mercoledì 20 settembre 2017

Crolla il mito Ryanair: voli cancellati e soldi ai piloti per le ferie non fatte

Piloti in fuga, passeggeri sul piede di guerra, istituzioni in allarme. La bufera Ryanair cresce di intensità. Dopo l’annuncio shock di Micheal O’Leary sulla cancellazione di oltre 2mila voli (con il coinvolgimento di 400mila passeggeri) per «un’errata valutazione dei riposi che spettano ai piloti», stando alle ultime indiscrezioni trapelate dalla stampa irlandese, la compagnia avrebbe offerto un bonus di 12mila euro ai capitani (6mila ai primi ufficiali) che resteranno al loro posto fino all’ottobre del 2018, volando per almeno 800 ore e rendendosi disponibili a prestare servizio durante il periodo di ferie per uno o due blocchi da cinque giorni.

L’incentivo riguarderà anche la diaria per i pernottamenti fuori base, che dagli attuali 28 euro salirà a 75, mentre per i piloti a contratto passerà da 20 a 30 euro per ora di volo. La proposta, contenuta in una nota interna firmata dal capo delle operazioni, Michael Hickey, costituisce un tentativo non solo di limitare i danni diretti ed immediati provocati dalla riduzione dei voli (il taglio del 2%  per un mese e mezzo costerebbe circa 20 milioni di euro in risarcimenti) ma anche di frenare l’emorragia di personale che il gruppo nega ma che, secondo l’associazione dei piloti irlandesi (Ialpa), nell’ultimo anno avrebbe registrato ben 718 uscite, rispetto alle 36 di cinque anni fa. Una voragine che O’Leary starebbe cercando di colmare anche con una campagna di assunzioni in Europa e Brasile.
Le polemiche, però, non accennano a diminuire. Anzi. In Italia, dove è stata annunciata la cancellazione di oltre 700 voli entro la fine di ottobre, i sindacati si chiedono se sia opportuno inserire la compagnia irlandese nella lista di pretendenti di Alitalia. Una provocazione non raccolta dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio («è un’azienda sana e se vuole può presentare la sua offerta»), il quale, però, non intende «fare sconti» agli irlandesi. «Se la Ryanair ha sbagliato», ha detto, «deve pagare. Prima di tutto occorre fare in modo che vengano rispettati i diritti dei cittadini. L’Enac vigilerà che ci siano rimborsi completi, la riprogrammazione dei voli e anche le compensazioni, cioè le multe per i disagi creati».

E mentre piovono le interrogazioni parlamentari da parte di esponenti di tutti gli schieramenti, c’è chi, come Maurizio Gasparri (FI) chiede l’immediata revoca della licenza e chi, come il governatore piddino della Puglia, Michele Emiliano, minaccia il taglio dei contributi regionali agli aeorporti locali e all’operatore low cost: «Meno aerei, meno soldi». Intanto le associazioni dei consumatori hanno già iniziato a far partire le prime cause e si apprestano ad assistere i viaggiatori lasciati a terra. Secondo Federconsumatori le tutele previste in questi casi sono il rimborso del prezzo del biglietto, la riprotezione su un nuovo volo e, in alcuni casi, anche l’indennizzo, che per i voli internazionali sopra i 3.500 km può arrivare fino a 600 euro.
Proprio ieri si è appreso che il giudice di pace di Brindisi ha condannato Ryanair a risarcire due giovani salentini, che lo scorso 7 gennaio dopo 60 ore di attesa hanno dovuto prendere il treno per rientrare a casa da Roma, con un indennizzo di 950 euro.

© Libero