L’ultima parola spetterà alla troika di esperti che in questi giorni sta passando al setaccio la contabilità di Atene, ma le nubi che si intravedono all’orizzonte sono nerissime. Il Fondo monetario internazionale «ha bisogno di garanzie finanziarie» prima di poter elargire la prossima tranche di aiuti alla Grecia. A lanciare l’ennesimo macigno su Atene è la portavoce dell’Fmi, Caroline Atkinson, durante una conferenza a Washington La Atkinson ha spiegato che per ogni programma di aiuti il Fondo ha sempre bisogno di garanzie finanziarie. «Noi concediamo finanziamenti dopo aver concordato con il Paese le necessarie misure di risanamento e dopo aver constatato che sono disponibili anche altre fonti di finanziamento. Solo in questo modo possiamo salvaguardare i soldi dei nostri membri», ha detto la portavoce.
Al principio fu creato l'universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa. (Douglas Adams)
sabato 28 maggio 2011
giovedì 26 maggio 2011
Boom dei trattamenti di anzianità. Molti assegni magri ma anche doppi
Ci risiamo. Anche oggi i giornali saranno zeppi di statistiche trilussiane per dimostrare che gli italiani sono vicini ad uno stato di povertà che ricorda quello di alcune zone svantaggiate del terzo mondo. Ieri a tenere banco sono state le pensioni. Oltre al boom di quelle di anzianità (+73%) dovuto al meccanismo degli scalini, che ha ridotto le uscite nel 2009, i riflettori si sono puntati su notizie circolate nelle agenzie di stampa e nei giornali on line su un 50,8% di trattamenti erogati dall’Inps che non arriva a 500 euro al mese o sul 91% delle donne che prende meno di mille euro al mese.
mercoledì 25 maggio 2011
Per l’Istat siamo senza soldi, ma il mondo ci vede ricchi
Qualcuno, senza mezzi termini, ha parlato di abbaglio. Di sicuro, con buona pace di chi si è subito avventato sulla notizia per criticare il governo, è difficile negare che dietro la decisione di Standard and Poor’s di mettere sotto osservazione l’Italia abbassando l’outlook ci sia stato quanto meno un eccesso di prudenza. A depotenziare l’inaspettato affondo dell’agenzia di rating statunitense, piombato fra l’altro nel bel mezzo della campagna elettorale, ci hanno pensato ieri proprio i colleghi Fitch e Moody’s.
lunedì 23 maggio 2011
I sindacati stanno con Tremonti. «Agenzie di rating screditate»
«Le agenzie di rating ci hanno preso per il culo per 10 anni». E giù applausi da far tremare i muri. A spellarsi le mani non sono militanti del Pdl ad un comizio elettorale di Berlusconi o Tremonti, ma i delegati di Cisl e Uil riuniti a Roma per parlare di fisco, di contratti, di costi della politica. Temi importanti. Molto più importanti, secondo Raffaele Bonanni, delle sortite di Standard & Poor’s. «Se non fosse una cosa seria», ha tuonato il segretario della Cisl durante l’assemblea dei quadri, «sarebbe tutta da ridere. Ancora siamo qui ad andare dietro alle agenzie di rating, le stesse che in questi anni ci hanno detto che tutto andava bene senza dirci una parola su quello che stavano facendo le banche». Il consenso suscitato dalle dichiarazioni del leader sindacale è stato diffuso e fragoroso. Una smentita preventiva a chi oggi dirà che il solito Bonanni è corso in aiuto del governo.
sabato 21 maggio 2011
L’industria fa più 8%. Grazie alle esportazioni
Aspettando la scossa all’economia, le imprese fanno da sole. Segnali positivi arrivano dal fatturato, salito a marzo del 2% su febbraio e del 12,2% sul 2010. Ma la vera sorpresa riguarda gli ordini. Il balzo, in questo caso, è stato dell’8,1% sul mese precedente e addirittura del 21,2% rispetto allo scorso anno. Si tratta di incrementi, come rileva l’Istat, che non si vedevano dal 2006 e che dimostrano in maniera abbastanza inequivocabile che l’Italia in qualche modo sta agganciando la ripresa internazionale.
giovedì 19 maggio 2011
Pressing tedesco su Meridiana. Alitalia può perdere la preda
Meglio il latte o lo slot? Dopo Parmalat, il nuovo psicodramma italiano potrebbe avere il nome di Meridiana Fly. Un marchio che rappresenta il 16% del mercato interno e che gestisce le rotte più frequentate del turismo italiano, quelle che da Milano e Roma, ma anche da Parigi. Amsterdam, Mosca e Barcellona portano i viaggiatori sulle coste della Sardegna.
Atene è pronta a privatizzare tutto, ma non venderà i gioielli al giusto prezzo
Dai ministri finanziari della Ue era arrivata un’apertura. La Bce invece boccia senza appello ogni ipotesi di ristrutturazione pilotata del debito greco. Anche quella soft lanciata dal presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che prevede solo un allungamento delle scadenze dei titoli.
mercoledì 18 maggio 2011
Spese inferiori alle entrate. Lo Stato torna virtuoso
La crescita è ancora lenta e il debito raggiungerà alla fine dell’anno la quota record del 120,3% del pil. Ma c’è da scommettere che quando Giulio Tremonti ha preso in mano il rapporto diffuso ieri da Bruxelles non si sia affatto messo le mani nei capelli. Anzi. Le stime dell’Unione europea prevedono che nel 2011 l’avanzo primario tornerà in territorio positivo. Esattamente dello 0,75% del pil, per poi arrivare al 2% nel 2012. Si tratta, tanto per capirsi, del rapporto tra quanto entra nelle casse dello Stato e quanto esce, al netto della spesa per interessi sul debito. In altre parole, è l’indicatore principale con cui misurare la virtuosità della gestione della finanza pubblica e su cui agganciarsi per scalare la montagna del debito.
venerdì 13 maggio 2011
L’Italia cresce, Bruxelles la frena
La ripresa è in atto, ma la linea del rigore zavorra la crescita. È il classico cane che si morde la coda quello descritto ieri dalla Bce, che da una parte pungola gli Stati a rimettere in sesto i conti e dall’altra ammette che i piani di risanamento in atto rischiano di far perdere all’Europa il treno che sta ripartendo.
Le armate di Giulio invadono Lactalis
Prima o poi doveva accadere. La bomba è esplosa ieri mattina, quando gli uomini delle Fiamme Gialle sono piombati negli uffici di quattro banche e due società di consulenza per passare al setaccio la documentazione sulla scalata di Lactalis a Parmalat.
mercoledì 11 maggio 2011
Quando Zaccaria diceva: diamo spazio al governo
Certo, Silvio Berlusconi fa capolino prima della beatificazione di Giovanni Paolo II, spunta dietro lo scudetto del Milan, interviene sulla Libia, parla come capo del partito, fa campagna elettorale come capolista alle comunali di Milano. Su tutti gli episodi e i ruoli ci sarebbe da discutere. Il presidente di una squdra di calcio non può festeggiare una vittoria o, forse, non può fare il politico? Se gli aerei italiani vanno a bombardare la Libia è più interessante ascoltare il presidente del Consiglio o Antonio Di Pietro? C’è una legge che vieta a rappresentanti di governo di candidarsi alle amministrative?
martedì 10 maggio 2011
La Grecia è in coma farmacologico
La Grecia è a un passo dal baratro. La spintarella decisiva potrebbe arrivare dalle agenzie di rating, che dopo le cantonate prese sul terreno dei mutui subprime ora non se la sentono più di rischiare e, nell’incertezza, picchiano duro. La prima a muoversi è stata S&P, che ieri ha calato su Atene un vero e proprio macigno declassando i giudizio sulla capacità del governo di rimborsare i suoi debiti da BB- a B. La decisione è stata motivata non solo con «la crescente convinzione» di un prolungamento della scadenza del debito da 80 miliardi verso la Ue, ma anche dal «rischio crescente che la Grecia si muova verso una ristrutturazione del debito pari al 50% o più», inclusi i titoli di Stato.
lunedì 9 maggio 2011
Confindustria ormai è un partito
Moltissime presenze, poche proposte, tranne quella di assumere il controllo dell’Istituto per il commercio estero se il governo dovesse decidere di privatizzarlo, e le immancabili critiche all’azione di Palazzo Chigi. I numeri delle grandi assise di Confindustria a Bergamo sono impressionanti: oltre 5.700 imprenditori, più di 340 interventi. Di stimoli, però, stando ad un anonimo imprenditore che ha deciso di rompere il patto del silenzio sulla pagine di Twitter, ne sarebbero arrivati pochini. «La maggior parte degli interventi», scrive sul social network la misteriosa gola profonda, «sono confusi e noiosi. Poche proposte. Meglio che non ci siano giornalisti a sentire questa roba».
sabato 7 maggio 2011
Ripartono i senior bond. Montepaschi coglie l’attimo
Questione di finestre. Potrà sembrare strano, ma è questo il segreto per superare senza traumi le fasi più buie del mercato finanziario. Ne sa qualcosa Mps, che ha saputo aspettare il momento giusto per tornare ad operare su un terreno fino a pochi mesi fa insidioso come quello del debito senior. L’operazione è stata chiusa proprio in questi giorni. A fronte di un libro ordini che ha registrato richieste per 2,2 miliardi provenienti da oltre 200 investitori istituzionali Banca Monte Paschi ha collocato sul mercato un’emissione da 1,75 miliardi con durata 2,5 anni. Assolutamente in linea il prezzo, con una cedola al 4,125%, che corrisponde a 163 punti base sopra l’euribor. Questione di finestre, spiega a Libero Massimo Molinari, capo della tesoreria della banca senese. «Per molti mesi», dice, «siamo restati prudentemente sul mercato dei covered bond visto che quello dei senior era finito sotto il fuoco incrociato del terremoto finanziario e degli effetti di Basilea III che hanno reso il segmento molto volatile e poco conveniente».
mercoledì 4 maggio 2011
Rischiamo lo schiaffo pure su Draghi: tedeschi di traverso
Il moltiplicarsi dei consensi su Mario Draghi ha fatto storcere il naso alla Germania. Ieri la giornata si è aperta con una serie di placet a mezzo stampa. Il primo, più autorevole, è arrivato dal Financial Times, che nella lex column ha giudicato positivamente «una banca centrale all’italiana» per la zona euro, sostenendo che il Vecchio continente «dovrebbe rallegrarsi di una prospettiva non nordica alla guida della Bce».
Contro i tassi in rialzo Tremonti studia un piano salva-mutui
C’è chi assicura che la situazione è ancora sotto controllo. Ma quell’asticella dell’Euribor che continua a salire sta già iniziando a far perdere il sonno quel 50% di famiglie che, ingolosite dai tassi ai minimi storici, hanno optato nel 2010 per un mutuo variabile. E non è un caso che gli esperti di Giulio Tremonti si siano già messi all’opera per studiare qualche forma di protezione che eviti il massacro dei mesi post crisi.
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