«Gentile Signore, la informiamo che non ci risulta ancora pervenuto il suo modello Red relativo ai redditi dell’anno 2010, che le avevamo richiesto lo scorso anno. Pertanto, l’Istituto ha disposto la sospensione delle prestazioni da lei percepite, che verrà resa operativa nel corso dell’anno 2013». È questo il testo della lettera che sta facendo andare il panettone di traverso a centinaia di migliaia di pensionati.
La missive, che molti destinatari non esitano a definire «minatorie», inviate dall’Inps riguardano il cosiddetto Modello Red. Si tratta di dichiarazioni annuali, previste dalle legge, che devono essere presentate dai pensionati che percepiscono, oltre alla pensione, prestazioni previdenziali e assistenziali integrative collegate al reddito. Le tipologie sono circa trenta, ma la maggior parte delle erogazioni riguarda la maggiorazione sociale, l’assegno sociale, l’integrazione al minimo, la pensione ai superstiti, l’assegno di invalidità e i trattamenti di famiglia. Dal 2010 molti pensionati sono stati esentati dall’obbligo. La legge 102 del 2009 ha infatti stabilito che i dati fiscali necessari per gli accertamenti vengano trasmessi all’Inps e a tutti gli altri enti di previdenza e assistenza direttamente dall’Agenzia delle Entrate e dalle altre amministrazioni pubbliche in possesso di informazioni.
Il problema resta per tutti coloro, e non sono pochi, che non hanno redditi da dichiarare al fisco. Come, ad esempio, chi è titolare di altre prestazioni assistenziali pubbliche, oppure chi ha entrate relative a investimenti in titoli di Stato o rendite provenienti dall’estero. Ma anche chi non ha percepito alcun reddito. In tutti questi casi, il beneficiario del trattamento è obbligato non solo a presentare la sua dichiarazione reddituale, ma anche quella di tutti gli altri soggetti del nucleo familiare, pure se quest’ultimi hanno già presentato il modello 730 o Unico alle Entrate. Inevitabile il caos. Come è dimostrato dalle migliaia di segnalazioni che stanno arrivando in questi giorni a Caf, sindacati e associazioni di contribuenti.
«Evidentemente la strategia dell’Inps è quella di far venire un colpo ai pensionati sotto le feste per risparmiare sulle pensioni del 2013», scherza, ma non troppo, il presidente di federcontribuenti, Marco Paccagnella. «Da La Spezia a Verona, da Milano a Salerno», prosegue, «continuiamo a raccogliere segnalazioni di pensionati che nella mano sinistra hanno la raccomandata Inps che annuncia la sospensione della pensione e nella destra la ricevuta del Caf, che spiega come il pensionato non abbia altri redditi oltre a quelli dichiarati nell’apposito modulo».
I sindacati invitano alla calma. «Non bisogna allarmarsi», spiega Piero Lecchi, della Vnp Cisl, di Bergamo, «chi ha ricevuto la lettera si rechi al Caf, che provvederà ad inviare all’Inps la documentazione richiesta». I tempi, però, sono strettissimi. Nella lettera si dice chiaramente che le informazioni devono essere trasmesse all’Istituto entro il 28 febbraio. Niente panico, dunque, «ma l’importante», spiega la responsabile Spi Cgil di Genova, Mina Grassi, «è che nessuno sottovaluti la lettera. Nemmeno chi è sicuro di aver presentato puntualmente la dichiarazione».
La prospettiva di vedersi azzerare la pensione non aiuta molto a stare tranquilli. Ma il tono dell’Inps rientra evidentemente nella strategia di rafforzamento dei controlli, che, secondo il presidente Antonio Mastrapasqua, sta portando ottimi risultati. Ieri l’Istituto ha comunicato di aver smascherato e denunciato nel corso del 2012 615 persone che hanno riscosso indebitamente la pensione di persone non in vita per un ammontare di 12,6 milioni. Complessivamente l’attività di contrasto alle frodi nei confronti dell’Inps ha portato nel corso dell’anno alla denuncia di circa 9mila persone, delle quali oltre 40 sono state arrestate.
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