domenica 18 agosto 2013

Ora Letta si aggrappa ai ciellini

Dopo la breve pausa ferragostana, con la famiglia a Pisa, per Enrico Letta è già tempo di tornare in pista. L’agenda, del resto, è fitta. E i tempi strettissimi. La gravissima crisi in Egitto, il braccio di ferro con la Ue su crescita e lavoro, la necessità di trovare una soluzione sull’Imu, sono solo alcuni dei fronti roventi che il premier dovrà affrontare nelle prossime settimane, con le orecchie e gli occhi sempre ben aperti per cogliere ogni movimento interno alla maggioranza, legato sia alle questioni relative alla sentenza di condanna di Silvio Berlusconi sia alle grandi manovre dentro il Pd, che potrebbe mettere a rischio il delicato equilibrio su cui poggia l’intesa di governo.

Dopo la telefonata di venerdì con il presidente francese Francois Hollande, in cui è stata ribadita la necessità di un’azione congiunta della Ue, il capo dell’esecutivo continua a seguire naturalmente in modo costante quanto avviene in Egitto. Ed è probabile che della vicenda parli anche oggi a Rimini, dove è atteso per l’apertura del Meeting. Ma la tradizionale kermesse di Comunione e liberazione, dove Letta gioca in casa (così come il ministro pidiellino Maurizio Lupi e il montiano Mario Mauro), servirà soprattutto al premier per tentare di puntellare l’architettura delle larghe intese, che dopo lo sgambetto della Cassazione scricchiola in maniera sempre più preoccupante.
Lo sguardo dei ciellini, che hanno già manifestato il loro sostegno pieno all’esecutivo, è tutto rivolto ai temi alti dell’Europa, al futuro politico del Vecchio continente. E su questo Letta si è dilungato nel corso di un’intervista al Sussidiario.net in cui vengono anticipate molte delle questioni di cui si discuterà oggi nel dibattito di apertura. Il presidente del Consiglio ha ribadito la sua idea di un’Italia «competitiva» solo all’interno di un’Europa «più solida e unita» che, però, non può dirci «di fare i compiti a casa». Ha invitato tutti a mettere da parte «l’autolesionismo», spiegando che il Paese, con i «sacrifici» messi in capo negli ultimi anni, «può farcela». Ha auspicato il passaggio da «un’Europa del rigore ad una dei popoli».

Ma per fornire un po’ di collante alla maggioranza Letta dovrà necessariamente scendere anche sul terreno delle questioni concrete. A partire dalle risorse che di qui a breve dovranno essere messe sul piatto per mantenere gli impegni dei mesi scorsi. Primo fra tutti quello sull’Imu, su cui il Pdl ha vincolato il sostegno al governo. «Noi siamo fermi su questo punto per precisi valori economici», ha ribadito ieri il capogruppo Renato Brunetta. Letta oggi, presumibilmente in sintonia con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di cui sarà trasmessa una videointervista, tornerà a sottolineare la necessità di un esecutivo stabile per portare a termine il lavoro finora avviato. Resta, però, il fatto che, a pochi giorni dalla fine di agosto, i conti ancora non tornano. Tra Imu, Tares, Iva, ammortizzatori sociali, precari della Pa (i 150mila su cui ieri la Cgil ha lanciato un nuovo allarme) ed esodati, il governo dovrebbe essere trovare almeno 10 miliardi. Di questo si occuperanno i due Consigli dei ministri già calendarizzati. Martedì 20 è previsto un preconsiglio. Poi il 21 il premier sarà in Austria per incontrare il cancelliere Werner Faymann. Il 23 ci sarà il primo giro di tavolo ufficiale a Palazzo Chigi. Un primo confronto che dovrebbe permettere di arrivare al Cdm cruciale, quello del 30 agosto, con almeno una bozza di accordo sulla tassazione immobiliare. Se entro quella data Letta non riuscirà a far combaciare i tasselli, ogni sforzo che in questi giorni potrà essere messo in campo per blindare le larghe intese risulterà probabilmente inutile.

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