Lotta al precariato attraverso la riduzione della flessibilità contrattuale, diminuzione dell’orario di lavoro, redistribuzione del reddito, tassazione dei super patrimoni, reddito di cittadinanza, indice del Benessere interno lordo (al posto del Pil), euro a due velocità. Sono questi alcuni dei cavalli di battaglia del programma economico del Movimento 5 Stelle. Programma che Beppe Grillo ha più volte attribuito al contributo diretto del premio nobel Joseph Stiglitz, ma che, in realtà, porta la firma di Mauro Gallegati.
È lui, grillino della prima ora fin dal V-Day del 2007, a declinare in chiave italiane le teorie dell’economista che ispira gli Indignados e Occupy Wall Street. Gallegati, in effetti, costretto sulla sedia a rotelle da una forma di atassia, è molto attivo anche sul piano internazionale, dove collabora con molte università e, a volte, con lo stesso Stiglitz, ma solitamente insegna macroeconomia all’Università politecnica delle Marche di Ancona. E tra il popolo grillino più che per le sue pubblicazioni accademiche è conosciuto per il duro braccio di ferro ingaggiato con alcuni esponenti locali del movimento. Candidato sindaco di Ancona alle elezioni del giugno 2009, Gallegati, incassa 2.850 preferenza e va a fare il consigliere. Tre mesi dopo, in anticipo rispetto alla rotazione di sei mesi prevista dal partito, il professore lascia l’incarico al primo dei non eletti, Andrea Quattrini (106). Da allora, inizia tra i due (e tra i rispettivi seguaci) uno scambio di accuse e insulti che sfocerà in querele e in pubbliche dissociazioni di Gallegati dalla gestione del movimento da parte di Quattrini.
Una vicenda mai chiarita del tutto e impossibile da decifrare attraverso le contrapposte versioni dei protagonisti. Sta di fatto che a dicembre sulla pagine Facebook del professore compare il seguente messaggio: «Il 30 novembre ricevo: Gentile Gallegati, da un controllo sulla tua richiesta di candidatura per le liste del Movimento 5 Stelle dobbiamo informarti che purtroppo non sussistono i requisiti per poter partecipare come candidato. Traduco: Quattrini ha sollevato il problema: rispettando le volontà della Lista, ho aderito alla turnazione. Cosa che lui si è ben guardato dal fare, nn rispettando gli impegni. In compenso x 2 anni e mezzo, lui e i suoi compari di merenda (tra i quali si candidano GHIOTTI, MAGGI PALESTINI) nn hanno tenuto assemblee pubbliche. Dispiace a me, Fitoussi, Greenwald e Stiglitz xké potevamo provare a cambiare la politica economica. Saran contenti il mio cc (nn rinuncio a 6000 euro di stipendio+benefit da UE); i miei postdoc; il Dipartimento e Alitalia». Gallegati, insomma, è stato fatto fuori. Solo qualche giorno fa, invece, Quattrini ha annunciato di aver ricevuto il via libera da Grillo per la candidatura a sindaco di Ancona alle comunali di maggio. Eppure, anche il prof sembra godere ancora della fiducia del comico genovese. Ieri ha detto di aver sentito Grillo e di essere già al lavoro sulla «task force economica di supporto agli eletti». Stiglitz non ci sarà, ha spiegato, «ma darà una mano».
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