venerdì 30 dicembre 2016

A gennaio il primo furto del governo. Occhio alle bollette

Tanto per alleggerire un altro po’ le tasche dei contribuenti, dal primo gennaio anche le bollette saranno più salate. A comunicarlo è stata ieri l’Autorità per l’energia ed il gas, spiegando che per l’elettricità ci sarà un incremento dello 0,9%, mentre per il gas l’aumento sarà ben più consistente, del 4,7%.

martedì 27 dicembre 2016

Mps, l'aumento schizza a 8,8 miliardi

La trappola Mps inizia a prendere forma. Ancora prima che gli italiani siano riusciti a digerire il panettone, da Berlino è partita una raffica di avvertimenti sulla fattibilità dell’operazione, almeno come ce l’ha raccontata il governo, mentre da alcune indiscrezioni è trapelato che la Bce avrebbe rilanciato sull’aumento, chiedendo non più 5, ma ben 8,8 miliardi di euro di risorse aggiuntive, quasi il doppio.

mercoledì 21 dicembre 2016

Bilancio bocciato. La Raggi rischia

Esercizio provvisorio, spese contingentate e, nella peggiore delle ipotesi, commissariamento del Comune. Il calvario ormai quotidiano di Virginia Raggi si arricchisce di un ulteriore, clamoroso, episodio: l’organo di revisione finanziaria del Campidoglio (Oref) ha bocciato il bilancio di previsione, cosa mai accaduta finora a Roma, malgrado i dissesti finanziari e le discutibili gestioni contabili. La notizia del «parere non favorevole» dei revisori è arrivata nel giorno aperto dalla comunicazione del sindaco sulla sostituzione in corsa dell’assessore Paola Muraro con Pinuccia Montanari e del vicesindaco Daniele Frongia con l’altro assessore Luca Bergamo.

lunedì 19 dicembre 2016

De Nicola: "Mediaset sa difendersi da sola. Ma su Mps bisogna intervenire"

Iniziamo con due domande secche: lo Stato deve salvare Mps?
«Mi sembra inevitabile se non ci riesce il mercato (ma ancora non lo escluderei). Consideriamolo l’ultimo atto della sofferta transizione post introduzione del bail in in Italia».

sabato 17 dicembre 2016

Fuga da Montepaschi: fra 17 giorni finirà i soldi

Due miliardi persi solo dal 4 dicembre. Sei dal 30 settembre al 13 dicembre, che si aggiungono ai 13,8 dei primi nove mesi dell’anno. La fuga dei correntisti da Mps ha provocato nel 2016 un buco nella raccolta di circa 20 miliardi di euro. E non è escluso, si legge nel Supplemento al documento di offerta per la conversione delle obbligazioni, «che l’entità dei deflussi possa ulteriormente incrementarsi nel breve termine».

martedì 13 dicembre 2016

"L'F-35 è troppo costoso". Trump lo abbatte con un tweet

Dopo l’affondo contro la Boeing e il suo Air Force One («i costi sono fuori controllo, oltre 4 miliardi. Cancellare l’ordine»), Donald Trump sposta il tiro sulla Lockheed Martin, che oltre a lavorare al nuovo elicottero presidenziale è anche capofila, con il suo F-35 Lightning II, del più grande progetto della Difesa Usa, il programma Joint Strike Fighter (Jsf). Un imponente piano di produzione (costato circa 400 miliardi di dollari) di cacciabo multiruolo di quinta generazione a cui partecipano anche Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca.

domenica 11 dicembre 2016

Il Montepaschi prova a fare da solo

Mentre i tecnici del ministero dell’Economia, in attesa che si concluda l’iter per la formazione del nuovo governo, continuano a mettere a punto i dettagli del piano di salvataggio pubblico di Mps (che in una prima fase sarebbe limitato alla garanzia su una parte dell’aumento), a Siena c’è ancora la convinzione che sia possibile cavarsela da soli, con un’operazione di mercato.


sabato 3 dicembre 2016

Sotto i materassi 800 miliardi

Non è un caso che periodicamente, tra le pieghe dei provvedimenti di bilancio, spuntino misure che a vario titolo tentano di fare cassa attraverso l’imposizione fiscale sul  contante. L’ultimo tentativo del governo è di qualche settimana fa, con l’ipotesi di introdurre nell’ambito della voluntary disclosure una aliquota forfetaria del 35% per far emergere la liquidità nascosta. Il blitz è saltato all’ultimo momento, ma la politica resta sempre in agguato.

giovedì 1 dicembre 2016

Toh, ecco i soldi agli statali: 85 euro al mese più benefit

Aumento medio di 85 euro mensili per tutti i comparti (scuola compresa), ritorno della concertazione, cancellazione della legge Brunetta sui premi. Come ha sintetizzato il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, «un accordo così solo un anno fa ce lo potevamo sognare». Dopo sette anni di attesa sono bastate sette ore di trattativa per trovare l’intesa sul nuovo contratto degli statali. Che la partita si dovesse chiudere prima del referendum, dove voteranno anche i 3,2 milioni di dipendenti pubblici, lo si era capito da un po’ di giorni. La convocazione a sorpresa del tavolo e le dichiarazioni di Matteo Renzi sulla «fine della stagione dei blocchi contrattuali» la dicevano lunga sulla muscolarità con cui il governo si sarebbe presentato all’appuntamento.

domenica 27 novembre 2016

Renzi in tour a caccia di voti regala soldi a tutti i Comuni

Centodieci milioni a Genova, 475 a Venezia, 720 alla Lombardia solo nelle ultime 48 ore. Se continua così il governo sarà costretto a varare un’altra finanziaria. A poco più di una settimana dal voto referendario Matteo Renzi continua a girare come una trottola per l’Italia. Ed a ogni tappa tira fuori il libretto degli assegni. Tanto pagano i contribuenti.

giovedì 24 novembre 2016

La Madia: do soldi a tutti

Dopo mesi di attese, frenate e rinvii, il governo ha deciso a sorpresa di riaccendere i motori del dossier statali. Molti, a partire dai sindacati, si erano ormai rassegnati all’idea di affrontare la questione dopo il referendum, magari anche nelle prime settimane del prossimo anno, superato lo scoglio della legge di bilancio. Ma il pacchetto di oltre tre milioni di voti dei dipendenti pubblici, vista anche la situazione di incertezza sull’esito della consultazione, non è una variabile da prendere alla leggera. Così, malgrado gli impegni della campagna referendaria, Marianna Madia ha recuperato dai cassetti i faldoni su contratti e riforma della Pa per dare almeno un segnale di avanzamento dei lavori.

venerdì 18 novembre 2016

Renzi boccia il bilancio Ue. Ma per ora sono solo parole

Sarà pure, come sostengono molti, una mossa finalizzata ad ottenere consensi in vista del voto referendario o, forse, a strappare maggiori concessioni sulla legge di bilancio. Sta di fatto che Matteo Renzi ha assestato due colpi all’Unione europea nel giro di una manciata di giorni. Dopo la «riserva» posta martedì scorso alla revisione di metà periodo del bilancio pluriennale comunitario 2014-2020 (che per ora ha congelato il dossier, essendo richiesta l’unanimità), la notte scorsa l’Italia si è per la prima volta astenuta sul bilancio Ue per il 2017.

giovedì 17 novembre 2016

Ultima trovata del Pd per fare cassa: tassa sul caro estinto

Mentre i riflettori sono tutti puntati sulla legge di bilancio, dove tra gli emendamenti del Pd è persino spuntato un balzello sui cani non sterilizzati, fuori dal clamore c’è chi continua a lavorare alla norma che qualcuno ha già ribattezzato «tassa sulla morte». Il provvedimento, incardinato da circa due anni al Senato, proprio in questi giorni ha superato il giro di boa con l’unificazione con altri due testi simili (S. 447 e S. 2492) e il deposito degli emendamenti nella commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. L’obiettivo ufficiale della proposta di legge (S. 1661), presentata nel settembre 2014 da un drappello di senatori piddini (a cui si sono accodati in seguito anche esponenti di Lega, Ap e Forza Italia) capitanato da Stefano Vaccari, è quello di disciplinare le attività funerarie. Un settore il cui ordinamento, si legge nella relazione , «prevede ancora oggi un impianto che poco si discosta da quello consolidatosi sul finire dell’Ottocento».

mercoledì 16 novembre 2016

Imboscate sulla casa e nuovo limite ai contanti. Il Pd ci spreme ancora

«Finché sono premier, le tasse si abbassano e non si alzano», ha sentenziato qualche giorno fa Matteo Renzi. Eppure, sotto il polverone dei 5mila emendamenti alla legge bilancio e dei ritocchi imposti dalla Ragioneria al dl fiscale la maggioranza continua a sfornare norme che potrebbero costare care ai contribuenti.

domenica 13 novembre 2016

In pensione prima? Niente tredicesima

Le brutte sorprese per chi vuole lasciare il lavoro prima di quanto imposto dalla Fornero non sono finite. Oltre a succhiare fino ad un quinto del futuro trattamento previdenziale, l’Ape volontaria si mangerà pure la tredicesima per tutta la durata dell’anticipo. La doccia gelata arriva direttamente dal team del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, che sta mettendo a punto il Dpcm attuativo della norma inserita in finanziaria.

mercoledì 9 novembre 2016

Niente nozze, niente reversibilità

Per i conviventi more uxorio, a differenza delle coppie omosessuali unite civilmente, la pensione di reversibilità era e resta preclusa. A fare chiarezza su un punto nodale della nuova normativa entrata in vigore lo scorso giugno ci ha pensato la Cassazione, con una sentenza che segna il solco definitivo tra i diritti concessi alle unioni civili e quelli spettanti a tutti gli altri cittadini che, pur in presenza di un legame affettivo esclusivo e duraturo, scelgono di non sposarsi.

domenica 6 novembre 2016

Assalto alle pensioni dei professionisti

Per molti, ma non per tutti. La fregatura pensionistica ai danni dei professionisti è passata un po' inosservata nel fragore provocato dalle numerose novità in materia previdenziale. Ma in Parlamento c' è già un corposo fronte bipartisan pronto a dare battaglia sulla clamorosa esclusione degli iscritti alle casse private (medici, avvocati, ingegneri, ecc.) dalla ricongiunzione gratuita dei contributi inserita nella legge di bilancio. Anche perché, a differenza del passato, quando le modifiche normative avevano lasciato a bocca asciutta diverse fasce di lavoratori, questa volta i professionisti sono praticamente gli unici ad essere rimasti fuori dalla porta.

sabato 5 novembre 2016

Andare in pensione prima costerà un quinto dell'assegno

Dall’Ape a Equitalia, passando per gli sgravi alle assunzioni, il contrasto alla povertà e i contributi delle partite Iva. Mentre il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, spiegava in Parlamento che il prossimo anno ci saranno 23,5 miliardi di tasse in meno, il team economico di Palazzo Chigi guidato dal sottosegretario Tommaso Nannicini è sceso in campo sulla manovra con una pioggia di slide, tabelle e persino sezioni a domanda e risposta per respingere le critiche sollevate in questi giorni.

venerdì 4 novembre 2016

Mps se la tira ma non batte chiodo

La parola d’ordine a Siena è che solo le incertezze legate alla consultazione popolare stanno bloccando la pioggia di adesioni al piano di salvataggio di Mps. La tesi è esposta nero su bianco nella relazione che sarà presentata all’assemblea del 24 novembre che dovrà esprimersi sull’aumento da 5 miliardi: «I riscontri ottenuti dalle banche del consorzio di collocamento», si legge, «evidenziano la sostanziale indisponibilità manifestata dagli investitori istituzionali ad assumere importanti decisioni di investimento relative a società italiane prima di conoscere l’esito del referendum costituzionale». Per avvalorare l’alibi è sceso in campo persino il sindaco di Siena, Bruno Valentini, secondo cui «dall’estero si guarda con interesse ad Mps», ma il voto «condizionerà molto nel breve termine le operazione».

mercoledì 2 novembre 2016

Rvincita della moneta virtuale. Il bitcoin supera i 660 euro

Qualcuno dice che per capirci qualcosa bisogna guardare alla Cina. Sta di fatto che, un po’ a sorpresa, nel mare in tempesta della finanza mondiale il bitcoin sembra diventato un approdo sicuro. La moneta virtuale, additata da tanti come incubatrice di traffici illeciti e transazioni criminali, ha ripreso a veleggiare con rapidità, smentendo le previsioni di chi la considerava un fenomeno passeggero. Profezia che solo un anno fa, con le quotazioni sotto i 200 euro, non appariva così peregrina. Dalla fine del 2015, però, il bitcoin ha iniziato a rialzare la testa, raggiungendo nei giorni post Brexit i 671 euro. Una corsa che ha perso vivacità durante l’estate, con un picco negativo di 492 euro, ma che ha ripreso vigore nelle scorse settimane. Ieri, con un rialzo del 4,13%, la moneta elettronica ha di nuovo raggiunto quota 661 euro. E c’è chi scommette che il record del 2013 di 870 euro non sia così lontano.

domenica 30 ottobre 2016

Per salvare le banche fallite ci vorranno 2 miliardi in più

Il costo del salvataggio delle quattro banche in default (PopEtruria, CariChieti, CariFe e BancaMarche) potrebbe salire ancora. E i correntisti, per colpa dell’inierzia del governo, rischiano di non avere difese contro la pioggia di rincari «compensativi» che alcuni istituti hanno già applicato.
Nelle pieghe della legge di bilancio approdata ieri pomeriggio in Parlamento dopo la «bollinatura» della Ragioneria generale dello Stato e il via libera del Capo dello Stato Sergio Mattarella, è spuntata una poco rassicurante norma che obbliga le banche a versare contributi addizionali «per la copertura di qualsiasi obbligazione, perdita, costo e qualsivoglia onere o passività a carico del Fondo comunque derivanti o connesse con l’esecuzione dei provvedimenti di risoluzione e con l’esigenza di assicurarne l’efficacia, anche in conseguenza di eventuali modifiche che dovessero essere apportate allo schema di risoluzione».

venerdì 28 ottobre 2016

Allarme Padoan: "La spesa per i migranti è sottostimata"

L' Italia non farà passi indietro e risponde ai rilievi di Bruxelles sulla legge di Bilancio facendo leva sugli ingenti sforzi sostenuti per fronteggiare la questione migranti e l' emergenza terremoto, aggravata dai tragici eventi delle ultime ore. Le spese per la ricostruzione post sisma, si legge nella lettera inviata alla Ue dal Tesoro, peseranno nel 2017 «per un totale di 2,8 miliardi». Questi soldi serviranno anche per mettere in sicurezza «42.000 scuole, il 30% delle quali hanno bisogno di riparazioni strutturali o di essere completamente ricostruite».

Aiuti per mettere le case in sicurezza

I primi provvedimenti sono arrivati praticamente in tempo reale. A poche ore dalle scosse che hanno fatto tremare le Marche e l’Umbria, il Cdm straordinario di ieri mattina ha esteso lo stato di emergenza alle zone colpite e ha messo sul piatto 40 milioni immediatamente a disposizione della Protezione civile per gli interventi necessari. Contestualmente l’Autorità per l’energia ha sospeso le bollette per tutti gli abitanti dell’area.

martedì 25 ottobre 2016

In 16 anni 122 miliardi. Il regalo dell'Italia all'Ue

Pochi e inutili. L’arma con cui Matteo Renzi sta punzecchiando Bruxelles in questi giorni è affilata. L’Italia, ha detto il premier, dà all’Europa 20 miliardi di euro e ne riprende solo 12. Tutto si può contestare all’ex sindaco di Firenze, tranne queste cifre, che sono nero su bianco nei bilanci della Commissione e anche nelle relazioni della nostra Corte dei Conti. Solo nel periodo 2008-2014, hanno rilevato i magistrati contabili il nostro Paese ha registrato un saldo netto negativo di 46,19 miliardi. Frutto della differenza tra i 111,6 miliardi di contributi al bilancio dell’Unione e i 65,4 miliardi di finanziamenti Ue. Complessivamente, dal 2000 ad oggi l’Italia ha versato circa 203 miliardi di euro. I soldi tornati indietro sotto forma di fondi strutturali si sono, però, fermati a 141, con uno sbilancio di 62 miliardi. Se a questo aggiungiamo i circa 60 miliardi di euro sborsati per il sostegno al fondo Salva stati, l’entità del salasso diventa stratosferica. Facendo due calcoli, come abbiamo più volte scritto sulle pagine di Libero, è come se i cittadini italiani avessero pagato una tassa di circa 25 milioni al giorno agli euroburocrati di Bruxelles.

mercoledì 19 ottobre 2016

Ci sono 12 miliardi a deficit. Prime retromarce su Equitalia

Matteo Renzi non ama che si discuta degli zero virgola. Ma è proprio lì che si concentrerà l’analisi di Bruxelles sulla manovra italiana. Buon ultimo il governo ha mandato nella notte alla Commissione Ue il Bilancio programmatico di bilancio dove si legge che il deficit strutturale per il 2017 (sempre che siano riconosciute le circostanze eccezionali per terremoto e migranti per il 2017 per lo 0,4% del pil) resterà inchiodato all’1,2%, come nel 2016.

martedì 18 ottobre 2016

Equitalia insabbia i crediti non riscossi

Equitalia non riesce ad incassare una multa non pagata? Il comune lo saprà tra 30 anni. Può sembrare incredibile, ma è in questo modo che la società di riscossione gestisce i suoi crediti. Il folle meccanismo burocratico, che neanche Kafka sarebbe stato capace di immaginare, ha fatto lievitare negli anni in maniera mostruosa lo stock di cartelle inevase (circa 800 miliardi) ancora in pancia ad Equitalia. Ed è uno dei motivi che ha spinto Matteo Renzi a mettere mano al settore fiscale attraverso una sanatoria che, oltre a portare un po’ di risorse in cassa, serivirà anche a smaltire una parte consistente degli arretrati.

lunedì 17 ottobre 2016

Equitalia abolita, ma c'è il trucco. E sul condono già Letta ha fallito

Matteo Renzi ha ribadito ieri su Facebook che la legge di bilancio «ha tutte le coperture». C’è, però, chi nutre più di un dubbio su quei 4 miliardi affidati alla rottamazione delle cartelle di Equitalia. I dettagli dell’operazione sono, per ora, contenuti nelle slide con cui il premier ha illustrato la manovra. Ovvero inesistenti. Ma il quadro d’insieme è ben conosciuto. E poco incoraggiante.

sabato 15 ottobre 2016

Sorridono le aziende: l'Ires passa al 24%, nasce l'Iri e muore l'Irpef agricola

Taglio dell’Ires e dell’Iri, interventi sulle partite Iva, abolizione dell’Irpef agricola, finanziamento del fondo per le Pmi, riduzione del canone Rai e una promessa sull’Irpef delle persone fisiche per il 2018. Il pacchetto di sforbiciate alle tasse (che in qualche modo si aggiunge al mancato aumento dell’Iva per 15 miliardi nel 2017) illustrato ieri da Matteo Renzi, al termine del Cdm che ha dato il via libera alla legge di bilancio, è nutrito. Anche se non così tanto come il premier vorrebbe far intendere. Il piatto forte delle misure fiscali, presentato a caratteri cubitali nelle slide della conferenza stampa, è il taglio dell’imposta sulle società di capitali (Ires) dal 27,5% al 24%.


venerdì 14 ottobre 2016

Renzi rottama Equitalia e assume 10mila statali

Diecimila assunzioni per forze dell’ordine e infermieri, abolizione di Equitalia, riforma delle Entrate, nessun taglio alla sanità. E’ un vero e proprio fiume di promesse quello che, a poche ore dall’arrivo della legge di stabilità in Consiglio dei ministri (previsto per domani), ha inondato l’assemblea dell’Anci a Bari. Pochi dettagli e molte battute.

mercoledì 12 ottobre 2016

Negano il bonus alle seconde case. Poi le ricostruiscono

Il terremoto, a differenza del fisco, si disinteressa del catasto. Distrugge tutto, senza curarsi di rendite, certificati di residenza, classamenti. Ma la natura è una cosa. La politica un’altra. Basta guardare il decreto varato ieri dal governo, che stanzia i primi 300 milioni  per la ricostruzione dei territori colpiti, per capire che i proprietari di casa non sono mai tutti uguali. Neanche di fronte al terremoto. Il contributo pari al 100% dell’intervento di risanamento è destinato solo a 60 comuni del cratere. Chi ha subito danni al di fuori di questo elenco dovrà intanto dimostrare il collegamento con il terremoto. Poi, riceverà l’intera somma solo se si tratta di prima casa. Gli altri dovranno accontentarsi della metà. Sono gli stessi, guarda caso, rimasti a bocca asciutta anche col bonus sisma, che prevede la detrazione del 65% per i lavori di prevenzione e messa in sicurezza. La logica è difficilmente comprensibile. Le case di villeggiatura non crollano e non fanno vittime? O forse si pensa che il proprietario di una seconda abitazione, magari ereditata nel paesino d’origine, sia sempre in grado di sostenere le spese? Se così fosse, perché risarcire anche le seconde case dei 60 comuni più colpiti? L’unica risposta plausibile è che il governo si sia accorto dell’errore e intenda allargare i benefici  ad ogni immobile. Ipotesi, ad oggi, tutta da verificare.

© Libero

venerdì 7 ottobre 2016

Esportiamo cervelli, importiamo lavativi

C’è chi arriva e chi parte. Per contrastare il calo demografico, hanno spiegato ieri i Radicali Italiani presentando un dettagliato rapporto «Governance delle politiche migratorie, tra lavoro e inclusione sociale», servirebbero almeno «157mila stranieri in più all’anno». Più o meno nelle stesse ore la Fondazione Migrantes presentava il Rapporto italiani nel mondo 2016, da cui emerge che da gennaio a dicembre 2015 hanno fatto le valigie circa 107mila italiani, con un incremento del 6,2% (6.232 partenze in più) rispetto al 2014.

giovedì 6 ottobre 2016

Calenda e Padoan ministri gufi: "Crollerà il commercio globale".

Il commercio crolla, il debito esplode, il pil non cresce e le banche saltano. Se non è l’apocalisse, poco ci manca. A pochi giorni dalla definizione della legge di Bilancio, le istituzioni lanciano l’allarme rosso sull’economia. Secondo Carlo Calenda, che a sorpresa si schiera con i «gufi» spesso citati da Matteo Renzi, il prossimo anno il commercio internazionale subirà un vero e proprio «crollo globale». Il problema, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo nel corso del convegno “Obbligati a crescere” organizzato dal Messaggero, è che «non c’è più una sede in cui si discute, il Wto non va, non ci sono più luoghi dove si fa governance». Sull’accordo commerciale Ttip Calenda è moderatamente ottimista. La trattativa Usa-Ue sarà probabilmente ridimensionata, ma «non chiuderà, ci sarà una convergenza sugli standard che condividiamo».

mercoledì 5 ottobre 2016

Il 25% degli aiuti di Stato va ai tedeschi

Poco meno di 100 miliardi di euro in 4 anni. Che i tedeschi in passato abbiano fatto largo uso di soldi pubblici per sostenere le proprie banche (prima di chiedere la chiusura dei rubinetti per tutte le altre) è cosa abbastanza nota. Secondo i calcoli effettuati anche dal nostro ministero dell’Economia, dal 2007 al 2013 Berlino avrebbe foraggiato i propri istituti con ben 247,4 miliardi rispetto ai 4 dell’Italia o ai 2,6 della Francia.

domenica 2 ottobre 2016

Sole24Ore in rosso. Cda spaccato, Squinzi lascia

I 50 milioni di rosso sono esplosi come una bomba sul Sole24Ore. A poche ore dal concitato consiglio di amministrazione che ha certificato il buco nei conti del gruppo e dal successivo ricovero d’urgenza dell’ad Gabriele Del Torchio (che nella tarda serata di venerdì ha subito un intervento al cuore) il presidente Giorgio Squinzi e cinque consiglieri hanno presentato le proprie dimissioni. Si tratta di Carlo Pesenti, ad di Italmobiliare, Claudia Parzani, avvocato internazionale, Livia Pomodoro, ex presidente del tribunale di Milano e Mauro Chiassarini, ad di Bayer Italia, e Maria Carmela Colaiacovo.

Le banche ci sbattono sotto gli occhi palazzi e beni per 15 miliardi

Mentre i risparmatori sono alle prese con gli effetti devastanti del bail in, le conseguenze dei salvataggi governativi, l’azzeramento delle azioni delle banche popolari, i rischi di perdere la casa con le nuove norme che agevolano l’esproprio da parte degli istituti e i costi dei conti correnti più cari d’Europa, l’Abi ha deciso anche quest’anno di non rinunciare alla giornata dell’orgoglio immobiliare. «Un appuntamento fondamentale per conoscere il patrimonio di testimonianze artistiche e di vita civile costituitosi in Italia nel corso dei secoli», spiega il presidente dell’associazione bancaria, Antonio Patuelli, presentando la XV edizione di «Invito a Palazzo».

Le banche più esose d'Europa

La sovrattassa che alcune banche hanno deciso di far pagare ai correntisti per rientrare dei costi sostenuti (1,8 miliardi complessivi) per il salvataggio dei quattro istituti in default (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife) ha creato indignazione nell’opinione pubblica e allarme in Bankitalia, che ha deciso di avviare un monitoraggio sui comportamenti dei principali istituti.
Ma a ben guardare i 25 euro caricati una tantum dal Banco Popolare, i 12 euro di aumento del canone di Ubi e gli incrementi più o meno visibili disposti da altri grandi istituti non sono che la ciliegina sulla torta di un sistema che da anni spreme i clienti senza troppi scrupoli.

venerdì 30 settembre 2016

Trovati i furbetti la bolletta della luce torna a calare

I furbetti c’erano e i loro extra guadagni hanno pesato sulle bollette degli italiani. A dimostrarlo ci sono i nuovi prezzi  dell’energia per i clienti «in tutela» fissati ieri dall’Authority, che per l’elettricità prevedono un calo dell’1,1%. La riduzione, spiegano i tecnici dell’organismo di controllo, è dovuta in parte alla revisione verso il basso dei costi di acquisto del kWh all’ingrosso e «in maniera importante alla riduzione dei costi di dispacciamento».

giovedì 29 settembre 2016

Fs porta le Frecce in Borsa e punta su autobus e strade

I binari vanno stretti a Renato Mazzoncini, che vuole trasformare le Fs in un operatore integrato della mobilità in grado di competere non solo sul business dei trasporti tradizionali su gomma, ma anche sul terreno delle realtà più innovative come Uber, il car sharing o i servizi on line proposti da Google. Un progetto «molto bello che guarda al futuro», lo ha definito il premier Matteo Renzi, che è pronto ad offrire il sostegno del governo ad un piano industriale decennale che prevede 94 miliardi di investimenti (73 per le infrastrutture, 14 per il materiale rotabile e 7 per le tecnologie), di cui 58 già disponibili, e un fatturato complessivo destinato a raddoppiare, puntando a ricavi per 17,6 miliardi, con una crescita del 70% fuori dal perimetro dell’attuale business.

venerdì 23 settembre 2016

Anche Juncker getta la spugna: "Quest'Europa va molto male"

Qualche sintomo si era intravisto già la scorsa settimana, in occasione del Discorso sullo stato dell’Unione. Ma il quadro clinico è precipitato nel giro di pochi giorni. «L’Unione va molto male. Un anno fa dicevo che non c’era abbastanza Unione e dopo un anno non posso che ripeterlo. Le rotture e le fessure sono numerose e sono pericolose». Queste le parole di Jean-Claude Juncker, che si è presentato davanti alla plenaria del Cese (Comitato economico e sociale europeo) zoppicando, per la sciatica. «Oggi sto come l’Europa», ha ironizzato.

La Bce ci detta le riforme per fare un favore ai falchi

La versione ufficiale trapelata da Francoforte è quella di una task force incaricata di studiare e monitorare le riforme strutturali realizzate dai Paesi membri dell’Eurozona. Il gruppo di lavoro, assicurano dalla Bce, non ha alcuna volontà prescrittiva né avrà alcuna funzione operativa.
C’è, però, chi è pronto a scommettere che l’iniziativa diventerà una sorta di braccio armato degli eurofalchi rigoristi. Il quotidiano francese La Tribune, ad esempio, non può fare a meno di notare un’inquietante somiglianza con la troika, che ha messo in ginocchio i Paesi più deboli dell’eurozona. Già il termine task force, sottolinea il giornale economico, «ricorda immancabilmente il gruppo di funzionari europei guidati dal tedesco Horst Reichenbach inviati ad Atene nel 2011 per riformare il Paese».

giovedì 22 settembre 2016

La Boldrini tarocca i sondaggi per trasformarci in euroentusiasti

Viva l’Europa, abbasso i muri. Archiviate le complicate e rigorose procedure statistiche di sondaggisti e studiosi, a fornire la verità definitiva sul rapporto tra gli italiani e la Ue ci ha pensato la Camera dei deputati, con un bel sondaggio on line in perfetto stile grillino. La consultazione, partita in pompa magna lo scorso febbraio, si è conclusa a fine agosto, con la partecipazione telematica di circa 10.500 persone.


mercoledì 21 settembre 2016

La minaccia dell'Unione:tagliamo fondi a chi sgarra

Non solo paghiamo da anni molto più di quello che riceviamo, ma se l’Italia non rispetterà i diktat di Bruxelles sui vincoli di bilancio, l’Unione europea potrebbe anche decidere di tagliare quel poco che ci viene restituito attraverso i fondi strutturali. Il conto complessivo del dare e avere tra Italia e Ue parla chiaro. Dal 2000 ad oggi il nostro Paese ha versato nelle casse dell’Europa circa 203 miliardi. Dal bilancio di Bruxelles ne sono, però, tornati indietro sotto forma di finanziamenti per i vari programmi di intervento solo 141, con un saldo negativo netto di 62 miliardi. Cifra a cui bisognerebbe anche aggiungere i circa 60 miliardi distribuiti ai vari Paesi in difficoltà attraverso il fondo salva Stati.

venerdì 16 settembre 2016

Buttati via quindici anni di pil

Una vera e propria trappola, che ha sgretolato la fragile economia italiana e pregiudicato la possibilità di tornare in pista. Tra il 2000 e il 2015, praticamente da quando è stato introdotto l’euro, il pil è aumentato in Spagna del 23,5%, in Francia del 18,5% e in Germania del 18,2%. Nello stesso periodo da noi si è registrato un calo dello 0,5%.

Ai pensionati già tolti 8mila euro

Altro che bonus. Oltre ad essere state lasciate a secco da Matteo Renzi, le pensioni degli italiani sono pure diminuite. La perdita del potere d’acquisto dal 2009 al 2016 è stata in media tra il 3 e il 4%, che in termini assoluti significa circa 70 euro al mese, poco meno degli 80 euro regalati dal premier ai lavoratori dipendenti.

giovedì 15 settembre 2016

Senza aiutini pensioni a rischio

Sarà un caso, ma alla fine il passaggio del testo in cui si insisteva sulla flessibilità, sottolineando «che bisogna guardare alle ragioni del debito» senza «punire gli sforzi di riforma in corso», Jean-Claude Juncker non l' ha letto. Tutto il capoverso è stato sostituito dall' affermazione fatta in apertura che il patto di stabilità «funziona» e «non deve diventare un patto di flessibilità, ma un patto applicato con flessibilità intelligente, nel rispetto delle regole esistenti».

mercoledì 14 settembre 2016

La crescita sarà rivista allo 0,9%. Meno soldi per la manovra

Alla fine, dopo la sfilza di risultati negativi snocciolata dall’Istat nelle ultime settimane, la verità ha iniziato a fare capolino. L’addio allo zero virgola, con tutta probabilità, è rimandato. Anche per quest’anno il Pil si preannuncia sotto l’1%, in barba alle previsioni e agli annunci. Ad ammettere la flessione è stato ieri lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che a pochi giorni dalla presentazione della nota di aggiornamento del Def (il prossimo 27 settembre) non ha più potuto nascondere la situazione. «L’economia italiana», ha detto, «sta crescendo non così velocemente come vorremmo vedere. Le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il governo sta per rilasciare». Concetto ribadito dal premier Matteo Renzi durante la visita alla Siemens di Milano: «Noi diciamo la verità, non barzellette. I dati su Pil sono tornati positivi, ma non è abbastanza, non vanno con la velocità che vorremmo».

domenica 11 settembre 2016

I nein della Merkel ci costeranno 10 miliardi

Al di là degli insulti volati venerdì all’indirizzo del premier Matteo Renzi e del presidente francese Francois Hollande, accusati di «irresponsabilità» per aver partecipato al vertice anti-austerity di Atene organizzato dal leader greco Alexis Tsipras, la posizione assunta dal capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, traccia chiaramente la linea che sarà seguita dalla Germania nella trattativa sulla flessibilità italiana. «Il gruppo dei socialisti europei», ha spiegato in un’intervista ad Avvenire, «sta mettendo in discussione le regole esistenti, e sta facendo forte pressione per modificarle. Ecco, noi non ci staremo, la nostra opposizione sarà decisa. Perché le attuali regole sono anche il frutto delle lezioni che abbiamo appreso dalla crisi finanziaria degli anni passati, guai a dimenticarle». E a chi pensa di riscriverle Weber fa sapere che, chiaramente, «bisogna discuterne». Ma sarebbe poco più di un esercizio accademico. «Noi», ha sentenziato, «bloccheremo qualsiasi proposta legislativa che punti a modificare il patto di stabilità».

sabato 10 settembre 2016

Asse Italia-Francia-Grecia. Berlino perde la testa

La sortita anti-austerity dei Paesi del Sud ha fatto infuriare Bruxelles, segnando una spaccatura profonda tra i sostenitori teutonici del rigore e i fan della flessibilità. Lo scopo, probabilmente, era quello di fare squadra per tentare di ammorbidire i diktat della Commissione. Ma la partecipazione del premier italiano Matteo Renzi e di quello francese Francois Holland al vertice organizzato ad Atene da Alexis Tsipras in coincidenza con l’Eurogruppo, ha per ora ottenuto solo insulti e avvertimenti.

Non si riesce più a mollare il lavoro

Giù i posti fissi e stop ai pensionamenti. L’unico dato che cresce con forza nel mondo del lavoro italiano è quello dei licenziamenti. Iniziano a diventare ben visibili gli effetti perversi del combinato disposto jobs act più legge Fornero.  Sul fronte dei posti a tempo determinato il fenomeno era già in atto da diversi mesi. Cessata la decontribuzione piena (da gennaio è al 40%) per i nuovi assunti, le aziende hanno richiuso le porte. Secondo i dati forniti ieri dal ministero del Lavoro sulla base del sistema delle comunicazioni obbligatorie, nel secondo trimestre del 2016 le assunzioni stabili sono state 392.043, appena il 16% del totale delle attivazioni complessive e in calo del 29,4% rispetto al secondo trimestre 2015.

giovedì 8 settembre 2016

Sei miliardi per i più poveri. Il conto lo saldano i lavoratori

Scivolo per i pensionati e allargamento della quattordicesima, sconto contributivo per le partite Iva dell’Inps e bonus insegnanti, sostegno alle aree depresse e fondo povertà, fino al  contratto degli statali. Con l’approssimarsi della legge di bilancio, che dovrà arrivare in Parlamento entro il 20 ottobre, il promessificio di Matteo Renzi ha iniziato a lavorare a getto continuo. Impegni, interventi, sgravi, agevolazioni. La lista degli annunci a sostegno delle categorie più deboli, che si aggiungeranno alle misure già previste dal Def di aprile, è corposa. E, malgrado i pessimi risultati dell’economia italiana certificati nei giorni scorsi dall’Istat, con una crescita nulla e previsioni per il pil del 2016 molto al di sotto delle previsioni (0,7-0,8% rispetto all’1,2 stimato dal governo), c’è da scommettere che l’elenco della spesa lieviterà ancora. Resta da capire, come sempre, dove il premier troverà i soldi per mantenere tutti gli impegni.

martedì 6 settembre 2016

Italia in panne, Inghilterra in paradiso

La Gran Bretagna decolla. L’Europa (con l’Italia in prima fila) affonda. Che le profezie e gli anatemi lanciati nei mesi scorsi (persino dall’Fmi) sull’effetto Brexit fossero azzardati lo si era intuito subito. Il sospetto, con il passare dei giorni, si è trasformato in certezza: le previsioni non solo erano traballanti e premature, ma totalmente sballate. Ieri, a fronte di una complessiva frenata del Vecchio Continente sull’indice Pmi, il Regno Unito ha inanellato l’ennesimo risultato positivo nell’arco di una settimana, con un balzo record dei servizi.

sabato 3 settembre 2016

Altro che gufi: l'Italia è tornata a crescita zero

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ce l’hanno messa tutta ieri a Cernobbio per spiegare che «la lunga marcia» dell’economia proseguirà con un «2016 che chiuderà meglio del 2015» e che la «ripresa è debole, ma c’è». Ma la realtà è che il Pil nel secondo trimestre è rimasto perfettamente immobile, con una crescita pari allo zero per cento rispetto ai primi tre mesi dell’anno (quando era a +0,3%). E che dietro la cifra snocciolata dall’Istat, che ha confermato la stima preliminare dello scorso 12 agosto, ci sono indicatori pessimi per l’economia.

venerdì 2 settembre 2016

La Svizzera: "Un vaffa all'Europa e siamo decollati"

Per chiarire definitivamente la propria posizione, prima dell’estate, a stretto giro con Brexit, la Svizzera ha chiesto a Bruxelles di stracciare la richiesta di adesione all’Unione europea che giaceva ammuffita in qualche cassetto della Commissione dal lontano 1992. Non che ce ne fosse bisogno. Al referendum indetto quell’anno per aderire allo spazio economico europeo votarono no il 50,3%. Poi, nel 1997, il 74,1% si dichiarò contrario all’iniziativa «Negoziati d’adesione alla CE: decida il popolo» e nel 2001 la percentuale di dissenso all’iniziativa «Sì all’Europa» salì al 76,8%.

La fusione Wind-H3G porta in dote 7 miliardi

Un colosso delle tlc con oltre 31 milioni di clienti nel mobile e 2,8 milioni nel fisso. Sono queste le dimensioni del nuovo operatore nato dalla fusione tra Wind e H3G che ieri ha ricevuto l’atteso via libera dalla Ue. L’ok alla fusione, arrivato dopo la bocciatura a maggio tra o2 e 3G in Gran Bretagna, è stata accolta con grande soddisfazione da i russi di Wimpelcom (Wind) e i cinesi di Hutchinson (H3G), che sono pronti ad investire 7 miliardi di euro in infrastrutture digitali in Italia. Risorse che metteranno il turbo all’agenda digitale varata dal governo italiano e al progetto Enel Open Fiber.

domenica 28 agosto 2016

L'Europa vuole fregarci sui soldi ai danneggiati

Come in occasione di ogni terremoto che ha colpito l’Italia negli ultimi anni il governo ha provveduto a sospendere le tasse per i territori coinvolti. Finché dura la moratoria i contribuenti possono stare tranquilli. Dopo, però, sono dolori. I soldi all’erario, infatti, vanno restituiti. Anche se non tutti. Nei casi del terremoto del 1990 in Sicilia e delle inondazioni del 1994 del Nord Italia lo Stato aveva ridotto del 90% il debito contributivo e fiscale.

Non si può licenziare chi scrive "a morte i capi"

Il fatto è accertato. In una toilette dello stabilimento Sata di Melfi (del gruppo Fca) un giorno è spuntata una scritta dal contenuto inequivocabile: «A morte i capi». Dettaglio non irrilevante, il messaggio era vergato non con un normale pennarello, ma con delle feci fresche e maleodoranti.
La notizia è che si può fare. È tutto lecito. Se siete lavoratori dipendenti e domani vi viene voglia di scrivere sui muri del bagno dell’ufficio una minaccia o un insulto rivolto ai superiori con i vostri escrementi o, se gradite, con quelli di qualcun altro, siete liberi di farlo. Senza Conseguenze. L’autore della singolare missiva, dopo un lungo iter giudiziario, è stato infatti reintegrato al suo posto di lavoro. E l’azienda dovrà anche restituire tutti gli stipendi non versati. Oltre ad eventuali richieste di risarcimento.

sabato 27 agosto 2016

Maddalena: "L'euro è soltanto un ricatto. Via subito o ci compreranno"

Uscire subito dalla morsa che ha stritolato la nostra economia e i nostri diritti. Ma senza abbandonare l’Europa, che deve però essere ripensata su un piano di parità e di eguaglianza tra gli Stati. È questa la tesi di Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, che da tempo sostiene la necessità di chiudere il conto con la moneta unica e tornare ad essere liberi.

Meglio prevenire che ricostruire. Lo Stato ha buttato 28 miliardi

Anche tralasciando il drammatico tributo in vite umane, il conto secco della strategia antisismica italiana è impressionante. Ricostruire invece di prevenire è già costato ai contribuenti 28 miliardi di euro. E il conto si appresta a salire con gli interventi per il terremoto che ha colpito in questi giorni il centro Italia. Facendo un’analogia con i costi della ricostruzione per l’Abruzzo e l’Emilia la cifra non dovrebbe essere inferiore ai 10 miliardi.

venerdì 26 agosto 2016

Lo Stato fa le norme antisismiche e poi non le rispetta

La politica italiana si è accorta realmente del terremoto il 31 ottobre del 2002, quando una scuola elementare di San Giuliano di Puglia crollò sulla testa dei bambini, lasciandone 26 (più la povera maestra) sotto le macerie. La tragedia fece venire il sospetto a qualcuno che forse le regole della prevenzione sismica, che salvano vite e fanno risparmiare soldi, doveva essere lo Stato il primo a rispettarle. Da allora si è fatto un gran parlare di misure anti-terremoto, di piani nazionali, di mappature del rischio. E dell’inadeguatezza delle vecchie leggi emanate tra il 1974 e i primi anni  80.

sabato 20 agosto 2016

Mediaset vuole 50 milioni al mese da Bollorè

Sale di intensità il duello tra Mediaset e Vivendi per Premium. Il gruppo del Biscione ha depositato in Tribunale l’atto di citazione per il mancato rispetto del contratto, chiedendo 50 milioni di euro per ogni mese di ritardo nell’adempimento. E Fininvest, secondo fonrti vicine alla holding dei Berlusconi, farà lo stesso la prossima settimana.

venerdì 19 agosto 2016

Il patto di Renzi con la Merkel per avere il sì al taglio delle tasse

Altro che pugni sul tavolo. Matteo Renzi si prepara a scondinzolare davanti ad Angela Merkel per ottenere gli spazi di flessibilità necessari a far quadrare i conti pubblici. Questo, almeno, è quello che pensano al Times, che ieri ha dedicato un ampio articolo al  premier dal titolo inequivocabile: «Renzi si salva la pelle con un accordo sulla Brexit». In realtà, più che di un accordo si tratterebbe di un tentativo, quello di addolcire la cancelliera, offrendo sostegno alla linea soft nei confronti dell’uscita britannica dalla Ue. «Accettando di appoggiare la leader tedesca», si legge sul quotidiano inglese, «Renzi spera che lei possa aiutarlo a sbloccare i fondi che possono salvare la sua carriera politica».

giovedì 18 agosto 2016

De Nicola: "Per evitare la maxi manovra no bonus e anticipo pensioni"

Altro che Keynes. «Senza investimenti privati non si va da nessuna parte. E in Europa chi ha tagliato le tasse e ridotto la spesa se l’è cavata meglio degli altri». Non ha dubbi Alessandro De Nicola, presidente della Adam Smith Society e senior partner di Orrick Italia. Da sempre su posizioni ultraliberiste, la storia delle politiche in deficit per rilanciare la crescita gli fa venire l’orticaria. Così come le iniziative sul tavolo della legge di stabilità, che rischiano di sperperare risorse preziose per neutralizzare la stangata da 15 miliardi prevista dalle clausole di salvaguardia. «Se verrano evitate spese inutili, come quelle per l’Ape o rinnovi contrattuali per la PA troppo generosi, si rinuncerà a elargizioni estemporanee come l’inutile bonus ai diciottenni», spiega l’economista, «si dovrebbe riuscire ad approvare una finanziaria decente senza attivare la clausola sull’Iva».

domenica 14 agosto 2016

Sapelli: "Non facciamo l'errore del Giappone"

«Taglio robusto delle tasse e un grande piano per gli investimenti». Solo così, secondo l’economista Giulio Sapelli, si può combattere la «sindrome giapponese» verso cui il Paese sembra incamminarsi in assenza di una accelerazione significativa del governo sulle politiche per lo sviluppo. Il pil che non riparte, come certificato venerdì dall’Istat, non è stato una sorpresa per il professore di Storia economia all’Università di Milano. «L’ascensore sembra che abbia smesso di scendere», spiega Sapelli, «ma questo non significa che la ripresa sia dietro l’angolo. Come ci ha insegnato l’esperienza giapponese la fine della recessione non si accompagna automaticamente alla crescita».

Mutui fermi e interessi doppi. Così le banche vessano i poveracci

Non ci sono solo i finanziamenti «baciati» (prestiti vincolati all’acquisto di azioni), l’azzeramento improvviso dei titoli o le nuove regole del bail in a mettere a rischio i soldi dei risparmiatori. Anche senza trovarsi coinvolti in una vera e propria truffa o in un’inaspettata bancarotta i clienti degli istituti di credito continuano a doversi districare in un labirinto di trappole contrattuali e a dover fronteggiare una serie di costi fissi che erodono il capitale e assottigliano i potenziali guadagni.

mercoledì 10 agosto 2016

Capitale in rovina, ma rischia di ospitare i giochi

Secondo il Wall Street Journal Roma sarebbe in testa nella corsa alle Olimpiadi del 2024. Una forta spinta alla candidatura, ha spiegato il quotidiano finanziario statunitense, sarebbe arrivata dal  lavoro fatto da Matteo Renzi nei giorni scorsi a Rio de Janeiro. La realtà è che i competitor si stanno pian piano sfilando. All’inizio, come spesso accade, la lista dei pretendenti era fitta. C’erano Amburgo, Dubai, San Diego-Tijuana, Madrid e Boston. Attualmente, oltre alla Capitale, sono rimaste in lizza solo Budapest, Parigi e Los Angeles.

Olimpiadi a Roma: un salasso da 11,5 miliardi

Solo il debito di Ama, Atac e Roma Metropolitane ammonta a  2,8 miliardi di euro. Quello pregresso del Comune, che i romani pagano con l’addizionale Irpef e tutti i contribuenti con l’esborso annuo del Tesoro di  300 milioni, è alla quota monstre di 12 miliardi di euro. In tutto fanno circa 15 miliardi che pesano sulla collettività. Poi ci sono le buche, i disservizi, il traffico, il guano sul lungotevere, i bus rotti, la metro che non parte. È in queste condizioni che Roma corre per ottenere la candidatura alle Olimpiadi del 2024.  Se ci fosse da guadagnare qualcosa, si potrebbe anche capire che ci sia ancora qualcuno disposto a fare il tifo per ospitare l’evento.

sabato 23 luglio 2016

La Bce benedice la bad bank, ma Berlino insiste con i "nein"

Dal paracadute pubblico alla bad bank. Mentre Berlino non sembra intenzionata a mollare la presa, dalla Bce continuano ad arrivare segnali distensivi sulla possibilità di una soluzione istituzionale per sciogliere il nodo delle sofferenze bancarie. Chiaro ed esplicito il messaggio arrivato venerdì da Mario Draghi. Le norme che vietano gli aiuti di Stato in favore del recupero delle perdite ai danni degli investitori, ha spiegato il numero uno dell’Eurotower, consentono margini di flessibilità che possono e devono essere sfruttati per attutire le distorsioni del mercato dei crediti deteriorati. In altre parole, «in condizioni straordinarie non va esclusa la possibilità di un sostegno pubblico», che sarebbe «utile» e «importante». Un’apertura considerata determinante dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che ieri in un’intervista al Corriere della Sera, ha applaudito il cambio di passo. «Finalmente il quadro non è più teorico», ha spiegato, «Draghi ha precisato che il paracadute pubblico non è la via principale, ma è possibile in caso di assoluta necessità».

Alfano smentisce i giudici. Via alle precettazioni: si vola

La nuova Enav che martedì si appresta a sbarcare in Borsa in un tripudio di adesioni all’offerta pubblica di vendita delle azioni rischia di far saltare le vacanze a centinaia di migliaia di turisti. A poche ore dai festeggiamenti del ministero dell’Economia per il grande successo dell’Ipo della società che controlla il traffico aereo (operazione che si è conclusa giovedì sera con domande di otto volte superiori all’offerta e un incasso per il Tesoro fino a 830 milioni) si è infatti ripetuto il copione di un mese fa.

venerdì 22 luglio 2016

Titoli Pop Vicenza azzerati. Fatturato della Zonin +21%

Mentre i 119mila azionisti della Popolare di Vicenza stanno ancora cercando di capire come sia stato possibile trasformare i titoli in carta straccia (da 62,5 euro a 10 centesimi) e mandare in fumo il 99,84% dei soldi investiti nell’arco di pochi mesi, il business dell’ex presidente Gianni Zonin procede a gonfie vele. Ieri l’azienda vitivinicola di famiglia, la Zonin 1821, ha chiuso il bilancio semestrale con un incremento dei ricavi del 21% sul 2015. Al 30 giugno 2016 il gruppo veneto ha registrato a livello consolidato un fatturato netto di 82,8 milioni rispetto ai 68,3 milioni conseguiti nei primi sei mesi dello scorso anno.

giovedì 21 luglio 2016

Vietato aumentare le bollette. Per ora

Non bastavano le piazze finanziarie. Ora gli speculatori imperversano anche nel mercato elettrico. Provocando innalzamenti dei costi che vengono poi scaricati sulle bollette degli utenti. I giochini dei grossisti per ottenere extra profitti sulla compravendita di energia sono finiti ieri nel mirino del Tar della Lombardia, che, accogliendo un ricorso del Codacons, ha sospeso in via cautelare l’aumento della luce scattato il primo luglio.

Tra fondi alle rinnovabili e tasse sull'energia ci sono più balzelli che sulla benzina

Tasse, oneri impropri, anomalie del mercato. Chi pensava che le maggiori insidie per le tasche dei cittadini si annidassero dietro le pompe della benzina dovrà ricredersi. La vicenda emersa nelle ultime settimane degli aumenti dei costi di dispacciamento dovuti a comportamenti scorretti di grossisti dell’energia chiude il cerchio sulle anomalie di una tariffa che continua a succhiare soldi agli italiani nel sostanziale mistero dei suoi meccanismi.

martedì 19 luglio 2016

Un talento nel salvarsi dai giudici

Dietro le sbarre, comunque vada, Carlo De Benedetti non finirà. Anche ammesso che la sentenza a 5 anni e due mesi venga confermata in Appello e poi in Cassazione, il che è tutto da vedere, l’ingegnere non farà un giorno di carcere. La pena è troppo elevata per chiedere la sospensione condizionale (2 anni) e anche per accedere all’affidamento in prova nella versione recentemente «allargata» (4 anni), ma gli anni di De Benedetti, 82 il prossimo novembre, gli consentiranno quasi sicuramente (anche se si tratta di una concessione e l’omicidio colposo non è un reato da poco) di scontare la pena nella sua abitazione, sotto forma di detenzione domiciliare.

sabato 16 luglio 2016

Ferrotramviaria nella morsa. Inquisiti presidente e direttore

Si allarga l’inchiesta della procura di Trani sul disastro ferroviario della Bari-Barletta. Come aveva già fatto intuire il procuratore Francesco Giannella, i magistrati vaglieranno tutte le ipotesi sul tavolo e tutte le responsabilità, comprese quelle relative ai ritardi per l’ammodernamento della rete. Attualmente sono sei gli indagati. Nel fascicolo risultano iscritti fin dall’inizio i due capistazione al momento dell’incidente, Vito Piccareta e Alessio Porcelli. A loro si è poi aggiunto Nicola Lorizzo, capotreno di uno dei due convogli, sopravvissuto allo scontro, seppure riportando gravi ferite.

venerdì 15 luglio 2016

Per i treni 26 miliardi in sei anni. Ma non si sa come li hanno spesi

Altro che fonogrammi e controlli a voce. Con i soldi che tutti gli anni l’Europa e il governo spendono per le infrastrutture, nel Mezzogiorno si dovrebbe viaggiare con treni a lievitazione magnetica oppure direttamente con il teletrasporto. Non bisogna lasciarsi ingannare dagli allarmi che di tanto in tanto vengono lanciati sul Sud lasciato a secco dagli investimenti pubblici. Certo, il governo stanzia ogni anno ingenti risorse per l’alta velocità (prevalentemente al Nord) e per la manutenzione della rete nazionale all’interno del contratto di programma con Rfi, ma il grosso delle opere ferroviarie disseminate per il Paese viene realizzato attraverso i grandi programmi infrastrutturali cofinanziati dalla Ue. Piani pluriennali di cui spesso il governo si intesta più volte lo sforzo economico, alimentando la confusione sulle provenienza e sull’entità delle risorse effettivamente erogate. Come il recente stanziamento aggiuntivo di 1,8 miliardi per i treni regionali appena annunciato dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che con tutta probabilità fa riferimento al nuovo programma europeo 2014-2020.

mercoledì 13 luglio 2016

Così funzionano le Ferrovie nel nostro Sud

Basta riavvolgere il nastro di qualche mese per capire l’assurdo scenario in cui si è verificata la tragedia sulla Bari-Barletta. L’11 febbraio scorso l’assessore ai Trasporti pugliese, Giovanni Giannini, e il presidente di Ferrotramviaria (che controlla le Ferrovie del Nord Barese), Gloria Pasquini, presentavano in pompa magna tre ETR 452 nuovi fiammanti. Elettrotreni di ultima generazione prodotti dalla spagnola Caf da mettere in servizio proprio sulla tratta Bari-Barletta, passando per l’aeroporto internazionale Karol Wojtyla, vetrina ed orgoglio dell’intera Regione.

domenica 10 luglio 2016

Bus, acqua e asili: tutto più caro nel 2016

Tra bollette, scuola e trasporti il salasso è servito pure quest’anno. Qualcuno, sulla scorta del blocco alle tasse locali imposto dal governo nella manovra di fine anno, si era probabilmente illuso di riuscire ad arrivare alla fine del mese con qualche quattrino di più in tasca. Ma se le imposte, e neanche tutte, sono rimaste ferme, le tariffe invece hanno continuato a correre, prosciugando come sempre i portafogli.

sabato 9 luglio 2016

Truffa al ministero. Il nipote di Berlinguer risarcirà 800mila euro

«Ideatore e filo conduttore di una vicenda illecita» sfociata «nella indebita erogazione di un finanziamento ministeriale». Solo un paio di giorni fa il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, rievocava la figura di Enrico Berlinguer per denunciare «l’esistenza nel Paese di una irrisolta questione morale». Il riferimento era all’inchiesta sulla presunta cricca di Raffaele Pizza. Il caso, però, ha voluto che negli stessi giorni dalla Corte dei Conti della Toscana emergesse l’ennesima storia di malaffare dove i soggetti chiamati in causa, ironia della sorte, si chiamano Siena, Mps e persino Berlinguer. Non Enrico, ovviamente, ma il suo discendente Aldo (figlio del più noto Luigi, ex ministro della Pubblica istruzione).

mercoledì 6 luglio 2016

Superprelievo sulle pensioni. La Consulta legalizza la rapina

Circostanze eccezionali dovute alla crisi economica, rispetto del principio della progressività e natura non tributaria del prelievo. Queste le motivazioni con cui la Corte Costituzionale, questa volta, ha deciso che il contributo di solidarietà sulle pensioni più alte, nella versione riproposta dal governo Letta alla fine del 2013, non viola la Carta fondamentale.

mercoledì 29 giugno 2016

L'Inps rifiuta i soldi e si tiene le case

Dopo anni di calma piatta e malgrado il periodo poco favorevole per il mattone, il mercato dei fondi immobiliari quotati torna ad accendere i motori. Con una raffica di operazioni che non si vedeva almeno dal 2007. Ad aprire le danze è stato, lo scorso maggio, il colosso americano Elliott, con una quadrupla Opa da oltre 560 milioni di euro lanciata attraverso la controllata lussemburghese Blado Investment.

Immigrati e risparmi. La Merkel blocca tutto

Alla fine a dirigere l’orchestra è sempre Angela Merkel. Il primo Consiglio europeo dopo Brexit, quello da cui doveva arrivare la risposta forte e nerboruta dell’Europa allo schiaffo della Gran Bretagna, ha partorito il solito topolino. Qualche contentino è andato a Matteo Renzi, che dopo essere stato celebrato come il nuovo autorevole membro del direttorio franco-tedesca non poteva tornare a casa a mani vuote. Il premier ha incassato il via libera all’utilizzo di 1,4 miliardi di fondi per la coesione, «denari destinati alle Pmi e ai giovani per il lavoro». Al vertice di Bruxelles si sarebbe parlato anche della possibilità di istituire due no-tax area a Milano, nell’area ex Expo, e a Bagnoli.

domenica 26 giugno 2016

Dopo gli aumenti falliti: "Fondiamo Vicenza e Veneto banca"

Niente spezzatino per Veneto Banca. Luca Zaia è tornato, ieri, a ribadire la necessità di rimettere in piedi senza traumi la banca finita in pancia, come Pop Vicenza, al fondo Atlante.
Un’ipotesi tutt’altro che scontata, considerata la situazione. L’unica certezza, per ora, è che la Brexit non avrà alcun impatto sull’operazione. «Gli impegni assunti dalla sgr con riferimento all’accordo di sub-garanzia stipulato il 31 maggio con Banca Imi e gli altri garanti dell ’aumento di capitale per 1.000 milioni di Veneto Banca rimangono confermati e inalterati in seguito all’esito del referendum che si è tenuto nel Regno Unito», ha spiegato in una nota il veicolo gestito dalla Quaestio sgr di Alessandro Penati.

giovedì 16 giugno 2016

La tassa sui rifiuti è salita del 115%. Le città sono sommerse di immondizia

Tarsu, Tia, Tares, Tari. La vecchia tassa sui rifiuti solidi urbani negli ultimi anni ha cambiato spesso nome. Per i contribuenti italiani la musica è rimasta esattamente la stessa: ogni sei mesi per evitare che le strade si riempiano di immondizia (cosa che non di rado accade ugualmente) bisogna aprire il portafoglio e versare un sostanzioso obolo alla società del comune che si occupa di raccogliere e smaltire la spazzatura.

Il Pd va in piazza per festeggiare i balzelli che ci lascia

Altro che no tax day. Il Pd ha organizzato per oggi banchetti e volantini per festeggiare il calo delle tasse. Un calo che secondo  il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan,  tra prima casa e tagli al cuneo fiscale si aggira sui 10 miliardi di euro. Resta il fatto che, mettendo in fila ritenute Irpef, Tasi, Imu, Ires, Iva, Irpef, Irap, addizionali comunali e regionali, le imprese e le famiglie italiane entro oggi dovranno comunque versare ben 51,6 miliardi di imposte. Di cui, 34,8 all’erario, 11 ai comuni e 5,3 alle Regioni. Un salasso che ha spinto  lo stesso premier Matteo Renzi, preoccupato di una scarsa adesione nelle piazze, a ridimensionare l’evento: «Il Pd pride ha un senso, finalmente le tasse sono cominciate a scendere, ma non è certo un giorno di festa».

martedì 14 giugno 2016

Alla fine se la cava (quasi) sempre

Le indagini, solitamente, lo sfiorano. Come quella, per certi aspetti simile alla vicenda per cui è a processo ad Ivrea, di Vado Ligure. Alla centrale a carbone Tirreno Power la magistratura di Savona attribuisce, dal 2005 al 2010 un numero di morti compresi tra 427 e 675. Il legame forte tra Carlo De Benedetti e l’inquinamento ambientale su cui indaga la procura è di tipo societario. Il 39% della ex centrale Enel fu acquistata nel 2002 per circa 145 milioni e finì in pancia alla Sorgenia, fino allo scorso marzo posseduta dal gruppo Cir della famiglia De Benedetti.

venerdì 10 giugno 2016

Le dritte per non sbagliare la prima rata di Imu e Tasi

La tassa è conosciuta e il meccanismo collaudato. Eppure, anche quest’anno l’appuntamento con il doppio balzello sugli immobili sarà tutt’altro che indolore. Oltre al salasso, da cui si salveranno quest’anno solo i proprietari di una prima casa non di lusso, il pagamento di Tasi (tassa sui servizi indivisibili) e Imu (imposta sulla proprietà) costringerà i contribuenti al solito percorso ad ostacoli tra normative che si intrecciano, termini che slittano e aliquote che non smettono mai di cambiare.

I fannulloni protetti per legge

Nel caos giuridico-normativo creato dalle applicazioni concrete delle ultime riforme sul lavoro una cosa è certa: gli statali non si possono licenziare. Almeno non definitivamente. La Corte di Cassazione, con sentenza n. 11868 della Sezione Lavoro depositata ieri, ha infatti stabilito che il licenziamento del personale del pubblico impiego è disciplinato solo dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ergo, se è illegittimo il lavoratore va reintegrato, senza alternative possibili.

giovedì 9 giugno 2016

Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, ha spiegato ieri in audizione alla Camera di aver fatto «i salti mortali» per gestire la pratica del canone Rai in bolletta. Di quelli che dovranno fare i contribuenti per evitare di finire ingiustamente impigliati nella rete del fisco, però, nessuno si preoccupa. Malgrado tutto faccia presagire che l’operazione si tradurrà in una vera e propria carneficina. La Orlandi ha certificato ieri che alla data del 16 maggio, ultimo giorno utile per l’invio, sono pervenute alle Entrate 817mila dichiarazioni sostitutive per l’esenzione, di cui 220mila per via telematica. Il che conferma, purtroppo, tutti i timori della vigilia.

martedì 7 giugno 2016

Rischio doppio canone Rai su 23 milioni di case

La lotteria del canone Rai in bolletta è ufficialmente partita. E le vittime si preannunciano numerose. La pubblicazione, sabato 4 giugno, in Gazzetta Ufficiale dell’attesissimo decreto attuativo del ministero dello Sviluppo (era previsto per il 15 febbraio e porta la data del 13 maggio) ha confermato la scorciatoia che sarà utilizzata dal fisco per far scattare la presunzione di possesso della tv e quindi l’addebito sulla bolletta elettrica dei 100 euro di canone (in 10 rate, ma solo per quest’anno con rata unica di 70 euro e poi 30 euro rateizzati).

sabato 4 giugno 2016

Incorreggibile Inps: fa la cresta pure sui disoccupati

È un coefficiente mancante quello che sta complicando la vita a circa 20mila pensionati, colpevoli solo di aver perso il lavoro a fine carriera.  Le norme in materia sono chiare. La legge 223/1991, proprio per evitare discriminazioni nel calcolo degli assegni previdenziali, ha stabilito che i periodi di fruizione della indennità di mobilità sono utili ai fini del conseguimento del diritto e della misura dei trattamenti pensionistici. Successivamente il decreto legislativo 503/1992, ha disposto che quando la disoccupazione si prolunga per più di un anno gli stipendi accreditati figurativamente, e i conseguenti contributi accantonati dall’Inps, devono essere rivalutati sulla base degli indici Istat per gli adeguamenti retributivi della categoria di appartenenza.

venerdì 3 giugno 2016

Il 730 precompilato è una boiata pazzesca

Il termine per la presentazione del 730 è slittato dal 7 al 23 luglio. Ma difficilmente due settimane saranno sufficienti per districarsi dalle trappole del nuovo precompilato, che, almeno per ora, sembra aver complicato di molto la vita dei contribuenti. A far venire i capelli dritti persino ai più esperti è sicuramente il miscuglio indecifrabile di dati che vengono automaticamente inseriti nel modulo della dichiarazione e quelli che, invece, ne restano fuori e devono essere aggiunti «a mano». La linea di confine è sottile e non facilmente individuabile. Tanto per fare un esempio, gli interessi passivi del mutuo o i contributi alla colf, ad esempio ci sono, ma le spese per il nido o quelle per lo sport dei figli a carico no.

I debiti con l'Inps non scadono. I crediti cancellati in soli 3 anni

Qualcuno sostiene che a spingere per la norma che dal 2011 ha ridotto a 3 anni il tempo entro cui poter chiedere il ricalcolo della pensione fu proprio l’Inps, allora guidato da Antonio Mastrapasqua, ventilando al governo pericoli per la stabilità finanziaria dell’Istituto di previdenza. Un’ipotesi non confermata. Che trova, però, riscontro in una sentenza della Corte Costituzionale (la 69 del 2014, che ha salvato le pensioni già in fase di contenzioso) in cui si attribuisce all’ente la «difesa» di una legge «finalizzata a produrre risparmi nel settore previdenziale riducendo i tempi di esercizio del diritto degli assicurati alle prestazioni pensionistiche». In quest’ottica, scrivono i giudici della Consulta, secondo l’Inps l’intervento non solo «rientra nella discrezionalità del legislatore», ma «in linea di principio non è censurabile».

L'Inps stavolta si supera: non paga 32mila persone

Non sempre gli errori negli importi delle pensioni, che abbiamo visto essere tanti e diffusi, sono dovuti a disguidi tecnici o sviste dei funzionari. In alcuni circostanze ci si mette anche l’ingarbuglio legislativo. È il caso, ad esempio, dei 32mila pensionati rimasti per anni impigliati in un cavillo dello legge Fornero ed ora, che avrebbero diritto al ricalcolo, nelle lentezze della burocrazia, rapida nell’incassare, lentissima nel pagare. La vicenda riguarda tutti i lavoratori che, con l’entrata in vigore della riforma delle pensioni, dal gennaio 2012 hanno deciso di andare in pensione anticipata (la vecchia anzianità), avendo i requisiti contributivi, ma non quelli di età (62 anni). Per queste «uscite» la Fornero, manco a dirlo, ha previsto delle penalizzazioni: riduzione dell’1% per ciascuno degli   anni mancanti al compimento dei 62 anni e al 2% per ciascuno degli anni mancanti al compimento dei 60.

giovedì 2 giugno 2016

Pensioni più basse del dovuto. Errori in aumento nel 2015

Occhio alla pensione. Se qualcosa non vi torna, correte da un patronato per farvi fare un riconteggio e chiedere all' Inps il ricalcolo. La possibilità che l' istituto di previdenza, con i suoi sofisticati sistemi informatici e i suoi 30mila dipendenti, possa aver commesso un errore è tutt' altro che rara.
Anzi, è assai frequente. E i tempi sono strettissimi, considerati che dopo 3 anni decade qualsiasi diritto di avere indietro gli importi dovuti.

mercoledì 1 giugno 2016

Governo alla cassa: ceduta Poste

Invece della tracciabilità dei voucher, che tutti attendevano, è arrivata «fuori sacco» la quotazione della seconda tranche di Poste. Il Consiglio dei ministri lampo di ieri pomeriggio è ha infatti dato il via libera al Dpcm per l' ulteriore collocamento sul mercato della società guidata da Francesco Caio.
L' obiettivo annunciato le scorse settimane dal ministero dell' Economia è quello di mantenere la governance della società, ma di uscire interamente dall' azionariato.

martedì 31 maggio 2016

Entro l'anno fusione Fs-Anas. Poi al via la quotazione in Borsa

Fusione e quotazione viaggeranno insieme, seppure con tempi diversi. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha voluto precisare ieri che il progetto di integrazione tra Anas ed Fs non comporterà alcuna deviazione dal percorso di privatizzazione del gruppo. La velocità di marcia delle due operazioni, però, sarà sensibilmente diversa.

Come scoprire se l'Inps ti frega i soldi

Coefficienti di rivalutazione, indicizzazione Istat, contributi figurativi, indennità, congedi. Verificare la congruità di un assegno previdenziale non è come controllare lo scontrino della spesa. Spesso gli scostamenti tra l’importo erogato e quello realmente dovuto sono minimi e quasi mai il lavoratore, quand’anche avesse gli strumenti teorici per effettuare un controllo, è in possesso di tutta la documentazione tecnica su cui viene elaborato il calcolo.

lunedì 30 maggio 2016

Una pensione su tre è una fregatura

Altro che prescrizione lunga. Mentre in Parlamento si discute sulla necessità di estendere i termini dei processi, per evitare che qualche delinquente la faccia franca, migliaia di pensionati sono costretti ad una frenetica corsa contro il tempo per ottenere giustizia dall’Inps.


sabato 28 maggio 2016

La concorrenza sul canone Rai. Gara a offrire sconti in bolletta

I consumatori sono ancora troppo occupati a districarsi tra le cervellotiche istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per evitare di pagare balzelli non dovuti. Ma l’annuncio di Edison sullo sconto in bolletta del canone Rai non è passato inosservato ai concorrenti. A partire dal colosso dell’energia Enel, che pur essendo impegnato sul dossier Metroweb e sulla fibra ottica, non sta affatto trascurando la partita che si aprirà il prossimo luglio, quando gli italiani si vedranno addebitate nella fattura elettrica le prime rate del canone 2016.

I pasticci dell'Inps prima dei rogiti

Immaginate di firmare un preliminare per l’acquisto di un appartamento, poi, al momento del rogito, il venditore si presenta con un prezzo maggiorato del 30% e rivalutato sulla base dell’andamento del mercato. È esattamente quanto  accaduto alle famiglie dell’immobile situato a Milano in Corso di Porta Romana 51. Uno dei tanti stabili posseduti dall’Inps, che la dice lunga sulle difficoltà dell’ente nel gestire il suo sterminato patrimonio immobiliare.

venerdì 27 maggio 2016

Confindustria voterà sì, ma chiede più Iva

Un sì, seppure non esplicito, al referendum, un apprezzamento all’azione in Europa contro l’austerity e un suggerimento su dove trovare le risorse per il taglio del cuneo fiscale. Nella giornata di esordio da presidente di Confindustria, Vicenzo Boccia, ha cercato di non entrare troppo nel vivo del dibattito politico. Ma il segnale arrivato dall’Auditorium di Roma, dov’era presente anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, è comunque di una mano tesa al governo. Soprattutto sul fronte delle riforme, dove Boccia ha invitato l’esecutivo ad andare avanti «con forza», perché solo così «possiamo tornare ad essere un Paese autorevole».

Incubo cartelle pazze dell'Inps: 23 miliardi in 15 anni

Aziende fantasma, assunzioni fittizie, malattie inesistenti. Non passa settimana senza che qualche procura italiana non scopra una truffa ai danni dell’Inps, un raggiro per incassare prestazioni a sbafo o assegni previdenziali non dovuti. Anche l’Istituto guidato da Tito Boeri, però, di tanto in tanto inganna i contribuenti. Nessuna truffa, sia chiaro, e neanche illeciti. Ci mancherebbe. Ma di errori l’Inps ne fa. E tanti. Stando ai dati diffusi da Equitalia, che si occupa di emettere i ruoli per la riscossione dei contributi previdenziali non versati, dal 2000 al 2015 l’ente avrebbe mandato in circolazione cartelle pazze per la bellezza di 23,3 miliardi di euro.

giovedì 26 maggio 2016

Padoan vuole l'aiutino anche nel 2017

Appena incassata la generosa flessibilità della Ue, il governo è già ripartito all’attacco del 2017. Solo la scorsa settimana, grazie ad un difficile lavoro di mediazione con i falchi della Commissione Ue, l’Italia è riuscita a far digerire una corposa deviazione dagli impegni presi nell’ambito del Patto di Sstabilità. Per l’esattezza, uno sconto di 13,5 miliardi, che equivale ad una mancata riduzione del rapporto deficit/pil dello 0,85%, un decimale in più del limite fissato dalle regole comunitarie anche per i Paesi più indisciplinati. Lo scambio accettato da Bruxelles era quello di un rigore assoluto sui conti pubblici del prossimo anno. Periodo in cui il governo dovrebbe non solo mantenere l’impegno messo nero su bianco nel Documento di economia e finanza di sforbiciare il deficit fino all’1,8% (dal 2,3 del 2016), ma dovrebbe anche aggiungere qualcosa sul piatto, visto che secondo le stime della Ue l’indebitamento sarà all’1,9%.

Sparito un miliardo per le famiglie

Un miliardo di euro  sparito nel nulla. Accade anche questo nei bilanci ultramiliardari dell’Inps, dove tra entrate e uscite i conti faticano sempre a tornare. A farne le spese, questa volta, sono le famiglie, che per colpa di qualche ingarbuglio contabile sono state alleggerite di una quota consistente delle risorse destinate al sostegno del reddito.

martedì 17 maggio 2016

L'ultima mancia: 300 milioni agli statali

Lo stile è quello già sperimentato dopo la bocciatura da parte della Corte costituzionale della mancata perequazione delle pensioni. Spacciare un rimborso parziale per un bonus aggiuntivo gentilmente donato dal governo. Questo è il senso del piano dell’esecutivo per il rinnovo del contratto degli statali illustrato ieri dal Messaggero. Che i soldi non fossero molti si sapeva già dallo scorso autunno, quando la legge di Stabilità, per ottemperare alla sentenza della Consulta del luglio 2015, ha deciso di stanziare solo 300 milioni per finanziare il rinnovo.

venerdì 13 maggio 2016

L'Europa ne fa una giusta: "La Cina è un regime"

La decisione, considerato il peso del Dragone sull’economia del Vecchio continente e la scarsa audacia degli euroburocrati, non era affatto scontata. Alla fine, però, l’Europarlamento ha trovato il coraggio per dire no alla Cina. Nella risoluzione non legislativa approvata ieri dall’aula a Strasburgo i deputati hanno stabilito che fintché il colosso asiatico non avrà soddisfatto i cinque criteri stabiliti dall’Ue per definire le economie di mercato, le sue esportazioni devono essere trattate con una metodologia «non standard», che serve a determinare se i prezzi sono di mercato o oggetto di sovvenzioni. Attualmente, infatti, «dato l’attuale livello di influenza dello Stato nell’economia cinese, le decisioni delle imprese su prezzi, costi, produzione e fattori di produzione non rispondono a segnali di mercato che rispecchiano l'offerta e la domanda».

Grazie alle nozze gay altro taglio alle pensioni

«Una bomba ad orologeria». Carlo Borghi Aquilini non sa con esattezza quanto ci costerà la legge sulle unioni civili in termini di maggiore spesa sociale legata all’estensione delle tutele alle coppie omosessuali. Ma è sicuro che l’impatto sarà devastante. E a pagare saranno, manco a dirlo, i soliti pensionati. «Bisogna sapere», spiega a Libero il responsabile economico della Lega Nord, «che gli attuali coefficienti su cui si calcola l’assegno previdenziale non sono basati sulla media dell’aspettativa di vita, ma sulla durata media della prestazione. E in questa media è compresa anche la pensione di reversibilità. Se si estende la reversibilità ai superstiti delle unioni civili si alza la media e, inevitabilmente, si dovranno diminuire i coefficienti. Per cui tutti prenderanno una pensione più bassa».

mercoledì 11 maggio 2016

Caos Rai sul canone in bolletta. Rischiano di saltare le esenzioni

Non bastavano le cervellotiche richieste dell’Agenzia delle entrate, che per l’invio cartaceo pretende un plico raccomandato senza busta e per quello telematico la registrazione al servizio Fisconline (o Entratel) oppure una Pec, purché sia dotata del software (a pagamento) per la firma digitale. Adesso il rischio è che le dichiarazioni sostitutive per chiedere l’esenzione dal canone Rai in bolletta saltino del tutto, travolte dal caos normativo.

martedì 10 maggio 2016

C'era una regia in Etruria per vendere bond ai clienti

Non bastava la «commissione consiliare informale». Ora si scopre che in Banca Etruria esisteva anche una vera e propria «cabina di regia» con il compito di piazzare le obbligazioni subordinate ai piccoli risparmiatori. È questa la clamorosa novità emersa dall’ennesimo filone di indagine della procura di Arezzo a carico dell’istituto posto in liquidazione.

sabato 7 maggio 2016

Tedeschi indagati per il boom dello spread

Francoforte 2011: attacco all’Italia. La procura di Trani aggiunge un altro clamoroso tassello alla teoria del complotto internazionale che fece esplodere lo spread, mise all’angolo l’ex premier Silvio Berlusconi e portò il Paese sull’orlo del baratro. Dopo l’offensiva nei confronti delle agenzie di rating, attualmente sotto processo con l’accusa di aver deliberatamente minato la fiducia degli investitori verso l’Italia, i magistrati ora fanno rotta verso la Germania. Precisamente verso Deutsche Bank, accusata di aver messo in atto «condotte manipolative del mercato di tipo informativo-operativo».

venerdì 6 maggio 2016

Aeronautica ed elettronica. Vola l'utile di Finmeccanica

Risultati «incredibili». Mauro Moretti non usa giri di parole per descrivere i conti di Finmeccanica-Leonardo (il cambio di nome diventerà definitivo dal gennaio 2017). Il gruppo ha chiuso il primo trimestre con un risultato netto positivo per 64 milioni (includendo la plusvalenza sulla cessione di Fata), sei volte superiore rispetto agli 11 milioni del primo trimestre 2015. Ancora meglio l’utile netto ordinario (56 milioni), che balza di ben 14 volte rispetto ai 4 milioni dello scorso anno.

Via il bollo e più accise? Punito chi fa più di 20mila km l'anno

Un altro taglio delle tasse a spese dei contribuenti. È questa la sostanza dell’annuncio fatto mercoledì da Matteo Renzi sulla possibile abolizione del bollo auto. L’idea non sarebbe il semplice azzeramento del poco amato balzello, ma lo spostamento del gettito da una voce all’altra del comparto tributario, nel caso specifica sull’accisa che grava sui carburanti.  Come ha spiegato lo stesso presidente del Consiglio, si tratta di «far pagare solo chi usa, consuma, inquina».

giovedì 5 maggio 2016

Pure il giudice beffa gli obbligazionisti. Non saranno parte civile contro Etruria

Non bastava il farraginoso decreto del governo. Ad ostacolare la possibilità per i risparmiatori di rientrare in possesso delle somme mandate in fumo dal salvataggio delle banche fallite ora ci si mettono pure i giudici. L’ennesima beffa arriva dal Tribunale di Arezzo, che ieri ha clamorosamente deciso di non accettare gli ex obbligazionisti e gli ex azionisti come parti lese nel processo a carico degli ex vertici di Banca Etruria. Il cavillo giuridico con cui il gup Anna Maria Loprete ha sbattuto la porta in faccia ad oltre 200 parti civili riguarda il capo d’imputazione nei confronti dell’ex presidente Giuseppe Fornasari, dell’ex ad Luca Bronchi e dell’ex direttore centrale Davide Canestri. L’accusa è di ostacolo all’autorità di vigilanza. Il che, secondo il giudice per l’udienza preliminare, implica che l’unica vittima legittimata a chiedere un risarcimento e dunque a costituirsi come parte civile sia Bankitalia.

martedì 3 maggio 2016

Anche il governo dà il tapiro d'oro al fisco

L’inchiesta sul fisco di Striscia la notizia gli è già costata due Tapiri d’oro. Ma Enrico Zanetti resta convinto che la querela annunciata dall’Agenzia delle entrate contro la creatura di Antonio Ricci sia un errore. «L’azione legale nei confronti della stampa», spiega il viceministro dell’Economia, «dovrebbe sempre essere considerata una estrema ratio, non può essere la prima risposta».

sabato 30 aprile 2016

Col canone legato all'utenza elettrica le famiglie rischiano di pagarne due

Gli amanti e le coppie di fatto (anche fasulle) pagheranno un solo canone. Le famiglie regolari rischiano di pagarne due. È questo il grottesco risultato del pasticcio combinato dal governo sul balzello Rai in bolletta. A due settimane dalla scadenza per le autocertificazioni di non detenzione e di pagamento non dovuto (il 16 maggio) la situazione non poteva essere più confusa.

venerdì 29 aprile 2016

Grecia, Pil e titoli di Stato. Riparte la tragedia del debito

In Grecia «c’è una una situazione molto diversa da quella dell’anno scorso, il 90% delle cose sono fatte, non creiamo un’atmosfera di crisi quando abbiamo una qualità più che mai positiva». Il commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici, ha tentato ieri di gettare acqua sul fuoco, spiegando che lo slittamento dell’Eurogruppo è solo un modo per «creare le condizioni per un successo».

mercoledì 27 aprile 2016

Roma capitale dei condoni mai pagati

C’è chi accusa i governi di usare i condoni per fare cassa. Un bel colpo di spugna in cambio di soldi. Pochi, maledetti, ma subito. Ecco, in Italia neanche i patti con il diavolo riescono. Nel senso che la sanatoria arriva, gli incassi no. A complicare le cose, manco a dirlo, la burocrazia. Che su una cosa è inattaccabile e granitica: non guarda in faccia nessuno. Negli uffici della pubblica amministrazione, sia essa locale o centrale, tutto resta impantanato, senza distinzione di sorta.

sabato 23 aprile 2016

Tango bond: rimborsi del 150%

Dopo 15 anni si conclude, forse, l’odissea dei tango bond. I 50mila obbligazionisti che non hanno aderito ai due swap del 2005 e del 2010 (che ha raccolto il 93% delle adesioni con tagli del valore nominale dei titoli di circa il 70%) potranno finalmente rivedere i loro soldi. Anzi. Riceveranno pure qualcosa in più.

Delirio scadenze sul canone: ora slittano, ma non per tutti

Per molti, ma non per tutti. Potrà sembrarvi incredibile, ma una bella fetta di contribuenti rischia di restare esclusa dallo slittamento delle scadenze per il canone in bolletta. Chi non possiede un televisore, salvo ulteriori colpi di scena, può stare relativamente tranquillo. Con il provvedimento dello scorso 21 aprile l’Agenzia delle entrate ha chiarito che al posto delle due scadenze prima previste, 30 aprile per il cartaceo e 10 maggio per l’online, l’invio delle dichiarazioni di esenzione dovrà avvenire entro il 16 gennaio per tutte le modalità di spedizione. In quel modo il contribuente potrà evitare di pagare il balzello a luglio con l’addebito automatico in bolletta.

giovedì 21 aprile 2016

La Ue libera i binari, ma la fusione Fs-Anas pensa solo a fare cassa

Impreparati alla meta. Come al solito. Dopo quattro anni di discussioni, la Ue sembra aver trovato la quadra sul Quarto pacchetto ferroviario, con un accordo che prevede la liberalizzazione totale dell’alta velocità a partire dal 2020 e l’apertura alla concorrenza del servizio pubblico locale dal 2023. I manager delle reti, inoltre, dovranno garantire una gestione indipendente dell’accesso alle infrastrutture, i cui conti dovranno restare separati da quelli delle società di servizi, mentre per i passeggeri ci sarà il biglietto unico per poter viaggiare in Europa utilizzando diverse compagnie.

La battaglia sulle pensioni a strozzo

Suona come una beffa la notizia arrivata ieri da Berlino. Mentre in Italia continua il clamoroso balletto di dichiarazioni, annunci e contro annunci sulla pelle dei pensionati, il governo di Angela Merkel ha deciso di aumentare gli assegni previdenziali di circa il 5 per cento dal primo luglio. L’operazione, che ha tra gli obiettivi quello di riequilibrare i trattamenti tra Est e Ovest, è stata resa possibile principalmente dal basso tasso di disoccupazione. Fattore che noi non si intravede neanche all’orizzonte.

martedì 19 aprile 2016

Nuovo catasto in due anni: rendite su fino al 250%

Scostamenti medi con i valori di mercato fino al 250% e una legge delega che impone l’invarianza del gettito per le imposte immobiliari. È questa l’equazione impossibile su cui si è finora arenata la riforma del nuovo catasto. Ma il governo, malgrado la delega sia ormai scaduta, non sembra intenzionato a gettare la spugna. Anzi. La partita, finita sottotraccia da  mesi, è rispuntata nel Documento di economia e finanza varato dal governo lo scorso 8 aprile. Per la precisione, il riferimento al nuovo catasto è contenunto nel Programma nazionale di riforme.

O paghi due canoni Rai o rinunci alla bolletta agevolata

Con la scusa di far pagare il canone ad un milione di evasori il governo vuole allargare la platea degli abbonati da 15,7 a 23,5 milioni di cittadini. Sarà questo il clamoroso effetto del balzello addebitato in bolletta.

domenica 17 aprile 2016

Intanto l'Eni ha già perso: i giudici chiudono i pozzi

Mentre tutti i riflettori sono puntati sul sul pesante coinvolgimento nell’inchiesta di Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria e presidente di Unioncamere, indagato per associazione a delinquere, i giudici buttano le chiavi degli impianti petroliferi Eni in Val d’Agri, bloccando la produzione e lasciando a casa migliaia di lavoratori. Il centro oli di Viaggiano è fermo dal 31 marzo, quando sono scattati i sequestri della magistratura nell’ambito della maxi inchiesta sul presunto smaltimento illecito di rifiuti in Basilicata.

Trappola dell'Agenzia delle entrate sul canone Rai. Con le autodichiarazioni a rischio gli sconti sulle utenze

La toppa è peggio del buco. Nella burrascosa giornata in cui il Consiglio di Stato ha bocciato  il decreto attuativo sul canone Rai in bolletta, l’Agenzia delle entrate, probabilmente per dare una mano al governo, ha pubblicato sul suo sito internet una serie di esempi di compilazione per la dichiarazione sostitutiva di esenzione che dovrebbe essere inviata entro il prossimo 30 aprile. Ma l’iniziativa del direttore Rossella Orlandi, com’era prevedibile, non ha fatto altro che accrescere lo stato confusionale dei contribuenti.

sabato 16 aprile 2016

Uno Stato "minimo" dove trionfano efficienza e modernità

Servizi funzionanti, tasse basse, burocrazia inesistente. Siamo a Liberrima, paradiso di modernità ed efficienza, dove trionfa l' ideale dello Stato minimo e si celebrano i diritti fondamentali dell' individuo. Un sogno, ovviamente, a cui Massimo Blasoni ha voluto dedicare l' ultimo capitolo del suo saggio Privatizziamo!, in questi giorni in libreria per i tipi di Rubettino Editore. Imprenditore del Nordest, alla guida del terzo gruppo italiano attivo nella costruzione di strutture socio-sanitarie e presidente del Centro Studi ImpresaLavoro, Blasoni maneggia con disinvoltura i grandi maestri della tradizione liberale e liberista, da Smith a Nozick, da Hayek a Friedman. Ma il suo approccio è pragmatico.

venerdì 15 aprile 2016

Sberla a Renzi: stop al canone in bolletta

Norme incomprensibili, vizi formali, definizioni incomplete, mancata tutela della privacy. No, non è la solita «campagna allarmistica di disinformazione» portata avanti da Libero, come ebbe a dire qualcuno nella maggioranza solo qualche giorno fa. Questa volta ad inchiodare il governo sulla maldestra operazione del canone in bolletta è il Consiglio di Stato, che mercoledì scorso, a pochi giorni dalla prima scadenza del 30 aprile per le autodichiarazioni di esenzione, ha deciso di «sospendere» il suo parere vincolante sul decreto attuativo.

giovedì 14 aprile 2016

Via alle pensioni part-time. Ma le donne restano fuori

Doveva essere, negli annunci, il primo passo verso un ammorbidimento della Fornero e un abbozzo di flessibilità in uscita. Si trasformerà nell’ennesima tagliola previdenziale, pronta a lasciare intere schiere di lavoratori a bocca asciutta.

domenica 10 aprile 2016

Tempi, targa e autovelox: quando fare ricorso

Errori, incongruenze, sviste, irregolarità. Oltre ad essere salate le multe stradali sono spesso anche sbagliate. L' autovelox non è a norma, il vigile confonde la targa, la segnaletica è incompleta o assente, la vettura non è più intestata al destinatario della contravvenzione, la notifica è assente o fuori tempo: sono numerosissimi i casi in cui il malcapitato utente della strada può vedersi recapitare a casa un balzello non dovuto. Limitarsi a non pagare, in questi casi, non è una strategia efficace. Senza opposizioni formali la multa prima o poi viene iscritta a ruolo, si trasforma in una tassa e torna indietro, assai lievitata nell' entità, sotto forma di cartella esattoriale (comunque entro 5 anni dalla notifica, pena la prescrizione). Meglio, dunque, rimboccarsi le maniche e tentare di risolvere la questione per tempo.

Ogni dieci secondi una multa: chi stanga di più

La differenza tra chi è strozzato dal fisco e chi viene sanzionato per un' infrazione del codice della strada è evidente e non in discussione. Eppure, i numeri strabordanti delle multe e la destinazione impropria dei proventi nei bilanci comunali permettono di individuare più di un' analogia. A partire dalla logica di fondo: spremere il cittadino.

giovedì 7 aprile 2016

Il fisco cambia ancora le regole sul canone. Slitta l'autocertificazione

Per il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai, Vinicio Peluffo, sul canone in bolletta è tutto risolto: «La riforma è stata occasione per alcune campagne allarmistiche di disinformazione. Ma grazie alla mozione del Partito democratico, molte delle obiezioni mosse al provvedimento possono essere considerate superate».

Dal Pci all'ex pm: a Bagnoli 25 anni di nulla

«Oggi da Napoli inizia la grande battaglia contro il governo Renzi e contro le sue politiche di macelleria sociale». Così è stato accolto ieri il premier, sbarcato nel capoluogo partenopeo per partecipare alla riunione in Prefettura della cabina di regia per Bagnoli. Ora, di Matteo Renzi si può pensare tutto, ma è difficile addebitargli personalmente (perché il suo Pd invece ne ha eccome di responsabilità) tutto il disastro dell’ex area Italsider, dove la malagestione e l’immobilismo, ad essere buoni, durano da almeno 25 anni.

mercoledì 6 aprile 2016

Beffa per gli anziani in casa di riposo. Così la Rai li obbliga a pagare il canone

La beffa del canone Rai in bolletta continua a sfornare sorprese clamorose. L' ultima in ordine di tempo è che gli anziani in casa di cura potrebbero dover pagare il balzello, anche se la televisione non la guardano e nella casa neanche ci abitano più. Il condizionale è d' obbligo, perché viale Mazzini, non sapendo che pesci pigliare, ha deciso clamorosamente di oscurare una serie di istruzioni che fino a qualche mese fa era possibile consultare sul sito ufficiale dell' azienda. Come rivela l' avvocato dell' Aduc, Emmanuela Bertucci, alla data del 31 dicembre 2015 andando su www.abbonamenti.rai.

martedì 5 aprile 2016

Aria di prelievo sulle pensioni. Il magistrato: "Atto dittatoriale"

Ci risiamo. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è tornato domenica ad invocare il contributo di solidarietà sulle pensioni. Il governo smentisce. Ma spiega che ci sono verifiche in corso (Enrico Morando) e che il taglio degli assegni oggi in vigore potrebbe essere prolungato  oltre la scadenza di dicembre (Giuliano Poletti). Insomma, le tasche dei pensionati sono di nuovo a rischio. In barba alla legge.

sabato 2 aprile 2016

Jobs Act fasullo, i disoccupati aumentano

La festa è finita. E dalla giostra renziana del jobs act scendono in un colpo solo 97mila lavoratori, orfani dei super incentivi che per tutto il 2015 hanno drogato il mercato e spinto le assunzioni.
A febbraio, esattamente un mese dopo la fine della decontribuzione triennale piena per i nuovi contratti a tempo indeterminato, la disoccupazione è tornata a salire e i posti stabili a scendere. Questo il messaggio recapitato ieri dall’Istat,  dopo oltre un anno di festeggiamenti governativi, di tweet celebrativi e di accuse ai gufi.


venerdì 1 aprile 2016

La triste parabole dell'economista che ha voluto fare il salto in politica

Fino al 2014, anno in cui inizia la sua avventura politica, la storia della giovane Federica Guidi, classe 1969, modenese, era scolpita nell’economia e nell’industria. Figlia di Guidalberto Guidi, già vicepresidente di Confindustria e membro di numerosi consigli di amministrazione, Federica muove i suoi primi passi, subito dopo la laurea, come analista finanziaria e sbarca prestissimo, nel 1996, nell’azienda di famiglia, Ducati Energia, di cui diventa poco dopo amministratore delegato.

giovedì 31 marzo 2016

"Cittadini vittime di abuso". L'Aduc denuncia le Entrate

L’operazione canone in bolletta non è ancora partita, ma il contenzioso si è già aperto. Dopo la pubblicazione del modulo e delle istruzioni per le autocertificazioni dei cittadini di non possesso del televisore da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’Aduc ha infatti deciso di presentare un esposto alla procura della Repubblica per abuso d’ufficio.

Tutti i trucchi per salvarsi dalle trappole del canone

Se l'intento era quello di fare cassa, il governo raggiungerà agevolmente l'obiettivo. Oltre a complicare non poco la vita dei cittadini, le innumerevoli trappole disseminate nella nuova normativa sul canone Rai in bolletta produrranno sicuramente una robusta mole di pagamenti non dovuti. La grande rivoluzione voluta da Matteo Renzi a grandi linee la conosciamo un po' tutti. Dal primo luglio, così come previsto dai commi da 132 a 160 della legge di stabilità, l'imposta per il possesso di un apparecchio radiotelevisivo (ma non per il pc su cui possiamo vedere la tv in streaming) sarà addebitato in una maxirata da 60 euro e in due da 20. A luglio si pagheranno ovviamente gli arretrati dal primo gennaio 2016 e poi l'incasso andrà a regime. L'ammontare del canone, in previsione di un abbattimento dell'evasione (attualmente circa il 30% degli utenti) scende da 113,5 a 100 euro. Messa così sembra facile. E anche conveniente. Tutt'altra, purtroppo, la realtà.

Ora Padoan boccia l'Europa

Dopo l’austerity spuntano anche i metodi di calcolo. Di fronte al cattivo andamento dei conti pubblici, Matteo Renzi ha ingaggiato già da un po’ un duro braccio di ferro contro le rigidità dell’Europa e del suo capo Jean-Claude Juncker, che ci imporrebbero vincoli troppo stretti sulla flessibilità del deficit/pil. Ora, viste le brutte, come ha dimostrato ieri la bocciatura di S&P, è arrivato il raddoppio anche di Pier Carlo Padoan, infastidito dal meccanismo con cui Bruxelles giudica i conti degli Stati membri. In particolare del nostro.

martedì 29 marzo 2016

Capolavoro della Fornero: calciatori e artisti in pensione prima dei minatori

Ballerini, cantanti e calciatori potranno andare in pensione prima dei minatori, di chi maneggia  l’amianto o di chi presta servizio la notte. Proseguono, anche nel 2016, gli  effetti paradossali della legge Fornero. Nel provvedimento presentato alla fine del 2011 con le lacrime agli occhi, l’ex ministro del Lavoro aveva individuato una serie di categorie a cui garantire, fino al 2022 uno speciale regime di armonizzazione tra le vecchie e le nuove norme. Si tratta di lavoratori che non rientrano nelle tradizionali attività usuranti, ma che, per la specificità del lavoro svolto, subiscono, secondo il legislatore, gli effetti di un fattore temporale.

Il governo si gufa da solo. Pil giù, buco da tre miliardi

I gufi non piacciono a Matteo Renzi, ma quando si tratta di tirare le somme sono sempre loro ad avere la meglio. Dopo mesi di festeggiamenti per la ripartenza dell’Italia sembra che il governo abbia deciso di ridimensionare significativamente le proiezioni di crescita per il 2016 fermando l’asticella del pil ad un modesto 1,3% in luogo dell’1,6 messo nero su bianco nella nota di aggiornamento del Def dello scorso settembre e confermato nel Documento programmatico di bilancio.

sabato 26 marzo 2016

PopBari pronta per la spa. E inaugura la bad bank

La Popolare di Bari s’incammina verso la trasformazione in spa e mette in cantiere la prima operazione ufficiale con la Gacs, la nuova garanzia pubblica del Mef stabilita di concerto con la Ue. Il cda ha approvato ieri un programma di cessione di crediti deteriorati (Npl) per un importo lordo di oltre 800 milioni di euro mediante una cartolarizzazione pubblica destinata al mercato istituzionale.

giovedì 24 marzo 2016

Juncker vede Valls per i fotografi

«Se le parole non si traducono in fatti il progetto europeo di contrasto al terrorismo si sgonfia», ha sentenziato il primo ministro fracnese Manuel Valls. Per ora, però, sembra che ci si dovrà accontentare delle prime. La giornata di ieri a Bruxelles ha prodotto tanta commozione e una robusta manifestazione di cordoglio istituzionale, ma di risultati concreti neanche l’ombra.
A mezzogiorno nella hall Plaza al piano terra del palazzo Berlaymont, quartier generale della Commissione Ue, si è tenuta una commemorazione delle vittime degli attentati a cui hanno partecipato oltre al presidente dell’esecutivo europeo Jean-Claude Juncker anche il re e la regina del Belgio, Filippo e Matilde, il premier belga Charlse Michel e quello francese Valls. Un minuto di silenzio che è stato osservato anche in tutta Bruxelles, a partire da Place de la Bourse, il centro della città, che è divenuta spontaneamente il luogo in cui si sono riversati tutti gli abitanti della capitale belga.

mercoledì 23 marzo 2016

La giungla dei bonus fiscali cresce fino a 313 miliardi

Un quadro fiscale disordinato e incoerente, dove l’unica certezza è che il peso delle tasse è troppo alto. Nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica presentato ieri al Senato la Corte dei Conti punta il dito sulle rigidità del nostro sistema tributario, che si sta progressivamente ritagliando il ruolo di peggiore d’Europa. Ampie e diffuse, secondo la magistratura contabile, «le performance da cui il nostro Paese intende affrancarsi». L’Italia è nei posti alti della classifica del Vecchio Continente su quasi tutte le voci: quinta per pressione fiscale complessiva e per incidenza dell’Irpef sul reddito medio, quarta per l’entità del cuneo fiscale, terza per la tassazione dei redditi d’impresa e seconda per la pressione fiscale sui redditi da lavoro.

martedì 22 marzo 2016

Imu, Tari, Tasi e Irpef ai massimi: per i romani un conto da 3 miliardi

Fiumi di tasse per ripagare gli sprechi. È questa la sostanza del conto economico del Comune di Roma, dove ogni anno continuano ad uscire più soldi di quelli che entrano. L’ultima analisi del bilancio della Capitale è quella effettuata da Silvia Scozzese, ex assessore della giunta Marino e adesso a capo della gestione commissariale per il debito pregresso. Il calcolo è semplice. La spesa complessiva del Campidoglio si aggira sui 4,46 miliardi di euro, le entrate sono in media 4,02 miliardi. Risultato: ogni dodici mesi il Campidoglio incamera un deficit di circa 440 milioni. In teoria. In pratica il disavanzo tappato dal governo nel 2014 col salva Roma ammontava a 550 milioni di euro.

Roma butta ogni anno 250 milioni di euro di affitti

Trecento milioni di euro l’anno invece dei 50 oggi previsti. È questa la cifra che il Campidoglio potrebbe incassare adeguando gli affitti dei suoi immobili ai valori di mercato. Ieri il commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, pur ammettendo l’impossibilità di una mappatura dell’intera città, ha voluto dimostrare l’efficacia del suo nuovo sistema di controlli integrato, snocciolando un po’ di dettagli sulla situazione grottesca emersa dall’analisi del I municipio, dove si trovano i casi più eclatanti di affittopoli.

sabato 12 marzo 2016

Le banche hanno un trucco per non abbassarci il mutuo

Il tasso scende, il mutuo no. La mossa di Mario Draghi spingerà ulteriormente verso il basso l’Euribor, che ormai viaggia in territorio negativo da circa un anno. L’indice a cui è collegata la maggior parte dei finanziamenti con interessi variabili è attualmente a -0,30% sulla scadenza mensile e a -0,23% su quella trimestrale. I valori a inizio gennaio erano rispettivamente -0,21 e -0,13. Chi ha sottoscritto un prestito indicizzato per l’acquisto della casa, però, potrebbe avere una brutta sorpresa. Malgrado il bazooka del presidente Bce, che ha nuovamente tagliato i tassi e  inondato di liquidità le banche, la probabilità che la rata del finanziamento rimanga invariata è elevata.

giovedì 10 marzo 2016

Sottratti 14 miliardi al fisco, le polizze finite alle Bermuda

Quattordici miliardi sottratti al fisco attraverso la sottoscrizione di false polizze assicurative da parte di 13-14mila clienti. È questo lo scenario su cui sta indagando la procura di Milano, che ha incaricato il Nucleo tributario della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo di passare al setaccio i conti bancari del gruppo Credit Suisse. Attività che è ancora in corso. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto, Francesco Greco, insieme ai pm Gaetano Ruta e Antonio Pastore, sono ipotizzati i reati di frode fiscale, ostacolo all’attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario. La banca svizzera è invece indagata per la legge 231, relativa alla responsabilità amministrativa delle società. Nel mirino, però, ci sarebbe solo Credit Suisse Ag. Non risulta, infatti, coinvolta la filiale italiana del gruppo, dalla cui documentazione sequestrata a fine 2014 sono però scattati gli accertamenti.

martedì 8 marzo 2016

Benetton cambia strada: meno caselli, più aerei

Più aerei, meno strade. Proseguono a ritmo serrato le grandi manovre in casa Benetton, anche se la strategia complessiva non è ancora pienamente decifrabile. L’unica cosa certa, per ora, è che diverse controllate del gruppo che fa capo alla super holding Edizione sono a caccia di acquirenti. L’ultima notizia che circola con insistenza da qualche giorno punta dritta su Autostrade per l’Italia, con Atlantia intenzionata ad aprire il capitale della società (controllata al 100%) per bilanciare i 3mila chilometri di vie a pedaggio nella Penisola (sui 5mila totali) con una crescita all’estero. Crescita che potrebbe avvenire anche su altre direttive, visto che Atlantia non sembra più così ansiosa di cedere una quota di Aeroporti di Roma, dopo la rottura delle trattative con il fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia, avvenuta lo scorso novembre.

domenica 6 marzo 2016

Banche: ecco gli azionisti che rischiano

La Popolare di Vicenza ha incassato il via libera dell' assemblea alla trasformazione in spa, all' aumento di capitale e alla quotazione in Borsa. Ma i 119mila soci-azionisti hanno digerito con molta fatica il sostanziale azzeramento dei propri risparmi. Ora si ritrovano in mano titoli che valgono 6,3 euro rispetto ai 48 del 2015 e ai 62,5 del 2014. In pratica una svalutazione del 90% in due anni. Copione molto simile per Veneto Banca, altra Popolare del Nord Est costretta da Matteo Renzi ad intraprendere il viaggio verso la società per azioni. 

venerdì 4 marzo 2016

Del Conte: "L'assegno di ricollocazione è la scommessa da vincere"

Si perde o si vince tutti insieme. È questo il messaggio arrivato dalle istituzioni alla vigilia di quello che viene definito «un cambiamento epocale» per il mercato del lavoro. A tratteggiare i contorni delle nuove misure per rilanciare i servizi per l' occupazione, nel corso di un convegno al Cnel di Roma organizzato da Assolavoro, è stato Maurizio Del Conte, il giuslavorista bocconiano a cui, dopo la supervisione scientifica del Jobs Act, il governo ha deciso di affidare la guida della neonata Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, fulcro della riforma incardinata dal decreto legislativo 150 dello scorso settembre.

giovedì 3 marzo 2016

Il piano Nannicini: quanto perderemo sulla pensione

Del piano per finanziare le nuove assunzioni a tempo indeterminato con il taglio di 6 punti complessivi di contribuzione (tra datore e lavoratore) a Palazzo Chigi nessuno ha voglia di parlare. Interpellato ieri da Libero in merito alla percorribilità dell’ipotesi, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha risposto che «si possono commentare solo le proposte reali, e al momento non risulta alcuna proposta sulla decontribuzione».

martedì 1 marzo 2016

Trucco di Lady fisco per reintegrare i dirigenti illegittimi

Doveva essere un concorso per soli esami, senza titoli. Sarà con titoli, senza esami. Il direttore dell' Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, sembra aver finalmente trovato lo stratagemma per reintegrare i 767 dirigenti dichiarati illegittimi nel marzo dello scorso anno dalla Corte Costituzionale per non aver superato alcun esame. Il grimaldello con cui portare a termine senza troppi sforzi la nuova infornata di 007 del fisco è niente meno che un concorso del 2010 rimasto congelato fino allo scorso ottobre a causa di un contenzioso legale.

Assegni già ridotti fino a un terzo. Così le riforme ci hanno impoverito

Tagliare, tagliare e ancora tagliare. Tanto per cambiare il governo sta pensando di aiutare la ripresa attraverso l' ennesima sforbiciata sul terreno previdenziale. Come non bastassero le misure lacrime e sangue già messe in campo negli ultimi anni. Il ministero dell' Economia, qualche tempo fa, si è preso la briga, forse per farsi bello di fronte all' Europa, di calcolare a quanto ammontano i risparmi previdenziali scaturiti dalle ultime riforme delle pensioni. 

Il trucco delle tasse per tagliarci le pensioni

Tagliare il costo del lavoro con i soldi dei lavoratori. Sarebbe questa l’ultima trovata del governo per far quadrare i conti e sostenere le assunzioni a tempo indeterminato quando saranno finiti i soldi per la decontribuzione totale triennale varata lo scorso anno e quella parziale inserita nell’ultima legge di Stabilità.

domenica 28 febbraio 2016

Petrolio a 30 dollari? Buco da 2 miliardi per Renzi

Secondo quanto dichiarato ieri dal ministro dell' Energia russo, Alexander Novak, «in mancanza di un accordo sulla diminuzione della produzione i prezzi bassi del petrolio potrebbero durare fino al 2017». Se così fosse, Matteo Renzi avrebbe un' altra bella gatta da pelare in vista degli impegni presi con l' Europa. Sul piatto c' è infatti un buco potenziale di circa 2 miliardi che potrebbe facilmente mettere a rischio il già fragile equilibrio dei conti pubblici.

venerdì 26 febbraio 2016

Prove di pace in Ansaldo con la distribuzione della cedola

L' auspicio del governo sulla pace in Ansaldo Sts è forse ancora lontano. La matassa di polemiche, interventi regolatori e amministrativi scatenata dalla contestazione dei fondi sul prezzo dell' Opa lanciata da Hitachi è intricata. E le schermaglie si trascineranno sicuramente per diverse settimane. Ieri, però, l' annunciato duello in cda sul dividendo non è stato poi così aspro. Considerando i fronti di battaglia ancora aperti, si potrebbe addirittura parlare di segnali distensivi. 

Il solito Tar vuole "imbustare" Poste

Le sentenze del Tar «non creano problemi». Così lo scorso dicembre Francesco Caio commentava le decisioni dei tribunali amministrativi che avevano stoppato la chiusura di alcuni piccoli uffici postali. Il duello con i Comuni, però, inizia a diventare più spigoloso del previsto. Ieri anche la Toscana, con una clamorosa sentenza pilota, si è candidata ad uscire dalla mappa dei tagli prevista dall’ad di Poste. Lasciando intendere che i «problemi» potrebbero diventare nazionali. Fino a trasformarsi nella solita, insormontabile montagna di carte bollate che prima o poi, in Italia, blocca ogni tentativo di modernizzazione.

sabato 13 febbraio 2016

Consumi al palo: il Pil s'inchioda

L’Italia riparte. Anzi no, si ferma. C’è chi ha voluto vedere nelle stime preliminari dell’Istat l’uscita della nostra economia dalla recessione. Circostanza tecnicamente ineccepibile dopo tre anni di pil negativo. Ma la realtà è che il Paese ha di nuovo tirato il freno a mano dopo una piccola pausa in cui la domanda interna aveva tentato di rialzare la testa. La crescita del quarto trimestre si è, infatti, fermata ad un misero 0,1% che da qualunque lato lo si guardi non può essere considerato segnale di dinamismo. Il piccolo decimale è l’ultimo atto di una progressiva e inesorabile discesa. Dallo 0,4% del primo trimestre allo 0,3% del secondo fino allo 0,2% nel terzo. A questo punto, cosa ci autorizza a pensare che nei prossimi mesi l’economia ingranerà di nuovo la marcia per raggiungere addirittura l’1,6% previsto dal governo per il 2016?

Le garanzie sui crediti in sofferenza. Per i tecnici del Tesoro è acqua fresca

Pulizia parziale, sconto limitato, agevolazioni fiscali a tempo. I dettagli trapelati nelle scorse ore dagli incontri degli esperti del Mef con i giornalisi e dalle prime letture del testo ridimensionano di molto la portata del decreto sulle sofferenze bancarie. Intanto, i tecnici di Via XX Settembre hanno chiarito che l’obiettivo della garanzia di Stato non è quello di ripulire a fondo i bilanci, ma di riportare il livello delle sofferenze in linea con l’Europa.

venerdì 12 febbraio 2016

Delrio vuole i vagoni ferroviari di Stato

Altro che privatizzazione. Con la scusa di liberalizzare il mercato ferroviario il governo sta pensando di nazionalizzare pure i treni (intesi come vagoni e motrici). L’idea che sta frullando nella testa del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, nasce da alcune proposte contenute nel Quarto pacchetto ferroviario attualmente al vaglio dell’Europarlamento. La questione è antica e irrisolta. La proprietà del materiale rotabile è il principale nodo competitivo nelle gare d’appalto del trasporto pubblico locale, dove sono poche le imprese che possono permettersi di acquistare i treni.

L'Ue a Lisbona: preparatevi alla Troika. E dopo il Portogallo toccherà all'Italia

L' attenzione principale dei ministri delle Finanze Ue, riuniti ieri per l' Eurogruppo, è rivolta chiaramente alle banche. Dal presidente del summit Jeroen Dijsselbloem, al commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, ai vari ministri giunti alle riunioni a Bruxelles, tra cui il nostro Pier Carlo Padoan, tutti hanno cercato di tranquillizzare investitori e risparmiatori. Il crollo delle Borse mondiali osservato negli ultimi giorni non è dovuto a «un fattore specifico» ma «alle prospettive di crescita globale, che iniziano a essere meno incoraggianti rispetto a qualche mese fa», ha minimizzato il titolare di Via XX Settembre.

giovedì 11 febbraio 2016

C'è una bolla anche nelle assicurazioni

Scarsa trasparenza, elevata complessità, costi occulti. Gli ingredienti per l’ennesima trappola ai danni dei risparmiatori ci sono tutti. Solo che questa volta la minaccia non arriva dalle banche, ma dalle assicurazioni, che da qualche anno stanno inondando i clienti di polizze finanziarie ad alto rischio. Sulla carta le “unit linked”, così chiamate perché i rendimenti non derivano dalla gestione separata delle compagnie, ma dall’andamento dei fondi a cui sono collegate, sono l’uovo di Colombo. I clienti ottengono guadagni impensabili con le tradizionali polizze, le società possono ripulire i bilanci (le linked non richiedono coperture) in vista dei nuovi vincoli patrimoniali di Solvency II. Di qui l’enorme successo sul mercato. Solo nel 2015 la raccolta è stata di 30 miliardi (erano 12,6 nel 2013), con una crescita del 49% sul 2014 e un’incidenza sul ramo Vita del 30%.


lunedì 8 febbraio 2016

Ministero unico Ue per commissariare le nostre finanze

L’idea di un superministro delle finanze Ue che tenga al guinzaglio tutti i contribuenti del Vecchio continente non è nuova. Una proposta in questo senso comparve nel 2012 nel documento «Verso un’autentica unione economica e monetaria» sottoscritto da Mario Draghi, Herman Van Rompuy, Manuel Barroso e Jean Claude Juncker. Il progetto, sopravvissuto sottotraccia per anni, ha ripreso forza sull’onda della crisi greca, che ha mostrato ancora una volta le difficoltà di Bruxelles nella gestione delle emergenze. Lo scorso giugno sempre Juncker e Draghi, insieme questa volta a Donald Tusk (presidente del Consiglio Ue), Jeroen Dijsselbloem (presidente dell’Eurogruppo) e Martin Schulz (presidente del Parlamento Ue), hanno presentato il documento denominato «Five Presidents Report» in cui viene delineato un percorso che da qui al 2025 dovrebbe portare alla creazione di un ministero del Tesoro comunitario.

domenica 7 febbraio 2016

Il sogno delle Fs in Borsa slitta di almeno due anni

Per il nuovo piano industriale delle Fs ci vorrà ancora qualche mese. Come ha già detto più volte, Renato Mazzoncini vuole aspettare che si definisca il quadro regolatorio del trasporto pubblico locale. Ma il manager sbarcato a novembre dalla controllata Busitalia alla guida del colosso pubblico dei binari ha già le idee molto chiare sulle priorità per rilanciare il gruppo. E tra queste, a differenza di quello che si potrebbe pensare dopo il blitz renziano sui vecchi vertici e le necessità economiche del governo, non c’è affatto la privatizzazione.

venerdì 5 febbraio 2016

La Ue: Renzi stai sereno. Ma i numeri non tornano

Si fa sempre più stretto il pertugio dentro il quale Matteo Renzi cercherà di far passare gli sconti di Bruxelles sul bilancio dello Stato. Sul piano formale le tensioni dei giorni scorsi sembrano superate. I toni sono distesi. Le parole morbide. Illustrando le previsioni invernali sui conti pubblici dei Paesi Ue il commissario Pierre Moscovici ha spiegato che «lo spirito di dialogo e compromesso deve sempre prevalere». Per questo Bruxelles esaminerà le richieste italiane sulla flessibilità «con pazienza, molto serenamente, molto obiettivamente, molto metodicamente». Quanto alle polemiche, è colpa della stampa che fa «confusione» e lo accusa di «schizofrenia». Malattia, ha detto Moscovici, «di cui non credo di soffrire».