Espropriare le case vuote dei privati per regalarle ai bisognosi. È questa l’ultima trovata del governo per combattere il fenomeno delle occupazioni abusive. Dopo il turbolento sgombero dell’edificio in Via Curtatone, a Roma, il Viminale è sceso in campo con una circolare operativa spedita ai prefetti per «prevenire la nascita e il consolidamento di situazioni di illegalità» e tutelare prioritariamente «i soggetti portatori di fragilità» e «i nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale».
L’idea del ministero guidato da Marco Minnitti è quella di istituire una cabina di regia per individuare, attraverso un lavoro congiunto del Viminale, dell’Anci, della Conferenza dei presidenti di Regione nonché dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, tutti gli edifici a rischio «okkupazione». Perché, si legge nel documento firmato dal capo di gabinetto, Mario Morcone, la «risposta più efficace per contrastare situazioni di nuova occupazione consiste in un’attenta vigilanza dei territori e degli immobili non utilizzati». In questo modo si può prevenire «qualsiasi fenomeno di illegalità» e intervenire «nell’immediatezza per evitare che si consolidino situazioni di fatto».
Bene. Ma c’è dell’altro. Il ministero dell'Interno, infatti, vuole che la ricognizione sia effettuata su tutti i «beni immobili privati e delle pubbliche amministrazioni inutilizzati, compresi quelli sequestrati e confiscati». Stilato l’elenco, la cabina di regia proporrà «un piano per l’effettivo utilizzo e riuso a fini abitativi».
Messa così, la proprietà privata non sembra proprio al sicuro. Anzi. Nel nome della prevenzione e della sicurezza, lo Stato avrà la possibilità di ficcare il naso ovunque e il cittadino che tiene un edificio vuoto potrebbe facilmente trovarsi costretto a metterlo a disposizione di un progetto di edilizia sociale. Eventualità che, oltre ad essere bizzarra, non trova alcun appiglio nel decreto legge sulla sicurezza urbana del 20 febbraio scorso, a cui la circolare esplicitamente rimanda. L’articolo 11 del provvedimento, infatti, riguarda solo le modalità di sgombero degli immobili occupati, che devono tenere conto, oltre alle esigenze di ordine pubblico, anche «dei diritti dei proprietari» e «dei livelli assistenziali che devono essere garantiti agli aventi diritto».
Ben diverso lo scenario prospettato dal documento del Viminale, che, non a caso, ha fatto saltare sulla sedia i vertici di Confedilizia. «Il governo», spiega il presidente Giorgio Spaziani Testa, «dovrebbe avere come proprio obiettivo quello di far sì che siano sotto controllo gli immobili pubblici, cosa che in moltissimi casi non è. Di quelli privati dovrebbe interessarsi per favorirne la liberazione dagli occupanti abusivi e non per lanciare messaggi inquietanti». Si associa Daniele Capezzone, deputato di Direzione Italia: «Mi auguro che nessuno abbia idee strane di usare gli immobili dei privati come se fossero pubblici». Nessuna sorpresa, invece, per la sindaca di Roma, Virginia Raggi: «Bene Viminale su mappa case vuote. Noi lo facciamo già».
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