venerdì 15 dicembre 2017

La Boschi conferma: "Ma dissi no all'ms col quale mi invitava a casa sua"

Precisazioni, repliche e colpi bassi. Maria Elena Boschi ha iniziato a difendersi dalle accuse di aver usato il proprio ruolo per aiutare la banca dove il padre faceva il vicepresidente (e di aver mentito su questo al Parlamento) in tempo reale, utilizzando i social network. «Ho incontrato più volte il presidente della Consob in varie sedi come ho incontrato altri rappresentanti istituzionali: mai e poi mai ho fatto pressioni. Mai», scrive la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio su Facebook. Poi, di fronte al crescendo di polemiche, con Lega, Mdp e M5S che chiedono le dimissioni, arriva anche la risposta sulle presunte menzogne in aula: «Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito».

Il resto della difesa è affidato alle telecamere di Otto e Mezzo, dove l’ex ministro si confronta con Marco Travaglio. Qui la Boschi ribadisce la sua versione, che è molto simile a quella di Vegas. E cioè che gli incontri ci furono, ma «abbiamo parlato del sistema bancario in generale». Quanto a Banca Etruria, «sui giornali si parlava dell’aggregazione e abbiamo parlato anche di questa ipotesi ma non ci vedo nulla di strano, non ho chiesto di intervenire o fare pressioni».
Né, tantomeno, la Boschi ritiene di aver inteferito con l’attività della Consob: «Vegas non lo ha detto, anzi ha detto il contrario, ovvero che non ho mai fatto pressioni». E, prosegue, «non c’è alcun conflitto di interessi, perché mio padre non ha mai avuto nessun trattamento di favore. Qual è il favore di essere stato mandato a casa dal governo?».

Tra un battibecco e l’altro con il direttore del Fatto, però, all’ex ministro scappa pure una frecciata personale a Vegas, che, visto il clima, potrebbe avere ripercussioni anche più grandi di quello che merita. «Forse si è scordato», esordisce, «ma ho i messaggini, il 29 maggio 2014 lui mi chiese di incontrarci in modo inusuale a casa sua alle 8 di mattina. Io ho detto no, semmai alla Consob o al ministero». Un colpo sotto la cintola, forse non voluto. Ma lanciato comunque nell’etere. La giornata si conclude con due querele annunciate dalla Boschi, una a Travaglio, l’altra al grillino Luigi Di Maio (che l’ha accostata a Mario Chiesa), e una notizia: l’ex ministro chiederà di essere candidata in Toscana.

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