mercoledì 6 dicembre 2017

I grillini fanno scappare i soldi dall'Italia

Questa volta, niente streaming. Per incontrare i signori delle banche e della finanza in vista delle elezioni politiche i grillini hanno deciso di lasciare le telecamere spente. E, visto come è andata, non è detto sia stata una cattiva idea. Anzi. All’incontro del 13 novembre a Roma, secondo quanto ricostruito da Bloomberg e confermato da alcuni partecipanti, si sono presentati uno dietro l’altro i rappresentanti dei più grandi gruppi mondiali del credito e del risparmio. C’erano, tra gli altri, gli analisti degli hedge fund Brevan Howard Asset Management LLP e Moore Capital Management LP, i rappresentanti di Bank of America (l’unica che ha ammesso pubblicamente di aver presenziato alla riunione) e di Wellington Management Group LLP, gli emissari della francese Amundi. Si tratta, tanto per avere un’idea, di aziende che gestiscono, scrive Bloomberg, «più di 5mila miliardi di dollari».

«Gli investitori ci stanno trattando come un potenziale governo», ha detto soddisfatta la pentastellata Carla Ruocco, anche lei presente al vertice, spiegando che «è la prima volta che cosi tante persone della comunità degli investimenti vengono a trovare» il movimento.
La circostanza, in effetti, è insolita. Ma non tanto per il fatto che i grandi investitori vadano a tastare il terreno di un partito che potrebbe conquistare la guida del Paese, quanto che i grillini li abbiano accolti a braccia aperte.
Dopo tutte le polemiche sui politici che frequentano il Club Bildelberg e l’Aspen Institute, l’ironia sulle frequentazioni di Matteo Renzi con Davide Serra di Algebris e tutti i sermoni sulla trasparenza e la condivisione, appare quantomeno insolito che un gruppo di esponenti del M5S si chiuda dentro una stanza per un vertice segreto con i vertici di banche d’affari e fondi speculativi.
All’incontro, secondo quanto riporta Bloomberg, erano presenti, oltre alla Ruocco, anche i deputati Laura Bottici e Carlo Sibilia. Quest’ultimo, noto al grande pubblico per i frequenti scivoloni a carattere storico-economico, è considerato, fra l’altro, uno dei grillini da sempre più ossessionato dalle trame oscure di Bildelberg.

Eppure, erano tutti e tre lì a discutere amabilmente di strategie e di investimento. Una svolta, forse, per il movimento che più di una volta ha strizzato l’occhio all’antagonismo anticapitalista e complottista.
Resta, però, da capire come sia andato veramente l’incontro. Secondo la Ruocco è andato molto bene. «Gli investitori ci hanno chiesto principalmente come saremmo stati in grado di governare senza formare una coalizione, se avremmo abbandonato l'euro e come vogliamo cambiare l'Unione europea», ha spiegato, «abbiamo detto loro che un referendum sull’uscita dalla zona euro è l'ultima spiaggia per noi». Quanto alle alleanze, i grillini hanno spiegato che accetterebbero «il sostegno di altri partiti solo per le singole misure del governo», ma non per spartire le poltrone.
Stando alla ricostruzione di Bloomberg, invece, gli investitori sono rimasti abbastanza impressionati, ma non dalle strategie economiche e politiche per rilanciare il Paese. Bensì da alcune ricette storiche dei grillini per migliorare il benessere. A stupire sarebbero state, in particolare, le proposte sul reddito di cittadinanza e sulla modifica dei trattati Ue. Idee che avrebbero «allarmato» i presenti.
I deputati, che si sarebbero caratterizzati per le loro risposte «vaghe», hanno poi «spaventato» gli uomini d’affari anche con il loro «piano energetico ventennale».
Sulla simpatia, però, non si discute. «Sono stati amichevoli e aperti», ha spiegato uno dei banchieri. Si tratta di vedere se  basterà ad impedire una fuga in massa dei capitali se i pentastellati dovessero approdare a Palazzo Chigi.

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