venerdì 2 settembre 2016

La fusione Wind-H3G porta in dote 7 miliardi

Un colosso delle tlc con oltre 31 milioni di clienti nel mobile e 2,8 milioni nel fisso. Sono queste le dimensioni del nuovo operatore nato dalla fusione tra Wind e H3G che ieri ha ricevuto l’atteso via libera dalla Ue. L’ok alla fusione, arrivato dopo la bocciatura a maggio tra o2 e 3G in Gran Bretagna, è stata accolta con grande soddisfazione da i russi di Wimpelcom (Wind) e i cinesi di Hutchinson (H3G), che sono pronti ad investire 7 miliardi di euro in infrastrutture digitali in Italia. Risorse che metteranno il turbo all’agenda digitale varata dal governo italiano e al progetto Enel Open Fiber.

«La joint venture», ha detto Canning Fok, co-managing director di Ck Hutchison Group, «garantirà al mercato italiano delle telecomunicazioni, quarto per dimensioni in Europa, una posizione di leadership nell’economia digitale globale». Mentre Jean-Yves Charlier, ceo di Vimpelcom, ha spiegato che la fusione «potrà contare sun un livello di debito più sano e sarà in grado di ottenere una significativa riduzione della leva finanziaria nel medio termine».
Le nozze fra le due società. che nel 2015 hanno realizzato ricavi complessivi per 6,25 miliardi di euro, produrranno sinergie per oltre 5 miliardi di euro, al netto dei costi di integrazione.
A guidare il nuovo operatore sarà l’attuale ad di Wind, Maximo Ibarra. Mentre il ceo di 3 Italia Vincenzo Novari, secondo gli accordi, dovrebbe essere indicato senior adivser di Ck Hutchinson per l’Italia ed entrerà nel cda della joint venture per conto di Hutchinson.

L’accorpamento dei due operatori produrrà anche, paradossalmente, un allargamento del mercato. L ’approvazione della joint venture, a norma del regolamento Ue sulle concentrazioni, è infatti subordinata all’attuazione di «misure correttive» consistenti nella cessione alla francese Iliad (la società di Xavier Niel, che nei mesi scorsi si è liberato dei derivati che lo avrebbero portato fino al 15% di Telecom) di attività e di infrastrutture in misura sufficiente a consentire l’ingresso del nuovo operatore. Una notizia su cui Flavio Cattaneo preferisce rinviare i commenti. «Oggi la nuova notizia è che invece di essere in quattro siamo in tre», ha detto l’ad di Telecom, «se poi ci sarà anche un quarto lo vedremo e vedremo cosa farà».

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