martedì 10 luglio 2012

Finmeccanica chiede al governo di confermare gli investimenti

Finita l'era dei lustrini e degli annunci spettacolari, quest'anno Finmeccanica ha preferito utilizzare il Salone di Farnborough per fare concretamente il punto sui piani di rilancio. Progetti che avranno bisogno anche del sostegno di Mario Monti. La riforma Fornero, ad esempio, ha trasformato i 900 prepensionamenti previsti dal piano di ristrutturazione di Alenia Aermacchi in altrettanti “esodati”, che ora potrebbero mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2013.

Un nodo che dovrà essere sciolto in fretta, così come quello delle dismissioni, su cui il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, continua a mettere paletti sostenendo l'importanza strategica dei settori (trasporti ed energia) da cui il gruppo intende uscire. Il dg Alessandro Pansa si è limitato a confermare il target di un miliardo entro l'anno e ad assicurare che tutto sta andando avanti «in accordo col governo». Quanto al budget della difesa, l'ad Giuseppe Orsi ha spiegato che la spending review «non impatterà drammaticamente sui conti», ma per il gruppo sarà determinante che il governo confermi gli investimenti programmati. «Monitoreremo con attenzione la finanziaria per il 2013», ha detto Pansa, lasciando intendere che se il livello di risorse per la difesa non tornerà a quello del 2011 (5 miliardi rispetto ai 4 del 2012), per la società di Piazza Montegrappa potrebbero essere guai.

Ma gran parte del rilancio è affidata al cambio di passo sui mercati internazionali. Per il 2012 Finmeccanica stima ordini invariati a 17,5 miliardi, con la novità, però, che a differenza del 2011 quest'anno il 52% delle commesse arriverà dall'estero, mentre il 48% da quelli che il gruppo definisce i quattro mercati “domestici” (Italia, Regno Unito, Usa e Polonia). È l'inizio di uno spostamento strategico sui Paesi emergenti reso necessario dalla mappa mondiale degli investimenti nella difesa. Uno scenario che, di qui al 2016, vede Stati Uniti ed Europa con flessioni che vanno dall'1,6 al 4,2% a fronte di percentuali di crescita in Sudamerica, Asia e Medioriente fino al 30%. È qui, attraverso programmi selettivi che garantiscano un adeguato ritorno degli investimenti, che il gruppo intende puntare.

Questo non significa che i mercati domestici saranno trascurati. Anzi, partirà da qui il nuovo corso di Finmeccanica, basato sullo sviluppo di tecnologia che possa trovare applicazioni sia nei settori militari, sia in quelli civili e commerciali, dove il gruppo intende rafforzare la presenza. Il premier inglese, David Cameron, ha confermato proprio ieri che il governo intensificherà gli investimenti nell'elicotteristica civile, a partire dagli AW189 e AW169, le punte di eccellenza di AgustaWestland. E buone notizie arrivano anche dagli Usa. Il neo presidente di Boieng Commercial Airplanes, Ray Conner, dopo aver definito Orsi «un fantastico leader», ha spiegato che i problemi con Alenia sono superati. Ora c'è «una vera partnerhisp» e «nuove sfide».

Tra le priorità di Finmeccanica c'è poi la riorganizzazione di tutte le attività di Selex in un'unica società. La fusione dovrebbe completarsi entro il 2013. Forse non senza sacrifici. «È un progetto nato per aumentare il business e non per ridurre il personale», ha detto Pansa, anche se in ballo ci sarebbero circa 5mila esuberi. Dal piano di ristrutturazione del gruppo, Orsi si aspetta un impatto sull'ebita entro il 2013 di 440 milioni. «Siamo sulla strada giusta», ha detto, «in un 2012 che sarà di calibrata transizione» verso un 2013 dove si dovrebbe registrare un più robusto recupero di redditività.

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