venerdì 4 marzo 2016

Del Conte: "L'assegno di ricollocazione è la scommessa da vincere"

Si perde o si vince tutti insieme. È questo il messaggio arrivato dalle istituzioni alla vigilia di quello che viene definito «un cambiamento epocale» per il mercato del lavoro. A tratteggiare i contorni delle nuove misure per rilanciare i servizi per l' occupazione, nel corso di un convegno al Cnel di Roma organizzato da Assolavoro, è stato Maurizio Del Conte, il giuslavorista bocconiano a cui, dopo la supervisione scientifica del Jobs Act, il governo ha deciso di affidare la guida della neonata Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, fulcro della riforma incardinata dal decreto legislativo 150 dello scorso settembre.

Per Del Conte la vera sfida per tutti, operatori pubblici e privati, sarà quella di «interpretare le novità contenute nel decreto», che impongono un cambiamento radicale di prospettiva. «Da oggi», ha spiegato il neo presidente dell' Anpal, «si passa dalla mera tutela del reddito alla vera tutela del lavoro e della persona. Perché «la politica attiva significa mettere al centro la ricollocazione». E compito dei centri per l' impiego e delle agenzie private sarà quello di «accompagnare chi perde o non ha ancora trovato il lavoro verso l' occupazione».
Nell' ambito di un modello misto pubblico-privato, ai centri per l' impiego il governo chiede uno sforzo importante di adeguamento ai nuovi strumenti. L' avvertimento per le agenzie per il lavoro è invece quello di non sottovalutare la portata della rivoluzione. «Gli operatori», ha detto Del Conte, «si dovranno attrezzare per andare incontro a tutti i disoccupati, in particolare a quelli che hanno difficoltà a trovare lavoro». E lo dovranno fare con una prospettiva nazionale, perché «non si può più pensare di poter vivere sulle piccole rendite e sulle piccole realtà territoriali».

Trucchi e scorciatoie non saranno più permessi con l' introduzione del nuovo assegno di ricollocazione. Il voucher, graduato in funzione del profilo di occupabilità, sarà erogato a chi ha già fruito dei 4 mesi di indennità Naspi e sarà spendibile sia presso i centri per gli impiego sia presso i soggetti accreditati. Ma potrà essere mantenuto solo se il lavoratore parteciperà alle iniziative di inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro. L' assegno, ha avvertito Del Conte, è una «scommessa, che dovrà essere vinta dimostrando il successo dello strumento». Se in alcune zone d' Italia o per alcune tipologie di lavoratori non dovesse funzionare, «bisognerà studiare un modello alternativo».
Tutti, insomma, dovranno fare la propria parte. Compreso, viene da dire, il governo. Che non ha ancora reso operativa la nuova macchina. «Stiamo approvando i decreti e i vari passaggi normativi, credo che abbastanza rapidamente arriveremo in porto», ha assicurato sempre in occasione del convegno, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiegando che «le risorse ci sono, occorre solo trovare l' assetto che ci consenta di utilizzarle al meglio».

Nel frattempo, anche con i vecchi metodi, le agenzie continuano a macinare risultati. Sono oltre 20mila, secondo i dati forniti da Assolavoro, i nuovi assunti a tempo indeterminato tramite operatori privati nel 2015, con un incremento del 133,5%, da 15.815 a 36.934.
In aumento, del 15,8% anche il numero medio mensile. Mentre il monte retributivo è salito del 18,8%. Il rapporto fra occupazione in somministrazione e occupazione totale è passato, infine, dall' 1,41% del 2014 all' 1,62% dello scorso dicembre.
«Siamo in prima linea», ha detto il presidente di Assolavoro, Stefano Scabbio, nel corso dell' iniziativa che ha visto la partecipazione, oltre al vicepresidente Stefano Colli Lanzi e al dg Agostino Di Maio, anche del direttore dell' Ispettorato del Lavoro, Paolo Pennesi e dei senatori Maurizio Sacconi e Annamaria Parente, «per affrontare le nuove sfide rappresentate dalle politiche attive per il lavoro».
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