giovedì 31 marzo 2016

"Cittadini vittime di abuso". L'Aduc denuncia le Entrate

L’operazione canone in bolletta non è ancora partita, ma il contenzioso si è già aperto. Dopo la pubblicazione del modulo e delle istruzioni per le autocertificazioni dei cittadini di non possesso del televisore da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’Aduc ha infatti deciso di presentare un esposto alla procura della Repubblica per abuso d’ufficio.

Tutti i trucchi per salvarsi dalle trappole del canone

Se l'intento era quello di fare cassa, il governo raggiungerà agevolmente l'obiettivo. Oltre a complicare non poco la vita dei cittadini, le innumerevoli trappole disseminate nella nuova normativa sul canone Rai in bolletta produrranno sicuramente una robusta mole di pagamenti non dovuti. La grande rivoluzione voluta da Matteo Renzi a grandi linee la conosciamo un po' tutti. Dal primo luglio, così come previsto dai commi da 132 a 160 della legge di stabilità, l'imposta per il possesso di un apparecchio radiotelevisivo (ma non per il pc su cui possiamo vedere la tv in streaming) sarà addebitato in una maxirata da 60 euro e in due da 20. A luglio si pagheranno ovviamente gli arretrati dal primo gennaio 2016 e poi l'incasso andrà a regime. L'ammontare del canone, in previsione di un abbattimento dell'evasione (attualmente circa il 30% degli utenti) scende da 113,5 a 100 euro. Messa così sembra facile. E anche conveniente. Tutt'altra, purtroppo, la realtà.

Ora Padoan boccia l'Europa

Dopo l’austerity spuntano anche i metodi di calcolo. Di fronte al cattivo andamento dei conti pubblici, Matteo Renzi ha ingaggiato già da un po’ un duro braccio di ferro contro le rigidità dell’Europa e del suo capo Jean-Claude Juncker, che ci imporrebbero vincoli troppo stretti sulla flessibilità del deficit/pil. Ora, viste le brutte, come ha dimostrato ieri la bocciatura di S&P, è arrivato il raddoppio anche di Pier Carlo Padoan, infastidito dal meccanismo con cui Bruxelles giudica i conti degli Stati membri. In particolare del nostro.

martedì 29 marzo 2016

Capolavoro della Fornero: calciatori e artisti in pensione prima dei minatori

Ballerini, cantanti e calciatori potranno andare in pensione prima dei minatori, di chi maneggia  l’amianto o di chi presta servizio la notte. Proseguono, anche nel 2016, gli  effetti paradossali della legge Fornero. Nel provvedimento presentato alla fine del 2011 con le lacrime agli occhi, l’ex ministro del Lavoro aveva individuato una serie di categorie a cui garantire, fino al 2022 uno speciale regime di armonizzazione tra le vecchie e le nuove norme. Si tratta di lavoratori che non rientrano nelle tradizionali attività usuranti, ma che, per la specificità del lavoro svolto, subiscono, secondo il legislatore, gli effetti di un fattore temporale.

Il governo si gufa da solo. Pil giù, buco da tre miliardi

I gufi non piacciono a Matteo Renzi, ma quando si tratta di tirare le somme sono sempre loro ad avere la meglio. Dopo mesi di festeggiamenti per la ripartenza dell’Italia sembra che il governo abbia deciso di ridimensionare significativamente le proiezioni di crescita per il 2016 fermando l’asticella del pil ad un modesto 1,3% in luogo dell’1,6 messo nero su bianco nella nota di aggiornamento del Def dello scorso settembre e confermato nel Documento programmatico di bilancio.

sabato 26 marzo 2016

PopBari pronta per la spa. E inaugura la bad bank

La Popolare di Bari s’incammina verso la trasformazione in spa e mette in cantiere la prima operazione ufficiale con la Gacs, la nuova garanzia pubblica del Mef stabilita di concerto con la Ue. Il cda ha approvato ieri un programma di cessione di crediti deteriorati (Npl) per un importo lordo di oltre 800 milioni di euro mediante una cartolarizzazione pubblica destinata al mercato istituzionale.

giovedì 24 marzo 2016

Juncker vede Valls per i fotografi

«Se le parole non si traducono in fatti il progetto europeo di contrasto al terrorismo si sgonfia», ha sentenziato il primo ministro fracnese Manuel Valls. Per ora, però, sembra che ci si dovrà accontentare delle prime. La giornata di ieri a Bruxelles ha prodotto tanta commozione e una robusta manifestazione di cordoglio istituzionale, ma di risultati concreti neanche l’ombra.
A mezzogiorno nella hall Plaza al piano terra del palazzo Berlaymont, quartier generale della Commissione Ue, si è tenuta una commemorazione delle vittime degli attentati a cui hanno partecipato oltre al presidente dell’esecutivo europeo Jean-Claude Juncker anche il re e la regina del Belgio, Filippo e Matilde, il premier belga Charlse Michel e quello francese Valls. Un minuto di silenzio che è stato osservato anche in tutta Bruxelles, a partire da Place de la Bourse, il centro della città, che è divenuta spontaneamente il luogo in cui si sono riversati tutti gli abitanti della capitale belga.

mercoledì 23 marzo 2016

La giungla dei bonus fiscali cresce fino a 313 miliardi

Un quadro fiscale disordinato e incoerente, dove l’unica certezza è che il peso delle tasse è troppo alto. Nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica presentato ieri al Senato la Corte dei Conti punta il dito sulle rigidità del nostro sistema tributario, che si sta progressivamente ritagliando il ruolo di peggiore d’Europa. Ampie e diffuse, secondo la magistratura contabile, «le performance da cui il nostro Paese intende affrancarsi». L’Italia è nei posti alti della classifica del Vecchio Continente su quasi tutte le voci: quinta per pressione fiscale complessiva e per incidenza dell’Irpef sul reddito medio, quarta per l’entità del cuneo fiscale, terza per la tassazione dei redditi d’impresa e seconda per la pressione fiscale sui redditi da lavoro.

martedì 22 marzo 2016

Imu, Tari, Tasi e Irpef ai massimi: per i romani un conto da 3 miliardi

Fiumi di tasse per ripagare gli sprechi. È questa la sostanza del conto economico del Comune di Roma, dove ogni anno continuano ad uscire più soldi di quelli che entrano. L’ultima analisi del bilancio della Capitale è quella effettuata da Silvia Scozzese, ex assessore della giunta Marino e adesso a capo della gestione commissariale per il debito pregresso. Il calcolo è semplice. La spesa complessiva del Campidoglio si aggira sui 4,46 miliardi di euro, le entrate sono in media 4,02 miliardi. Risultato: ogni dodici mesi il Campidoglio incamera un deficit di circa 440 milioni. In teoria. In pratica il disavanzo tappato dal governo nel 2014 col salva Roma ammontava a 550 milioni di euro.

Roma butta ogni anno 250 milioni di euro di affitti

Trecento milioni di euro l’anno invece dei 50 oggi previsti. È questa la cifra che il Campidoglio potrebbe incassare adeguando gli affitti dei suoi immobili ai valori di mercato. Ieri il commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, pur ammettendo l’impossibilità di una mappatura dell’intera città, ha voluto dimostrare l’efficacia del suo nuovo sistema di controlli integrato, snocciolando un po’ di dettagli sulla situazione grottesca emersa dall’analisi del I municipio, dove si trovano i casi più eclatanti di affittopoli.

sabato 12 marzo 2016

Le banche hanno un trucco per non abbassarci il mutuo

Il tasso scende, il mutuo no. La mossa di Mario Draghi spingerà ulteriormente verso il basso l’Euribor, che ormai viaggia in territorio negativo da circa un anno. L’indice a cui è collegata la maggior parte dei finanziamenti con interessi variabili è attualmente a -0,30% sulla scadenza mensile e a -0,23% su quella trimestrale. I valori a inizio gennaio erano rispettivamente -0,21 e -0,13. Chi ha sottoscritto un prestito indicizzato per l’acquisto della casa, però, potrebbe avere una brutta sorpresa. Malgrado il bazooka del presidente Bce, che ha nuovamente tagliato i tassi e  inondato di liquidità le banche, la probabilità che la rata del finanziamento rimanga invariata è elevata.

giovedì 10 marzo 2016

Sottratti 14 miliardi al fisco, le polizze finite alle Bermuda

Quattordici miliardi sottratti al fisco attraverso la sottoscrizione di false polizze assicurative da parte di 13-14mila clienti. È questo lo scenario su cui sta indagando la procura di Milano, che ha incaricato il Nucleo tributario della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo di passare al setaccio i conti bancari del gruppo Credit Suisse. Attività che è ancora in corso. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto, Francesco Greco, insieme ai pm Gaetano Ruta e Antonio Pastore, sono ipotizzati i reati di frode fiscale, ostacolo all’attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario. La banca svizzera è invece indagata per la legge 231, relativa alla responsabilità amministrativa delle società. Nel mirino, però, ci sarebbe solo Credit Suisse Ag. Non risulta, infatti, coinvolta la filiale italiana del gruppo, dalla cui documentazione sequestrata a fine 2014 sono però scattati gli accertamenti.

martedì 8 marzo 2016

Benetton cambia strada: meno caselli, più aerei

Più aerei, meno strade. Proseguono a ritmo serrato le grandi manovre in casa Benetton, anche se la strategia complessiva non è ancora pienamente decifrabile. L’unica cosa certa, per ora, è che diverse controllate del gruppo che fa capo alla super holding Edizione sono a caccia di acquirenti. L’ultima notizia che circola con insistenza da qualche giorno punta dritta su Autostrade per l’Italia, con Atlantia intenzionata ad aprire il capitale della società (controllata al 100%) per bilanciare i 3mila chilometri di vie a pedaggio nella Penisola (sui 5mila totali) con una crescita all’estero. Crescita che potrebbe avvenire anche su altre direttive, visto che Atlantia non sembra più così ansiosa di cedere una quota di Aeroporti di Roma, dopo la rottura delle trattative con il fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia, avvenuta lo scorso novembre.

domenica 6 marzo 2016

Banche: ecco gli azionisti che rischiano

La Popolare di Vicenza ha incassato il via libera dell' assemblea alla trasformazione in spa, all' aumento di capitale e alla quotazione in Borsa. Ma i 119mila soci-azionisti hanno digerito con molta fatica il sostanziale azzeramento dei propri risparmi. Ora si ritrovano in mano titoli che valgono 6,3 euro rispetto ai 48 del 2015 e ai 62,5 del 2014. In pratica una svalutazione del 90% in due anni. Copione molto simile per Veneto Banca, altra Popolare del Nord Est costretta da Matteo Renzi ad intraprendere il viaggio verso la società per azioni. 

venerdì 4 marzo 2016

Del Conte: "L'assegno di ricollocazione è la scommessa da vincere"

Si perde o si vince tutti insieme. È questo il messaggio arrivato dalle istituzioni alla vigilia di quello che viene definito «un cambiamento epocale» per il mercato del lavoro. A tratteggiare i contorni delle nuove misure per rilanciare i servizi per l' occupazione, nel corso di un convegno al Cnel di Roma organizzato da Assolavoro, è stato Maurizio Del Conte, il giuslavorista bocconiano a cui, dopo la supervisione scientifica del Jobs Act, il governo ha deciso di affidare la guida della neonata Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, fulcro della riforma incardinata dal decreto legislativo 150 dello scorso settembre.

giovedì 3 marzo 2016

Il piano Nannicini: quanto perderemo sulla pensione

Del piano per finanziare le nuove assunzioni a tempo indeterminato con il taglio di 6 punti complessivi di contribuzione (tra datore e lavoratore) a Palazzo Chigi nessuno ha voglia di parlare. Interpellato ieri da Libero in merito alla percorribilità dell’ipotesi, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha risposto che «si possono commentare solo le proposte reali, e al momento non risulta alcuna proposta sulla decontribuzione».

martedì 1 marzo 2016

Trucco di Lady fisco per reintegrare i dirigenti illegittimi

Doveva essere un concorso per soli esami, senza titoli. Sarà con titoli, senza esami. Il direttore dell' Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, sembra aver finalmente trovato lo stratagemma per reintegrare i 767 dirigenti dichiarati illegittimi nel marzo dello scorso anno dalla Corte Costituzionale per non aver superato alcun esame. Il grimaldello con cui portare a termine senza troppi sforzi la nuova infornata di 007 del fisco è niente meno che un concorso del 2010 rimasto congelato fino allo scorso ottobre a causa di un contenzioso legale.

Assegni già ridotti fino a un terzo. Così le riforme ci hanno impoverito

Tagliare, tagliare e ancora tagliare. Tanto per cambiare il governo sta pensando di aiutare la ripresa attraverso l' ennesima sforbiciata sul terreno previdenziale. Come non bastassero le misure lacrime e sangue già messe in campo negli ultimi anni. Il ministero dell' Economia, qualche tempo fa, si è preso la briga, forse per farsi bello di fronte all' Europa, di calcolare a quanto ammontano i risparmi previdenziali scaturiti dalle ultime riforme delle pensioni. 

Il trucco delle tasse per tagliarci le pensioni

Tagliare il costo del lavoro con i soldi dei lavoratori. Sarebbe questa l’ultima trovata del governo per far quadrare i conti e sostenere le assunzioni a tempo indeterminato quando saranno finiti i soldi per la decontribuzione totale triennale varata lo scorso anno e quella parziale inserita nell’ultima legge di Stabilità.