martedì 9 marzo 2021

Il ministro dell'Economia: gli statali sono incapaci

E noi che pensavamo che il governo avesse messo il Piano di ripresa e resilienza nelle mani della McKinsey perché i nostri statali non sono capaci. Macché. I super esperti del colosso americano della consulenza strategica, con 98 uffici dislocati in 57 Paesi del pianeta, andranno a Via XX Settembre per fare qualche slide e dare una sistematina grafica ai documenti. Parola di Daniele Franco, che ieri, nella sua prima audizione da ministro dell’Economia, ha provato a sgonfiare le polemiche scoppiate sul reclutamento dei tecnici esterni. La toppa, però, è peggio del buco. L’ipotesi di appaltare all’esterno la gestione del Recovery plan aveva già sollevato un vespaio quando l’ex premier Giuseppe Conte aveva pensato di costituire una mega task force di esperti. Arrivato a Palazzo Chigi, Mario Draghi ha subito tranquillizzato tutti: la regia del piano è affidata al Tesoro e gli altri ministeri daranno una mano. Il che ha cambiato le cose fino ad un certo punto perché il premier è un ex presidente della Bce, all’Economia c’è un ex direttore di Bankitalia, alle Infrastrutture un professore di statistica e all’Innovazione un manager. Insomma, sempre di tecnici si tratta.

domenica 7 marzo 2021

Trovati 40mila medici per iniettarci il vaccino

Almeno i medici ci sono. Dopo mesi di tentennamenti il nuovo governo è finalmente riuscito a chiudere l’accordo con gli specializzandi pagandoli 40 euro lordi all’ora invece dei crediti formativi che gli voleva rifilare Giuseppe Conte. Grazie ad un potenziale esercito di altri 40mila camici bianchi l’esecutivo conta di dare un colpo di acceleratore alle vaccinazioni. 
Un censimento da concludere entro 10 giorni, per stabilire la reale capacità di somministrazione delle singole Regioni ed individuare dove e come potenziare il sistema; consegne bisettimanali in almeno 500 punti sparsi in tutta Italia tra Asl e centri di somministrazione; un plotone di almeno 100mila vaccinatori per raggiungere ad aprile l'obiettivo di 500-600mila somministrazioni al giorno. Questi i punti principali del piano messo a punto nella prima riunione del Comitato operativo di Protezione Civile convocato dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio e alla quale ha partecipato anche il Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. 

venerdì 5 marzo 2021

L'unica cosa che cresce è la povertà

Un milione di poveri in più e consumi tornati indietro di 20 anni. Il conto delle chiusure è salato. E arriva proprio nei giorni in cui, tra le varianti che impazzano e i vaccini che non arrivano, il governo sta pensando di blindare di nuovo tutto. Che gli italiani non se la siano passata bene l’ultimo anno lo avevamo già capito da un pezzo, vedendo le file che si allungavano davanti alle mense della Caritas e il pallottoliere impazzito delle ore di cassa integrazione. Ora, però, l’Istat mette nero su bianco i numeri. E c’è veramente poco da stare allegri. 

La follia giuridica delle tasse patrimoniali

Giustizia sociale, equità fiscale, riequilibrio dei conti pubblici. Da ultimo, l'emergenza Covid. Ogni volta c'è una scusa diversa. Però la sostanza è sempre la stessa: quando c'è bisogno di quattrini, il primo posto dove si va a cercare sono le tasche dei contribuenti. Non solo in base a quanto si guadagna, ma anche a quanto si possiede. In altre parole, patrimoniale. L'idea di fondo è che la proprietà sia un lusso e i risparmi un privilegio. Una fissazione di qualche vecchio residuato dell'ultrasinistra? Macché. A sostenere l'esigenza di un prelievo sui beni degli italiani c'è uno schieramento ampio che va dal Pd ai grillini, passando per Leu. E la misura piace pure alla Ue, che da sempre punta il dito sulla nostra ingente ricchezza privata, come non fosse il frutto di guadagni legittimi, e per di più tassati.

martedì 2 marzo 2021

Perfino con la pandemia Conte ha alzato le tasse

La pandemia ha travolto il Paese come un uragano. Il Pil è tornato al livello di oltre 20 anni fa, i consumi viaggiano su percentuali che ricordano le temperature polari, le imprese sono alla canna del gas e milioni di lavoratori hanno ancora una busta paga solo grazie alla cassa integrazione. Dopoguerra a parte, non è mai accaduto nulla di simile. C’è una cosa, però, che è rimasta esattamente uguale agli scorsi anni. Manco a dirlo, le tasse.