Secondo il relatore del Pdl alla legge di stabilità, Antonio D’Alì, parlare di modifiche alla normativa sull’uso del contante «in questo momento è inopportuno». Parole che il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, definisce «di buonsenso». Il tema, però, continua a solleticare la fantasia di alcuni esponenti di governo. Dopo la sortita, durante l’audizione al Senato, del titolare dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ieri è sceso in campo anche il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che nel corso di una trasmissione su Radio Rai si è detto «favorevole» ad una stretta sull’utilizzo del cash.
Al principio fu creato l'universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa. (Douglas Adams)
giovedì 31 ottobre 2013
mercoledì 30 ottobre 2013
La magia di Saccomanni: far sparire i contanti
Ci risiamo. La roulette del contante si prepara a girare per l’ennesima volta. Per l’esattezza, la sesta in sei anni anni. Ad annunciare la novità, come non bastassero i numerosi bocconi indigesti già contenuti nella legge di stabilità, è stato ieri il ministro dell’Economia. «Certamente misure che rafforzano la tracciabilità sono importanti», ha detto Fabrizio Saccomanni, intervenendo al Senato davanti alle commissioni Bilancio e Finanze, «è anche necessario prevedere una riduzione del ruolo del contante nei pagamenti. È un punto su cui l’Italia è ancora indietro e noi vogliamo intervenire».
martedì 29 ottobre 2013
I costruttori demoliscono Letta: la prima casa costerà il 72% in più
Si prospetta tutta in salita la strada parlamentare della legge di stabilità. Malgrado le continue rassicurazioni del governo sulla manovra senza tasse, molti sembrano pensarla diversamente. E non solo dalle parti del centrodestra. A lanciare l’allarme sulla trappola fiscale ieri sono state le parti sociali, che si sono presentate alla Camera cariche di numeri e tabelle che certificano l’imminente stangata.
domenica 27 ottobre 2013
Fine anno col botto: 28 scadenze fiscali per oltre 76 miliardi
C’è grande fermento in questi giorni nei partiti di maggioranza. Il Pdl è tormentato dalle divisioni interne, con una caotica guerriglia in atto tra lealisti, alfaniani, scissionisti, falchi, colombe e chi più ne ha più ne metta. Sullo sfondo, si avvicina l’appuntamento al Senato per il voto sulla decadenza parlamentare di Silvio Berlusconi, che nel frattempo ha azzerato il partito e riesumato Forza Italia.
sabato 26 ottobre 2013
Resta la tassa su birra e grappa. Galan si dimette per protesta
Meno tasse, più concorrenza. Era questa la rivoluzionaria idea balzata in testa a Giancarlo Galan, le cui velleità sono state prontamente impallinate ieri in Commissione cultura della Camera. Con il placet e il sostegno diretto, denuncia l’esponente del Pdl, del ministero dell’Economia.
L’ex governatore del Veneto per una volta aveva trovato il modo di lasciare i balzelli fuori dalla porta. Ottenendo pure l’inconsueto risultato di eliminare una distorsione del mercato. La proposta, contenuta in un emendamento, riguardava la sostituzione di una parte delle coperture fiscali previste dal decreto scuola (che dispone 69mila nuove assunzioni in tre anni per una spesa di circa 500 milioni l’anno fino al 2017) con entrate non provenienti dalle tasche dei contribuenti.
L’ex governatore del Veneto per una volta aveva trovato il modo di lasciare i balzelli fuori dalla porta. Ottenendo pure l’inconsueto risultato di eliminare una distorsione del mercato. La proposta, contenuta in un emendamento, riguardava la sostituzione di una parte delle coperture fiscali previste dal decreto scuola (che dispone 69mila nuove assunzioni in tre anni per una spesa di circa 500 milioni l’anno fino al 2017) con entrate non provenienti dalle tasche dei contribuenti.
mercoledì 23 ottobre 2013
Il taglio del cuneo lo pagano gli artigiani
Lo sforzo fatto dal governo Letta per tagliare il cuneo fiscale non è stato ciclopico. Complessivamente per i lavoratori è stata prevista una dote finanziaria di 5 miliardi di cui 1,5 nel 2014, 1,7 nel 2015 e 1,8 nel 2016. Cifre che, tradotte in importi mensili, si trasformano in mancette mensili che nel migliore dei casi arrivano a 15 euro. Non è andata molto meglio alle imprese, che riceveranno in tutto 5,3 miliardi di cui 1,2 nel 2014, 2 nel 2015 e 2,1 nel 2016. Non solo. Per alcune categorie dietro quelle esigue somme stanziate dalla legge di stabilità si nasconde anche la beffa.
È il caso degli artigiani, che di fatto finanzieranno buona parete del taglio del cuneo per le imprese dell’industria. Lo strumento deciso dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, per alleggerire il costo del lavoro è infatti quello della decontribuzione. Nel 2014, stando alle tabelle contenute nella relazione tecnica della legge di stabilità, un miliardo tondo degli 1,2 previsti arriverà dalla riduzione dei premi pagati dai datori di lavoro all’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.
È il caso degli artigiani, che di fatto finanzieranno buona parete del taglio del cuneo per le imprese dell’industria. Lo strumento deciso dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, per alleggerire il costo del lavoro è infatti quello della decontribuzione. Nel 2014, stando alle tabelle contenute nella relazione tecnica della legge di stabilità, un miliardo tondo degli 1,2 previsti arriverà dalla riduzione dei premi pagati dai datori di lavoro all’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.
sabato 12 ottobre 2013
Da Fiat a Sulcis fino a Tirrenia. Le Alitalia che nessuno vede
Certo, il capitalismo di Stato ha stufato, le controllate del Tesoro e la Cdp spuntano come il prezzemolo in ogni operazione di salvataggio o di ritocco dei conti pubblici, le privatizzazioni stentano a decollare, il mercato non vince mai e i contribuenti perdono sempre. Ma è difficile pensare che dietro tutta l’indignazione che sta montando in queste ore contro i 75 milioni messi sul piatto da Poste Italiane, controllata al 100% dal tesoro, per salvare Alitalia ci sia un esercito di novelli liberisti che vogliono far uscire lo Stato dall’economia, lasciando che le imprese se la cavino da sole, finendo all’estero o magari anche fallendo.
venerdì 11 ottobre 2013
La Cgil rinnega la Consulta e se stessa: niente tavoli con chi non firma il contratto
La Costituzione è sacra, ma solo quando fa comodo. Hanno combattuto con le unghie e con i denti per quasi due anni contro la Fiat di Sergio Marchionne e il cosiddetto modello Pomigliano per ottenere il diritto di rappresentanza sindacale anche senza aver firmato il contratto collettivo. Hanno presentato decine di ricorsi nei tribunali di mezza Italia. Si sono rivolti persino alla Consulta, riuscendo a far dichiarare incostituzionale un pezzo di quello Statuto del 1970 venerato come una Bibbia da tutti i lavoratori. Ma quando non è la Fiom ad essere messa alla porta il discorso cambia. E di molto.
giovedì 10 ottobre 2013
La Tares picchia più dell'Imu. Maxi stangata da 10 miliardi
Un giochino delle tre carte, ma senza troppa destrezza. Al di là degli annunci e delle promesse, lo scenario che si va prefigurando sulla tassazione degli immobili è quello di un’ulteriore stretta fiscale per i contribuenti. Il governo punta sull’inevitabile difficoltà per i cittadini di seguire il filo di una serie di balzelli che cambiano nome, si spostano e si ridimensionano. Ma i conti reali sono più semplici di quello che sembrano. Per scoprire la truffa della service tax, su cui nella legge di stabilità sarà incardinato il cosiddetto superamento dell’Imu sulla prima casa, basta non perdere mai di vista il gettito complessivo, che in mancanza di interventi di spesa dovrà necessariamente essere riproposto. Tenendo conto delle maggiorazioni derivanti dalle aliquote fissate dai Comuni, l’incasso totale dell’imposta sulla casa è ammontato nel 2012 a 23,7 miliardi, di cui 4 per la prima casa. Più complicato calcolare il gettito Tares, che per ora, non essendo mai stata applicata, può essere solo stimato.
mercoledì 9 ottobre 2013
Il Pd rinuncia al ritorno dell'Imu. Ora ci prova con la Service tax
Il trucco c’è. E si vede. La «nuova» maggioranza a trazione Pd non ha alcuna intenzione di mollare la presa sul fronte delle tasse. E gli sviluppi di ieri sull’emendamento per riaprire il cantiere dell’Imu sulla prima casa, con la marcia indietro del partito di Guglielmo Epifani, indicano chiaramente quali sorprese dovranno aspettarsi i contribuenti italiani.
martedì 8 ottobre 2013
Per tagliare il cuneo rialzano l'Iva
Più tasse, un po’ meno cuneo. È questo lo scenario paradossale che sembra profilarsi all’orizzonte. Il taglio del costo del lavoro per ridare peso alle retribuzioni è diventato il nuovo mantra del governo. Il capitolo dovrebbe essere il perno intorno a cui ruoterà gran parte della legge di stabilità per il 2014. Sugli aspetti tecnici, però, c’è ancora grande incertezza. Domenica scorsa il premier Enrico Letta ha spiegato che il prossimo anno «i lavoratori avranno un beneficio in busta paga e anche le imprese avranno dei vantaggi in modo da poter assumere e capitalizzare le proprie imprese».
Banche e Fs volano via da Alitalia
Le Ferrovie si sfilano. I creditori pure. A Palazzo Chigi si è deciso di proseguire la trattativa ad oltranza, anche nel tentativo di ripescare i francesi, ma il cielo per Alitalia si fa scuro. L’incontro di ieri sera è andato male. Il nuovo vertice convocato da Palazzo Chigi dopo il sostanziale stallo di quello di martedì scorso si è risolto con un altro nulla di fatto. Il governo, presenti il premier Enrico Letta, i ministri dell’Economia, dello Sviluppo e dei Trasporti, Saccomanni, Zanonato e Lupi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, ha sostanzialmente registrato l’indisponibilità di fornitori e banche a concedere altro ossigeno all’ex compagnia di bandiera.
domenica 6 ottobre 2013
Case: via l'Imu c'è la Tares e il conto sale di 2 miliardi
Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, continua a ripetere che senza tagli della spesa non si potranno abbassare le tasse, considerata la situazione dei conti pubblici. L'unica speranza, a questo punto, è che il nuovo commissario per la spending review Carlo Cottarelli impugni in fretta le forbici, perché l'aria che tira è tutt'altro che incoraggiante. Soprattutto sulla casa. Mentre la sinistra, sfruttando l'indebolimento del fronte di centrodestra, ventila addirittura un rientro dalla finestra della seconda rata dell'Imu, si avvicina pericolosamente anche il momento in cui gli italiani dovranno fare i conti con la nuova Tares. E il salasso, in assenza di interventi correttivi, sarà inevitabile.
sabato 5 ottobre 2013
Il fisco scova 1,2 milioni di case fantasma
A tre anni di distanza si è finalmente chiusa l’operazione case fantasma. I numeri sono strabilianti: oltre 1,2 milioni di unità immobiliari sconosciute al fisco su 2,2 milioni di particelle del Catasto terreni passate al setaccio. Per una volta, però, le cifre corrispondono alle stime iniziali. Padre del progetto per l’emersione dei fabbricati non censiti è nientemeno che l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che nel giugno 2010 aveva previsto nella manovra finanziaria la presenza di 1,3 milioni di potenziali case fantasma, per una rendita complessiva di 627 milioni di euro mai assoggettata a tassazione.
Il ticket Pansa-De Gennaro sblocca le dismissioni di Finmeccanica
Capitalismo di Stato o no, Alessandro Pansa e Gianni De Gennaro sono più che soddisfatti. I due in pochi mesi sono riusciti a sbloccare un dossier che era sul tavolo di Finmeccanica da più di due anni. L’operazione chiusa ieri con la cessione dell’85% di Ansaldo Energia alla Cassa depositi e prestiti può suscitare perplessità sotto il profilo politico, perché riporta alla luce la schizofrenia dei governi italiani sulla tutela del patrimonio industriale del Paese.
giovedì 3 ottobre 2013
Cottarelli, il mister spending review che aumenterà la spesa
Almeno mezzo milione di costi aggiuntivi. È questa la svolta annunciata da Enrico Letta sulla spending review. «Nel 2013», ha spiegato il premier durante l’intervento al Senato, «ci sono stati già 1,7 miliardi di riduzione della spesa. Cifre, fatti, non annunci». Ma non basta, serve il cambio di passo. E l’annuncio, alla fine, c’è. «La revisione va fatta con accortezza», ha spiegato. Per questo, «chiederemo a Carlo Cottarelli di diventare commissario della spending review».
mercoledì 2 ottobre 2013
L'unico obiettivo di Letta: spaccare il Pdl
Pochi voti, incerti e inaffidabili. È questo l'incubo di Enrico Letta a poche ore da un voto di fiducia ancora carico di incognite ed imprevisti. Lo scenario peggiore per il premier sarebbe quello di incassare il sostegno di una maggioranza risicata, che lo costringa a restare in sella, appeso ad un gruppetto di senatori pronti a sfilarsi al primo refolo di vento. Ma anche un ricompattamento a sorpresa di tutto il Pdl a suo favore, per quanto preferibile alla vittoria di misura, non è visto di buon occhio. I corridoi di Palazzo Chigi resterebbero infatti disseminati di mine pronte ad esplodere da un momento all'altro.
Iscriviti a:
Post (Atom)