Un filo d’Arianna per sopravvivere al labirinto dell’Imu. Ieri pomeriggio, forse nel tentativo di arginare lo stillicidio di articoli di stampa e notizie sul caos normativo che ha travolto la tassazione sulla casa, il ministero dell’Economia e delle finanze ha deciso di fissare in un comunicato ufficiale tutte le scadenze previste per le imposte sugli immobili. Il risultato, a prima vista, è che la toppa sia peggiore del buco. Nel documento diffuso da Via XX Settembre si legge, infatti, che la nuova Iuc, che si compone di Imu, Tari e Tasi, ha i seguenti termini di versamento: per l’Imu si pagherà il 16 giugno e il 16 dicembre, per la Tari e la Tasi ci saranno invece «due rate semestrali i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi». Non solo. È prevista anche «la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno».
Passando alla cosiddetta mini Imu, «vale a dire l’eventuale parete residuale della seconda rata dell’Imu 2013 a carico del contribuente», si pagherà il 24 gennaio. Stessa data per la Tares, «a meno che il versamento non sia stato già effettuato entro il 2013».
Capito? Cerchiamo di tradurre e di stabilire qualche certezza, per quanto sia possibile. L’unico elemento granitico, ad oggi, riguarda la cara vecchia Imu sulle abitazioni diverse da quella principale (le seconde case, per intendersi). Imposta che resta anche con la Iuc e che si continuerà a pagare come si è pagata nel 2012 e 2013, ovvero con l’F24 o con il bollettino postale il 16 giugno e il 16 dicembre. Per calcolarla, però, bisognerà aspettare che il comune decida le aliquote. Il che, come abbiamo verificato gli anni scorsi, può avvenire anche a ridosso della seconda rata, che bisognerà quindi ricalcolare per il conguaglio.
Per la Tasi e la Tari il discorso si complica. La prima riguarda la componente servizi, ed è una nuova imposta. Si pagherà su tutti gli immobili e andrà calcolata sulla stessa base imponibile per l’Imu. Sulla prima casa l’aliquota (solo per il 2014) potrà oscillare dall’1 al 2,5 per mille. Sulla seconda dall’1 al 10,6 per mille (tetto che riguarda, però, la somma di Tasi ed Imu). Ad entrambe si aggiunge un’aliquota dallo 0,1 allo 0,8 per mille (per finanziare le detrazioni) che il comune potrà spalmare a piacimento sulla prima o sulla seconda casa. Per l’importo bisognerà aspettare le determinazioni dei sindaci. Per tutto il resto pure. La Tasi potrà infatti essere pagata in due rate semestrali, con date a scelta dei comuni, o in una sola rata, questa però il 16 giugno. Nessuno sa ancora come si verseranno i soldi, se con l’F24 o con i bollettini prestampati inviati a casa dei contribuenti.
Stesso discorso per la Tari, il cui pagamento potrà anche non coincidere con quello della Tasi. L’imposta sostituisce di fatto le vecchie Tarsu e Tia sui rifiuti. Sarà però più alta degli anni precedenti perché ora il tributo dovrà coprire tutto il costo del servizio di smaltimento e non solo una parte. Anche qui, come per la Tasi, date e modalità di pagamento sono avvolte nel mistero.
Si arriva infine alle tasse one shot, mordi e fuggi. La prima, ormai famosa, è la mini Imu, che si pagherà solo quest’anno, ma per essere calcolata richiede un potente ausilio elettronico. Se il vostro comune ha deliberato nel 2013 (in assenza di delibera vale quella del 2012) un’aliquota più alta di quella ordinaria al 4 per mille dovrete prima calcolare l’Imu con il valore maggiorato e applicare le detrazioni. Poi dovrete rifare lo stesso calcolo con l’aliquota ordinaria (sempre con detrazioni). In ultimo, dovrete sottrarre l’importo più alto (il primo) a quello più basso (il secondo) e sul risultato calcolare il 40%. Fatto? Quella sarà la vostra mini Imu. Se sbagliate l’importo, come è più che probabile, non ci saranno sanzioni se pagate (con F24 o bollettino postale) entro il 24 gennaio. Agevolazione prevista da una norma inserita durante la conversione in legge del decreto Imu-Bankitalia, che però, purtroppo, non vedrà la luce prima della fine di gennaio. Fino a quel punto resta in vigore la norma contenuta nella legge di stabilità, che prevede l’estensione della tolleranza sugli errori fino al 16 giugno (cosa curiosa visto che il termine di pagamento scade tra pochi giorni). Risultato: ricorsi in vista.
Ed eccoci, per chiudere, alla maggiorazione Tares, che dovrà essere pagata entro il 24 gennaio. Dell’imposta sentiamo parlare dal 2012, ma questa è la prima e l’ultima volta che si paga. Dal 2014 la tassa sarà sostituita dalla Tasi. In teoria dovreste ricevere a casa l’F24 semplificato. In pratica, a pochi è arrivato. In quel caso, per non pagare sanzioni, dovrete calcolarvi l’importo da soli: 30 centesimi per ogni metro quadro di casa e relative pertinenze.
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