domenica 19 luglio 2015

Ntv si tiene buoni i francesi: ordina altri sette treni Alstom

Sette nuovi treni Alstom invece di altrettanti Alsando Breda V250 già disponibili sul mercato a prezzi di favore. Sarebbe questa la contropartita messa da Flavio Cattaneo sul piatto per tentare di trattenere i francesi dentro Ntv. Come abbiamo scritto su Libero lo scorso primo aprile, l’entusiasmo di Sncf (azionista con il 20%) per la società di Montezemolo & C. non è più alle stelle. Venerdì la conferma: le ferrovie francesi si sono astenute in cda sull’aumento di capitale  e si sono riservate di partecipare alla futura sottoscrizione. Il che vorrebbe dire abbassare sensibilmente la partecipazione in vista di un’uscita definitiva. Ipotesi che l’ad sta tentando si scongiurare attraverso una scommessa dagli esiti imprevedibili.

Renzi Babbo Natale: via l'imposta sulla casa e giù l'Irpef e l'Irap

L’economia riparte e le tasse scenderanno. Sul primo punto Matteo Renzi ha avuto gioco facile, parlando all’indomani di un ottimistico bollettino di Bankitalia in cui alcuni indicatori vengono stimati in miglioramento. In particolare, il pil del 2015 viene dato allo 0,7% rispetto al -0,4% del 2014, i consumi delle famiglie allo 0,6% rispetto allo 0,3% e la disoccupazione al 12,2% rispetto al 12,6%. Anche tralasciando il deprimente confronto con l’Eurozona (le ultime stime degli analisti raccolte dalla Bce parlano di un pil all’1,4% e una disoccupazione all’11%), val la pena ricordare che le previsioni sul pil dell’Italia degli ultimi sette anni hanno avuto un margine di errore che va dai 10,5 punti percentuali dell’Ocse ai 13,6 di Bankitalia fino ai 14,3 dei governi, con buchi in termini monetari tra i 200 e i 330 miliardi.

sabato 18 luglio 2015

Una fetta di Confindustria non paga l'Antitrust

Ingiusto, illegittimo, incostituzionale: l’obolo all’Antitrust non va pagato. Parte dall’Emilia Romagna l’insolita protesta contro il tributo previsto dalla legge per finanziare l’authority  della concorrenza e del mercato. Una tassa per garantire l’autonomia dell’organismo di controllo, secondo le intenzioni del legislatore, un ennesimo balzello che si va ad aggiungere alla fiscalità ordinaria, per le imprese. Nasce da qui la decisione di 21 aziende industriali italiane, sostenute da Confindustria ceramica, Unindustria Reggio Emilia e dalle organizzazioni territoriali confindustriali di Bologna e Parma, a cui presto si potrebbe aggiungere anche Bergamo, di ricorrere alla competente Commissione tributaria provinciale di Roma (essendo l’obolo una tassa statale) per  riavere indietro quanto finora pagato e stoppare i versamenti futuri.

venerdì 17 luglio 2015

Draghi dà più soldi alle banche: "Pronti all'acquisto di titoli greci"

Per il «bazooka» vero e proprio Atene dovrà aspettare ancora un po’. Il reinserimento della Grecia nel quantitative easing della Bce, con il conseguente acquisto massiccio di titoli di Stato sul mercato secondario, potrà avvenire non appena sarà avviato il nuovo programma di aiuti e dopo che la Banca centrale avrà verificato l’attuazione «credibile» delle misure concordate con i creditori. I soldi alle banche, invece, arriveranno subito. Il consiglio direttivo dell’Eurotower, con voto a maggioranza, ha deciso di aumentare di altri 900 milioni il limite della liquidità di emergenza (Ela) finora congelato a 89 miliardi.

Via libera al salvataggio di Atene. Primo prestito ponte da 7 miliardi

Malgrado le perplessità dei Paesi no-euro come Gran Bretagna, Polonia e Repubblica Ceca e il fortissimo malumore di Wolfgang Schaeuble per la Grecia sono in arrivo pure i 7 miliardi cash per far fronte all’emergenza in attesa del malloppone da 82-86 miliardi legato al terzo programma di aiuti.

domenica 12 luglio 2015

Crac delle banche, conti a secco. Atene a 24 ore dal disastro

Ci sono tanti, troppi numeri che pesano come macigni sul futuro prossimo di Atene. Il più alto è quello dei finanziamenti chiesti dalla Grecia nell’ambito del terzo programma di aiuti, che è salito a 74 miliardi di euro, di cui 16 miliardi a carico del Fondo monetario internazionale e 58 a carico del fondo salva stati europeo (Esm). Ci sono poi i lunghissimi 60 anni a cui il governo di Atene vorrebbe portare la scadenza del suo enorme debito. Un raddoppio secco rispetto agli attuali 30.

Berlino non si fida: "Grexit per 5 anni"

Un «time out» dall’euro di cinque anni per ristrutturare il debito. Nel frattempo la Grecia resterebbe nell’Unione europea e riceverebbe assistenza unamitaria e supporto per sostenere l’economia. In alternativa, oltre al miglioramento delle proposte e al rapido varo delle riforme, Atene dovrebbe creare un fondo fiduciario di 50 miliardi di euro in cui trasferire beni da privatizzare a garanzia del debito. Sono queste le due proposte esplosive piombate nel bel mezzo di un Eurogruppo rovente, dove il cauto ottimismo delle ore precedenti ha lasciato il posto a preoccupazione e scetticismo. Artefice del piano, secondo le indiscrezioni del Frankfurter Allgemeine Zeitung che cita un documento ufficiale del governo tedesco inviato ai Paesi dell’euro, sarebbe il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble.

sabato 11 luglio 2015

Ecco gli assegni da fame dei pensionati del futuro

Già oggi, con il «ricco» sistema retributivo la quota di pensionati che alla fine del mese riceve meno di 1.000 euro lordi è del 42,5%. Si tratta di 6,6 milioni di italiani che evidentemente, anche calcolando l’assegno previdenziale sulla base delle retribuzioni degli ultimi 10 anni di lavoro, come prevede il sistema per chi nel 1996 aveva già 18 anni di contributi all’attivo, non sono riusciti ad ottenere cifre più sostanziose per la vecchiaia.

giovedì 9 luglio 2015

La rivoluzione di Boeri: bilancio in rosso per 7,8 miliardi

Un pozzo senza fondo, dove il livello continua a scendere a prescindere da quello che ci si versa dentro. Anche quest’anno l’Inps, con 12,7 miliardi di risultato economico di esercizio negativo e 7,8 miliardi di disavanzo, si conferma una delle più formidabili macchine mangia soldi dell’apparato pubblico. Nella relazione annuale, con un po’ di faccia tosta, si sottolinea che il patrimonio netto è passato dai 9 miliardi del 2013 a 17,9 miliardi. Peccato che nel 2014 l’Istituto di previdenza, grazie ad un provvedimento del governo Letta, abbia ricevuto indietro i 21,7 miliardi di debito dello Stato per la gestione dell’ex Inpdap. Con questi soldi, in assenza di ulteriori buchi, l’asticella sarebbe dovuta salire a 30,7 miliardi.

Pensioni tassate per regalare i sussidi

Contributo di solidarietà per le pensioni più alte, sforbiciate a piene mani per chi vuole lasciare prima il lavoro e sussidio sociale per gli over 55. Come ampiamente annunciato e previsto, Tito Boeri ha fatto deflagrare la sua bomba nel giorno della relazione annuale dell’Inps. Una mossa che ha immediatamente scatenato una raffica di dure contestazioni, a partire dai sindacati fino ad alcuni esponenti della maggioranza, convinti che non spetti al presidente dell’Istituto di previdenza occuparsi di riforme.

mercoledì 8 luglio 2015

L'analisi dell'Fmi spaventa l'Italia. Attenti, adesso rischiate anche voi

L’agenda di Matteo Renzi è ambiziosa, ma la ripresa è «fragile» e l’impatto della Grecia sarà «sostanziale». Non arrivano buone notizie dal Fondo monetario internazionale. Al di là di alcune riflessioni d’incoraggiamento e di un apprezzamento generale, ma riferito ad effetti futuri da verificare, del jobs act, il quadro emerso dal monitoraggio effettuato in Italia dal 5 al 18 maggio dalla task force di Washington (tra cui il nostro Carlo Cottarelli) non è per nulla positivo.

Tsipras vuole altri sette miliardi, 16 paesi su 18 pronti a cacciarlo

La Grecia si è presentata a Bruxelles a mani vuote. Al posto di un nuovo piano per restituire i vecchi debiti, Alexis Tsipras, tanto per mettere un po’ di pepe su una trattiva rovente, ha tirato fuori dal cilindro la richiesta di altri soldi: 7 miliardi di prestito ponte e un terzo programma di aiuti del Fondo salva stati.

martedì 7 luglio 2015

Basta domeniche e festivi. In sciopero contro l'Ikea

Niente vitarelle e diabolici incastri. Sabato prossimo la regina svedese del mobile low cost ci presenterà un’altra novità, a cui noi italiani siamo purtroppo abituati da tempo: uno bello sciopero nazionale. Per la prima volta nella storia nostrana dell’Ikea, e probabilmente anche in quella svedese, tutti i 21 punti vendita sparsi sul territorio potrebbero restare chiusi per un’agitazione sindacale.

venerdì 3 luglio 2015

Martino: "Lasciamo pure fallire la Grecia, così non le daremo più soldi"

Professor Antonio Martino, perché siamo arrivati a questa situazione con la Grecia, di chi è la colpa?
«La responsabilità fondamentale è dell’Europa. Dagli alti ideali del processo di unificazione economica, partito proprio in Italia grazie anche a mio padre, del cui lavoro sono molto orgoglioso, si è passati ad un meccanismo con cui redistribuire reddito da un Paese all’altro. Fuori dai denti, per dare fregature ad alcuni Stati e vantaggi ad altri».

giovedì 2 luglio 2015

E lo Stato scrocca pure luce e acqua

Chi, per un disguido o per mancanza oggettiva di liquidità, si è trovato alle prese con una bolletta non pagata sa quanto sia rigido e severo il protocollo seguito dalle multiutility in caso di morosità. Avvisi, richiami, mail, procedure legali, società di recupero crediti fino, nel peggiore dei casi, alla disattivazione dell’utenza. Eppure, c’è anche chi considera il saldo della bolletta un optional. E non si tratta di evasori totali, ma  degli uffici pubblici.  che, evidentemente, pensano di aver diritto ad acqua, gas e luce senza dover sborsare un quattrino.

Il governo fa pagare a noi le tasse che evade

Ricordate i 28,6 milioni di Tari evasi a Roma da ministeri, enti pubblici e persino dall’Agenzia delle Entrate? Ebbene, il governo ha trovato la soluzione: pagheremo tutto noi. Sia i debiti più recenti, sia il pregresso. La geniale trovata che raddoppia la beffa della tassa non pagata da chi pretende ogni giorno il pagamento delle tasse è contenuta nel disegno di legge di conversione del decreto enti locali ora all’esame del Senato.