Altro che no tax day. Il Pd ha organizzato per oggi banchetti e volantini per festeggiare il calo delle tasse. Un calo che secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, tra prima casa e tagli al cuneo fiscale si aggira sui 10 miliardi di euro. Resta il fatto che, mettendo in fila ritenute Irpef, Tasi, Imu, Ires, Iva, Irpef, Irap, addizionali comunali e regionali, le imprese e le famiglie italiane entro oggi dovranno comunque versare ben 51,6 miliardi di imposte. Di cui, 34,8 all’erario, 11 ai comuni e 5,3 alle Regioni. Un salasso che ha spinto lo stesso premier Matteo Renzi, preoccupato di una scarsa adesione nelle piazze, a ridimensionare l’evento: «Il Pd pride ha un senso, finalmente le tasse sono cominciate a scendere, ma non è certo un giorno di festa».
In termini assoluti, secondo i calcoli effettuati dalla Cgia di Mestre, il versamento più oneroso riguarderà le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori che attraverso il sostituto di imposta porteranno allo Stato circa 11 miliardi di euro. L’abolizione della Tasi sulla prima casa consente di risparmiare 3,5 miliardi di euro, ma gli italiani dovranno comunque fare i conti con la prima rata Imu-Tasi su seconde e terze case e sugli immobili ad uso strumentale. Dei 10,2 miliardi di gettito previsti dal pagamento dell’acconto sugli immobili, quelli che dovranno sborsare le famiglie ammonteranno a circa 5 miliardi. La Cgia ha poi ricordato che non tutte le abitazioni principali saranno esonerate dall’imposta. Per i proprietari di ville, di abitazioni di lusso e di dimore signorili (categorie catastali A1, A8 e A9), infatti, i tributi saranno dovuti per un importo stimato in 45,6 milioni di euro.
Altrettanto oneroso sarà il pagamento del saldo 2015 e dell’acconto 2016 relativo all’Ires. Le imprese saranno chiamate a versare poco più di 8,5 miliardi di euro.
Le aziende con dipendenti beneficeranno di un minore peso fiscale Irap, grazie all’eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro. Novità introdotta con la legge di Stabilità 2015 che vale circa 5,6 miliardi di euro l’anno, 4,3 se si considerano gli effetti indiretti sulla base imponibile Ires/Irpef. L’Irpef, in capo agli imprenditori individuali, soci di società di persone e percettori di redditi diversi da quelli da lavoro dipendente e pensione, invece, assicurerà all’erario 4 miliardi di euro.
Più leggere, si fa per dire, le varie addizionali Irpef. Quella regionale vale 1,46 miliardi, quella comunale 579. Circa 2 miliardi, infine, se ne andranno con la Tari.
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