giovedì 21 settembre 2017

"Deutsche bank deve essere processata per la trappola spread"

Sullo sgambetto internazionale a Silvio Berlusconi nel 2011 la letteratura è ormai ampia. Notizie e testimonianze sugli accordi politici riservati per insediare un governo di «salute pubblica» con a capo Mario Monti si possono agevolmente trovare nei libri dell’ex premier Luis Zapatero, in quello dell’ex segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner, e in quello del giornalista Alan Friedman. Ma tutt’altra questione è dimostrare che ci fu lo zampino di società e istituzioni finanziarie.

La tesi di un «complotto contro l’Italia» dietro le violente oscillazioni dello spread che hanno provocato la caduta del Cavaliere e l’ascesa dell’ex rettore della Bocconi, non ha, per ora, trovato riscontri nel corso del processo a carico di sei dirigenti e analisti delle agenzie di rating, tutti assolti la scorsa primavera dal tribunale di Trani perché il fatto non sussiste. Il pm del capoluogo pugliese, Michele Ruggiero, però, è ancora convinto che la «manipolazione del mercato» ci fu. E chiuso il procedimento contro gli analisti è pronto a partire all’attacco di Deutsche bank. La procura, come si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno, avrebbe fatto notificare un avviso di conclusione delle indagini a cinque ex top manager della divisione italiana e allo stesso istituto di credito. Per la precisione, si tratta dell’ex presidente Josef Ackermann, degli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen, dell’ex capo dell’ufficio rischi Hugo Banziger e di Stefan Krause, ex direttore finanziario.

Il reato contestato è proprio quello di manipolazione del mercato, riferito al periodo gennaio-luglio 2011. Al centro dell’indagine, aperta nell’aprile del 2016 dalla procura di Trani, c’è la «massiccia» vendita «nel brevissimo termine», da parte della Deutsche Bank, di 7 degli 8 miliardi di euro di titoli di Stato italiani che all’inizio del 2011 aveva in portafoglio. Vendita che fu compiuta, secondo quanto era scritto nell’avviso di garanzia, con «condotte artificiose, a carattere informativo ed operativo, da ritenere manipolative del mercato». La cessione dei bond, secondo il pm Ruggiero, avrebbe alterato il valore dei titoli stessi poiche è stata fatta violando la normativa in vigore. E mentre cedeva le obbligazioni sul mercato non regolamentato, sempre secondo l’accusa, l’istituto in tre pubblicazioni destinate agli investitori nel periodo febbraio-marzo 2011 definiva sostenibile il debito pubblico italia.
Deutsche Bank, dal canto suo, ha già detto più volte di aver chiarito tutto alla Consob e di ritenere «l’indagine priva di qualsiasi fondamento».

© Libero