martedì 28 febbraio 2012

Zaia porta Monti in tribunale: "Ci frega i soldi"

Un furto. È questa la conclusione a cui è giunto Luca Zaia, che ieri, dopo aver già bussato alla Corte Costituzionale, ha anche presentato un ricorso al Tar di Venezia per impedire lo scippo del governo. In ballo ci sono 8 miliardi di euro. Soldi attualmente depositati presso Unicredit che in base al decreto liberalizzazioni dovrebbero confluire nelle casse del Tesoro per alleggerire il peso del debito pubblico. I tempi sono strettissimi. L’articolo 35 della manovra stabilisce infatti che entro domani comuni, province, regioni, università ed enti sanitari debbano dirottare una prima tranche (il 50%) della loro liquidità verso la tesoreria centrale dello Stato.

Evviva, si torna a giocare in Borsa

Qualcuno, nelle sale operative, sta già dando la colpa alle vendite allo scoperto. E c’è da scommettere che la tesi non resterà isolata. Saranno in molti, oggi, a puntare il dito sulla speculazione per spiegare il cattivo andamento di Piazza Affari (-1,09%) dopo la brillante chiusura di venerdì scorso (+1,07%) e, soprattutto, dopo l’ottimo risultato dell’asta sui Bot. Da ieri, infatti, per la prima volta dal 12 agosto 2011, alla Borsa italiana è di nuovo possibile scommettere al ribasso sui titoli di banche e assicurazioni. Una pratica apparantemente “contronatura” che consiste nel guadagnare attraverso una veloce compravendita di azioni che stanno perdendo valore e il cui calo (qui sta l’accusa principale) può essere accelerato dalla stessa transazione.

sabato 18 febbraio 2012

Finmeccanica: o Bombassei o fuori da Confindustria

Se Alberto Bombassei dovesse riuscire a salire sulla poltrona di Emma Marcegaglia la Fiat potrebbe rientrare in Confindustria. Finmeccanica, invece, potrebbe restarci. Nell’atmosfera già surriscaldata del confronto elettorale è sceso in campo anche il colosso dell’aerospazio. Il documento inviato dal presidente e ad Giuseppe Orsi alcuni giorni fa ai vertici degli industriali del Lazio (di cui ieri il Corriere ha pubblicato alcuni stralci) è esplosivo non tanto per la velata minaccia ad uscire dal sistema confindustriale, quanto per i contenuti programmatici.

venerdì 17 febbraio 2012

Intesa non paga i debiti di Monti

Non è la prima banca che scappa dall’Italia, ma la mossa di Morgan Stanley, che il 3 gennaio ha chiesto al Tesoro di chiudere alcune posizioni aperte in prodotti derivati, con un esborso di 2,56 miliardi, lascia qualche dubbio in più. Via XX settembre avrebbe infatti tentato di mollare la patata bollente a Banca Imi (gruppo Intesa), chiedendole di prendersi in carico il pacchetto di derivati. L’istituto, però, secondo quanto risulta a Libero, si è ben guardato dall’accettare e si è cortesemente sfilato dall’operazione, malgrado i buoni rapporti con un governo dove siede l’ex ad Passera. La puzza di bruciato aumenta. Ed è arrivata fino in Parlamento, dove il deputato del Pdl Marcello De Angelis ha già presentato un’interrogazione urgente al governo.

© Libero

Accordo sul segreto bancario. La Svizzera anticipa Monti

Sul tavolo ci sono più di 15 miliardi. Ieri, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, il governo svizzero ha rilanciato la possibilità di un concordato fiscale con l’Italia per tassare i capitali nascosti nelle banche elvetiche. La questione è vecchia, sebbene mai risolta. L’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha sempre tenuto il dossier ben chiuso nel cassetto sostenendo che accordi bilaterali con il governo elvetico non solo violerebbero le normative comunitarie, ma sarebbero anche in contrasto con gli standard Ocse. Molto simili le motivazioni con cui il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, i primi di dicembre, ha categoricamente respinto la possibilità di un accordo con Berna.


giovedì 16 febbraio 2012

La Fornero frena sull'art 18. Il Pdl sente aria di fregatura

Sugli ammortizzatori sociali tutto fermo per un anno e mezzo. Niente «accetta» sulla riduzione del numero delle forme contrattuali. «Nessun aut aut» sulla riforma. Quanto all’art. 18, sarà affrontato per ultimo. Dopo aver passato un paio di settimane a sbeffeggiare gli italiani mammoni e «sfigati» che si laureano in ritardo e preferiscono la «monotonia» del posto fisso alla flessibilità del mondo moderno, il governo, per bocca del ministro del Welfare, Elsa Fornero, dà un bel colpo di sterzo e inverte tranquillamente la marcia. Il tema era ed è strategico, ma le tensioni con le parti sociali, che si stanno ripercuotendo con forza nel mondo della sinistra, hanno evidentemente ridotto l’esecutivo a più miti consigli.

martedì 14 febbraio 2012

Indagati per truffa gli ex vertici della Bpm

Per la Bpm si mette male. Lo scandalo del convertendo inizia a prendere una brutta piega anche in procura. Il fascicolo aperto alcuni mesi fa contro ignoti è adesso corredato di nomi e cognomi. Il pm di Milano Roberto Pellicano, dopo aver analizzato i verbali redatti dalla Gdf di un centinaio di obbligazionisti del prestito della Banca popolare di Milano, ha iscritto nel registro degli indagati sia l’ex presidente dell’istituto, Massimo Ponezzlini, sia i tre ex dirigenti Enzo Chiesa (dg in servizio fino a qualche giorno fa), Fiorenzo Dalu e Ivano Venturini.

Sindaci in rivolta per lo scippo della tesoreria. Spiragli di liberalizzazioni per le poste

La sforbiciata è iniziata. Dei 2.300 emendamenti piovuti venerdì scorso in commissione Industria del Senato ben 530 sono finiti direttamente al macero senza passare dal via: erano praticamente identici ad altri già presentati. La seconda sfoltita è in corso in queste ore e riguarda la compatibilità delle modifiche. Sulla base di quanto invocato dal presidente del Senato, Renato Schifani, le proposte dovranno attenersi «strettamente» alle «disposizioni oggetto del decreto e dovranno evitare qualsiasi sconfinamento verso temi aggiuntivi ed estranei». Sulla base di questo principio, il presidente della Commissione, Cesare Cursi, ha detto di avere già eliminato altri 200 emendamenti.

sabato 11 febbraio 2012

Per il dopo Sabelli Alitalia si affida a charter e low cost

Il toto nomine per il dopo Sabelli è già partito. La voce che circola con più insistenza è quella di Andrea Ragnetti, manager esperto di marketing che con l'ad di Alitalia ha lavorato in Tim e Telecom Italia all'epoca della presidenza di Roberto Colaninno. Fonti bancarie ben informate, però, riportate dal Messaggero, ritengono che sul tavolo di Intesa Sanpaolo, azionista rilevante della compagnia nonché artefice dell'intera operazione Fenice, ci sia il nome di Elio Catania.

Le banche perdono la A: S&P declassa 34 istituti

Ci è voluto quasi un mese, ma alla fine la scure di S&P si è abbattuta. Dopo il declassamento del debito italiano a BBB+ deciso lo scorso 13 gennaio, ieri l'agenzia di rating ha downgradato a cascata anche 34 banche italiane. Nella lista ci sono tutti i principali istituti di credito, colossi come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Bnl e Banco Popolare. Anche loro, come il Tesoro italiano, dovranno rinunciare alla A.

venerdì 10 febbraio 2012

Mario fa il ganassa con Obama: cambio l'Italia

Lui che dice senza esitazioni: «Cambierò il modo di vivere degli italiani». Barack Obama che parla di «passi impressionanti per modernizzare l'economia». Il Time che si chiede addirittura se Mario Monti possa «salvare l'Europa». Viene quasi da domandarsi come abbia fatto, non solo il nostro Paese, ma il mondo intero fino a qualche mese fa a sopravvivere senza il contributo del nostro professorone.

giovedì 9 febbraio 2012

Monti attacca l'art. 18 e si aggrappa al Cav

L’articolo 18 «non è un tabù». Va cambiato. Il rischio è che «possa essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia». Mario Monti lancia l’allarme. Dice che, senza riforma del lavoro, la crescita è compromessa: «C’è un terribile apartheid tra chi è già dentro e chi, giovane, fa fatica» a trovare un’occupazione. «I giovani però devo abituarsi all’idea di non avere più il posto fisso a vita: che monotonia! È bello cambiare ed accettare delle sfide».

mercoledì 8 febbraio 2012

La Cancellieri attacca i giovani: "Illusione il posto sotto casa".

Dopo gli sfigati senza laurea e la monotonia del posto fisso la saga dei “bamboccioni” si arricchisce di ulteriori capitoli. Ad irrobustire il catalogo delle espressioni colorite sfornate dal governo dei tecnici ci ha pensato ieri il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, nel goffo tentativo di smorzare le polemiche sollevate dalle parole di Mario Monti sui giovani che vogliono a tutti i costi il posto fisso. 

giovedì 2 febbraio 2012

Bilanci dei partiti fuori controllo

Solo dal 1994 ad oggi dalle tasche dei contribuenti sono usciti 2 miliardi e 253 milioni di euro (a fronte di 468 milioni di spese dichiarate) per i rimborsi elettorali. Altre decine di centinaia di milioni sono arrivate attraverso le Fondazioni, i finanziamenti privati, i contributi ai giornali di partito, e così via. Malgrado i rilevanti giri di denaro, di cui la maggior parte pubblico, i partiti politici continuano a sfuggire a qualsiasi controllo contabile.

mercoledì 1 febbraio 2012

Il nuovo redditometro scalda i muscoli: tutti evasori fino a prova contraria

Altro che scontrini e ispettori per le vie. Da giugno il gioco si fa duro e per non avere guai le ricevute bisognerà farsele pure a casa. Con l’avvio del nuovo redditometro per ciascuno dei contribuenti italiani basteranno poche migliaia di euro fuori linea per finire nel mirino del fisco. Tra clamorose accuse alla politica (poi smentite) e annunci trionfali sulla riscossione, Attilio Befera lancia la campagna di primavera contro l’evasione, attraverso un “uno due” mediatico-istituzionale che parte dalle pagine di Repubblica e rimbalza tra i muri della commissione Finanze della Camera.