domenica 30 aprile 2017

Per recuperare soldi il governo taglia quelli per disabili e non autosufficienti

I riflettori erano tutti puntati sulle tasse e sui 3,4 miliardi da recuperare per applicare la correzione sui conti chiesta dall’Europa. Ma c’erano anche molte famiglie che dalla manovrina, oltre ai soliti sacrifici, si attendevano anche un po’ di risorse per il sostegno dei genitori anziani o dei figli disabili. Risorse che, puntualmente, non sono arrivate.

Nel dettaglio, si trattava di 210 milioni per rimpinguare il Fondo per le politiche sociali e 38 milioni per quello destinato alla non autosufficienza. I due fondi negli anni non hanno mai brillato per invariabilità della dotazione. Quello per la non autosufficienza, ad esempio, è passato dai 100 milioni del 2007 ai 300 milioni del 2008 fino ai 400 milioni del 2009/2010. Poi, dopo l’azzeramento sotto il governo Monti è tornato nel 2013 a 275 milioni e nel 2014 a 350. Dal 2015 è diventato strutturulate con una dotazione di 400 milioni che sarebbe dovuta salire a 500 quest’anno. Stesso discorso per il Fondo politiche sociali, che nasce addirittura nel 1997 e ha visto la sua dote oscillarte dagli 1,8 miliardi del 2004 fino ai 43 milioni del 2012. Anch’esso, sulla carta, è diventato strutturale dal 2015.

La blindatura normativa non ha, però, impedito che i due fondi venissero ugualmente saccheggiati per presunte esigenze di finanza pubblica. Soldi tolti sempre con la promessa di rapide restituzioni. Lo stesso era successo anche questa volta, con il premier, Paolo Gentiloni, e il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, che solo qualche settimana fa, in una serie di incontri con la Conferenza delle Regioni e con i sindacati, avevano assicurato il ripristino delle risorse. A 311 milioni quello per le Politiche sociali e a 500 milioni quello per la non autosufficienza. Uscito, dopo lunga attesa, il decreto in Gazzetta ufficiale i soldi non sono, però, ricomparsi. «Prendiamo atto», ha denunciato Massimo Garavaglia, assessore lombardo all’economia e coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, «che il governo non ha mantenuto la parola. Alla prossima conferenza, comunque, proporrò che almeno la mantengano le regioni, mettendo i 50 milioni promessi per la non autosufficienza».
La vicenda è stata definita «imbarazzante» da Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap. «Aspettavamo che nel decreto», ha detto, «ci fossero questi fondi necessari per garantire l’assistenza e il trasporto degli alunni con disabilità. Queste almeno erano le promesse».
Sul piede di guerra pure i sindacati. «Chiediamo», si legge in una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil, «un chiarimento e la certezza che i fondi vengano ristabili alle cofre concordate».

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