venerdì 22 settembre 2017

Pur di ferire il nemico Renzi, Bersani uccide i contribuenti

Patrimoniale, eco-tasse, stangata sulle successioni, moltiplicazione delle aliquote Irpef e balzelli sui robot. E’ questo l’armamentario con cui i bersaniani di Mdp si preparano a dare battaglia al Pd in Parlamento sulla legge di bilancio. A confezionare le proposte ci ha pensato il Nens, think thank fondato da Vicenzo Visco e Pierluigi Bersani, che ieri, alla vigilia della definizione della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che sarà oggi sul tavolo del Cdm, ha pensato bene di presentare un ampio Manifesto contro la disuguaglianza, insieme all’ex premier Romano Prodi, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, a Stefano Fassina (Si) e a Cesare Damiano (Pd).

Le tesi generali non sono nuove: i guasti della globalizzazione non governata, l’allargamento della forbice tra ricchi e poveri, l’ingiustizia sociale, le politiche redistributive troppo timide, il trasferimento del reddito dal lavoro al capitale e via dicendo. Ma il documento non si limita all’analisi. Nella parte finale dello studio trovano spazio anche 28 proposte con cui Visco e Bersani ritengono si possa dare una bella spallata alla disuguaglianza economica e sociale. Le ricette sono tutte prelevate dal bagaglio storico della sinistra e sembrano fatte apposta per alimentare le già frequenti polemiche con l’ala renziana della maggioranza. Si va dall’immancabile contrasto all’evasione fiscale al contenimento delle attività finanziarie in strumenti derivati, dalla lotta agli oligopoli al rafforzamento dei sindacati, dall’aumento della spesa pubblica per incrementare l’occupazione ai vincoli sulle retribuzioni più elevate. C’è persino il reddito minimo di cittadinanza.

Ma la vera bomba tirata sul dibattito che si sta per aprire sulla manovra sono le proposte in campo tributario. Qui il Nens snocciola una raffica di suggerimenti su come inasprire il prelievo fiscale a carico dei ceti medio alti che, in un periodo di campagna elettorale, potrebbero esplodere come mine.
Il piatto forte è sicuramente la riedizione della tassa patrimoniale. Una imposta personale progressiva, si legge nel documento, «sul patrimonio complessivo (mobiliare e immobiliare) con una franchigia in grado di escludere i patrimoni di minore consistenza e con aliquote non superiori all’1%». Ma anche la tassa sui robot non è male. Non si tratta, rassicura il Nens, «di tassare la tecnologia, ma di tener conto degli effetti che essa produce sulla distribuzione del reddito». Poi Bersani e Visco propongono di riformare le imposte di successione, «prevedendo l’esenzione dei piccoli patrimoni familiari (fino a un milione di euro) e aumentando le aliquote sugli altri». Per le emissioni inquinanti «ed altro» arriverebbero, invece, non meglio precisate «green taxes». Mentre per stangare i giganti del web si propone di istituire una World Tax Authority, una centrale mondiale del fisco. Sull’Irpef, infine, alla faccio della flat tax, l’idea è quella di «molti piccoli scaglioni e aliquote». Tanto per semplificare un po’.

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