro

Legare i premi di produttività degli statali, come fa in sostanza la riforma Madia, al semplice fatto di recarsi sul posto di lavoro era già sembrato a molti un modo bizzarro di intendere la meritocrazia.  Ma per i sindacati non è ancora sufficiente. Per spazzare via anche l’ultimo, sottile filo che ancora lega l’impiego pubblico al lavoro privato le sigle ora pretendono di separare del tutto il salario accessorio dal tasso di presenza del dipendente.

venerdì 21 aprile 2017

Nella manovra spunta l'aiutino ai petrolieri

Le maximulte per i portoghesi degli autobus ci saranno, così come l’aumento della tassa sulla fortuna, il via libera alle nozze Fs-Anas, l’aumento di capitale di Invitalia (fino a 300 milioni) necessario al salvataggio di Alitalia, la garanzia da 97 milioni per la Ryder Cup di golf, l’esenzione Imu per i petrolieri e, a sorpresa, anche nuove norme per la costruzione di impianti sportivi, leggasi per lo stadio della Roma. Il testo non è ancora arrivato in Gazzetta ufficiale, ma gli interventi sembrano delineati.

giovedì 20 aprile 2017

La sinistra al governo riesce a moltiplicare soltanto la povertà

L’aumento dell’Iva è solo un’ipotesi, non una «preferenza». Annunciando per oggi l’arrivo dell’attesa manovra correttiva («mi scuso per il ritardo»), il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha chiarito che il governo «si è impegnato ad intervenire  per modificare la previsione di incremento delle imposte e sostituirla con altre misure, sul lato delle spese e sul lato delle entrate».
Una posizione netta, che sembra, però, più dettata dalle pressioni politiche che arrivano dal Pd e dal suo segretario Matteo Renzi (che ieri ha ribadito: «l’Iva non si tocca e non si toccherà») che da riflessioni tecniche sulla composizione della prossima manovra. Nel dettaglio, infatti, nulla è stato deciso. «Non sono in grado di dire», ha spiegato durante l’audizione sul Def in Parlamento, «quali misure saranno esattamente prese».

martedì 18 aprile 2017

Padoan: alzo l'Iva. Pensionati nei guai

Mentre il Def inizia il consueto giro di valzer parlamentare, con le prime audizioni, si riaffaccia lo spettro dell’aumento dell’Iva, che dopo essere stato tenuto fuori dalla manovrina a colpi di diktat renziani si prepara a rientrare dalla finestra in autunno, con la legge di bilancio.
L’ipotesi non ha ancora ricevuto il via libera del governo, ma è tra quelle sul tavolo. Questo. almeno, è quanto lascia intendere il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in un’intervista al Messaggero nel giorno di Pasqua ha riaperto la strada al famoso baratto tra incremento della tassazione indiretta e riduzione del costo del lavoro di cui si era parlato nei mesi scorsi.

domenica 16 aprile 2017

Dopo i giudici tocca ai Democratici: chiuso il centro Eni di Viggiano

Ci risiamo. Dopo i giudici anche il Pd parte all’attacco degli impianti Eni della Basilicata. Ieri sera la giunta regionale guidata da Marcello Pittella (fratello dell’europarlamentare Gianni) ha deciso clamorosamente di sospendere le attività del Centro Oli di Viggiano (Potenza). Per l’impianto della Val d’Agri si tratta di una seconda mazzata, dopo quella arrivata poco più di un anno fa. Il 31 marzo del 2016, infatti, nell’ambito della cosiddetta indagine Tempa Rossa che, tra le altre cose, ha provocato la defenestrazione dell’allora ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, la procura di Potenza aveva disposto il sequestro preventivo del centro di estrazione di petrolio, con il blocco della produzione. Lo stop si è protratto fino ad agosto, quando i magistrati hanno disposto il dissequestro sulla scorta di un indebolimento di tutto l’impianto accusatorio che, secondo alcune indiscrezioni, starebbe spingendo l’inchiesta verso l’archiviazione.

venerdì 14 aprile 2017

Con la fusione di Ferrovie e Anas investimenti fino a 7,2 miliardi

Un colosso del trasporto su ferro e gomma da 10 miliardi di fatturato, 75mila dipendenti, 43mila chilometri di reti gestite e una capacità di investimenti di 7,2 miliardi l’anno. Dopo mesi di approfondimenti tecnici, studi di fattibilità e negoziati politici, la fusione tra Anas ed Fs sembra arrivata al giro di boa. Il colpo d’acceleratore si è avuto ieri mattina, nel corso del Consiglio dei ministri dedicato ai decreti correttivi del codice appalti. Il governo, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, entrando al Mise per la trattativa su Alitalia, ha dato il primo via libera, decidendo di inserire nella manovrina da 3,4 miliardi le misure necessarie a sbloccare la partita.

De Nicola: "Dopo Alitalia, tutte le imprese vorranno l'aiutino"

Bilanci in perdita, cattiva gestione manageriale, ingerenze della politica, sperpero di denaro pubblico, accanimento terapeutico. Per un liberista doc come Alessandro De Nicola, presidente della Adam Smith Society, il caso Alitalia rappresenta tutto quello che in economia non dovrebbe mai accadere. A partire dall’incapacità di imparare dai propri errori, visto che la soluzione a cui il governo sta pensando per evitare che le banche gettino la spugna e la compagnia sia costretta a portare i libri in tribunale è quella dell’ennesima iniezione di denaro pubblico.

mercoledì 12 aprile 2017

Niente tagli, il governo assume altri statali

Uscendo dal Consiglio dei ministri che in oltre due ore di confronto ha partorito Def, Pnr e correzione dello 0,2%, il premier Paolo Gentiloni ha assicurato che i «conti sono in ordine, senza aumenti di tasse». Ma bisogna credergli sulla fiducia. Archiviate le chiassose slide di Matteo Renzi, ora nel governo prevale la linea minimal: poche parole e praticamente nessun numero.

martedì 11 aprile 2017

Via all'infornata di statali per gli enti locali. Padoan fa quadrare i conti col trucco

No a tasse, nuovo catasto e privatizzazioni. Via libera, invece, ad investimenti, misure per la crescita e all’ennesima infornata di statali. A poche ore dalla riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà alzare il velo sul pacchetto di provvedimenti messo a punto dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, l’ex premier Matteo Renzi detta la linea dagli studi di Porta a Porta. «Non solo do una mano a Gentiloni, ma faccio il tifo per lui», ha assicurato il leader del Pd, spiegando, però che la manovra correttiva è dovuta alla scelta del governo di piegarsi ai diktat della Ue. «Qualcuno dice che abbiamo lasciato un buco di 3 miliardi», ha detto, «ma è il governo che ha scelto di dare un messaggio all’Europa di rigore sui conti, noi abbiamo lasciato un tesoretto da 47 miliardi».

sabato 8 aprile 2017

Sparite le mail degli ex dirigenti della Popolare di Vicenza

Un buco informatico di circa un anno. Tutte le mail degli amministratori della Popolare di Vicenza nel periodo tra il maggio 2014 e il marzo 2015 sono misteriosamente sparite non solo dai pc ma anche dai server di back up. E non si tratta di un disguido. È proprio in quei mesi, infatti, che ci sono stati «gli ultimi aumenti di capitale e la campagna svuotafondo con cui la banca si è liberata delle azioni proprie che aveva in portafoglio». Dall’atto di citazione presentato al Tribunale di Venezia con cui gli attuali vertici di Bpvi chiedono agli ex manager il risarcimento di 2 miliardi di danni emergono ulteriori dettagli della mala gestione che ha mandato in fumo i risparmi di 200mila piccoli azionisti. Una gestione, ha commentato l’ad Fabrizio Viola, che si è rivelata peggio di quella di Mps. «A Siena», ha spiegato, «nessuno ha mai messo le mani in tasca ai clienti, e quando i clienti sono usciti l’hanno fatto per paura, non per rabbia».

giovedì 6 aprile 2017

Paghi la casa col Bitcoin? Costa 45mila euro in meno

Nel 2014 fece il giro del mondo la notizia dell’acquisto di una villa di lusso a Bali pagata 800 bitcoin. Monete virtuali, terre esotiche, paradisi fiscali. L’evento fu frettolosamente archiviato come la bizzarria di qualche eccentrico finanziere oppure di un giovane «minatore», i nuovi cercatori d’oro che a colpi di algoritmi informatici generano la valuta elettronica. Fantascienza? Tutt’altro. Oggi, a tre anni di distanza, con la criptomoneta non solo si possono effettuare transazioni finanziarie in tutto il mondo e acquistare oggetti reali (compreso, ovviamente, ogni tipo di merce illegale, considerata la difficile tracciabilità delle operazioni), ma si può anche comprare un semplice monolocale nel centro di Roma.

mercoledì 5 aprile 2017

Cresce la voglia di armarsi. I commercianti si attrezzano

Diciotto furti in 25 anni di attività. «Fortunatamente nessuna rapina a mano armata», racconta Aldo Mario Cursano, che oltre a fare il ristoratore a Firenze è vicepresidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). «Ma le assicuro che è comunque un’esperienza drammatica, è una brutta sensazione trovarsi di fronte ad una scelta di sopravvivenza», dice, spiegando che la categoria è «terrorizzata». E che «ognuno si sta organizzando come può».

domenica 2 aprile 2017

La sinistra fa le coccole agli statali

Mentre i tecnici del ministero dell’Economia stanno affannosamente cercando di rastrellare i 3,4 miliardi chiesti dall’Europa per la manovra correttiva e non sanno dove mettere le mani per trovare i 19,5 miliardi necessari a disinnescare l’aumento dell’Iva nel 2018 previsto dalle clausole di salvaguardia, il governo ha deciso le sue priorità: altri 1,2 miliardi in tasca agli statali. Può sembrare strano, ma è proprio questa una delle prime cifre fatte trapelare dagli uffici che stanno lavorando al Documento di economia e finanza che dovrà essere presentato entro il 10 aprile.