giovedì 15 settembre 2016

Senza aiutini pensioni a rischio

Sarà un caso, ma alla fine il passaggio del testo in cui si insisteva sulla flessibilità, sottolineando «che bisogna guardare alle ragioni del debito» senza «punire gli sforzi di riforma in corso», Jean-Claude Juncker non l' ha letto. Tutto il capoverso è stato sostituito dall' affermazione fatta in apertura che il patto di stabilità «funziona» e «non deve diventare un patto di flessibilità, ma un patto applicato con flessibilità intelligente, nel rispetto delle regole esistenti».

Al di là delle diverse interpretazioni che si possono dare a parole volutamente fumose, una cosa è chiara: le regole non si toccano. Il che significa che per l' Italia sono guai. La flessibilità intelligente sostenuta da Juncker, come ha spiegato l' europarlamentare Gianni Pittella, potrà portare «maggiori risorse per mettere in sicurezza antisismica il patrimonio urbanistico ed investire sulla cultura». Ma è difficile che possa far materializzare i soldi per finanziare tutti gli impegni snocciolati dal governo per la prossima legge di bilancio.
Anche perché il quadro macroeconomico diventa sempre più fosco. All' indomani dell' annuncio del ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, sulla revisione al ribasso delle stime, anche l' Ufficio parlamentare di bilancio, ente indipendente chiamato per legge ad «evitare che previsioni eccessivamente ottimistiche possano pregiudicare la credibilità dei conti pubblici», ha elaborato e inviato al Mef le sue analisi sull' andamento tendenziale (poi ci saranno quelle sul programmatico). I rilievi restano riservati fino alla pubblicazione della Nota di aggiornamento del Def, ovvero il 27 settembre. Ma secondo alcune indiscrezioni trapelate le stime sarebbero molto vicine a quelle formulate dall' istituto Ref presieduto da Giacomo Vaciago, che ha fermato l' asticella del Pil allo 0,6% per il 2016 e allo 0,9% per il 2017. Una distanza considerevole non solo dall' 1,2 e 1,4% previsti nel Def, ma anche dalle nuove stime al ribasso del governo, che si aggirano sullo 0,9% per il 2016 e sull' 1,1-1,2% per il prossimo anno.

In questo scenario, confermato anche dalla deflazione di agosto a -0,1% certificata ieri dall' Istat, per coprire la manovra al governo non basterebbe più neanche far salire il deficit/pil del 2017 dall' 1,8 al 2,4% (circa 10 miliardi aggiuntivi). Operazione tra l' altro per nulla scontata, visto che la Ue ha già concesso 7 miliardi di flessibilità rispetto al precedente obiettivo dell' 1,4%. Una crescita asfittica farebbe infatti salire sia il rapporto deficit/pil sia il debito, su cui l' Italia rischia una procedura d' infrazione per i continui rinvii del percorso di riduzione.
A farne le spese saranno diverse poste della manovra. A cominciare dalle pensioni, il cui pacchetto potrebbe notevolmente ridimensionarsi. Ieri per mettere subito le cose in chiaro il ministro del Lavoro ha detto che i pensionati possono scordarsi il bonus di 80 euro. Anche l' ipotesi di concedere un bonus contributivo di 4 o 6 mesi per ogni anno di lavoro svolto da minorenni (i cosiddetti «precoci») non si può fare.Il tema, ha ammesso Giuliano Poletti durante un convegno organizzato dal Cupla (Coordinamento unitario dei pensionati del lavoro autonomo), «è molto difficile da affrontare perché ha un livello di costo molto alto». Gli oneri per l' applicazione piena, secondo alcune stime, potrebbero addirittura superare i 3 miliardi.
Restano sul piatto gli interventi sulle quattordicesime (6-800 milioni), sul prestito pensionistico per uscire prima (6-800 milioni), sulla gratuità delle ricongiunzioni (100 milioni) e sui lavori usuranti (100 milioni). Ma tutte le misure potrebbero diventare più selettive, abbassando il conto complessiva a circa un miliardo, dai 2 inizialmente previsti. Non dovrebbero, invece, esserci problemi per l' allargamento della no tax area. «La soglia dei pensionati», ha detto il ministro, «va equiparata a quella dei dipendenti». Portare l' asticella dagli attuali 7.750 euro (8.000 per gli over 75) a 8.124 euro per tutti i pensionati costerebbe circa 300 milioni.
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