mercoledì 2 gennaio 2013

Gli auguri di Monti: rincari e tre nuove tasse

Secondo le associazioni dei consumatori il conto complessivo potrebbe addirittura arrivare addirittura a 1.500 euro in più a famiglia. Cifra che si riferisce, però, soltanto ai rincari tariffari e a cui bisognerà quindi aggiungere il peso degli incrementi fiscali e delle nuove tasse che il governo uscente ci ha lasciato in eredità per il nuovo anno. Insomma, c’è poco da festeggiare. A pochi giorni dalla mazzata dell’Imu la prospettiva per gli italiani è quella di dover presto rimettere mano al portafoglio.

Il salasso sul fronte tariffario arriva dal combinato disposto di una raffica di aumenti incrociati da cui è praticamente impossibile sfuggire. Si inizia con la bolletta del gas, il cui incremento annunciato pochi giorni fa dall’Autorità per l’energia sarà dell’1,7%, in pratica 22 euro l’anno. Restando sul fronte dei consumi di base sale anche il prezzo dell’acqua. La tariffa aumenterà di 26 euro l’anno a famiglia.
Guai in vista per chi viaggia. È di poche ore fa la decisione del governo, che ha pure lasciato scontente le società concessionarie, di aumentare i pedaggi autostradali in media del 2,91%, con rincari a doppia cifra per alcune tratte del Nord. Previsto da un automatismo di legge, ma non per questo meno spiacevole, è invece l’adeguamento biennale all’inflazione delle sanzioni previste dal codice della strada. Le multe per gli automobilisti lieviteranno del 5,9%. Il divieto di sosta passerà da 39 a 41 euro, l’eccesso di velocità (fra i 10 e i 40 Km all’ora oltre il limite) da 159 a 168. Chi non mette la cintura potrà invece essere sanzionato con una multa che passa da 76 a 80 euro, mentre se si parla al telefonino quando si guida si rischia di dover pagare 161 euro al posto di 152.

Ma per gli automobilisti non è ancora finita. Gli aumenti stimati per le polizze Rc Auto si aggirano infatti sul 5%, che in media significa oltre 60 euro l’anno da pagare alle compagnie di assicurazione. Chi al posto dell’auto dovesse scegliere l’aereo stia alla larga dalla Capitale. Il nuovo accordo di programma siglato dal governo con Adr, sulla base del piano di investimenti presentato dalla società che gestisce gli scali romani, prevede che le tasse a carico dei passeggeri per l’aeroporto di Fiumicino salgano dagli attuali 16 a 26,50 euro.
C’è infine la stangatina sul canone Rai, che passerà da 112 a 113,5 euro e quella che alimneterà le entrate delle Poste Italiane. I francobolli per le lettere saranno più cari di 10 centesimi, mentre per le raccomandate l’aumento sarà di 30 centesimi. Sale, e non di poco, anche il canone annuo del Bancoposta che passerà da 30,99 a 48 euro.
E si arriva così al terreno fiscale, dove la promessa, anche per il 2013, è lacrime e sangue. Anzi, se nell’anno appena chiuso i balzelli dello Stato vi erano sembrati pesanti, preparatevi a sopportare salassi ben più robusti nei prossimi dodici mesi. Il calcolo complessivo è contenuto nella percentuale che misura la pressione fiscale in rapporto al pil. Nel 2012 abbiamo raggiunto il livello record del 44,7% (era al 42,5% nel 2011). Per quest’anno, stando alle stime contenute nel Documento di economia e finanza presentato lo scorso settembre, il governo promette di fare ancora meglio, portando la percentuale al 45,3%. Incremento che spaventa ancora di più se si considera che, a differenza degli scorsi anni, il pil, e quindi il denominatore, dovrebbe mantenersi più o meno stabile.

Per rendere possibile un tale aumento del peso fisco sulle tasche dei contribuenti sono in arrivo tre tasse nuove di zecca. A marzo sarà il turno della Tobin Tax, il balzello sulle transazioni finanziarie. Per il 2013 l’aliquota sarà dello 0,22% su tutti gli scambi di azioni e titoli (0,12% se l’operazione avviene sui mercati regolamentati). Il prelievo scenderà poi allo 0,2 e 0,1% nel 2014.
Ad aprile tocca invece alla Tares, la nuova tassa che ha preso il posto di Tarsu e Tia. Secondo i consumatori si tratterà di un aggravio di 64 euro a famiglia (+25%), mentre secondo la Uil ci sarà un aumento del 37,5% (80 euro) per le residenze private e del 293% per i locali commerciali. ma il vero conto si saprà solo a settembre. Il governo ha infatti voluto replicare il simpatico modello Imu con sorpresa finale. In sostanza, le prime rate si calcoleranno sulla tariffa base di 30 centesimi a mq (sull’80% della superficie calpestabile), mentre in fase di conguaglio si pagherà l’eventuale rincaro deciso dal Comune, che ha la facoltà di aumentare la tassa fino a 40 centesimi.
 Al tra novità del 2013 è l’Ivie, l’imposta che si paga sugli immobili all’estero. L’aliquota sarà dello 0,76% sul valore dell’immobile.
Come se non bastasse, prima dell’estate ci sarà l’annunciato rincaro dell’Iva, che passerà dal 21 al 22%, mentre le regioni potranno applicare la maggiorazione dell’addizionale anche ai redditi bassi (prima congelata per il 2013). Per conti di deposito e conto titoli, infine, l’imposta di bollo passa dallo 0,10 allo 0,15%, con tassazione minima a 34,20 euro. Buon anno.

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