Undicimila e 300 controlli effettuati dal primo luglio ad oggi. Sono i numeri del piano straordinario di intervento messo in campo anche quest’anno dalla Gdf nelle aree costiero balneari, montane e nelle città d’arte a vocazione turistica. «La Guardia di finanza», ha spiegato il comandante generale Giorgio Toschi, «contribuisce alla tutela del sistema Paese non solo con grandi indagini, ma con quotidiane azione di controllo». E anche grazie a queste attività che, secondo i calcoli della Cgia, nel 2016 è stato possibile riportare alla luce 55,7 miliardi di imponibile attraverso la denuncia di 27.500 posizioni irregolari. Un importo più contenuto rispetto a quello del 2015 (61,1 miliardi), ma comunque in linea con i dati conseguiti dal 2012 in poi.
Si tratta di capire quante delle maggiori imposte accertate finiscano poi realmente nelle casse dello Stato. E qui i numeri descirvono un quadro poco incoraggiante. Solo 120 miliardi di euro su un totale di 850 miliardi. È questo il magro bilancio dell’attività di recupero delle imposte da parte dell’amministrazione finanziaria negli ultimi dieci anni. Secondo un’analisi dell’Ufficio studi di Unimpresa, l’attività di riscossione tributaria nell’ultimo decennio ha portato nelle casse dello Stato 119,8 miliardi, ma lo stock di arretrati delle «esattorie» fiscali ammonta a 730 miliardi. Sul totale di 850 miliardi, dunque, è stato recuperato solo il 14%. Del totale di incassi da riscossione, 85 miliardi sono il frutto di attività ordinaria, mentre 35 miliardi sono legati a misure una tantum approvate dai vari governi. Il «record» di gettito da riscossione è stato raggiunto nel 2016 con 19 miliardi: di questi, però, 8 miliardi sono derivanti da interventi occasionali e 4 miliardi dalla regolarizzazione dei capitali illegalmente detenuti all’estero. Al netto della voluntary disclosure e di altri interventi non strutturali, l’incasso si è attestato dunque a quota 11 miliardi.
A far lievitare le entrate da riscossione nel 2017 ci penserà, probabilmente, la rottamazione delle cartelle. Le prime stime provenienti dall’Agenzia delle entrate-Riscossione parlano di un incasso aggiuntivo rispetto alle stime del governo (7,2 miliardi tra il 2017 e il 2018) di circa due miliardi di euro.
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