domenica 31 marzo 2013

Lo stallo fa resuscitare Monti

Solo due giorni fa diceva pubblicamente in Parlamento che «il governo non vede l’ora di essere sollevato dall’incarico». Frase arrivata solo qualche ora dopo un Consiglio dei ministri in cui il governo aveva messo tutta la sua determinazione nell’evitare con cura ulteriori grattacapi rinviando senza colpo ferire questioni delicate e importanti come la Tares, la golden share e la rimozione del relitto della Costa Concordia al prossimo esecutivo.

Politici, non tecnici: tutti gli uomini del presidente

Quattro tecnici, quattro politici, un ministro e un ex presidente della Camera. Il primo aspetto che balza agli occhi scorrendo la lista dei saggi scelti da Napolitano è che non ci sono grillini, né né tantomeno, in barba alle quote rosa, donne. «Evviva», ha ironizato la Camusso. Nel gruppo che si occuperà della parte istituzionale ci sono l'ex presidente della Consulta Valerio Onida, il capogruppo di Scelta civica al Senato Mario Mauro, il senatore Pdl Gaetano Quagliariello, l'ex magistrato Luciano Violante. Nel gruppo di lavoro sui temi economico-sociali ci sono il presidente Istat Enrico Giovannini, il presidente Antitrust Giovanni Pitruzzella, il vice dg di Bankitalia Salvatore Rossi, i presidenti della commissione speciale di Camera e Senato, il leghista Giancarlo Giorgetti e l'esponente Pd Filippo Bubbico, e il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi.

Manager Mps super pagati per «fallire»

Le autorità italiane e internazionali ci stanno provando da tempo. Qualche settimana fa Parlamento e Consiglio europeo hanno finalizzato il pacchetto legislativo che introdurrà nuovi limiti alle remunerazioni dei banchieri. L’accordo prevede che i bonus non possano superare il doppio dello stipendio. In Italia il tetto non c’è, ma poco più di un mese fa il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha auspicato con forza una regolamentazione che impedisca ai manager che non portano a casa risultati soddisfacenti di mettersi in tasca palate di quattrini. Principi che dovranno essere messi in pratica.

sabato 30 marzo 2013

Befera tira fuori dal cilindro 11 miliardi

Se quello di Attilio Befera non è un bluff, l’annuncio è clamoroso. L’ammontare complessivo dei rimborsi Iva per il 2013 dovrebbe raggiungere, secondo quanto affermato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate in un documento interno, quota 11 miliardi. Se così fosse, si tratterebbe di una radicale inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, dove il fondo di tesoreria destinato al comparto fiscale è stato regolarmente saccheggiato per coprire altre voci di spesa (è il caso della riforma del lavoro della scorsa estate), con conseguenti riduzioni della giacenza.

giovedì 28 marzo 2013

Monti scappa mentre il Paese affonda

Sarà una coincidenza, ma tra le molte castagne che Mario Monti ieri ha deciso di lasciare sul fuoco c’è anche la rimozione del relitto della Costa Concordia. Gli ultimi scampoli di governo, del resto, ricordano molto da vicino le gesta del comandante Schettino mentre cercava con determinazione di abbandonare la nave.

mercoledì 27 marzo 2013

Banche italiane promosse dall'Fmi, ma la Borsa teme il modello Cipro

Il piano di salvataggio di Cipro non è affatto «un modello». Contro la sortita del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ieri sono scese in campo sia la Commissione europea che la Bce. «Non bisogna dire che è un modello perfetto o che potrebbe essere riutilizzato in futuro», ha detto la portavoce del commissario al Mercato interno Michel Barnier, «perché non dovremmo ritrovarci in circostanze simili con il nostro sistema d’unione bancaria integrata».

Follia grillina: non paghiamo i debiti alle aziende

«Una porcata». È questo il giudizio dei grillini sul tentativo del governo di risolvere il nodo dei debiti della Pa che sta soffocando il sistema produttivo. Dopo un anno di chiacchiere e annunci sembrava che la Commissione Ue avesse finalmente aperto lo spiraglio decisivo per sbloccare almeno una parte dei circa 70 miliardi che devono essere restiuiti alle imprese. Ora, però, a mettersi di traverso è la truppa di neoparlamentari guidata da Beppe Grillo.

martedì 26 marzo 2013

Tajani corregge Roma sui debiti della Pa: "Mai aperto sul deficit"

«Nessuna marcia indietro». È questo il messaggio che Antonio Tajani fa recapitare alla politica italiana, dove ieri è circolata con insistenza la notizia di un clamoroso dietrofront della Commissione europea sulla flessibilità di bilancio concessa all’Italia per saldare i debiti pregressi della Pa nei confronti delle imprese. «Quello che io e il commissario agli affari economici Olli Rehn abbiamo sostenuto nella dichiarazione dello scorso 18 marzo non cambia di una virgola», spiega a Libero il vicepresidente della Commissione Ue.

sabato 16 marzo 2013

Debito e tasse volano. Chiudono 7 negozi all'ora

Mentre in Europa si continua a ripetere il mantra del rigore a tutti i costi e in Parlamento Beppe Grillo gioca a nascondino con Pier Luigi Bersani, l’Italia si è ormai completamente inabissata nella spirale recessiva. Il debito sale, le tasse pure. E le imprese muoiono, a ritmi mai visti prima.

venerdì 15 marzo 2013

Solo ora Monti chiede meno rigore

Dopo un anno di austerity imposta agli italiani Mario Monti si è presentato ieri al suo ultimo vertice europeo (che proseguirà anche oggi) per chiedere misure per la crescita. Una battaglia che oltre ad essere paradossale sembra anche destinata ad ottenere risultati poco più che marginali, considerato che lo schieramento inetrnazionale in campo a difesa della flessibilità è lo stesso che qualche settimana fa ha duellato, perdendo, sul bilancio europeo.

Eni alza il dividendo del 2%. Investimenti a 56 miliardi

Cinquantasei miliardi di investimenti da qui al 2016, obiettivi di crescita della produzione ritoccati verso l’alto e una politica più generosa dei dividendi. La crisi europea non frena la corsa dell’Eni, che continua a macinare profitti e risultati. Il cda ha approvato ieri il bilancio consolidato con un utile netto a quota 7.788 milioni (4.198 milioni escludendo il contributo ed i proventi della dismissione Snam considerati tra le discontinued operations). L’utile netto di esercizio ammonta a 9.078 milioni (6.207 milioni esclusi dividendi e plusvalenze relativi a Snam).

giovedì 14 marzo 2013

Ira del Colle: lo Stato saldi i debiti. Ma avanti così servono 1900 anni

Finalmente se n’è accorto anche Giorgio Napolitano. «Le misure per sbloccare i pagamenti della Pa sono urgenti». Dietro la discesa in campo del capo dello Stato c’è sicuramente lo zampino del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ieri si è recato in visita al Quirinale. Ma questo non toglie nulla alla netta presa di posizione di Napolitano sulla clamorosa anomalia di uno Stato che incassa, ma non versa. Anche e soprattutto in tempo di crisi, con le aziende che muoiono come mosche proprio a causa della mancanza di liquidità.

mercoledì 13 marzo 2013

Sui costi del partito il Pd si affida ai giudici

Matteo Renzi continua a smentire qualsiasi attività di dossieraggio, sostenendo che le polemiche interne adesso non hanno senso. Ma la bomba è ormai esplosa. Dopo le anticipazioni del Corriere della sera, che hanno già scatenato la minaccia di querele da parte del presidente del Pd, Rosy Bindi, e del Sole 24 Ore, ieri il documento con i dettagli voce per voce delle spese del partito è stato pubblicato in versione integrale da Dagospia, facendo deflagrare definitivamente l’ordigno.

martedì 12 marzo 2013

L'austerity di Monti non smette di fare danni. Il Pil del 2013 è già a -1

Quasi sette milioni di italiani in difficoltà economica. Colpa della crisi e di una recessione che non si arresta. Con il pil calato del 2,4% nel 2012 e una flessione già acquisita per il 2013 dell’1%. I dati sulla congiuntura dell’Istat si intrecciano con quelli del primo rapporto sul Benessere equo e sostenibile, firmato sempre dall’Istat e dal Cnel: il potere d’acquisto delle famiglie è calato del 5% fra il 2007 e il 2011; quasi un giovane su quattro non studia e non lavora. E se il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, continua a ripetere che «la seconda metà del 2013 sarà in positivo», il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, teme invece gli effetti dell’instabilità politica: «Il superamento dell’incertezza è un elemento chiave per la ripresa».

domenica 10 marzo 2013

Paura per le super aste di Bot e Btp

Se nelle prossime settimane i partiti non troveranno un’intesa in grado di garantire la nascita di un nuovo esecutivo che affronti da subito alcune priorità di carattere economico-fiscale, il costo per le famiglie e le imprese sarà, per l’anno in corso, di almeno 23 miliardi di euro. Il tutto senza contare l’impatto su spread e conti pubblici del declassamento arrivato due giorni fa da Fitch.

Esodati, tre decreti ma niente soldi

Centotrentamila salvaguardati, zero assegni previdenziali. È questo, al di là delle chiacchiere, il bilancio attuale della maldestra operazione esodati messa in piedi dal governo Monti. Venerdì il ministro del Welfare uscente, Elsa Fornero, ha annunciato il nuovo decreto che dovrebbe salvare altri 10.130 lavoratori lasciati in mezzo al guado dalla riforma delle pensioni. Il plafond era stato inserito nella legge di stabilità per il triennio 2013-2015, e va ad aggiungersi ai 120mila posti già riservati agli esodati con i due decreti salva Italia e quello inserito invece nella spending review. Naturalmente, anche per i nuovi entranti nel rango di salvaguardati, il regime di reintegro nel sistema previdenziale seguirà l’iter dei due testi precedenti. Il decreto appena varato verrà quindi girato alle commissioni competenti di Camera e Senato, che esamineranno tempi, coperture e requisiti.

sabato 9 marzo 2013

Bersani mollato pure dal fratello

In attesa dell'assemblea degli eletti prevista per lunedì, in cui i neo senatori e deputati del Pd faranno il verso ai grillini, a tenere alto il morale dello schieramento di centrosinistra ci pensa il fratello del leader. Intervenuto alla trasmissione di Radio2 Un giorno da pecora Mauro Bersani ha fatto chiaramente capire quante chance attribuisce ad un governo guidato da Pier Luigi. Ce la farà, gli chiedono, a mettere in piedi un esecutivo? Eloquente la risposta: «Io ho un'idea ma non posso dirla, sennò mi caccia via di casa». Mauro ammette di non essere per natura un ottimista, ma sul ruolo del segretario sfiora la derisione. «Sicuramente è molto dura, però io penso che lui stia dando più che altro una testimonianza». In ogni caso, il segretario deve andare avanti, anche a costo di andare a sbattere. «Sbattere ci vuole», spiega Mauro Bersani, «perché bisogna che gli scandali si manifestino fino in fondo».

giovedì 7 marzo 2013

Declino Italia: rinunciamo pure alla carne

I consumi tornano ai livelli del 2004 e la carne sparisce dalle tavole. La crisi continua drammaticamente a spostare indietro le lancette dell’orologio. Non siamo, purtroppo, più giovani, ma semplicemente più poveri. Dopo la raffica di cali degli ultimi mesi, a gennaio l’osservatorio di Confcommercio ha registrato una diminuzione degli acquisti del 2,4% rispetto al 2012 e dello 0,9% rispetto a dicembre.

mercoledì 6 marzo 2013

Italia a luci spente. In difficoltà due famiglie su tre


Mentre i grillini giocano a fare i parlamentari e Pierluigi Bersani tentenna, le voci di un imminente declassamento dell’Italia si fanno sempre più insistenti. C’è chi assicura che sia solo questione di ore e che ad impugnare la scure sarà ancora una volta Moody’s. La stessa che la scorsa estate ha sforbiciato di ben due gradini il rating italiano portandolo in un colpo solo da A3 a Baa2, il livello più basso fra le tre principali agenzie, a due sole incollature dai cosiddetti junk bond. Del resto, la stessa Moody’s ha detto chiaramente qualche giorno fa che «invece di migliorare la visibilità sulla direzione politica del Paese, le recenti elezioni in Italia hanno aumentato il rischio che la fase di riforme avviate possa sospendersi, se non completamente bloccarsi». Più o meno lo stesso avvertimento è arrivato anche da Fitch, secondo cui, però, l’impatto dell’incertezza politica sul merito creditizio dei titoli di Stato italiani non sarà imminente. In caso contrario, il Paese perderebbe l’unica A ancora rimasta in piedi di tutti e tre i rating (per Fitch siamo ad A-, 4 livelli sopra il junk, per S&P a BBB+, 3 livelli sopra).

sabato 2 marzo 2013

Pil, lavoro, debito, tasse: l'Italia è ko

È difficile scegliere da dove iniziare. La raffica di dati snocciolata ieri dall’Istat va dai conti pubblici all’economia reale, passando per il fisco e l’occupazione. Da qualunque angolazione si guardino le cifre, però, il risultato non cambia. La fotografia scattata dall’Istituto nazionale di statistica riporta l’immagine di un Paese che oggi, e non un anno fa come molti continuano a ripetere, è davvero sull’orlo del baratro. E non si tratta di spread impazziti o di Borse volubili. I mercati non c’entrano. Dietro i numeri dell’Istat ci sono imprese che chiudono, famiglie che non riescono ad andare avanti, tasse che soffocano. E in tutto questo i conti dello Stato, per quanti sacrifici possano fare gli italiani, continuano a non tornare.

venerdì 1 marzo 2013

Monti in fuga dalla Germania. Si gioca 400mila euro invece di investire in Btp


Ha passato l’ultimo anno a convincere Mario Draghi a fare incetta di titoli di Stato italiani con i soldi della Bce, ma lui si è ben guardato dallo scommettere sulle nostre obbligazioni. Mentre lo spread saliva alle stelle e la speculazione mondiale giocava al ribasso sui Btp, Mario Monti affidava i suoi oltre 10 milioni di patrimonio alle banche. Soprattutto straniere.