Fusione con Anas, quotazione, ma soprattutto trasporto pubblico locale. Archiviate le nozze con il gestore della rete stradale, che si celebreranno «sicuramente entro la fine dell’anno», e chiuso il lavoro preparatorio per la quotazione delle Frecce («noi siamo pronti, ma serve una decisione politica»), Renato Mazzoncini punta dritto sulla mobilità urbana.
All’indomani dell’acquisizione dell’olandese Qbuzz, l’ad delle Fs ha sfruttato la cornice di Cernobbio per presentare un dettagliato studio sulle inefficienze e le potenzialità del trasporto locale. I numeri sono da capogiro. Secondo l’indagine realizzata da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Fs, rendendo più competitivi i mezzi pubblici si potrebbero risparmiare circa 12 miliardi. Il grosso dei soldi sprecati, inutile dirlo, si trova nella Capitale. Con una maggiore efficienza del trasporto collettivo i risparmi ammonterebbero a 3,1 miliardi. E un altro miliardo e mezzo arriverebbe dal decongestionamento delle arterie stradali. Mazzoncini non ha mai nascosto l’interesse per il tpl delle grandi città, compresa Roma, ma senza farsi carico delle società che gestiscono il servizio. «Parteciperemo alle gare, quando ci saranno i bandi», ha più volte spiegato. Ma ora che l’Atac va verso il concordato (con conseguente abbattimento dei debiti), che le elezioni sono alle porte e che 12mila dipendenti non possono essere messi in mezzo ad una strada, le cose potrebbero cambiare. «Oggi», ha premesso l’ad, «pensare di coinvolgere Atac in qualsiasi tipo di operazione mi sembra improbabile. Vediamo cosa succede, ma la situazione mi sembra veramente critica». Certamente, ha però proseguito, «Roma è la città ideale insieme a Milano per colmare il gap infrastrutturale presente nelle città italiane. Noi siamo interessati a questa operazione e siamo partiti da Milano con l’acquisizione di M5 perché è più facile, ma ci si occuperà anche delle altre città e anche di Roma».
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