mercoledì 1 giugno 2016

Governo alla cassa: ceduta Poste

Invece della tracciabilità dei voucher, che tutti attendevano, è arrivata «fuori sacco» la quotazione della seconda tranche di Poste. Il Consiglio dei ministri lampo di ieri pomeriggio è ha infatti dato il via libera al Dpcm per l' ulteriore collocamento sul mercato della società guidata da Francesco Caio.
L' obiettivo annunciato le scorse settimane dal ministero dell' Economia è quello di mantenere la governance della società, ma di uscire interamente dall' azionariato.

L' operazione è stata strutturata in due fasi. Il primo passaggio è stato il conferimento del 35% del capitale del gruppo di recapiti alla Cassa depositi e prestiti attraverso un aumento di capitale, operazione già deliberata dal cda di Cdp lo scorso 25 maggio. Ieri è arrivato il secondo tassello. L' avvio delle procedure per il collocamento sul mercato del restante 29,7% ancora in mano a Via XX Settembre. Il Dpcm si è reso necessario perché il precedente decreto fissava al 60% la quota sotto la quale il Tesoro non sarebbe potuto scendere. Ora il provvedimento sarà trasmesso alle Camere per i pareri delle commissioni competenti.
Nel dettaglio, il passaggio alla Cdp è stato fatto mediante un aumento di 2,9 miliardi riservato al Mef, che vedrà così la sua quota nella Cassa salire dall' attuale 80 a circa l' 85%. Alla Fondazione bancarie resterà un 15% necessario a mantenere la società fuori dal perimetro della PA.

La manovra del governo è finalizzata sicuramente a mettere fieno in cascina (si stimano circa 3 miliardi dal colllocamento) in vista degli obblighi di riduzione del debito, che a fronte dello 0,5% previsto dal Def (circa 8 miliardi) poteva contare fino ad ora solo sulla programmata privatizzazione dell' Enav (7-800 milioni l' incasso previsto con la cessione del 49%). Ma l' acquisizione da parte di Cdp di una quota significativa del gruppo viene anche considerata strategica, visto che Poste colloca per la Cassa tutte le emissioni di risparmio: dai libretti ai buoni fruttiferi. «L' alienazione della ulteriore quota», si legge in una nota, «potrà avvenire anche in più fasi e si realizzerà attraverso un' offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali. Per favorire la partecipazione all' offerta del pubblico indistinto dei risparmiatori e dei dipendenti, lo schema di decreto prevede specifiche forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione».

Slitta, invece, al prossimo Cdm il decreto correttivo del Jobs Act per porre fine alle distorsioni nell' uso dei voucher. Le norme correttive non sono state esaminate per poter valutare le modifiche richieste da alcuni dicasteri. Il decreto avrebbe dovuto rendere tracciabili i buoni lavoro introducendo l' obbligo di invio di sms o e-mail da parte del datore di lavoro entro 60 minuti dall' inizio della prestazione lavorativa con tutte le informazioni dettagliate sul lavoratore. Rinviato anche il pacchetto competitività.
Il Cdm ha invece nominato il nuovo cda dell' Ice, con Michele Scannavini che salirà alla presidenza. E, soprattutto, ha dato il via libera al decreto legge che interviene sul procedimento di vendita dell' Ilva, che assicura totale «centralità alla valutazione del Piano ambientale» rispetto al fattore economico e industriale lle offerte. Il termine per il deposito delle offerte passa dal 23 al 30 giugno e viene nominato dal Ministero dell' Ambiente un comitato di esperti che, entro 120 giorni, deve esprimere un parere sulle eventuali proposte di modifica del piano ambientale presentate dai privati.
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