giovedì 29 agosto 2013

Affitti, cifre, scadenze. Ecco chi pagherà l'Imu

Molta confusione, tante incognite, poche certezze. L'intervento del governo di mercoledì, presentato come abolizione totale dell'Imu, ha rimesso mano per l'ennesima volta alla tassazione sulla casa con alcuni effetti già operativi nel 2013 e altri solo annunciati che dovrebbero entrare in vigore nel 2014. È ancora da capire fino in fondo quale sarà l'impatto complessivo sulle tasche degli italiani, che di sicuro per quest'anno dovrebbero riuscire a risparmiare qualcosa, anche se non è ancora chiarissimo quanto, ma potrebbero essere costretti a saldare il conto con gli interessi il prossimo anno. Prospettive poco rosee sono in particolare quelle che riguardano gli inquilini in affitto, che se tutto va come sembra saranno chiamati a farsi carico di buona parte del peso fiscale di cui sono stati alleggeriti i proprietari delle prime case. Cerchiamo di capire cosa cambierà in concreto per i contribuenti e quali sono le insidie nascoste nella mossa del governo.

Niente Imu al ritorno dalle vacanze

L'Imu sparisce. Forse. Al di là degli annunci e dei festeggiamenti del governo e della maggioranza, per ora l'unica certezza uscita dall'atteso Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio è che la prima rata della tassazione sulla prima casa e sui terreni agricoli viene definitivamente gettata nel cestino. Per sapere se ci sarà davvero il lieto fine, però, bisognerà aspettare ancora. Gli italiani dovranno rimanere col fiato sospeso almeno fino al prossimo 15 ottobre, quando sarà varata la legge di stabilità che dovrebbe contenere, secondo quanto promesso ieri dal premier Enrico Letta, l'abolizione totale della famigerata Imposta municipale unica.

mercoledì 28 agosto 2013

Il Pd prova fino all'ultimo a farci pagare la tassa sulla casa

Vertici a ripetizione e trattative febbrili che proseguiranno, con tutta probabilità, fino all’ultimo minuto utile. È una vigilia carica di tensione quella del Cdm che dovrebbe sciogliere una volta per tutte l’intricato nodo dell’Imu, che ha tenuto il governo e gli italiani sulla graticola per tutta l’estate. La soluzione, stando ad alcune indiscrezioni che filtrano da Palazzo Chigi, sarebbe a portata di mano. Renato Brunetta scommette sul lieto fine. «Sono ottimista», dice il capogruppo alla Camera del Pdl, che ha passato con il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni gran parte della giornata, «ma servono soldi, bisogna trovare oltre 4 miliardi di euro. Stiamo ancora lavorando». Anche il ministro delle Riforme è convinto che il provvedimento arriverà in porto. «Un’altra notte di lavoro e l’obiettivo sarà raggiunto», dice Gaetano Quagliarello, spiegando che c’è la «volontà» di tutti di trovare una soluzione.

La Merkel cerca voti sul disastro greco

A poche settimane dalle elezioni per il rinnovo del governo tedesco il caso Grecia piomba come un macigno sulle speranze  di Angela Merkel di ottenere un secondo mandato. Al punto che la cancelliera in questi giorni sta provando a scaricare la patata bollente sull’ex premier Gerard Schroeder, accusandolo di aver portato Atene nell’euro senza preoccuparsi dei suoi conti in disordine.
Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ieri ha promesso ai tedeschi che se la Cdu vincerà il confronto elettorale non ci saranno mai più salvataggi come quello greco. «Un’Europa più forte», ha detto in un’intervista alla Cnn, «significa che ciascuno deve fare la propria parte e non chiedere soldi agli altri».

domenica 18 agosto 2013

Solo i cinesi non sentono la crisi

Una volta c’era solo l’involtino primavera. Ancora avvolto da un alone di esotismo. Poi sono arrivati gli articoli per la casa, i giocattoli, l’abbigliamento. L’ultima frontiera è la messa in piega. Insieme alle bacchette i cinesi hanno deciso di impugnare pure le forbici e di aprire un altro fronte di concorrenza con i commercianti locali. Concorrenza pacifica, cordiale e sempre sorridente. Ma non per questo meno spietata.

Ora Letta si aggrappa ai ciellini

Dopo la breve pausa ferragostana, con la famiglia a Pisa, per Enrico Letta è già tempo di tornare in pista. L’agenda, del resto, è fitta. E i tempi strettissimi. La gravissima crisi in Egitto, il braccio di ferro con la Ue su crescita e lavoro, la necessità di trovare una soluzione sull’Imu, sono solo alcuni dei fronti roventi che il premier dovrà affrontare nelle prossime settimane, con le orecchie e gli occhi sempre ben aperti per cogliere ogni movimento interno alla maggioranza, legato sia alle questioni relative alla sentenza di condanna di Silvio Berlusconi sia alle grandi manovre dentro il Pd, che potrebbe mettere a rischio il delicato equilibrio su cui poggia l’intesa di governo.

sabato 3 agosto 2013

Letta punta i piedi: "C'è la ripresa, si va avanti"

«Far cadere ora il governo sarebbe un delitto». È sintetizzato in questa frase il concetto che ieri Enrico Letta, all’indomani del terremoto giudiziario che ha travolto Silvio Berlusconi, ha continuato a ripetere come un mantra per tutta la giornata, prima in conferenza stampa al termine del Cdm, in cui stando a quanto i riferiscono i partecipanti nessuno avrebbe fatto cenno al verdetto della Cassazione, poi nell’incontro con i parlamentari di Scelta civica.

venerdì 2 agosto 2013

I crediti non pagati si possono dedurre

Buone notizie per le Pmi. Una volta tanto il fisco si muove in direzione dei contribuenti, tenendo conto delle condizioni avverse provocate dalla crisi. Un po’ in ritardo con i tempi, considerato che la norma di riferimento è inserita nel decreto sviluppo varato la scorsa estate dal governo Monti, ieri dall’Agenzia delle entrate è arrivata la circolare relativa alla deducibilità delle perdite sui crediti non pagati. La possibilità per le imprese di scaricare dalle tasse le somme a vario titolo non riscosse e inserite nel bilancio come perdite è già prevista da tempo, sulla base dell’articolo 101 del Testo unico delle imposte sui redditi.

Dopo sei ore la mazzata. Cav agli arresti per 4 anni

«La Corte rigetta il ricorso del Berlusconi nei cui confronti dichiara, ai sensi dell’articolo 624 comma 2 del Codice di procedura penale, irrevocabili tutte le altre parti della sentenza impugnata». Si conclude così, con poche parole lette in Aula con voce un po’ tremolante e la prima condanna definitiva a carico di Silvio Berlusconi, un’offensiva giudiziaria durata circa 20 anni. Alla fine, l’affondo della magistratura, di cui l’ex premier ha iniziato a ricevere costanti e persistenti attenzioni a partire dalla sua discesa in campo nel 1994, è arrivato dalla sezione feriale della Corte di Cassazione, che ieri, alle 19.45, ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione nei confronti del Cavaliere per frode fiscale nell’ambito del cosiddetto processo Mediaset.