domenica 19 gennaio 2014

Su Tares e Imu valanga di ricorsi

La confusione normativa messa in campo dal governo sulla tassazione immobiliare rischia di trasformarsi in un vero e proprio boomerang. Su mini Imu e Tares si sta infatti per abbattere una pioggia di ricorsi e contenziosi che potrebbe far clamorosamente sfumare le aspettative di gettito.
Sulla mini Imu i legali delle associazioni dei consumatori sono già al lavoro. L’ipotesi è quella di cause collettive di contribuenti che non hanno ricevuto sufficienti informazioni sulle complicate modalità di calcolo dell’imposta, che, lo ricordiamo, impone un doppio conteggio dell’Imu (ad aliquota ordinaria e maggiorita) per individuare la quota di extragettito comunale su cui applicare il 40% a carico dei cittadini.

Anche secondo Unimpresa saranno le difficoltà tecniche per individuare l’esatto importo della tassa a scatenare i ricorsi. I «probabili» errori di calcolo, spiegano dall’associazione a cui fanno capo 900 centri di assistenza fiscale distribuiti in 60 province in tutta Italia, «rischiano di dare il via ad un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali».
In alcune città, tra cui Roma, c’è anche la questione del riclassamento degli immobili avvenuto lo scorso anno. Operazioni molto contestate dalle associazioni dei proprietari di casa che hanno portato ad un aumento generalizzato delle rendite catastali con conseguente incremento della base imponibile utilizzata per il pagamento dell’Imu. Nella Capitale il Codacons ha già annunciato un ricorso al Tar contro i metodi utilizzati dall’Agenzia delle entrate (in cui è confluita quella del territorio) per ricalcolare le rendite.

Ma il fronte più caldo, e più vulnerabile, è senz’altro quello della Tares. Il fianco scoperto, secondo gli esperti, è rappresentato dalla legge che istituisce la Tares (il salva Italia di fine 2011) che rimandava a un decreto legislativo del 1997 (n. 446) per l’emanazione dei regolamenti comunali necessari alla determinazione e al pagamento dell’imposta. Tale decreto dispone che i regolamenti entrino in vigore il primo gennaio successivo alla loro approvazione. Ergo, tutti gli atti varati dai comuni lo scorso anno non hanno validità per il 2013, a cui fa riferimento la Tares che dovremmo pagare entro il 24. In sostanza, sarebbe legittima la tassa sui rifiuti (la vecchia Tarsu/Tia), ma non la maggiorazione che viene saldata con l’F24. I ricorsi, in questo caso, vanno presentati alle Commissioni tributarie provinciali. Hanno già annunciato che seguiranno questa strada, ad esempio, i commercianti genovesi riuniti nella Federazione Ascom, che contesteranno la legittimità della deliberazione comunale sulla Tares.

Alla Ctp di Piacenza è stato, invece, presentato lo scorso novembre il primo ricorso pilota di Confconsumatori relativo ad un avviso di pagamento per la prima rata Tares ricevuto da un cittadino di Reggio Emilia. La motivazione, si legge nel ricorso, riguarda la mancanza di elementi utili nella comunicazione per verificare l’esattezza della cifra e il controllo delle somme che si ritengono dovute.
Un primo precedente importante è, infine, quello che arriva da Siderno, dove la sezione staccata del Tar di Reggio Calabria il 9 gennaio scorso, discutendo i ricorsi presentati da alcuni commercianti, ha disposto a carico dell’amministrazione comunale, per verificare l’esatto calcolo della Tares, la produzione di una relazione dettagliata sui servizi e la raccolta rifiuti svolta nel 2013.

I contenziosi, comunque, non prevedono la sospensione del pagamento. Il che significa che nei prossimi giorni gli italiani dovranno presentarsi alla cassa. E il conto, in alcuni casi, sarà più salato del previsto. Secondo la Cgia, che ha preso in esame i 48 capoluoghi in cui si pagherà la mini Imu, le mazzate più dure arriveranno sulle prime case di Milano, Genova e Torino. Nel capoluogo lombardo il versamento medio per una A2 (abitazione civile) sarà di 200 euro, di 87 per una A3 (economica). A Genova si pagheranno rispettivamente 158 e 83 euro, a Torino 152 e 79. Alla base della nuova tornata fiscale, denuncia Confedilizia, c’è una bizzarra «concertazione municipale» portata avanti dal governo «nel totale disprezzo dei contribuenti».

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