venerdì 19 agosto 2016

Il patto di Renzi con la Merkel per avere il sì al taglio delle tasse

Altro che pugni sul tavolo. Matteo Renzi si prepara a scondinzolare davanti ad Angela Merkel per ottenere gli spazi di flessibilità necessari a far quadrare i conti pubblici. Questo, almeno, è quello che pensano al Times, che ieri ha dedicato un ampio articolo al  premier dal titolo inequivocabile: «Renzi si salva la pelle con un accordo sulla Brexit». In realtà, più che di un accordo si tratterebbe di un tentativo, quello di addolcire la cancelliera, offrendo sostegno alla linea soft nei confronti dell’uscita britannica dalla Ue. «Accettando di appoggiare la leader tedesca», si legge sul quotidiano inglese, «Renzi spera che lei possa aiutarlo a sbloccare i fondi che possono salvare la sua carriera politica».

Il riferimento è chiaramente alla partita referendaria d’autunno, a cui il premier rischia di arrivare con l’economia tornata in recessione e tutti i conti della legge di stabilità da rifare. In questo scenario le alternative non sono molte. O Renzi rimette nel cassetto tutti gli annunci fatti finora su una manovra espansiva con meno tasse e più risorse per lo sviluppo oppure deve ottenere maggiore margini sul deficit dall’Europa. Di rimangiarsi le promesse il premier non sembra avere alcuna intenzione. Anzi. Pure ieri, rivendicando il successo dell’accordo con Ryanair (che tornerà ad investire in Italia in cambio della sterilizzazione delle tariffe aeroportuali), e tutti balzelli che sarebbero stati tagliati negli ultimi anni (Irap agricola, Imu-Tasi sulla prima casa, 80 euro, superammortamento e decontribuzione) il segretario Pd ha ribadito che «ridurre le tasse è giusto» e che il governo «continuerà a farlo» con la prossima manovra.

Le risorse, però, scarseggiano. Come ha spiegato ieri il ministero dell’Economia in un comunicato, «le cifre e le ipotesi che circolano in questi giorni sono prive di fondamento». I provvedimenti «dipenderanno dai nuovi obiettivi di finanza pubblica contenuti nella Nota di aggiornamento al Def». E molti di questi obiettivi dipenderanno proprio dalla trattativa con Bruxelles. Trattativa che Renzi appare intenzionato a condurre col cappello in mano. Dall’esortazione a «non perdere neppure un minuto», si legge sul Times, per compiacere la Merkel, che vuole evitare sovrapposizioni con le elezioni tedesche del prossimo anno, ora Renzi sostiene che alla Gran Bretagna bisogna concedere tutto il tempo necessario.
L’occasione per il possibile scambio politico potrebbe essere già lunedì prossimo al vertice di Ventotene con Hollande, Renzi e la stessa cancelliera che si terrà sulla portaerei Garibaldi ancorata al largo delle isole pontine. La richiesta, confermata ieri dal viceministro all’Economia, Enrico Morando, è quello di portare il deficit sopra il 2% anche nel 2017.

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