sabato 1 luglio 2017

Stipendio da 2.500 euro, ma l'azienda non trova lavoratori

Otto ore al giorno, 2.500 euro mensili più gli straordinari. La Friulintagli di Pordenone pensava di finire sui giornali per il suo ennesimo piano di assunzioni, in un periodo in cui quasi tutti tagliano, riducono, ristrutturano. E sui giornali c’è finita davvero, ma per la difficoltà a trovare candidati. Perché nell’Italia dei 3 milioni di disoccupati sembra che il lavoro, alla fine, non interessi poi così tanto.

Il gruppo di Villanova di Prata (Pordenone), principale fornitore italiano di mobili in kit per il colosso svedese  Ikea, la crisi l’ha combattuta a colpi di investimenti e innovazione: una media di 10-20 milioni l’anno in tecnologia e automazione dei processi produttivi. Una strategia che gli ha permesso di essere competitiva non solo sul mercato italiano, ma anche rispetto ai Paesi dell’est europeo.
Nel 2011 il gruppo aveva circa 850 dipendenti. Il 2016 si è chiuso con 1.600 addetti, un centinaio in più rispetto al 2015, quando erano state fatte altre 350 assunzioni. Ma oltre alla stabilizzazione di circa 150 precari nel corso dell’ultimo anno, l’azienda ha messo sul tavolo un altro piano di espansione pure per il 2017. A febbraio ha infatti annunciato che grazie all’ampliamento dell’area produttiva di Portobuffolè saranno assunte altre 150 persone che andranno ad operare su impianti ad elevata automazione.

La promessa è stata mantenuta e nelle scorse settimane l’azienda fondata quasi cinquant’anni fa da Inaco Maccan ha iniziato a setacciare il bacino dei diplomati professionali della provincia di Pordenone. Le ricerche, però, sono andate a vuoto. Di lavoratori specializzati da inserire sui turni del ciclo continuo non se ne è trovato neanche uno. E la Friulintagli, oltre a macinare fatturato (465 milioni nel 2016), non è proprio una vecchia ferriera dove i padroni strapazzano gli operai.
Nel gennaio 2016 un accordo  firmato da Cgil, Cisl e Uil e promosso dal 90% dei lavoratori, ha introdotto premi di risultato parametrati al raggiungimento di obiettivi mensili e annuali e il welfare aziendale, con l’avvio di un’assistenza sanitaria integrativa e l’utilizzo flessibile del Tfr.
Condizioni snobbate dai disoccupati di Pordenone, ma non da quelli del resto d’Italia. In particolare del Mezzogiorno, dove le offerte di lavoro non si vedono tutti i giorni.
Non appena la Friulintagli ha comunicato alle agenzia di reclutamento di allargare il campo della ricerca le disponibilità sono fioccate in poche ore. I nuovi dipendenti arriveranno da Bari, ma anche dalla Campania e da altre regioni del centro-sud.

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