sabato 5 ottobre 2013

Il ticket Pansa-De Gennaro sblocca le dismissioni di Finmeccanica

Capitalismo di Stato o no, Alessandro Pansa e Gianni De Gennaro sono più che soddisfatti. I due in pochi mesi sono riusciti a sbloccare un dossier che era sul tavolo di Finmeccanica da più di due anni. L’operazione chiusa ieri con la cessione dell’85% di Ansaldo Energia alla Cassa depositi e prestiti può suscitare perplessità sotto il profilo politico, perché riporta alla luce la schizofrenia dei governi italiani sulla tutela del patrimonio industriale del Paese.

Ma per Finmeccanica è il primo passo concreto di un progetto che prevede la dismissione di asset considerati non più strategici e la ridefinizione del perimetro di business sulle attività della difesa, dell’elettronica e dell’aerospazio. Un cammino necessario al rilancio del gruppo su cui il management ha insistito con forza negli ultimi mesi. Anche nel dialogo con Palazzo Chigi. E l’accelerazione nella caccia agli acquirenti per Ansaldo, alla fine, ha costretto il governo a scendere in campo attraverso la Cdp, con un’offerta che doveva tenere testa a quelle nel frattempo arrivate dagli altri pretendenti. Chiuso il capitolo energia, con un prezzo di vendita articolato in una quota fissa ed una seconda parte variabile sulla base della realizzazione dei piani aziendali nel prossimo triennio, resta aperto il dossier cessioni per il settore trasporti con Ansaldo Sts e AnsaldoBreda. Anche su questo fronte la sponda è Cdp, che ha firmato un patto con Finmeccanica per lavorare insieme alla costruzione di una soluzione per «riassetto e rafforzamento» del settore, quindi per il futuro delle due società, anche cercando partner industriali.

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