Di sicuro i tempi dei “cucù” e dei “mr Obama !” sembrano lontani anni luce. Ora al posto di risolini e facce imbarazzate ci sono sguardi estasiati di ammirazione, espressioni di stupore e occhi sbarrati dalle “misure impressionanti” di Monti. Quanto a pienezza di sé, però, il professore non sembra poi così lontano dal Cavaliere. Il Time, che gli dedica una di quelle celebri copertine che tutti su internet falsificano con la propria immagine, gli chiede (in una videointervista realizzata la scorsa settimana e pubblicata oggi in occasione della trasferta a Washington) se il presidente del Consiglio non stia cercando di modificare cultura e modo di vivere degli italiani. E lui, senza battere ciglio: «lo spero, perché altrimenti le riforme strutturali sarebbero effimere». E ancora: «la vita politica ha diseducato gli italiani. Dobbiamo dare un senso di meritocrazia e concorrenza». Il lavoro è lungo, ha proseguito, «perché molti degli impedimenti strutturali che frenano la crescita hanno a che fare con il potere eccessivo dei gruppi di interesse legati al potere pubblico». Una stoccata arriva anche per il Cavaliere. Il suo sostegno al governo? «Credo che veda come stia guadagnando terreno dal punto di vista della credibilità internazionale, della reputazione e considerazione quale uomo di Stato, quanto più si dice favorevole a questa trasformazione dell'Italia».
Un po' di spocchia, d'altra parte, è più che giustificata dalla beatificazione internazionale che, in questi giorni, può essere messa a confronto solo con quella di Mario Draghi, anche lui di recente promosso da mangiaspaghetti a salvatore del mondo. «Monti parla con frasi secche e senza la retorica classica dei politici americani, come se fosse ancora il professore di economia che era fino a 4 mesi fa», si legge nell'articolo di Michael Schuman sul Time dal titolo sobrio: «L'uomo più importante d'Europa». Più o meno dello stesso tenore vari articoli apparsi su giornali e tv d'oltreoceano, dal Wall Street Journal alla Pbs, al New York Times, al Washington Post.
Ma la trasferta americana del premier si è aperta con gli elogi dello stesso Obama , in un'intervista rilasciata all'inviato della Stampa Maurizio Molinari. Poi ribaditi di persona: «Monti ha avuto una partenza poderosa, le sue riforme sono efficaci, porterà l'Italia fuori dalla tempesta. I rapporti tra i nostri paesi non sono mai stati così forti». Ma la cosa veramente impressionante è che, a sentire Obama , l'Italia è di colpo tornata al centro di ogni cosa, anche accaduta in passato. Ha avuto, dice il presidente americano, un «ruolo cruciale nella forza sicurezza internazionale della Nato in Afghanistan»; è stata «una tenace promotrice della democrazia» nei Paesi del nordafrica; ha «dato contributi importanti al successo» degli sforzi Usa per sostenere il popolo libico»; ha «avuto un ruolo vitale in tutte le missioni della Nato». La sviolinata di mr Obama arriva al punto di dichiararsi orgoglioso per tutti i suoi collaboratori italo-americani, per tutti gli italo-americani che lavorano negli States, fino ai due giocatori dell'Nba Gallinari e Belinelli. E l'idillio è proseguito anche durante la visita di Monti ha Washington. «Ho notato molto interesse al congresso sulla svolta italiana, soprattutto da un punto di vista economico e finanziario, che incoraggia gli Stati Uniti che vedono l'Italia non solo come un partner vicino e alleato, ma anche come un Paese che può contribuire a dare più impulso all'Ue e alla crescita a vantaggio generale per le due sponde dell'Atlantico», ha detto il professore.
Baci e abbracci anche tra il segretario di Stato e il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. «Vorrei sottolineare la grande fiducia che abbiamo nei confronti dell'Italia, del governo Monti e verso il popolo italiano», ha detto Hillary Clinton. Al coro di elogi alla fine si è unito anche “l'americano” Sergio Marchionne, che ha definito il professore «la persona giusta», spiegando che «ora l'Italia ha un'altra faccia» e senza di lui il Paese «torna all'era delle caverne».
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