mercoledì 27 settembre 2017

False residenze nel paesi del sisma per "arraffare" il bonus casa

Un bonus tra i 400 e i 900 euro alla faccia di chi la casa l’ha persa davvero. Un po’ come gli sciacalli che dopo il sisma, approfittando del caos e della confusione, passano tra le macerie a caccia di affari facili, sembra che diverse decine di furbetti abbiano colto la palla al balzo degli aiuti alle popolazioi colpite trasferendo repentinamente la residenza nei comuni del cratere. Questa almeno è l’ipotesi della procura di Rieti, che ha iscritto 120 persone nel registro degli indagati con l’accusa di truffa e falso.

I furbetti, come ha precisato il procuratore Giuseppe Saieva, avrebbero  percepito indebitamente il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) erogato per fare fronte all’emergenza abitativa in seguito al terremoto dello scorso anno. Si tratta, ha spiegato il magistrato, di «contributi non dovuti» il cui ammontare varia da un minimo di 400 euro per i nuclei familiari composti da una sola persona, fino  a 900 euro al mese per le famiglie più numerose.  I controlli dei carabinieri, che hanno consentito di accertare che molti dei richiedenti non avevano né i requisiti né il diritto di percepire l’indennità, sono stati svolti principalmente nei comuni di Amatrice e di Accumoli, i due centri più colpiti dal sisma. A far scattare le verifiche era stato un numero sospetto di cambi di residenza, in particolare dalla Capitale verso Amatrice, subito dopo il terremoto di agosto.

La notizia sulla truffa ai danni dei terremotati arriva a pochi giorni di distanza dalle accuse fatte dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, sul mancato ricevimento degli sms solidali. «La gestione è stata scandalosa. Qui non è arrivato niente», aveva detto il sindaco, su cui da un po’ si vocifera come possibile candidato del centrodestra alla Regione Lazio, suscitando le proteste della Protezione civile e la risposta preventiva del procuratore di Rieti: «Finirà tutto in una bolla di sapone».
  Ora, dopo l’indagine sui furbetti, il Pd non ha perso l’ occasione per prendersi la rivincita. «La vicenda delle false residenze è  molto grave», ha tuonato il dem Marco Miccoli, «il sindaco Perozzi deve chiarire subito il ruolo che ha avuto il suo comune».
A ruota la senatrice piddina Stefania Pezzopane, che presenterà una interrogazione urgente «per capire se effettivamente corrisponde al vero l’erogazione nei confronti di persone che non avevano né i requisiti né il diritto di percepire l’indennità economica che erano previste a sostegno di chi risiedeva effettivamente nei Comuni devastati dal terremoto del 2016».

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