mercoledì 6 aprile 2016

Beffa per gli anziani in casa di riposo. Così la Rai li obbliga a pagare il canone

La beffa del canone Rai in bolletta continua a sfornare sorprese clamorose. L' ultima in ordine di tempo è che gli anziani in casa di cura potrebbero dover pagare il balzello, anche se la televisione non la guardano e nella casa neanche ci abitano più. Il condizionale è d' obbligo, perché viale Mazzini, non sapendo che pesci pigliare, ha deciso clamorosamente di oscurare una serie di istruzioni che fino a qualche mese fa era possibile consultare sul sito ufficiale dell' azienda. Come rivela l' avvocato dell' Aduc, Emmanuela Bertucci, alla data del 31 dicembre 2015 andando su www.abbonamenti.rai.

it, nella sezione dedicata alle domande frequenti (Faq), si poteva leggere il seguente quesito: «Mi sono trasferito in casa di riposo, posso disdire il canone?». Risposta: «Se l' intestatario dell' abbonamento si trasferisce in casa di riposo, può chiedere l' annullamento dell' abbonamento inviando una lettera raccomandata... indicando i dati della Casa di Riposo e la data di inizio degenza presso la struttura».
Lineare e semplice. Entrata in vigore la nuova normativa la spiegazione è, però, sparita. Così come tutte quelle in cui si consigliava all' utente di disdire l' abbonamento. La tesi che sembra ora regnare sul sito della Rai, così come nelle sezioni informative dell' Agenzia delle Entrate e del ministero dello Sviluppo economico, è che dovunque ci sia una utenza elettrica, qualcuno la tassa la debba pagare. Il senso è chiaro. In questo modo, come ha ribadito ieri Matteo Renzi, saranno anche recuperate le risorse per fare uno sconticino agli altri: «Il canone Rai lo abbiamo abbassato da 113,50 a 100 euro, il nostro obiettivo nel 2017 è continuare ad abbassarlo». In altre parole, la solita riduzione di tasse a spese dei contribuenti.

Resta da capire quale sarà il destino dell' anziano che decide di trasferirsi in una casa di cura. «La nuova normativa ha abolito la possibilità di chiedere il suggellamento dell' apparecchio. Ma la richiesta di cessazione dell' abbonamento per ricovero in struttura di riposo», spiega la Bertucci, «non aveva niente a che fare col suggellamento, tanto che la Rai non richiedeva alcun vaglia postale. Né la nuova normativa pare aver inciso sul presupposto di esenzione per chi è ricoverato in casa di riposo». E allora? La sensazione è che per i poveri vecchietti non ci sia scampo. Ma l' Aduc non molla la presa.

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